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Ingannati - fin dai tempi della scuola


Truman
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Dalla Prefazione al libro:

Questo è un libro sull’Inganno, sull’azione del Falsario, iniziata all’alba dell’umanità e tuttora in corso. Lo scopo di queste pagine è quello di stimolare, invitare il lettore all’analisi critica di quanto ci raccontano televisione e giornali, in modo da giungere alla verità. E non è facile, perché, da una parte siamo stati educati a fidarci di quello che ci viene detto da fonti “autorevoli”, dall’altra, avendo perso la stima in noi stessi e nelle nostre capacità di analisi, preferiamo delegare.

Ma perché “fin dai tempi della scuola”? Certamente perché la scuola è un
instrumentum regni, un’istituzione dove fin da piccoli veniamo sottratti
all’educazione familiare e indottrinati secondo i programmi statali. Ma
sostanzialmente il titolo riprende quello di un libro dello scrittore Rino
Cammilleri, autore che fra le altre cose ha prodotto un volumetto snello, di facile lettura, dal titolo: “Fregati dalla scuola”. Lì diversi miti o luoghi comuni, dal nostro concetto di medioevo alle crociate, dall’inquisizione all’illuminismo, solo per citarne alcuni, vengono osservati sotto la giusta luce, spesso addirittura capovolgendo l’interpretazione classica impartita secondo la vulgata comune.

Proprio questa capacità di non fermarsi all’apparenza delle cose ma di
leggere la realtà, capendone i meccanismi intimi al di là della versione ufficiale, è ciò che mi ha ispirato l’idea di una continuazione di quel libro. Credevo, e credo tuttora, che un’estensione che includesse alcuni fatti dei nostri giorni, in primis la tragedia dell’11 Settembre 2001, avrebbe convinto molti a fermarsi ad analizzare la dinamica dei fatti, scevri della propaganda mediatica ma armati solo della ragione - potente dono che il buon Dio ci ha fatto. Ma Cammilleri ritiene che queste siano cose da complottisti, e così ho dovuto arrangiarmi.

§§§§

Una precisazione sul metodo. C’è chi sostiene che quando si pubblica una tesi si debba esporre anche il suo contrario, forse per un erroneo concetto di par condicio o per dimostrare la propria apertura e assenza di pregiudizio. Io non sono d’accordo, o meglio lo sono con un distinguo che spiego con un esempio.

Se si afferma, dopo aver assaggiato un vino, “Questo vino è buono”, si esprime un parere, un’opinione, che come tale è sicuramente obiettabile. Se sono un famoso intenditore di vini la mia opinione avrà un valore sicuramente maggiore rispetto a quella che potrebbe avere l’opinione di un astemio. Ciononostante, rimane sempre una opinione, e nulla vieta che uno assaggi lo stesso vino e dica: “Questo vino è cattivo” (o meglio sarebbe: non mi piace).

Se però si afferma: “Questo vino ha una gradazione alcolica di 11,5%”, o “la sua temperatura è di 16 °C”, questo è un dato oggettivo che non richiede discussione, al limite si potrà chiedere: “Come l’hai misurato?” ma non serve un contradditorio. Qui sta la confusione che si fa spesso. Si pensa che debba esistere sempre un contradditorio, facendo confusione fra fatti e opinioni.

Alberto Medici

www.ingannati.it: un libro per vivere liberi!


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medicialberto
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Oltre ai ringraziamenti 😀 😀 😀 ne approfitto per dare un segnale di ottimismo: come ha detto Gesù il regno di Dio è vicino, è dietro l’angolo: non serve ripercorrere a ritroso tutto il cammino di secoli di errori e sbagli per ritrovare la via giusta: basta, come disse ai pescatori di ritorno da una notte infruttuosa, gettare le reti dall’altra parte, agire in maniera diversa, e il Regno di Dio è subito presente, fra noi, come d’incanto.


