Dream Theater - Ast...
 
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Dream Theater - Astonishing

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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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ultimo album dei DT,

doppio disco di inediti, più di due ore dei Maestri del Prog

non è da ascoltare, è da consumare

una parola per definirlo?

SOGNO

l'importante è che non muoia nessuno di loro adesso

😉


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Stodler
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https://youtu.be/eBP9QDSr0HI


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spadaccinonero
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https://youtu.be/eBP9QDSr0HI

beh non devo ricordarlo solo io

😉


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Anonymous
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DT sta per...??? scusa l'ignoranza...


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Matt-e-Tatty
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Dream Theater

https://www.youtube.com/watch?v=8Ik9qECIWgc


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spadaccinonero
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@Gtx

ti basta leggere il commento di Matt

@Matt

complimenti per il live proposto

p.s. l'ultimo album si presta molto bene all'esecuzione dal vivo


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Matt-e-Tatty
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@Gtx

ti basta leggere il commento di Matt

@Matt

complimenti per il live proposto

p.s. l'ultimo album si presta molto bene all'esecuzione dal vivo

Oramai ho perso l'interesse, non suono da anni e ascolto pochino... tiro fuori qualche vecchio cd quando vado in vacanza, fa venire la spensieratezza del passato, fa partire più giovani e leggeri... è un rito. 😉

Erano molto bravi i DT.


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spadaccinonero
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@Gtx

ti basta leggere il commento di Matt

@Matt

complimenti per il live proposto

p.s. l'ultimo album si presta molto bene all'esecuzione dal vivo

Oramai ho perso l'interesse, non suono da anni e ascolto pochino... tiro fuori qualche vecchio cd quando vado in vacanza, fa venire la spensieratezza del passato, fa partire più giovani e leggeri... è un rito. 😉

Erano molto bravi i DT.

lo sono ancora, anzi forse lo sono anche di più

ascolta l'ultimo disco


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Arcadia
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di Valerio D'Onofrio

Come sempre, la pubblicazione di un nuovo album dei Dream Theater è preceduta da rulli di tamburi e squilli di tromba pronti a risvegliare l'attenzione dei milioni di fan sparsi in ogni angolo del globo, in fervida attesa di tutti i nuovi lavori dei propri idoli.
Mai come nel 2016 gli squilli e i rulli sono stati tanto altisonanti. Petrucci e compagni mostrano un'ambizione che supera ogni limite passato e lo fanno proponendo questa nuova concept/opera rock preceduta da periodiche "fughe" di notizie ben dosate nel tempo, rilasciate appositamente per creare la giusta attesa. Anticipazioni sul numero dei brani (addirittura trentaquattro), sulla durata (due ore e dieci minuti), sull'ambientazione - un futuro distopico che ha più di un debito con "2112" dei Rush - e sugli otto diversi personaggi, di cui ci vengono svelati i volti un po' alla volta e le cui storie si intrecciano nel corso di una lunga trama che ha come idea centrale l'amore per la musica e la libertà.
L'attesa è tanta, tutto sembra pronto per grandi spettacoli live e per iniziative di merchandising (cartine del The Great Northern Empire of the Americas, figurine dei personaggi con robottino in vendita a "soli" 254,99 euro); il grande carrozzone prog-metal, brand esportato in ogni angolo del globo, lavora a pieno regime.
La domanda giusta da porsi è questa; cosa c'è dietro questo grande tendone, questo moderno spettacolo multimediale? C'è solo un prodotto commerciale o c'è davvero musica intesa come arte?

Fin dal loro esordio del 1989, i Dream Theater sono stati i pionieri di una nuova forma di progressive che, fondendo sapientemente le sonorità del prog classico con quelle del metal, ha mostrato idee ben più innovative rispetto a tutto il neo-prog degli anni Ottanta e Novanta. Il loro ipertecnicismo - tanto sfrontato ed esibito quanto sorprendente - è stato un modello da seguire per un nuova generazione di musicisti che ha visto in Petrucci una sorta di nuovo guru da adorare e imitare senza discussioni. Nell'arco degli anni hanno anche mostrato una discreta capacità di cambiamento; questo almeno fino al poco amato "Train Of Thought" (2003), album che - nella sua estrema durezza e oscurità - aveva comunque aperto una nuova via al progressive metal. Dal 2003 in poi i Dream Theater sembrano essersi persi, la loro crisi di ispirazione appare abbastanza evidente e, se si esclude la bellissima suite "Octavarium" (2005), si salva davvero poco della loro recente discografia.

