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Il minimalista con la tromba a Montreux


PietroGE
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Quasi due ore di jazz con Miles Davis live a Montreux 1986. Da notare un giovanissimo Robben Ford alla chitarra che si disimpegna molto bene e un grande Bob Berg al sax.
Ovviamene c'è la famosa canzone di Cindy Lauper riveduta e corretta per il jazz per la quale ha ricevuto molte critiche. Miles Davis però se ne è sempre fregato delle critiche, ha fatto quello che voleva fare.

https://www.youtube.com/watch?v=wc_Gjndpk_0


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makkia
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Miles Davis però se ne è sempre fregato delle critiche, ha fatto quello che voleva fare.

Infatti, anche andarlo a vedere era un azzardo. Quando suonava "per i bianchi" tendeva a farsele girare facilmente. C'erano concerti in cui a malapena saliva sul palco, lasciava suonare la band e schiaffava lì giusto qualche nota. O addirittura si piazzava al synt e ci giocava svogliatamente. Mi pare che a Parigi semplicemente non suonò: pagò la penale di un centinaio di milioni di lire e saltò il concerto.

Io l'ho visto a Pompei, all'anfiteatro romano dentro le rovine. Non ricordo esattamente con chi, di sicuro Berg e Hakim, mi pare anche Scofield.
Il gruppo da spalla era un misconosciuto clarinettista (Jimmy Smith?), che decise di sfruttare l'acustica dell'anfiteatro e suonò senza amplificazioni (tranne il basso). All'inizio sembrava non si sentisse niente, ma era solo perché troppa gente chiacchericciava. Smith ci costrinse a stare in religioso silenzio e allora ti accorgevi che si sentiva perfettamente.
Grazie a questo, quando toccò a Miles il pubblico era al massimo della concentranzione e lui sentì subito l'atmosfera. Tutti i timori che facesse un concerto alla "vaffa i biancuzzi" furono dissipati.
Miles suonò da subito, quasi non toccò il synt e tendeva a sovrapporsi agli assoli di sax e chitarra per tenersi la scena.
A un certo punto addirittura c'era una bella ragazza che ascoltava appoggiata al palco, Miles le si inginocchiò davanti e le fece una "serenata" di svariati minuti tenendole la tromba (con la sordina) a 20cm dal volto.
Lui, noi, l'ambiente, era tutto magico e Miles non sembrava volersene andare, suonò due ore e quando smise lo fece in modo così perfetto e naturale che nessuno si sognò di urlare, fischiare di approvazione, chiedere il bis, ecc: si inchina, saluta, il gesto verso la band, un lungo, educato applauso.
Una sensazione di relax (e non di eccitazione) ci accompagnava mentre sfollavamo l'anfiteatro, chiaccherando a bassa voce.
Un rito del jazz era stato celebrato.
Mai più avuto una sensazione simile, se non (un po' diversa, comunque) col grande vecchio Max Roach al Sistina.


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PietroGE
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Io ascolto ancora, di tanto in tanto, il geniale 'Bitches Brew'. Un vero e proprio colpo di genio, che rimane intatto nonostante i 46 anni passati dalla pubblicazione.


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makkia
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Bello. Io l'ho scoperto dopo.
Conoscevo il Miles del be-bop e con Coltrane, poi quello del fusion (come i concerti di cui si parlava qui).
Come diavolo era passato dal free-jazz al funky-jazz? Ascoltando Bitches Brew ho "trovato" l'anello mancante.

Peccato che Miles Davis abbia aperto (più e più volte) la strada ma che pochi siano stati in grado di seguirlo. Ha creato interi generi musicali, che però si sono riempiti di imitazioni da poco del suo lavoro.
Non che fosse facile arrivare al suo livello, per carità, però fino agli anni '70 "aprire la strada" significava che la strada sarebbe poi stata "ben frequentata". Con gli anni '80 e seguenti il jazz ha via via perso un po' del suo essere movimento artistico/culturale e "spirito del tempo", trasformandosi sempre più in un genere di nicchia e intellettuale.
Si ascolta ancora oggi qualcosa qua e là (ad esempio ho sentito casualmente alcune cose di Esperanza Spalding), ma sono episodi.


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massi
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Io ascolto ancora, di tanto in tanto, il geniale 'Bitches Brew'. Un vero e proprio colpo di genio, che rimane intatto nonostante i 46 anni passati dalla pubblicazione.

Bitches Brew è un capolavoro, e lo dico pur non essendo appassionatissimo di jazz.
La prima volta che l'ho ascoltato mi ha folgorato, è un album irripetibile, uguale a nessun altro e mai eguagliato.

"Spanish key" live at Isle of Wight - 1970 ...sooo funk! (ma preferisco la versione originale in studio):

https://www.youtube.com/watch?v=SPNDYL8CxX8

@makkia
Hai descritto in maniera perfetta una serata stupenda, di quelle che capitano poche volte e che si portano dentro per sempre.


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massi
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Come diavolo era passato dal free-jazz al funky-jazz? Ascoltando Bitches Brew ho "trovato" l'anello mancante.

In quegli anni l'aria era impregnata di funk, il suo genio fu nel percepirlo, forse prima di altri, e farlo suo.
Penso che i grandi artisti sappiano prima di tutto interpretare i tempi.

Qualcosa di simile fece Herbie Hancock con Head Hunters, all'epoca stroncato dalla critica ma che diventò uno degli album jazz più venduti della storia.

https://www.youtube.com/watch?v=GAlejqkd-gg

Come recita un commento al video... possibly funkiest jam of all time.


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