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eresiarca
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Bravo Alberto Medici. Questo libro - che ho letto - è davvero "provvidenziale", perché:
1) è scritto con un linguaggio semplice, alla portata di tutti, anche di chi non è avvezzo alla "controinformazione" più "spregiudicata": quindi è un libro da far girare tra amici e parenti che si sono, come si dice, "ammoscati"...
2) ma soprattutto, l'importanza di questo libro sta nell'indicare la via "della tradizione" come necessario "calmiere" alla "disperazione" che può venire dalla constatazione che siamo "ingannati" su tutto. Meglio ancora, l'autore mostra implicitamente, con vari riferimenti nemmeno troppo 'invasivi', che non ha senso - per non dire che è addirittura autolesionistico - "controinformarsi" ad oltranza se poi si deve restare "incazzati come le bestie" o "depressi"...
3) Il libro serve inoltre a comprendere che tutto quel che fa "indignare" questo o quello, in varia misura, produce quest'effetto perché la nostra natura profonda è "divina"; pertanto il nostro essere - non il piccolo "io" egoistico autore di questi ed altri disastri - ci dice che tutto ciò è un "delitto", un "crimine", un "tradimento" verso il Creatore che così generosamente ci ha messo a disposizione un mondo "perfetto" che invece solo l'ingratitudine umana crede sempre "perfettibile"...


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Fedeledellacroce
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sto facendo una gran fatica a leggere alberto medici.
anche se fa piacere vedere un convinto adoratore di gesu parlare di logica, complotti e veritá, eh gia, perché a proposito di inganni, quello della religione é sicuramente il piú grande e antico inganno dell'umanitá. ma l'autore sembra non accorgersene, e approfondisce argomenti senza dubbio interessanti, tirando continuamente in ballo sia gesu che il vangelo e dio etc....quello che voglio dire é questo: chi crede a uno o piú dei é una persona che si é fatta ingannare e vive nell'inganno. e alberto medici parla di inganni e non si accorge del piú terribile.
comunque spero di trovare la volontá di terminare il libro, ma quei riferimenti bigottici mi levano proprio la voglia e abbassano la stima che l'autore ispira.


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medicialberto
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Grazie delle osservazioni, peraltro non nuove.

Nel corso delle presentazioni in pubblico, specialmente nella prima, quella tenuta a Padova ( http://www.ingannati.it/2011/09/13/fatta/) questa critica è emersa con forza. Sia sul blog, fra le note relative a quella presentazione che in altri punti (ad esempio http://www.ingannati.it/2011/09/24/religione-e-fede/) ho già risposto in parte.

Aggiungo qui un'altra considerazione: dispiace considerare come il giudizio su qualcosa (testo, libro, dipinto, musica, ma potrebbe anche essere una politica economica, ecc.) non riesca ad essere scevro da pregiudizi. Cioè anche qui (ma è sempre così) non viene detto: "dici un sacco di cazzate", oppure "non argomenti abbastanza bene il tema dell'AIDS", oppure "sul global warming potevi essere più preciso"; no, quello che scrivi non va bene .... perchè "sei di parte"; cioè non sei dei nostri (il sillogismo è: non parli male della Chiesa, quindi non sei credibile). C'è sempre, sottostante, un bisogno di classificazione e di appartenenza: non mi interessa quello che dici o che fai, devo prima capire se sei dei nostri o meno.

Credo che quando impareremo ad apprezzare (e godere) le cose per quello che sono, e non per quello che i nostri pregiudizi ci inducono a vedere, avremo atto un grande lasso in avanti


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Zret
 Zret
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Lodevole che sia dedicato un capitolo alle scie tossiche.


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eresiarca
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Ma non l'avete capito che il più grande inganno di tutti è quello dell'ego? E' il nostro ego che ci fa dire "Dio non esiste"! Gli "inganni" di cui parla Medici vanno invece svelati perché sono quelli che non ci consentono di conoscere il nostro verò Sé, coperto dall'io illusorio che si crede "Dio"... La religione, se vissuta profondamente, al di là di un identitarismo strumentale, è l'unico modo per uscire dalla prigione dell'ego. Religione=connessione... Altrimenti, che cosa resta? la ruota infinita delle illusioni di questo mondo, che non è altro che un "banco di prova", per gareggiare in opere di bene, alla luce di una fede che spesso non sappiamo neppure di avere... per conoscere noi stessi (Conosci Te stesso) e fare "ritorno a casa"...


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medicialberto
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Approfitto di questa "alzata" per ricordare, a chi passasse da queste parti, che sono disponibile a presentazioni del libro! (meglio se zona nord-est d'Italia o lunga la direttrice A4 PD-Milano!)

Il mio scopo è quello di contribuire, nel mio piccolo, a risvegliare sempre più gente, e far uscire dalla rete le cose che tutti noi sappiamo!


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