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Racconto dal blog: Il mondo dei lupi.

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desibros
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Post: 8
 

Sarebbe stata utile una intro con le descrizioni dei personaggi ..
X il resto chi vivrà (leggerà) vedrà 😛

Per ora mi sembra ok.
Anzi per pubblicarlo come opera letteraria sei già a posto... Visto che la scena di sesso obbligatoria l'hai già messa 😛


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GiovanniMayer
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Post: 582
 

Secondo me la cosa più importante è la correzione di errori e refusi.
Per esempio, così su due piedi, mi viene in mente che hai usato "gli" sia per un femminile che per un plurale. E poi la punteggiatura.


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Post: 10314
 

io aggiungerei una mappatura del bunker dato che non è facile immaginarsi la sua forma seguendo solo il racconto...

per il resto tutto procede bene

8)


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TitusI
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Post: 58
Topic starter  

Tranquilli continuo, ma piano :p
La mappa del bunker volevo farla, ma non una semplice planimetria, qualcosa di meglio. I personaggi cresceranno un po' alla volta, so che sembra "tanto" ma quanto scritto fin'ora sono solo una cinquantina di pagine, ossia...siamo all'inizio. 😉

Anuata restò immobile muta, ripensò al mondo che era stato, alla maledizione che era stata la sua bellezza, avrebbe potuto usarla e diventare una modella, ma quel mondo la avrebbe distrutta, lei, per quanto possa apparirvi strano, non cercava “notorietà”, cercava sicurezza, pace. Anuata, la sua bellezza, la sua maledetta bellezza e la vergogna che le aveva portato e che si portava dentro. Da quanto poteva ricordare non era mai stata una persona, era sempre stata un corpo, da quanto poteva ricordare era sempre stato un corpo a disposizione, ma era stata “fortunata”, ad Haiti tanti ragazzini facevano una brutta brutta fine, lei invece era un “bene di lusso”, la differenza non era grande all'inizio, quando veniva nascosta, ma lo divenne quando, una volta cresciuta, fu un bene di lusso da esposizione. Godette di un relativo precario benessere, ma anche se ci aveva provato, non riusciva nell'impresa che sembrava così semplice a tante nuove venute, benché lei avesse una lunghissima esperienza, falliva nel tentativo di “controllare” coloro che la desideravano. Ci aveva provato, anche solo poco fa con Bill, ma nulla. In passato la cosa la preoccupò poco, la sua bellezza era un bene scambiabile più che il contante, lei non avrebbe mai avuto fame o dormito al freddo, almeno finché la sua bellezza fosse perdurata, ma ovviamente non le bastava.

Se solo fosse stata meno bella, oh, non brutta, solo meno bella, tutto per lei sarebbe stato più semplice, invece lei era preziosa, ma non come “un” diamante, ma come uno di quei diamanti così preziosi che nessuno ruba perché tanto non potrebbe venderli a meno che non li si faccia a pezzi...almeno nessuno l'aveva ancora fatta a pezzi, non del tutto almeno.

Ma ora il mondo era cambiato, la sua bellezza non le dava alcuna garanzia, nemmeno di un pasto caldo. Quando era una bambina veniva comunque sempre trattata bene, non sciupata, la cosa cambiò quando divenne una ragazza, oh non veniva maltrattata, ma per lei avevano meno cura. Eppure diventava sempre più bella! Pensava che col tempo si sarebbero affezionati a lei, che ne avrebbe tratto qualcosa, invece nulla! Il problema è che lei era ai loro occhi, ed era effettivamente, ciò che avevano implacabilmente fatto di lei, un bene, da vendere scambiare, barattare, ma non per soldi, non siamo ad un livello così squallido, lei era un segno di apprezzamento, un gesto di amicizia, un patto di complicità, un accordo che può essere solo segreto, un bellissimo suggello solo per cose orrende, indicibili. Tutto, tutto tranne che una bambina, una ragazza, una donna, una persona.

Quando rinunciò ad accalappiare un super ricco ci provò con più successo con ricchi e benestanti, un circolo di livello ben inferiore a quello in cui lei era una sacerdotessa consacrata, non la conoscevano, ed era facile, ma c'era un problema, questo dava a chi non ne aveva diritto accesso ad un bene di gran lusso, uno snodo che aveva incrociato troppi interessi sconosciuti e che tali dovevano rimanere. Era inaccettabile ed in un modo o nell'altro la verità saltava fuori, quei “bimbi” viziati non gradivano vedere i loro giocattoli nelle mani dei bambini “poveri” e dispettosamente li rompevano, sempre, e poi non potevano permettere la svalutazione di un bene così prezioso, meglio distruggerlo.

Ricordò una volta, sembrava tutto andasse liscio, ed era una festa a casa del suo uomo, un “ricco” per gli standard comuni, uno dei maggiori fornitori di apparecchiature mediche per i paesi caraibici. C'era una festa, la ricorrenza era la vittoria nella gara di appalto per la più ricca fornitura di materiali degli ultimi anni, un affare da miliardi, realizzato alla fine di una lunga battaglia portata avanti a suon di mazzette, ricatti e probabilmente anche di peggio. Quello era il motivo della festa, ma era anche l'occasione per il vincitore, di presentare in società la sua nuova compagna, lei.

