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“La scappatoia di Londra” dietro l’aumento del petrolio


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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Quando il petrolio raggiungerà i 200 dollari al barile non sarà colpa dei cinesi che vogliono avere l’automobile ma degli speculatori di Londra, hanno spiegato gli esperti alla Commissione Commercio del Senato USA il 2 giugno. Gli esperti hanno confermato che i prezzi petroliferi sono stati spinti in alto dagli speculatori del mercato off-shore delle materie prime che fa capo a Londra, sotto la supervisione delle autorità britanniche, evidentemente consenzienti. A questo fenomeno è stato dato il nome di “scappatoia di Londra”.

Gli esperti ascoltati hanno spiegato che il 35% dei future sul greggio chiamato “West Texas Intermediate” sono trattati sulla piazza di Atlanta, in Georgia, presso la Intercontinental Exchange (ICE) attraverso una sussidiaria di Londra, la International Petroleum Exchange. Quest’ultima fu fondata nel 1980 da un gruppo di speculatori del settore energetico e delle materie prime e fu poi fusa con la ICE nel 2001. Giuridicamente è un off-shore del mercato di Londra sotto la supervisione della British Financial Services Authority (FSA) ed è pertanto al di fuori della giurisdizione della Commodities Futures Trading Commission (CFTC)!

Il prof. Greenberger ha spiegato che nei mercati off-shore controllati dai britannici, un gruppo di banche e di hedge funds “stanno continuando e replicando il crac dei ‘subprime’, con tutti i loro derivati, sui mercati delle materie prime”. Secondo Greenberger circa il 70% dei future del petrolio trattati negli USA sono pura speculazione e il 30% sono fatti da Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP Morgan Chase. Greenberger ha aggiunto molto ironicamente che si capisce come mai chi controlla il prezzo del petrolio “abbia previsto” che passerà dai 130 ai 200 dollari il barile.

Le stesse banche ed hedge funds acquistano inoltre grandi quantità di prodotti petroliferi e li tengono fuori dal mercato mentre spingono il dollaro al ribasso, in maniera da spingere al rialzo i prezzi petrolieri. Queste operazioni di incetta non sono solo speculazione, ma manipolazione dei mercati, un fenomeno che è negato dalla CFTC e dalla SEC. Ma “il maggior proprietario di gasolio da riscaldamento nel Nordest è la Morgan Stanley” ha riferito Greenberger.

La FSA britannica ha inoltre consentito a queste banche ed hedge funds di designarsi come traders “commerciali” piuttosto che “finanziari" — presentandosi cioè come se fossero compagnie aeree o distributori di carburanti che hanno bisogno di acquistare prodotti petroliferi a termine, cioè con futures. Di conseguenza non ci sono limiti alle posizioni speculative che essi finiscono per assumere.

Movisol – movimento internazionale per i diritti civili solidarietà
Fonte: http://www.movisol.org
10.06.08


Citazione
Marceddu
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 22
 

Ascolto Radio 24 e a forza di sentire commenti (sempre a posteriori, mai previsioni azzeccate) capisci che c'è qualcosa che non funziona:

1) Il prezzo del petrolio aumenta
2) Si incrementa la produzione di biocarburanti
3) si sottraggono terreni alle produzioni agricole e aumentano gli alimentari e materie prime
4) Aumenta l'inflazione
5) La BCE aumenta i tassi
6) L'Euro si rafforza e il dollaro si svaluta
7) Il presidente dell' OPEC giustifica l'aumento del prezzo del petrolio col deprezzamento del dollaro
8) Il cane si morde la coda

Ditemi voi se non c'è la fregatura


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