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Il Lonfo


Tibidabo
Noble Member
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IL LONFO

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta, (1)
ma quando soffia il bego a bisce bisce (2)
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna (3)
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa. (4)
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto (5)
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi (6)
fa lègica busìa, fa gisbuto; (7)
e quasi quasi, in segno di sberdazzi (8)
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto (9)
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi. (10)

1. ... non vaterca: espressione dialettale marchigiana, dal volgare «Vai a Terchi» (paese del Piceno famoso per i vespasiani in pietra serena). Comunque vatercare – così come mingere controvento – è cosa che il lonfo evita accuratamente di fare.
...raramente barigatta: non esistono testimonianze dirette che possano suffragare la teoria che ogni lonfo – in gioventù o nell’età matura – sia solito barigattare. Vittoria Contini Serpieri, nel suo Tutto quello che avreste voluto sapere sul barigatto ma non avete mai osato chiedere!(Edizioni La Lanterna, Genova, 1937), tratta ampiamente l’argomento ma nel suo esauriente testo non fa alcun cenno né al lonfo né ai lonfoidi in genere.

2 . ...soffia il bego a bisce bisce: è quel modo ignorante e fastidioso di spifferare a raffica che ha il vento di tramontana nella provincia di Bergamo («El bego sifùla cumpàgn al serpentùn»). Quando l’aria ghiaccia sferza il naso e le orecchie ogni buon cristiano è portato a sdilencare  - magari archipattando (zompettando sotto i portici) – come fanno i lonfi sprovvisti di cappotto col colletto di pelliccia.

3. ...frusco ...pieno di lupigna: che sono poi la stessa cosa, lo stesso stato di agitazione (e di rabbia) che assale il lonfo prima della castratura. «Meglio esser fruschi che cantare in chiesa» recita il motto dei cercatori di tartufo d’Alba che, quanto a lupigna, non sono secondi a nessuno e tante ne avrebbero da raccontare.

4 . Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna: mai cionfare davanti a un lonfo! È segno di mancanza di rispetto. È buona regola cionfare quando i lonfi, specialmente quelli giovani e irruenti, sono impegnati nella sbatarchiatura o nello sgrondolìo. Solo così si può evitare una sbidugliatura (spettinatura da scapaccioni) o – peggio ancora – una sonora arrupignatura (contemporanea torsione manuale – molto dolorosa – delle orecchie: la destra verso il basso, la sinistra verso l’alto).

5. ...ammargelluto: altra voce dialettale (napoletana) che però non riguarda solo i lonfi, ma tutti coloro che eccedono nel consumo di pizza Margherita e cannoli alla crema. Un famoso uomo politico italiano, costantemente ammargelluto, è il senatore repubblicano Giovanni Spadolini che mal sopporta i lonfi per la loro arcinota fedeltà alla monarchia.

6. ...fonca nei trombazzi: foncare nei trombazzi è considerato atto immondo (ma non per i lonfi) dal 1947, cioè dall’entrata in vigore della legge Bardelli-Lastrucci-Trerè (DC-PLI-PSDI) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 23/7/1947. Legge che all’articolo 2 – secondo capoverso – dice «...e quindi con effetto retroattivo, dal 1° gennaio 1947 è fatto divieto a chiunque di foncare nei trombazzi, pubblici o privati che siano, siti in frazioni, paesi e città di tutto il territorio della Repubblica Italiana».

7. ...fa gisbuto: «Il far gisbuto è d’uopo perché goder m’aggrada» cantava Lorenzo il Magnifico alle nobildonne della Signoria. Ma, mentre per ogni lonfo in grado di procreare il significato erotico dell’espressione è tuttora rimasto invariato, per la stragrande maggioranza degli altri tale significato è andato via via mutando fino ad arrivare all’attuale comune interpretazione. Come riporta ogni dizionario che si rispetti fare gisbuto, oggi, equivale a fare lo gnorri (colui che gnorra).

8. ...in segno di sberdazzi: il più classico e conosciuto segno di sberdazzi è quello che fanno i generali quando perdono una battaglia (Cambronne docet!). I lonfi, invece, sottolineano certi momenti di rabbia drizzando il dito medio della mano sinistra e puntandolo verso il cielo o, se trattasi di lonfo ateo, verso il meridiano di Greenwich.

9. ...zuto: ma è raro che un lonfo stia zuto. Di solito preferisce farne a meno. Alcuni lonfi, ovviamente i più carismatici, non stanno zuti nemmeno davanti a un’autorità.

10. ...e tu l’accazzi: solo chi ha provato sa quanto sia pericoloso, e nello stesso tempo esaltante, accazzare un lonfo. Infatti esistono solo due possibilità di accazzare un lonfo senza rimetterci la ghirba: o te lo ha chiesto lui o – per i lonfi ministeriali – sborsando una discreta somma in contanti.


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