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I templari


Affus
Famed Member
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Per noi uomini di oggi è difficile accettare la violenza giustificata esclusivamente da motivazioni religiose, ferisce la "sensibilità" di molti, ma bisogna entrare nella mentalità dell’epoca e non pensare subito "è sbagliato".
In quel tempo il Cavaliere Templare era il Guerriero di Dio per antonomasia, ed il suo compito era servire Dio combattendo l’eresia e le ingiustizie.
Una grave ingiustizia era quella perpetrata dai musulmani in Terra Santa.
Fin dall’800, infatti, i pellegrini che si recavano al Santo Sepolcro venivano uccisi, derubati, le donne violentate, nel migliore dei casi veniva imposta loro una forte tassa.
La setta degli "Assassini" nacque proprio in questo periodo ed aveva come scopo l’uccisione sistematica dei pellegrini Cristiani. Questo atteggiamento intollerante da parte dei musulmani portò ad una reazione violenta degli Europei.... Mostra tutto
San Bernardo da Chiaravalle con "De laude novae militiate" espresse bene questa mentalità.
Le Crociate avevano un costo altissimo, sia per gli armamenti, per il viaggio, per la costruzione di fortezze, e queste spese non potevano essere affrontate dai soli Cavalieri Templari, che nei loro monasteri si dedicavano per lo più alla coltivazione e all’allevamento. Le ricchezze ottenute dai Cavalieri Templari furono immense e loro stessi furono bravi a gestirle: investirono il denaro munificamente, soprattutto facendo servizio di tesoreria e prestiti per nobili e re.

Gli affari che svolgevano erano soprattutto di quattro categorie:
1) deposito tributi e somme di denaro di un principe votatosi alla Crociata
2) trasferimento in Terra Santa di dette somme
3) riscossione delle decime pontificie per le crociate
4) prestiti a principi o nobili, che motivassero tale bisogno di denaro con pii motivi.
Inventarono l’assegno o lettera di cambio: per esempio i pellegrini che si volevano recare in Terra Santa, ma avevano paura di essere rapinati, potevano lasciare denari in una qualsiasi magione templare e ricevere una quietanza di riscossione; all’arrivo in Terra Santa portavano la quietanza nella magione e tornavano in possesso della somma di denaro lasciata prima della loro partenza.
Da notare che il più famoso sigillo templare era un cavallo cavalcato da due cavalieri che stava ad indicare la povertà iniziale dei cavalieri che erano costretti ad andare in due su un solo cavallo e il dualismo universale delle cose, a cui si rifà il loro ideale, cioè la convivenza pacifica in Terra Santa della cultura Cristiana e di quella Islamica.

I Cavalieri Templari godevano di un’altissima stima da parte delle popolazioni Medioevali, li vedevano come la Cavalleria di Cristo, i Cavalieri Templari erano l’incarnazione del vero spirito Cavalleresco, che San Bernardo da Chiaravalle contribuì ad esaltare con i suoi scritti, ma non solo, scriveva infatti Papa Clemente III nel 1191: "Consacrati al servizio dell’Onnipotente, vanno considerati parte della Cavalleria Celeste". Anche Pietro il Venerabile ammoniva: "Chi non si rallegra con tutto il suo animo in Dio suo Salvatore, che la Cavalleria dell’Eterno, i Templari, abbia lasciato gli accampamenti celesti per scendere a ingaggiar nuove battaglie, a battere i principi di questo mondo, a sconfiggere i nemici della Croce di Cristo?... e siete Monaci nelle vostre virtù, Cavalieri nelle vostre azioni; le une le realizzate con la forza dello spirito, le altre le esercitate con la vigoria del corpo".
Tra i Cavalieri Templari vigeva l’assoluto rispetto per i superiori, esistevano infatti dei Marescialli, dei Precettori, dei Balivi, dei Priori, dei Gran Priori.
Era una organizzazione perfetta, visto che ognuno per la gestione interna era totalmente indipendente dall'altro, e ognuno doveva rendere conto al suo superiore diretto, fino ad arrivare al Gran Maestro che era il "primus inter pares".
(dall'ultimo libro in libreria )


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Affus
Famed Member
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15mila templari nel 13° secolo si fecero massacrare da 200 mila musulmani perchè stavano andando a distruggere la pietra nera alla Mecca senza acqua nel deserto !!"!
Se ci fossero riusciti avrebbero cambiato la storia dell'umanità !!!!!
Ma resta il gesto : il loro gesto travalica i secoli e ci insegna molto !


