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Hamer spacciatore di falsi prodigi


Davide
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Hamer spacciatore di falsi prodigi Il ghiaccio come cura dei tumori

Esce martedì 28 marzo il saggio di Ilario D’Amato, «Dossier Hamer» (Mondadori)
sul medico tedesco radiato dall’Ordine per il suo comportamento scorretto

Ryke Geerd Hamer è un tipo originale fin da giovane, un po’ medico un po’ teologo (è figlio di un pastore protestante), il mondo parlerà di lui per la tragedia dell’isola di Cavallo in Corsica. Un proiettile partito da chissà dove — in un primo momento incriminano Vittorio Emanuele di Savoia — lacera l’arteria femorale del figlio Dirk, che morirà dopo diciannove interventi chirurgici assistito dal padre giorno e notte per centoundici giorni. Chissà se tutto questo avrà avuto un ruolo nello strano caso del dottor Hamer il quale ben prima della morte del figlio aveva aperto diversi ambulatori privati senza grande successo, nonostante ci mettessero (lui e la moglie Sigrid, medico anche lei) tanta passione. A sentir lui sarebbe stato anche «primario» — oncologo o forse ginecologo — ma anche «psichiatra» e «fisico». Non è un po’ troppo?

Hamer ha delle idee molto particolari. Parla dei tumori come «risposta biologica e sensata della natura in seguito a conflitti irrisolti». Che la nostra psiche giochi un ruolo nell’insorgere di certe malattie o nella loro evoluzione è documentato da fior di lavori scientifici, ma Hamer ne parla con una sicumera disarmante, e a questo dà anche un nome «Nuova Medicina». Sulle prime però, di ammalati disposti a farsi curare un tumore al cervello con il ghiaccio da tenere in testa in certe ore del giorno, ne trova pochi e s’indebita.

Viene in Italia, è gentile, sa parlare con gli ammalati, dice di avere «mani e cuore caldo» è davvero convincente. Quando scopre di avere un tumore al testicolo lo opera un chirurgo vero e guarisce (niente di strano, succede spesso se ti operi in tempo), ma ai suoi ammalati dice che farsi operare è stato un errore e aggiunge con orgoglio di non aver avuto mai bisogno di chemioterapia. Quando però di tumore si ammala la moglie, Hamer la cura con le sue teorie e Sigrid muore («Come è possibile?» gli chiedono, e lui «si vede che non ci credeva fino in fondo»).

Nel frattempo Hamer pubblica Testamento per una Nuova Medicina, un bestseller, l’ha scritto per convincere quanta più gente possibile che il cancro ha un’origine psicologica e guarisce se rimuovi il disagio che l’ha causato. La teoria piace e si diffonde grazie soprattutto alla televisione tedesca ma anche alla nostra, Rai compresa.

Una volta Hamer va in televisione con le lastre di un ammalato di cancro «è per via di una lite col falegname» dice, poi fa vedere altre lastre «il tumore adesso non c’è più, o meglio c’è ma è piccolo piccolo». «È stato facile — racconta Hamer — ho chiesto al falegname di scusarsi, il malato ha risolto il suo conflitto ed è guarito» (quell’uomo però aveva fatto anche chemioterapia, questo Hamer in televisione non lo dice).

Non vi sembra che l’abbiamo già vissuta una storia così? Ricordate a Porta a Porta di tanti anni fa quando Luigi Di Bella prometteva di guarire tutti da qualunque tipo di tumore? Era simpatico il vecchio dottore, molto di più degli oncologi che si affannavano a spiegare come non fosse vero niente, loro però promesse non ne facevano, il vecchio dottore sì e si vedeva, benissimo che il conduttore tifava per Di Bella (poi hanno fatto una sperimentazione, nessun ammalato è mai guarito con la cura di Di Bella, ma questo in televisione non l’hanno mai detto).

Quanti sono morti in Italia, curati da Hamer e dai seguaci delle sue teorie certe volte persino per telefono, che — proprio come Dulcamara il dottore «enciclopedico» dell’Elisir d’Amore — si facevano pagare e anche tanto? Non lo so, non lo sa nessuno. Il libro di Ilario D’Amato Dossier Hamer (Mondadori) racconta con impressionante precisione le storie di molti di loro morti per niente, un po’ perché noi medici non siamo ancora capaci di essere davvero avvocati dei nostri ammalati e un po’ anche perché chi controlla l’informazione — il disastro di Stamina è partito dalle Iene — non ha presente, non sempre per lo meno, che in medicina non ci si improvvisa e i progressi nella cura dei tumori vengono da piccoli passi fatti giorno dopo giorno da gente che lavora tanto e di solito promette poco o niente.

Com’è finita? Come finisce sempre: tornato in Germania, Hamer apre una clinica non autorizzata che promette guarigioni miracolose, in realtà i pazienti muoiono quasi tutti. Seguono processi a non finire e viene radiato dall’Ordine (e intanto sorge l’Associazione Internazionale delle vittime della Nuova Medicina).

Mi fermo qui per non togliervi il desiderio di leggerlo questo libro, avvincente come un giallo — e drammatico purtroppo — ma documentato in ogni dettaglio. Leggetelo anche per non finire fra le braccia di Hamer e di tutti quelli come lui che vorrebbero curare i tumori con caffè e Coca-Cola e ti raccontano che la leucemia è rigenerazione. Così tu muori e loro diventano ricchi e famosi (sulle prime).

GIUSEPPE REMUZZI
Fonte: www.corrierre.it
marzo 2017


Citazione
olmo
 olmo
Estimable Member
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Post: 209
 

Penso che una salutare e ripetuta dose di chemio presto o tardi verrà proposta sia all'autore di questo articolo sia all'autore dell suddetto dossier.
Quel giorno raccoglierete quel che avete seminato.
Di Hamer costoro non hanno capito nulla, solo odio sordo e inumano.
Un tempo scrivevano che migliaia di "seguaci" si curavano con le sue strambe teorie con decine di morti al seguito certificate, poi accortisi in che proporzione stava il 10 nel 1000 si limitarono a parlare solo di molte morti.


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illupodeicieli
Prominent Member
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Post: 760
 

Hamer non mi convince al pari di Di Bella o Simoncini: intendiamoci, non li accuso di niente, ancor meno di omicidio. Ti fidi? Vai e fatti curare dove vuoi, ed è possibile che sia fortunato. Mi sono sempre chiesto come mai i milionari, assai spesso, finiscono la propria vita male e tra atroci sofferenze, come il capo di Goldman Sachs, stando a quanto riportato da Paolo Barnard (legge del contrappasso?). So che io, nel bene e nel male, non ho un fisico bestiale, sarò gretto e ignorante avendo solo conseguito la maturità classica, ma ho imparato a voler bene al mio corpo con cui dialogo. E' il mio punto di partenza per cercare di capire, essendo appunto ignorante in molte materie, tra cui appunto la medicina. Che poi giornalisti o iene e similari, vadano a nozze cercando di attaccare i vari Hamer e gli omeopati o i pranoterapeuti , a me la cosa dà fastidio: è il loro accanimento, la derisione , verso persone e fatti che non intendono comprendere.


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Lizzie
Trusted Member
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Post: 64
 

Anche io credo molto nei metodi naturali, sono convinta in particolare dal metodo "ESSIAC" e delle proprietà terapeutiche della canapa indiana, credo anche nell'effetto placebo su cui probabilmente c'è ancora molto da scoprire, ma spero di non avere mai occasione di mettere alla prova tutto ciò! 🙂


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