Notifiche
Cancella tutti

Afghanistan: un attacco al giorno contro gli alpini


Mari
 Mari
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3691
Topic starter  

Afghanistan: un attacco al giorno contro gli alpini

In due mesi scoperti anche 40 ordigni. Battaglia a Bala Murghab
11 giugno, 19:44
dell'inviato Vincenzo Sinapi

HERAT - Quando suona la sirena, nella base dei militari italiani di Herat, di solito non e' una buona notizia. In genere bisogna scappare, afferrare l'elmetto e infilarsi nei bunker di cemento disseminati per Camp Arena. Anche oggi la sirena e' suonata, ma l'allarme e' immediatamente rientrato e tutti sono rimasti a fare le loro cose. Un po' di agitazione, comunque, ti viene. E non si tratta di una tensione campata in aria, perche' i dati degli attacchi subiti piu' di recente dai militari italiani - e degli ordigni ritrovati, pronti ad esplodere - sono li' a dimostrare che anche nell'ovest dell'Afghanistan, un tempo tranquillo, i talebani - o gli 'insorti', insomma tutti quelli che ce l'hanno a morte con i soldati stranieri - sono sempre pronti a farti la festa. Gli alpini del generale Claudio Berto sono arrivati il 20 aprile e in questi 50 giorni hanno subito 40 attacchi, piccoli e grandi (in gergo militarese si chiamano TIC, 'troops in contact'): dalla raffica di kalashnikov sparata quasi a casaccio alla vera e propria imboscata, all'attentato esplosivo pianificato a tavolino come quello costato la vita, il 17 maggio, a Massimiliano Ramadu' e Luigi Pascazio. Dunque, quasi un attacco al giorno, con una massiccia concentrazione nel distretto di Bala Murghab, proprio l'area dell'attentato mortale: qui i 'contatti' a fuoco sono stati ben 37 e per lo piu' non si e' trattato di scaramucce. Basti pensare che in 17 di questi episodi i militari italiani sono stati costretti a far ricorso ai mortai. Proprio in quest'area e' scattata l'operazione 'Buongiorno', dopo che agli alpini appena arrivati il buongiorno l'avevano dato i talebani sparando 20 razzi contro la base Columbus: ''oggi - spiegano al comando del contingente - siamo riusciti a creare una bolla di sicurezza attorno al villaggio e l'obiettivo finale e' allargarla sempre di piu', creando soprattutto le condizioni perche' vengano ripristinate le vie di comunicazione''. Il riferimento e' alla 'ring road', il grande anello viario che collega tutto l'Afghanistan, che e' impraticabile per circa 60 chilometri proprio dalle parti di Bala Murghab: i soldi per sistemare la strada ci sono, ma il cantiere non ha mai preso il via perche' talebani, insorti e trafficanti di droga hanno deciso di no. Altri due attacchi contro gli alpini si sono registrati dalla parte opposta della regione, a Farah, il distretto che ha pero' il record degli ordigni esplosivi improvvisati scoperti per un pelo prima di esplodere: sono stati 26, sempre nei 50 giorni di comando della Taurinense, contro i 3 della zona di Shindand e i 12 di Bala Murghab. Quest'ultimo distretto, tuttavia, si conferma in assoluto quello a piu' alto rischio. All'inizio della settimana c'e' stata una violenta battaglia, durata per tutto il giorno, in cui una ventina di talebani sarebbero rimasti uccisi. Secondo PeaceReporter, l'agenzia telematica vicina ad Emergency, ai combattimenti avrebbero partecipato anche i soldati italiani, ma dal comando di Herat dicono che non e' stato cosi'. ''L'operazione - spiega il maggiore Mario Renna, portavoce del contingente - e' stata condotta dai militari Usa e dai commandos dell'esercito afgano, gli italiani non c'entrano''. Due 'insorti' sarebbero stati catturati e 10 sono stati sicuramente uccisi, mentre e' probabile che la stessa sorte sia toccata ad altri 14. ''Difficile essere piu' precisi''. Del resto, dopo che la bomba di un mortaio ha fatto piazza pulita, nessuno torna sul posto per contare queste persone sono state ammazzate.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/06/11/visualizza_new.html_1821678540.html


Citazione
Condividi: