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In morte di Emmanuel Ratier


Affus
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In morte di Emmanuel Ratier

-di Davide Consonni-

“Apprendo con infinita tristezza della morte di un caro amico, il giornalista Emmanuel Ratier, succeduto a Henry Coston, editore, autore, direttore della biblioteca Facta molte volte vandalizzata dagli antifascisti. E ‘stato uno dei migliori specialisti francesi di società segrete. Ci eravamo giusto incontrati per un intervista per il documentario sulla massoneria con Julien Teil. Il nostro ultimo scambio privato risale a un paio di giorni fa, mi ha detto che stava andando in vacanza. Lo conoscevo da oltre 30 anni … Era insostituibile e non verrà sostituito nel suo ruolo. Aveva 57 anni. Giovane, troppo giovane. Il mio pensiero più profondo è per sua moglie, le sue ragazze e la sua famiglia, a cui va il mio più sincero cordoglio”

Così Paul-Eric Blanrue, storico francese residente in Italia, amico intimo di Ratier, si unisce al cordoglio numeroso per la scomparsa dello storico e giornalista francese. Radio Spada si unisce silenziosa e sincera al collettivo cordoglio. Il Blanrue ha anche pubblicato l’unica fotografia reperibile di Ratier.

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La notizia ha fatto il giro della stampa francese, perfino il giornale dei Rothschild ha pubblicato in merito alla morte del “bibliotecario di estrema destra”.Non possiamo esimerci dal ricordare i grandi meriti del Ratier, successore ed erede dell’epica penna antimassonica di Henry Coston. A modo nostro, per amor dell’esser sinceri, partiamo dai demeriti. Il Ratier fu vicino, non solo in gioventù, a sette pagane, in una delle rarissime interviste in merito al suo privato vivere dichiarò che celebrava con i genitori i solstizi estivi. La rivista ufficiale della Gran Loggia Nazionale Francese, nella penna del suo editore Jean-Moïse Braitberg affermò che il Ratier fu affiliato membro di una loggia massonica di tale obbedienza, dedita agli studi esoterici guenoniani, per poi abbandonarla mettendosi in sonno massonico. Smentite a tali dichiarazioni del 2013 non giunsero mai. Va aggiunto che un noto blog cattolico francese, che segue con molta attenzione le vicende massoniche, ha dichiarato di non unirsi al coro delle condoglianze, ammonendo il Ratier di sottovalutare l’influenza della massoneria francese sulla società.

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Il giornale dei Rothschild che gongolò quando gli antifà devastarono la libreria di Ratier, lo definì “bibliotecario” con fare dispregiativo ma gli porse in realtà un gran complimento. Perchè Ratier, quando scriveva e disquisiva, era una fiume di fonti e documenti, la sua rivista si chiama “Fatti e Documenti” perchè Ratier amava le fonti da buon bibliotecario e libraio. Erede dell’antimassonismo del Coston, Ratier s’è distinto per la pubblicazione dell’unico testo storico-critico in merito alla setta giudaico-massonica del B’nai B’rith, lo scritto di Ratier è un dedalo di fonti e documenti che testimoniano e dimostrano l’immenso potere gestito da tale setta esclusivamente ebraica. Qui per acquistarlo in italiano. Ratier ha contribuito in modo impareggiabile allo studio delle milizie sioniste, pubblicando un testo dedicato all’analisi delle milizie diffuse in palestina e poi concentrato sulle frange europee, le quali in Francia godono di protezione e strapotere. Qui per acquistarlo in italiano. Questi due testi citati sono disponibili in italiano grazie ai pii sacerdoti della casa editrice Centro Librario Sodalitium. Ratier ha recentemente pubblicato la sua ultima opera, Il vero volto di Manuel Valls, per ora disponibile solo in lingua francese. Essendo un esperto prosopografo, un genere di storico specializzato in biografie, Ratier ha pubblicato un’analisi chirurgica della mefistofelica vita di Manuel Valls, eminenza politica francese, massone del Grande Oriente di Francia e nefasto fautore di scellerate ed aggressive politiche laiciste in campo soprattutto scolastico e in materia di unione omosessuali. Ratier collaborava assiduamente con Radio Courtoisie.

Concludiamo rinnovando la sincera unione al numeroso e collettivo cordoglio della famiglia e degli amici.
http://radiospada.org/2015/08/in-morte-di-emmanuel-ratier/


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http://www.ilprimatonazionale.it/cultura/ci-ha-lasciato-emmanuel-ratier-patriota-europeo-29292/

Ci ha lasciato Emmanuel Ratier, patriota europeo

Parigi, 20 ago – Il mondo della cultura non conforme francese è in lutto: ieri mattina, in seguito a una crisi cardiaca, lo scrittore 57enne Emmanuel Ratier ci ha lasciato.

Nato il 29 settembre 1957 ad Avignone, Ratier aveva praticamente consacrato tutta la sua vita alla militanza e alla controcultura. Studente all’università di Rouen, era presto diventato dirigente del Front de la jeunesse di Normandia, organizzazione giovanile del Parti des forces nouvelles.

Qui aveva ideato Balder, un periodico regionale di ispirazione nazionalrivoluzionaria, prima di una lunga serie di iniziative editoriali.

Diplomato al Centre de formation des journalistes di Parigi, ha poi lavorato per diverse testate, tra cui Le Spectacle du Monde, Le Figaro Magazine, National Hebdo, Le Crapouillot, Valeurs vallsactuelles e Minute. Era succeduto al defunto Yann Moncomble a capo della casa editrice Faits et Documents, stesso titolo di una lettera di informazione bimestrale con cui da tempo Ratier informava i suoi contatti dell’attualità politica, anche nei suoi aspetti meno conosciuti al grande pubblico.

Era anche titolare, dal 2008, di una sua trasmissione su Radio Courtoisie.

Dal 2005 era diventato anche animatore della libreria Facta, in pieno centro a Parigi. Un vero presidio di cultura anticonformista, tanto da attirarsi le attenzioni dell’antifascismo militante, che solo negli ultimi tempi aveva assaltato il locale ben due volte, nel dicembre 2013 e nel febbraio 2014.

Specializzato in inchieste sulle lobby e sui gruppi di potere, ultimamente aveva dato qualche grattacapo a Manuel Valls, con il suo saggio Le Vrai Visage de Manuel Valls, a proposito del quale il Primato Nazionale lo aveva anche intervistato. Si tratta di uno dei rari casi in Europa in cui il presidente del Consiglio viene messo in serio imbarazzo da un’inchiesta proveniente dagli ambienti identitari e non conformi.

La sua presenza, in tutti gli avvenimenti politici e metapolitici di rilievo della scena nazionalista francese, era una costante, anche se spesso era discreta, volta unicamente al contributo disinteressato, come si addice a un uomo di milizia. Una grande perdita per tutta l’Europa che non si rassegna all’estinzione.

Adriano Scianca


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[Utente Cancellato]
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Come lei ha già scritto, Affus, in altri post, la destra non esiste ed è ridicolo definirla di centro, moderata od estrema.
Come si possono sottolineare distinzioni del nulla?
E comunque la destra è o non è.


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