Inaspettatamente a quella festa si presentò anche il proprietario di uno dei maggiori produttori di macchinari, inaspettatamente perché pur essendo per il pubblico uno dei vincitori in realtà appoggiava un altro contendente, quindi era stato sconfitto.

Eppure si presentò con tanto di guardie del corpo, fece ampi sorrisi al padrone di casa, che era al settimo cielo. Quella presenza, secondo lui, significava una pace fatta, ne era certo, Lei invece fu presa dal terrore quando lo vide, lui la guardò, lei si allontanò dalla festa. Il suo futuro era in pericolo. Il suo uomo gravitò intorno al visitatore inatteso come un chihuahua, e lui gli lanciava sorrisi come fossero crocchette, poi disse una frase sibillina - “Mio caro avessi saputo che lei disponeva di simili mezzi fra noi non vi sarebbe stato nemmeno l'ombra di un contrasto. Possiamo essere amici, se lei è disposto a condividere le sue fortune” - il suo uomo rispose senza capire e molto stupito giusto per dire qualcosa di carino ad un nuovo alleato - “I miei mezzi e le mie fortune sono a sua disposizione, non ha che da chiedere!” - Un sorriso maligno comparve sulle labbra del bastardo che disse - “Anuata, è tanto che non passo un po' di tempo con lei, sono qui per rimediare” - il suo uomo rimase allibito, non sapeva che Anuata lo conosceva, comunque non si oppose quando l'uomo seguito dalle sue guardie si avviò verso la direzione in cui Lei era scomparsa, era un'area della casa privata rispetto alla festa, ma lui non chiese alcun permesso e andò. La scena le fu ripetuta più o meno così dalla servitù di casa il giorno dopo, mentre raccoglieva le sue cose per andar via.

La cosa come sempre era stata sporca, il furetto, così lo aveva sempre chiamato, la raggiunse in una delle “cucine”, una sorta di “pub” dentro la casa era lì che si era nascosta, stava appoggiata al bancone quando il furetto arrivò, non le disse nulla, la guardò e rise, lei si rese conto vagamente del fatto che le sue guardie erano rimaste indietro, fuori della porta. Lui si avvicinò, sempre sorridendole, non vi era speranza, se mai ve ne fosse stata, che non l'avesse riconosciuta. A quel punto lei le sorrise, di un sorriso complice, invitandolo a mantenere il suo segreto, lui non variò di un millimetro la sua espressione, sorrideva. Le infilo una mano fra le cosce, lei stette ferma, poi dalla porta comparve “lui” che doveva essersi riavuto e aveva deciso di seguire il suo prezioso nuovo amico, entrò, li vide, non disse nulla, solo rimase un attimo turbato. Il furetto lo guardò e gli disse - “In fondo non mi interessa più di tanto, mi basta aver rinfocolato il ricordo, credo andrò via ora.” - girò sui tacchi e le sue guardie gli andarono dietro, “Lui” fece altrettanto, Lei rimase sola, e decise che quelle isole erano troppo piccole per lei, sarebbe andata via la mattina dopo, sperando che “Lui” non venisse a prenderla a calci, ma fortunatamente non era il tipo.

Fu l'assente d'onore alla festa, al mattino la servitù le raccontò, da pari a pari e con una certa simpatia, cosa fosse successo e del fatto che nessuno si era reso conto di nulla finché al mattino “Lui” non aveva comunicato loro di non ammetterla più in casa, volevano spiegazioni, intuivano qualcosa, lei non disse nulla, e si mise a pensare dove sarebbe andata. Ancora non sapeva che sarebbe finita sulla strada di Bill, e non sapeva neanche che se non lo avesse fatto il suo destino era segnato, aveva cessato di essere un bene di lusso ed era diventata un fastidio

Ora doveva lasciare quella strada, ma per andare dove? Dove c'erano un po' di avanzi di mondo per lei? Si avviò cercando una risposta, Tonito la vide, lei lo ignorò e andò dal dottore, poi a fare una doccia a piang
ere e a dormire. Tutto quel che aveva deciso era che una volta tanto si sarebbe vendicata. Bill avrebbe pagato il conto per tutti.

Il testo che precede è sotto licenza: Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate
CC BY-NC-ND


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desibros
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...Che è scritto con una marcia in più 🙂


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spadaccinonero
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mannaggia a questa Anuata

8)


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desibros
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..Attendiamo... D


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desibros
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Registrato: 2 anni fa
Post: 8
 

..Attendiamo... D


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Post: 10314
 

..Attendiamo... D

se la sta tirando troppo il nostro Titus 😆


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Petrus
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1037
 

...e quindi???
🙄


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TitusI
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Registrato: 2 anni fa
Post: 58
Topic starter  

E quindi...ho avuto problemi colossali, ma presto si riparte 😉


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