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10 motivi per cui l'Ucraina è morta


Stodler
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10 MOTIVI PER CUI L’UCRAINA È MORTA

Dal suo sito The Truth Speaker, il giornalista Graham Philips delinea il triste bilancio della rivoluzione “Maidan” avvenuta in Ucraina. Quella che i media occidentali hanno presentato come una rivoluzione di studenti contro un governo corrotto, è stata in realtà una guerra civile che ha portato alla ribalta estremisti e neofascisti, ha seminato morte, miseria, distruzione e divisione. Ironicamente, a livello economico, l’intervento europeo è costato al paese iperinflazione e dissesto finanziario. Ormai la vecchia Ucraina non esiste più e prima se ne prende atto e più vite verranno salvate.

di Graham Phillips, 19 Aprile 2015

Per quanto sia difficile dirlo, per quanto sia triste per quelli di noi che hanno amato l’Ucraina, come l’ho amata io – ci ho vissuto 2 anni prima della guerra, ero molto affezionato a questo paese – dopo l’Euromaidan, l’Ucraina è morta. Ecco perché.

1. Se non c’è legalità, non esiste un paese, ma uno stato fallito. La recente ondata di uccisioni di chiunque sia considerato un oppositore al regime in Ucraina, accompagnata non solo da clamorosi fallimenti nelle indagini, ma di fatto dall’approvazione ufficiale dei responsabili, con la polizia in Ucraina supina nei confronti del gruppo terrorista Pravy Sektor - e questo è che l’inizio di una lunga lista – dimostra che non c’è più il diritto nell’Ucraina post-Euromaidan.

2. Se non c’è democrazia, non è un paese, ma una repubblica delle banane. Il 22 febbraio 2014, l’Euromaidan ha cacciato non solo un presidente democraticamente eletto, ma anche un governo democraticamente eletto. Si è aspettato tre mesi prima di indire le elezioni presidenziali, 8 mesi per quelle parlamentari. A quel punto era troppo tardi, l’elemento estremista aveva già preso il sopravvento, al di là del controllo elettorale – il partito neonazista Svoboda, pur avendo ottenuto meno del 5% nelle elezioni parlamentari, eppure ha una forte influenza sul Parlamento dell’Ucraina, inviando regolarmente i combattenti al fronte. Dmitry Yarosh, il leader del gruppo terroristico neonazista Pravy Sektor a sinistra nella foto sotto, che ha ottenuto meno dell’1% alle elezioni presidenziali ed è sulla lista dei ricercati dell’Interpol, è ora un aiutante ufficiale dell’esercito ucraino.

3. Non ci sarà mai la pace in Ucraina, ormai esiste un passato, e un futuro, di rivoluzione violenta. Maidan ha stabilito un precedente, instaurando il suo Presidente in Ucraina tramite una rivoluzione violenta. Eppure Maidan era costituita da diverse fazioni, e non tutte sostengono il Presidente. Infatti il battaglione ucraino neonazista Azov (nella foto sotto) ha spesso manifestato il suo appoggio per una ‘nuova Maidan’ e il desiderio di ‘portare la lotta da Donbass a Kiev’. Perfino il Times di Mosca, generalmente Pro-Kiev, ha scritto della probabilità di un’altra Maidan.

Maidan ha posto le condizioni per una demolizione istituzionalizzata della democrazia in Ucraina – qualche migliaio di estremisti e una massa facilmente manipolabile da slogan di stampo patriottico, dal centro di Kiev, può violentemente rovesciare qualsiasi governo. Il Presidente dell’Ucraina Poroshenko lo sa, e fa tutto il possibile per placare i radicali. Ogni persona obiettiva sa che qualunque cosa succeda, non ci sarà mai pace nell’Ucraina post-Euromaidan.

4. La Crimea, una volta la regione d’oro del paese, ha fatto un referendum per separarsi dall’Ucraina, non ritornerà mai nell’Ucraina, perfino il leader tedesco Angela Merkel l’ha ammesso nel suo recente discorso del “non dimenticheremo” (ma non faremo niente in proposito).

Una volta che un Paese perde parte del suo territorio, non è più lo stesso paese.

5. Le Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk non torneranno indietro. Le forze ucraine non hanno più guadagnato nessun territorio dal luglio 2014, hanno solo perduto territorio. Le forze della DPR e della LPR hanno rinsaldato le linee, e se il fronte si sposterà, sarà perché verrà occupata un’altra parte del Donbass – al momento occupano circa un terzo della regione che una volta produceva l’80% del carbone ucraino, ma ora la DPR e la LPR non riforniscono più l’Ucraina, mentre la maggior parte della produzione industriale nel resto dell’area industriale di Donbass si è fermata.

La DPR e la LPR hanno tenuto un referendum e delle elezioni, per decidere col voto di “tenersi fuori” dall’Ucraina. La maggior parte di coloro che stanno nel Donbass occupato dall’Ucraina hanno votato per la secessione. Nel frattempo, le popolazioni dell’Ucraina sono sempre meno interessate alla “riconquista” del territorio della DPR e della LPR, e più ambivalenti verso l’Ucraina, a causa del punto 6-

6. Una vita normale è praticamente impossibile in Ucraina. L’inflazione in Ucraina è al 272%, la hryvnia vale meno del 40% del suo valore precedente. L’inflazione si è impennata, i salari sono crollati, le imprese hanno chiuso in tutta l’Ucraina. In breve, in Ucraina le persone non hanno più soldi – le vendite di nuove auto sono scese in un anno del 67%, la produzione di auto è scesa del 96%, nell’ultimo anno 46 banche sono state dichiarate insolventi.