Il nuovo "The Astonishing" mostra un gruppo dotato di grandi ambizioni, che trova il coraggio di registrare più di due ore di musica e creare una storia molto complessa che ha certamente richiesto un sforzo non indifferente. Purtroppo l'audacia può non bastare se non è accompagnata da grandi idee. "The Astonishing" appare troppo pomposo e ridondante, prolisso e ripetitivo; dietro questo grande spettacolo c'è sempre la solita carenza, ormai cronica, di idee e capacità di innovarsi. Il cambiamento in effetti c'è stato, ma è solo apparente. Questo sta nell'ipersempliflicazione del vecchio stile "Dream Theater", scrematura di gran parte dei lunghissimi assoli tanto amati/odiati, ridotta durata dei brani (tutti intorni ai quattro minuti), decisa propensione verso la forma ballad e - in pratica - la creazione di una sorta di mainstream pop-prog-metal di cui non si sentiva la mancanza.

In effetti "The Astonishing" più che un viaggio nel futuro assomiglia più a un viaggio nella preistoria. Il suono dei nuovi Dream Theater è quanto di più vecchio e datato oggi si possa sentire; più della metà dei brani sono ballad che molto spesso è arduo distinguere tra di loro. In ben centotrenta minuti era lecito attendersi grande varietà di suoni e stili; questa non c'è assolutamente, l'album non riesce mai davvero a sorprendere, mai un guizzo, mai uno slancio innovativo, mai nulla di diverso dal solito, dal "già sentito".
Se esaminiamo i testi, tralasciando il fatto che i Rush con "2112" (1976) avevano già scritto una storia molto simile, questi sembrano rivolti più che altro a un pubblico di adolescenti appassionati di giochi di ruolo; da un gruppo di maturi quarantenni al loro tredicesimo album in studio ci si dovrebbe aspettare qualcosa di più. I Dream Theater che tracciavano nuove strade sembrano ormai scomparsi; questa multinazionale prog-metal, marchio/brand da esportare in giro per il mondo, non può e non deve stupire, deve solo far contenti i suoi milioni di fan.

La piattezza dei brani è molto spesso disarmante; "A Savior in The Square", "The Answer", "Act Of Faythe", "The X Aspect", "When Your Time Has Come", "Begin Again", "Losing Faythe", "Hymn Of A Thousand Of Voices", "Wispers On The Wind" sono esempi (non gli unici) di semplici cloni del formato ballad di tre-quattro minuti, che risultano spesso stucchevoli, ridondanti e per nulla all'altezza di musicisti tanto dotati.
Interessante la strumentale "Dystopian Overture" che, pur non aggiungendo nulla alla storia dei Dream Theater, ne conferma le grandi capacità tecniche. "Three Days" è uno dei momenti più evocativi e tragici, dove melodia e pathos trovano un punto di congiunzione; l'intro di "A Life Left Behind" è l'unico momento davvero diverso dal resto dell'album, peccato che dopo poco più di un minuto si perda nella solita ballata sdolcinata. Molto potenti e tipicamente "Dream Theater" sono "Moment Of Betrayal" e "The Walking Shadows". Il tutto si chude con il riff liberatorio di "Our New World" e con la title track, un tentativo mal riuscito di brano epico, che illude con una intro solenne ma si risolve nell'ennesima melodia già sentita.

