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2 Febbraio 2012 19:28
www.cubainforma.it
Il 17 gennaio il crollo di un edificio a L'Avana ha causato quattro morti (1). Pochi giorni dopo, il 25 gennaio, 17 persone sono morte nel crollo di tre edifici adiacenti a Rio de Janeiro (Brasile) (2). Il trattamento informativo che hanno dato i principali mezzi di comunicazione a ciascuno di questi eventi, tuttavia, non può essere più differente.
Nelle informazioni sul crollo di L'Avana, tutte le note delle grandi agenzie, le notizie alla TV e la stampa facevano un'estrapolazione dell'accaduto alla generale situazione abitativa nell'isola. La nota dell'agenzia spagnola EFE, per esempio, riprodotta a sua volta da decine di giornali, afferma che "la scarsità e il degrado delle abitazioni è uno dei principali problemi sociali ed economici a Cuba" (3).
Nessuno può negare la gravità del problema della casa in questo paese, né la pertinenza di menzionarlo nelle notizie (4). Ma è curioso che l'agenzia ritiene opportuno farlo solo sulle informazioni su Cuba e non in relazione al Brasile. Nel cablo di EFE sul crollo di Rio de Janeiro che, ricordiamo, ha causato quattro volte più morti di quella di L'Avana, non è stato menzionato, neppure una volta, il grave problema degli alloggi nel ricco, in risorse, paese sudamericano, o la pessima qualità di costruzione di molti dei suoi edifici prodotta dell'ambizione imprenditoriale del sistema capitalista stesso (5).
D'altra parte, se i media ritengono necessario parlare della situazione generale degli alloggi a Cuba, non si capisce come nessuno dei media, menzioni, anche una sola volta, il blocco economico, finanziario e commerciale che Cuba soffre e che è una delle cause principali della carenza di materiali da costruzione (6).
Per le notizie su quanto avvenuto a Rio de Janeiro, le agenzie e gli altri grandi media internazionali hanno riprodotto, in stragrande maggioranza, informazioni e opinioni di fonti ufficiali del paese: Protezione Civile regionale, il sindaco di Rio de Janeiro, il Dipartimento di Benessere Sociale e il portavoce dei Vigili del Fuoco (7). Le principali agenzie non hanno incluso un solo parere o informazioni di fonti non ufficiali.
A Cuba, invece, per la maggior parte, si é riprodotto il racconto, carico di attacchi diretti al Governo dell'isola, di rappresentanti della cosiddetta "dissidenza" cubana e i loro organi di stampa (8). La rete televisiva nord americana CNN, per esempio, ha tenuto una conversazione telefonica di circa 10 minuti con Yoani Sanchez, blogger con provati collegamenti con il governo degli Stati Uniti, che narrava il triste evento nel suo solito tono demagogico e apocalittico (9).
Siamo in grado di eseguire questo esercizio di analisi del doppio standard informativo dei media quasi quotidianamente, attorno a qualsiasi tema (10). Perché per le imprese che selezionano e modulano l'informazione che raggiunge il gran pubblico la vita delle persone ha un valore diverso a seconda si adatti o meno al consenso ideologico che legittima il sistema e, quindi, secondo il paese in cui vivono o muoiono.
(5) http://www.google.com/hostednews/epa/article/ALeqM5iJl3D4oN6cuAVdErrs8MOHXzixag?docId=1704674
(6) http://www.cubavsbloqueo.cu/Default.aspx?tabid=2220
(8) http://www.elnuevoherald.com/2012/01/19/1106741/derrumbe-los-fallecidos-son-cuatro.html
(10) http://islamiacu.blogspot.com/2012/01/en-colombia-tambien-se-nos-caen-las.html
3 Febbraio 2012 0:08
Nelle informazioni sul crollo di L'Avana, tutte le note delle grandi agenzie, le notizie alla TV e la stampa facevano un'estrapolazione dell'accaduto alla generale situazione abitativa nell'isola. La nota dell'agenzia spagnola EFE, per esempio, riprodotta a sua volta da decine di giornali, afferma che "la scarsità e il degrado delle abitazioni è uno dei principali problemi sociali ed economici a Cuba" (3)."
bene, visto che i media internazionali sono tanto bravi ci parleranno di come gli americani per esempio son tanto bravi a dar case alla gente e a costruire per bene, lo vedremo ad Haiti.
Dato che l'hanno occupata, quante case hanno costruito per gli haitiani?
Ah stanno ancora la le macerie da due anni.
Intanto in America lor signori più che a costruirle sono impegnate a sequestrarle le case a famiglie insolventi e non contenti dato che "scoccia" pagare non meglio precisate spese di gestione le demoliscono.