Marx,dopo la rivolu...
 
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Marx,dopo la rivoluzione borghese,quella proletaria


Affus
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L'Ottocento non venne meno alla sua fede nel progresso come nuova forma della speranza umana e continuò a considerare ragione e libertà come le stelle-guida da seguire sul cammino della speranza. L'avanzare sempre più veloce dello sviluppo tecnico e l'industrializzazione con esso collegata crearono, tuttavia, ben presto una situazione sociale del tutto nuova: si formò la classe dei lavoratori dell'industria e il cosiddetto « proletariato industriale », le cui terribili condizioni di vita Friedrich Engels nel 1845 illustrò in modo sconvolgente. Per il lettore doveva essere chiaro: questo non può continuare; è necessario un cambiamento. Ma il cambiamento avrebbe scosso e rovesciato l'intera struttura della società borghese. Dopo la rivoluzione borghese del 1789 era arrivata l'ora per una nuova rivoluzione, quella proletaria: il progresso non poteva semplicemente avanzare in modo lineare a piccoli passi. Ci voleva il salto rivoluzionario. Karl Marx raccolse questo richiamo del momento e, con umanità e vigore di linguaggio e di pensiero, cercò di avviare questo nuovo passo grande e, come riteneva, definitivo della storia verso la salvezza – verso quello che Kant aveva qualificato come il « regno di Dio ». Essendosi dileguata la verità dell'aldilà, si sarebbe ormai trattato di stabilire la verità dell'aldiquà. La critica del cielo di Feuerbach si trasforma nella critica della terra, la critica della teologia nella critica della politica. Il progresso verso il meglio, verso il mondo definitivamente buono, non viene più semplicemente dalla scienza, ma dalla politica – da una politica pensata scientificamente, che sa riconoscere la struttura della storia e della società ed indica così la strada verso la rivoluzione, verso il cambiamento di tutte le cose. Con puntuale precisione, anche se in modo unilateralmente parziale, Marx ha descritto la situazione del suo tempo ed illustrato con grande capacità analitica le vie verso la rivoluzione – non solo teoricamente: con il partito comunista, nato dal manifesto comunista del 1848, l'ha anche concretamente avviata. La sua promessa, grazie all'acutezza delle analisi e alla chiara indicazione degli strumenti per il cambiamento radicale, ha affascinato ed affascina tuttora sempre di nuovo. La rivoluzione poi si è anche verificata nel modo più radicale in Russia. Ma con la sua vittoria si è reso evidente anche l'errore fondamentale di Marx. Egli ha indicato con esattezza come realizzare il rovesciamento. Ma non ci ha detto come le cose avrebbero dovuto procedere dopo. Egli supponeva semplicemente che con l'espropriazione della classe dominante, con la caduta del potere politico e con la socializzazione dei mezzi di produzione si sarebbe realizzata la "Nuova Gerusalemme". Allora, infatti, sarebbero state annullate tutte le contraddizioni, l'uomo e il mondo avrebbero visto finalmente chiaro in se stessi. Allora tutto avrebbe potuto procedere da sé sulla retta via, perché tutto sarebbe appartenuto a tutti e tutti avrebbero voluto il meglio l'uno per l'altro. Così, dopo la rivoluzione riuscita, Lenin dovette accorgersi che negli scritti del maestro non si trovava nessun'indicazione sul come procedere. Sì, egli aveva parlato della fase intermedia della dittatura del proletariato come di una necessità che, però, in un secondo tempo da sé si sarebbe dimostrata caduca. Questa «fase intermedia» la conosciamo benissimo e sappiamo anche come si sia poi sviluppata, non portando alla luce il mondo sano, ma lasciando dietro di sé una distruzione desolante, una delle peggiori che l'umanità abbia mai visto. Marx non ha solo mancato di ideare gli ordinamenti necessari per il nuovo mondo – di questi, infatti, non doveva più esserci bisogno. Che egli di ciò non dica nulla, è logica conseguenza della sua impostazione. Il suo errore sta più in profondità. Egli ha dimenticato che l'uomo rimane sempre uomo. Ha dimenticato l'uomo e ha dimenticato la sua libertà. Ha dimenticato con tenera ingenuità che la libertà rimane sempre libertà, anche per il male. Credeva che, una volta messa a posto l'economia, tutto sarebbe stato a posto. Ma, come volevasi dimostrare, "non di solo pane vive l'uomo". Egli ha cuore ed anima. Il suo vero errore è dunque il materialismo: l'uomo, infatti, non è solo il prodotto di condizioni economiche e non è possibile risanarlo solamente dall'esterno creando condizioni economiche favorevoli. La materia ha la sua importanza, ma la chiave di lettura dell'antropologia rimane sempre lo spirito. E' su di esso che bisogna soprattutto investire. Le soluzioni proposte da Feuerbach e Marx ignoravano la componente spirito, e il loro fallimento, insieme ad altre cause di tipo economico-politico, è stato logicamente conseguenziale. "

Papa Benedetto XVI, tratto dall'Enciclica "Spe Salvi", data a Città del Vaticano nell'Anno Domini 2007, terzo di Pontificato.


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Pellegrino
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solo un pò O.T.: sono stato ad una Festa Democratica qualche giorno fa, ed il quadro antropologico che mi si è parato rappresentava una fase di ulteriore 'evoluzione (in-voluzione?).

Superate la vecchia emancipazione della borghesia, abbandonato il proletariato, ormai il PD si rivolge alle elites omo-radicaleggianti ed a quello che un tempo si chiamava "quinto stato": ex galeotti, immigrati rivestiti di false Nike, prostitute delle più svariate provenienze, spacciatori, marginali, barboni, dementi...tutti, ovviamente, tatuati. Balli sudamericani, salsicce, (stand dell'arcigay) e preservativi gratis.

E NON con la pur minima pretesa di 'migliorarli' o di 'emanciparli', ma solo di 'assecondarli', blandirli nella speranza di sganciargi qualche euro in birre e salsicce (che tanto queste classi neanche votano) .

Ne sono uscito profondamente depresso.


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venezia63jr
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@ PELLEGRINO
fai fatica e soffri a vedere che anche marx e' morto,uno e' morto ad auschwitz il tuo sotto le macerie del muro di berlino,ma non ti abbattere nel futuro il tuo marx e cosi' gli altri saranno sempre in decomposta compagnia.
La caduta degli dei.


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Pellegrino
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guarda Venezia che a me di Marx non me ne fotte una benemerita m....
😉


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venezia63jr
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Scusa allora mi sembravi un nostalgico della vecchia nomenclatura.Continua cosi' e tienici informati su questi meeting dell'horror. 😀


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Pellegrino
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haha, avevo capito l'equivoco, (sebbene a suo tempo sia anch'io abbia votato PDUP...) ma pur senza nessuna 'nostalgia' lo spettacolo era davvero desolante. Ho sofferto per loro, ingannatori e ingannati.


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