"The Astonishing" è stato una grande scommessa che probabimente non poteva essere vinta. L'ambizione di Petrucci stavolta ha superato le sue capacità. Creare un Lp tanto lungo, con trentaquattro brani (davvero troppi), richiede da parte dell'ascoltatore una fatica che non è giustificata dalla piattezza dell'album. Probabilmente un gruppo cosi a corto di idee avrebbe fatto meglio a puntare su un album molto più breve, con poche idee ma meno disperse in questo infinito mare di riempitivi. C'è da chiedersi se i Dream Theater fossero stati meno attenti a tutti gli aspetti extra musicali - merchandising, edizioni "deluxe" - e meno rinchiusi nel loro micro-mondo in cui sembrano incapaci di uscire, forse oggi avremmo di fronte un prodotto meno pomposo ma di maggiore qualità. Ma con i se e con i ma non si fa la storia; quello che è certo è che se non ci saranno veri cambiamenti, forse sarebbe meglio calare il sipario su questo stanco mega-carrozzone che ormai non sembra avere più nulla da dire.

(21/02/2016)

http://www.ondarock.it/recensioni/2016_dreamtheater_theastonishing.htm


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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arcà

ma chi ha scritto quella recensione?

un cri cri?

😉


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Arcadia
Noble Member
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nn ci capisco niente di qst cose

nn ho una cultura appropriata.

l'ho postato xè ricordavo che a te ti piacevano.

se hai da ridire qlc puoi "sfogarti" indirizzandoti al link,
tramite fb ovviamente se sei iscritto.

tuttavia, mi propongo di riportare il tuo commento se me lo chiedi
una volta scritto qui.

cià.


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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nn ci capisco niente di qst cose

nn ho una cultura appropriata.

l'ho postato xè ricordavo che a te ti piacevano.

se hai da ridire qlc puoi "sfogarti" indirizzandoti al link,
tramite fb ovviamente se sei iscritto.

tuttavia, mi propongo di riportare il tuo commento se me lo chiedi
una volta scritto qui.

cià.

arcà

nemmeno io sono un musicista però so distinguere un prog fatto bene da uno fatto male...

i DT hanno toccato l'apice della loro carriera con questo doppio disco e questi qui denigrano tale capolavoro...

ascoltalo questo disco, te lo consiglio vivamente

p.s.

non ho feisbucc

8)


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Arcadia
Noble Member
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nn ci capisco niente di qst cose

nn ho una cultura appropriata.

l'ho postato xè ricordavo che a te ti piacevano.

se hai da ridire qlc puoi "sfogarti" indirizzandoti al link,
tramite fb ovviamente se sei iscritto.

tuttavia, mi propongo di riportare il tuo commento se me lo chiedi
una volta scritto qui.

cià.

arcà

nemmeno io sono un musicista però so distinguere un prog fatto bene da uno fatto male...

i DT hanno toccato l'apice della loro carriera con questo doppio disco e questi qui denigrano tale capolavoro...

ascoltalo questo disco, te lo consiglio vivamente

p.s.

non ho feisbucc

8)

ci proverò...
cmq sappi che la mia "pietra angolare" di paragone sn i floyd, i Pink Floyd.

"vedrò" a che altezze si avvicinano.

statt bun..


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InvernoMuto
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Post: 259
 

No, i Dream Theater no, per piacere


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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nn ci capisco niente di qst cose

nn ho una cultura appropriata.

l'ho postato xè ricordavo che a te ti piacevano.

se hai da ridire qlc puoi "sfogarti" indirizzandoti al link,
tramite fb ovviamente se sei iscritto.

tuttavia, mi propongo di riportare il tuo commento se me lo chiedi
una volta scritto qui.

cià.

arcà

nemmeno io sono un musicista però so distinguere un prog fatto bene da uno fatto male...

i DT hanno toccato l'apice della loro carriera con questo doppio disco e questi qui denigrano tale capolavoro...

ascoltalo questo disco, te lo consiglio vivamente

p.s.

non ho feisbucc

8)

ci proverò...
cmq sappi che la mia "pietra angolare" di paragone sn i floyd, i Pink Floyd.

"vedrò" a che altezze si avvicinano.

statt bun..

ovvio arcà che i PF siano i padroni del genere...

a braccetto con loro ci sono i Led Zeppelin e i Black Sabbath

fammi sapere 😀

@inv

non ascoltarli, nessuno ti obbliga

😆


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