Per quanto riguarda l’eterna spina nel fianco dell’Ucraina, la corruzione – quella che a quanto pare era diventata un’emergenza così pressante che uno degli scopi principali di Maidan era di eliminarla – è addirittura peggiorata rispetto a prima.

E per quanto riguarda i soldati ucraini uccisi in azione nel Donbass, le stime dello scorso agosto parlano di oltre 20.000. Ho visto i corpi di dozzine di soldati ucraini, di cui meno di un quarto erano stati identificati. Ecco com’è l’Ucraina – estrema povertà, iperinflazione, disoccupazione e parenti che sono partiti, o sono stati mobilitati, per combattere nel Donbass, scomparsi per sempre, il cui destino rimarrà ignoto. Non esiste più la normalità in Ucraina.

7. Il debito dell’Ucraina ammonta a più di 80 miliardi di dollari – e supererà presto i 100 miliardi, pari al 100% e oltre di un PIL al collasso. Un programma di salvataggio del FMI concordato di recente, di 17,5 miliardi di dollari, ne scalfirà appena la superficie. Secondo prudenti stime, nel 2014 l’economia dell’Ucraina si è contratta del 7,5%, e le stime per quest’anno prevedono una contrazione dal 6% ad oltre il 20%. I governi europei sbandierano il loro sostegno, ma nel frattempo le imprese europee si ritirano in massa, centinaia hanno già lasciato il mercato ucraino, la maggior parte delle 600 imprese tedesche operanti in Ucraina stanno conducendo un’indagine sulla possibilità di ritirarsi da questo mercato.

Gli scambi con il paese che era di gran lunga il principale partner di commercio estero dell’Ucraina, la Russia, sono comprensibilmente decimati, l’economia dell’Ucraina ne ha subito gravi conseguenze e sta crollando.

8. Il significato stesso di “Ucraina” è cambiato – diamo un’occhiata a “Google” sull’Ucraina del 2011, 2012 e 2015

L’Ucraina ora è associata al sangue, alla morte, alla guerra. C’è il sangue sulla bandiera ucraina a partire dalle sparatorie di Odessa e Mariupol, e dai continui bombardamenti sulle aree civili del Donbass. La percezion
e, l’identità, la definizione stessa di ‘Ucraina’ è cambiata per sempre.

9. Non c’è nessuno che possa riunificare l’Ucraina. Non esiste una figura politica che possa riunificare il paese. Nessuno, eletto o insediato a Kiev potrebbe mai ricevere il sostegno di quelle regioni che se ne sono andate, per il fatto stesso che sarebbe collegato a Kiev. Nessuna figura politica potrebbe mai essere eletta nelle regioni secessioniste sulla base di una piattaforma politica di un’“Ucraina unita”.

10. Ci sarà un’”Ucraina”, qualunque cosa questo possa significare in futuro. Ma la vecchia “Ucraina”, o semplicemente “L’Ucraina” è finita. E’ morta. Prima quelli che si dichiarano pro-Ucraina accettano questo fatto, più vite verranno salvate, e prima potranno scoprire, alla fine, cosa e dove sia la nuova ”Ucraina”, e iniziare a costruirla, anziché continuare a distruggere la vecchia Ucraina.

http://vocidallestero.it/2015/04/25/10-motivi-per-cui-lucraina-e-morta/


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Iside
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 45
 

dimitri jarosh é quello a destra nella foto.


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

A questo signore consiglio di leggere i 13 punti dell'accordo del 12 febbraio che la maggior parte era presente anche nel precedente protocollo del 5 settembre, ufficializzato poi il 19 settembre.

Riassumo i punti più controversi sottoscritti, ma per ora morti.

Tra le molte cose un aspetto non secondario introdotto a febbraio è la garanzia:del pieno ripristino delle relazioni socio-economiche che riguardi anche i trasferimenti di fondi sociali.
In altre parole, Kiev dovrà riprendere il pagamento delle pensioni e altri tipi di pagamento, per questo mezzo, una quota dei vari aiuti del FMI o europei dovrebbero prendere la via del Donbass.
Kiev ha rispettato ciò? no!

Poi nell'accordo un punto molto chiaro è sulla questione centrale della riforma costituzionale, per quando rimanda alla fine del 2015: si dice che dovrà avere cit: come elemento chiave una decentralizzazione, nonché l'approvazione di una legislazione permanente sul futuro status di determinate zone delle regioni di Donetsk e Lugansk.
Qui una nota specifica che tra le norme di autogoverno ci sono anche il diritto all'autodeterminazione linguistica, la compartecipazione alla nomina dei dirigenti degli organi giudiziari delle regioni, fino alla creazione di formazioni di milizia popolare.
Ecc, ecc.
E' qua il futuro dell'Ucraina unita o divisa in una guerra ancora lunga e con un esito incerto, fino ad ora è in vantaggio Mosca...


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