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L' umanità "nuda" nella macchina del m


Anonymous
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Secondo il premio Nobel Paul Krugman "a salvare l' economia e il New Deal, fu l' enorme progetto di opere pubbliche meglio noto come Seconda Guerra Mondiale". In effetti separare lo statalismo degli anni Trenta dal protezionismo e della risposta armata dei governi che sfocerà nel più grande massacro della storia è un'operazione arbitraria.
Norman Mailer (1923-2007) ne Il nudo e il morto del 1948 fornisce una delle rappresentazioni più crude ed efficaci degli orrori della seconda Guerra Mondiale, narrando lo svolgersi di un singolo e piccolo episodio nel pacifico. L' umanità dei protagonisti, nel bene come nel male, emerge in un costante flash-back della loro vita civile da cui si evince uno spaccato della società americana e della sua conflittualità nella crisi e nel New Deal. I soldati nipponici rimangono senza volto per buona parte del romanzo, ma non appena entrano in contacco con i marine rivelano le stesse paure e gli stessi dubbi dei soldati americani. Mailer fu arruolato nelle truppe USA ed è attraverso la sua esperienza diretta che il romanzo propone descrizioni realisticamente efficaci. Il rifiuto della guerra in queste pagine non è il rifiuto di un fenomeno incomprensibile o arcaico: è anche la denuncia di un meccanismo e di una macchina organizzativa. la consapevolezza internazionalista va ancora oltre e e lega la guerra alla modernità della lotta tra le potenze, cioè alla modernità dell' imperialismo.

NB: Il titolo completo del post è: L' umanità "nuda" nella macchina del massacro. ( Chissà perchè non si inserisce )


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oriundo2006
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''..la consapevolezza internazionalista va ancora oltre e e lega la guerra alla modernità della lotta tra le potenze, cioè alla modernità dell' imperialismo..''.
Gli 'storicisti' diventano...antistorici. Le guerre tra 'stati' o 'popoli' o 'tribù' sono vecchie come il mondo che conosciamo ( almeno dal 3114 A.C. ... ). L'imperialismo non le ha inventate. Le ha portate al loro sviluppo ( logico ) finale, la distruzione totale dell' 'altro, del mondo dell'altro, con l'odio creato apposta per poter utilizzare la macchina bellica, che diventa il padrone incontrastato del mondo...eterogenesi dei fini e morte della dialettica. Se ha 'creato' qualcosa è appunto questo 'meccanismo', che sopravvanza anche nel tempo di pace imponendosi anche durante ed attraverso questa e costituendone l'esito finale, lo scopo delle nostre società. Il materialismo marxista ha sempre visto tutto ciò come riassunto ed esito dei 'rapporti di produzione', dunque vedendo lo sviluppo 'civile' come motore del 'progresso' e dimenticando-trascurando l'aspetto militare, ovvero non vedendo la 'volontà di potenza' come motore autonomo dello sviluppo delle nostre disgraziate società. E' semplicemente assurdo. Basta una riflessione: cosa sarebbe la scienza e la tecnica oggi separata dall'utilizzo bellico ? Mille volte inferiore e comunque diversa... Questa poi non è detto che 'serva' sempre al dominio 'civile': prova ne è l'utilizzo che facciamo di internet ed i tentativi di restringerne l'uso. E' insomma la ricerca del primato militare che ha dato mano libera alla scienza ed alla tecnica nel 'costruire' il mondo nel quale viviamo. Se ci si ferma all'aspetto dei rapporti 'civili', alquanto limitati e carenti di significatività nel ricostruire la logica del dominio, non si capisce più letteralmente il mondo attuale e facilmente si applicano lezioni, metodologie e riflessioni di un secolo fa. Insomma siamo legati nostro malgrado all'aspetto militare in tutti gli aspetti della nostra vita e depotenziarne logica, effetti e mezzi è terribilmente complicato. Bastasse il rifiuto della guerra...chi non sarebbe d'accordo ? Ma se questo portasse, come oggi lo vediamo nelle nostre società 'buoniste' perchè assolutamente inoffensive, ad una umanità 'zombie', pacifista perchè perdente e rassegnata, che blatera su di un 'dio' o su di un'altro mentre viene tele-guidata da occulti 'signori del pensiero', ebbene che mondo sarebbe ? Risposta: il nostro attuale. Capite perchè a volte bisogna essere chakravartin, ovvero muovere il mondo negativo anche attraverso la guerra proprio perchè solo attraverso questa si può ribaltare il tavolo che ci vede perdenti e soggetti 'addomesticati' a servizio di chi, benevolo, ci comanda 'in pace' ? Sono pensieri terribili, pensieri che mi vengono oggi quando di nuovo vedo muoversi il serpente terribile della scelta finale.


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Georgejefferson
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Il sentimento umano del diritto alla resistenza non e' spirito animale guerrafondaio.E' la reazione naturale e volontaria contemporaneamente (con le dovute differenze)...ad esso.


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Anonymous
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oriundo, non condivido affatto la tua visione malthusiana dell'umanità.
Non credo alla massima "homo omini lupus".

Se lasciata libera di autorganizzarsi, la specie Homo Sapiens tende naturalmente alla solidarietà tra simili e alla cooperazione, non alla guerra.
Il problema della conflittività deriva dalla creazione di classi sociali e divisioni fittizie tra gruppi, avvenuta nel neolitico per il controllo delle risorse.

Questa caratteristica conflittiva non è genetica e scomparirà con l'evoluzione sociale umana. Quanto tempo ci vorrà è difficile dirlo. Ci sono voluti 400 mila anni perchè gli ominidi imparassero a scheggiare le selci da entrambi i lati in modo da ottenere un filo più tagliente, spero che in questo caso il processo di evoluzione sia più rapido.


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Georgejefferson
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Io approvo abbastanza quanto scritto nello specifico da Bdurruti.A parte la locuzione "visione del mondo Malthusiana",che ritengo un luogo comune inappropriato,un'etichetta infamante verso tutti quelli che parlano di problema demografico,senza distinguere l'indirizzo alla responsabilita individuale dal becero razzismo qualunquista.Per il resto concordo.


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Anonymous
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Se lasciata libera di autorganizzarsi, la specie Homo Sapiens tende naturalmente alla solidarietà tra simili e alla cooperazione, non alla guerra.

visto che non ci sono degli alieni che hanno imposto agli uomini di farsi la guerra, evidentemente questa tendenza "naturale" della specie alla solidarietà è una pura utopia, ovvero l'opposto della realtà. La specie homo sapiens si è autorganizzata in gruppi conflittuali perchè la conflittualità non è affatto "innaturale", fa parte della natura umana ed è una pia speranza pensare che con l'evoluzione scomparirà. Anche perchè fino ad oggi l'evoluzione umana è andata dalla NON conflittualità alla conflittualità


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Anonymous
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L' uomo per sua natura tende alla socialità non per simpatia o cosa semplicemente per bisogno.
Certamente l' uomo non è uno stinco di santo ha sempre litigato tra loro, e anche in modo piuttosto sanguinario, nel passato remoto alla base delle lotte fratricide c'era il bisogno, la scarsità, la penuria.
Oggi non è la natura umana ad essere cambiata, ma le condizioni; oggi la causa prima degli scontri è la sovrabbondanza.


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