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Zret
 Zret
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Sigh


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gladiator
Eminent Member
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. La caduta del Tempio

Persa San Giovanni d'Acri, l'ordine del Tempio trasferì la propria sede a Cipro, dove fu eletto maestro, nel 1295, Jacques de Molay, un cavaliere della contea di Borgogna. Nel 1300 furono anche compiuti tentativi di controffensiva contro l'Egitto, condotti insieme agli ...Ospedalieri; ma il tentativo fallì per l'insufficienza delle forze navali a disposizione. Fu questa l'ultima azione militare dei Templari, mentre gli Ospedalieri mantennero alto il loro prestigio con la riconquista di Rodi. De Molay cercava invece, allora, di spingere il Papa Clemente V e il re di Francia Filippo il Bello, suo grande elettore, ad organizzare una crociata generale. Ma proprio in quegli anni una diffusa campagna di accuse all'Ordine stava mettendosi in moto in Francia, tanto che lo stesso maestro chiese a Clemente V di aprire un'inchiesta. La proposta fu accolta dal Pontefice, che pure si era in precedenza rifiutato di prestar fede alle accuse. Ma proprio questa decisione papale dette il pretesto al re di Francia per far scattare una generale improvvisa retata con l'arresto, in tutto il regno, dei Templari (ottobre 1307) accusati di essere "lupi nascosti da agnelli", di "rinnegare Cristo, di sputare sulla croce", di legare l'investitura ad atti omosessuali. L'operazione, ben organizzata, grazie all'effetto-sorpresa, riuscì quasi perfettamente: solo una dozzina riuscì a fuggire, mentre circa 550 furono gli arrestati (13). Filippo il Bello tentò di spingere gli altri sovrani a iniziative analoghe, ma tanto il re d'Inghilterra Edoardo II quanto il re d'Aragona Giacomo II risposero rifiutando di credere alle accuse e addirittura, il secondo, difendendo decisamente l'Ordine. Violenta fu anche la reazione del Papa che affermò, in concistoro, che la decisione del sovrano era "un insulto contro di noi e contro la Chiesa romana". Ma il re procedette a procurarsi le prove mediante confessioni - poche - estorte con la tortura, qualche isolato cedimento o tradimento di templari opportunisti, come Esquieu de Floryan ("una canaglia", secondo Demurger), o usciti in precedenza dall'ordine anche per reazione ad abusi e corruzione che si erano manifestati in alcune case, nonché su testimonianze basate sul "sentito dire": le accuse erano generalmente di islamizzazione e idolatria. Clemente V, un Papa debole e malato, tentando di riprendere l'iniziativa nella questione, ordinò l'arresto dei Templari in tutta la Cristianità: i re si adeguarono, anche se quelli di Castiglia e di Portogallo si piegarono solo dopo una seconda bolla pontificia. Anche in Italia l'esecuzione fu tanto lenta che la maggior parte dei cavalieri riuscì a fuggire. L'arcivescovo di Ravenna, ad esempio, emanò una sentenza del tutto assolutoria. Gli atti dei vari processi, compresi quelli francesi, ormai ampiamente studiati e pubblicati, dimostrano che la stessa accusa trovava molta difficoltà nel portare avanti, per la scarsità di prove, il processo inquisitorio. Questo spinse Filippo il Bello a superare ogni procedura giuridica, a portare a termine un autentico "processo politico" e a far ardere i roghi in tutto il suo regno. Un cronista del tempo, raccontando le prime esecuzioni, quelle di Parigi, scrisse: "Nessuno di loro - senza eccezioni - riconobbe i crimini che venivano loro imputati, anzi rimasero irremovibili nel loro diniego, ripetendo continuamente che erano condannati a morte senza motivo e ingiustamente, fatto che molti poterono constatare con grande ammirazione ed immensa sorpresa". Marco Tangheroni


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