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American Made: Las Vegas come Rituale di Massa. prima parte


Hrabal
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Riporto qui sotto la prima parte di un articolo che ho appena tradotto di K.S. Bain sull'attentato di Las Vegas. Il suo punto di vista puo' sembrare "fuori di testa", ma in realta' credo che meglio di ogni altro descriva quasi didascalicamente una realta' che, quella si, e' "fuori di testa". Ma attenzione c'e' del metodo in entrambe le follie, e come diceva un grande regista: l'unico vetro realista e' il visionario....
l'originale dell'articolo si trova qui: https://themostdangerousblogintheworld.wordpress.com/2017/10/08/stephen-paddock-american-made /"> https://themostdangerousblogintheworld.wordpress.com/2017/10/08/stephen-paddock-american-made/
buona lettura.

Stephen Paddock: American Made
il Massacro di Las Vegas come Rituale di Massa

Avviso al lettore: per comprendere in profondità i fatti di Las Vegas del 1° Ottobre, bisognerebbe aver letto i seguenti libri: Secret Societies and Psychological Warfare di Michael Hoffman, The Most Dangerous Book in The World: 9/11 as Mass Ritual di S.K. Bain e Most Dangerous: a True Story di Sherwood Kent.

Per esigenze di brevità non mi occuperò della logica che sta dietro i fatti atroci discussi nel presente articolo. Molto spesso i presupposti filosofici occulti sono esoterici, arcani, banalmente noiosi ed è quasi impossibile darne conto in brevi esposizioni.

Inoltre, presumo che il lettore, in quanto frequentatore di questo blog, abbia una certa dimestichezza con i simboli occulti, i rituali e la guerra psicologica.

Nel caso non abbia letto i succitati libri e non sia avezzo a simili temi, la buona notizia è che, in questo caso, alcuni degli elementi ritualistici più importanti della strage di Las Vegas sono talmente ovvi che non necessitano alcuna spiegazione.
Ma, da un altro e più profondo punto di vista, questa è anche la cattiva notizia. Il fatto che il mago non si curi più di nascondere i suoi trucchi illusionistici, è indice di grande disprezzo per il suo pubblico e di una sfacciataggine estrema che dovrebbe terrorizzarci. Benvenuti a “I Psicopatici si danno alla Pazza Gioia” ( e non mi riferisco a Stephe Paddock).

“Sapremo che il nostro programma di disinformazione avrà raggiunto i suoi scopi quando tutto quello che gli Americani ceredono sarà falso.” - William Casey, Direttore della Cia 1981-1987

Disinformazione: Vere “Notizie False”

In un tempo lontano, ero impiegato nei mass-media ufficiali – io so cos'è una notizia “vera”. Ho lavorato con Bill Kristol, il capo di gabinetto del Vice Presidente Dan Quayle; con David Brooks, editorialista del New York Times e habitué di Meet the Press; e con Tucker Carlson di Fox News. E prima di questo, sono stato art director della rivista Oxford America di John Grisham.

Da allora, ho studiato molto e scritto due libri su guerra psicologica, terrorismo di falsa bandiera e rituali occulti pubblici. In virtù del mio passato, inizialmente mi sono avvicinato a questi temi con totale scetticismo, per poi ricredermi di fronte allo schiacciante peso dell'evidenza.

Se sei nuovo a queste cose, non mi aspetto che tu automaticamente creda a ciò che scrivo in queste pagine. Mi ci sono voluti anni per adattare la mia percezione della realtà ai fatti che ho scoperto. Molto di quello che leggerai sull'attentato di Las Vegas ti sembrerà folle, e in effetti lo sarebbe se non fosse per il fatto che ricalca perfettamente uno schema molto ben documentato nelle messe in scena di eventi terroristici, uno schema che conta dozzine di precedenti storici dettagliati, tra l'altro, nei tre libri summenzionati.

Bene, come si può a questo punto della vicenda trarre una qualche valida conclusione – e cosa dire di tutte le domande che non hanno avuto risposta? Paddock ha agito da solo? Perché nessuno dei video filmati dagli spettatori non mostra proiettili che ribalzano sul terreno, schizzi di sangue o vittime colpite? Cosa dire della donna misteriosa che 45 minuti prima della carneficina gridava a chi stava andando al concerto, “morirete tutti oggi!”? Che dire della ricevuta della cena della sera prima con scritto, cena per due? Che dire del tatuaggio col numero “13” visibile sul collo di Paddock nella foto pubblicata dai media, ma mancante nell'orribile immagine di quello che ci è stato detto, è il suo cadavere rinvenuto nella camera d'albergo? Non sono forse state riportate le dichiarazioni di diversi testimoni oculari che hanno affermato che dei colpi erano stati sparati ad altri hotel sulla Vegas Strip, tra cui il Bellagio?

Pur mettendo in conto la fretta di uscire con le notizie e l'incompetenza dei media, questo flusso di informazioni inaccurate e contraddittorie è il frutto di un “piano”: è una componente della struttura dell'evento. La disseminazione di informazione distorta e disinformazione è una strategia fondamentale nella guerra psicologica.

Cosa dire del possibile uso di attori-vittime? Crowds on Demand, una società del posto, ha messo un annuncio per cercare attor il 15 Settembre a Las Vegas. Quante persone sono veramente rimaste ferite? Circolarono simili domande riguardo Sandy Hook, l'attentato di Boston, Orlando e altri rilevanti eventi terroristici. Quale strategia migliore per confondere e disorientare la popolazione di quella che prevede la mescolanza di attori che recitano una parte con le vere e proprie vittime, del tutto ignare della circostanza – e invariabilmente si arriva al proliferare di ottuse affermazioni cospirazioniste sulla totale assenza di morti e feriti reali, le quali non fanno altro che esasperare tensione e frustrazione.

Un Mondo Illusiorio

Come ben sappiamo, i media ufficiali sono controllati da una manciata di mega-corporazioni. Questo fatto rende all'apparato di sorveglianza e di intellingence infinitamente più semplice sia il lavoro di manipolazione del flusso d'informazioni che raggiunge la popolazione, che quello della costruzione della narrativa di ogni data vicenda. In modo aperto o anonimo le fonti governative offrono ai giornalisti le loro informazioni. Quando riguardano la sicurezza nazionale tali infomazioni arrivano direttamente dai piani piu' alti. Il che fa sorgere la domanda, ma chi sta in quei piani piu' alti?

Mentre aspettiamo febbrilmente le ultime novità su Stephen Paddock, sarebbe opportuno tenere bene in mente la facilità con cui la trama principale, le trame secondarie, i personaggi e i dettagli della vicenda possano essere tutti manipolati o reinventati di sana pianta. (E non solo le informazioni, ma la stessa scena del crimine, inclusa ogni singola prova documetaria.)

La misura in cui, non solo i media ma anche i servizi segreti e militari degli Stati Uniti presi nel loro insieme, siano stati ingannati e sfruttati durante l'11 Settembre 2001 – un aspetto meno conosciuto del 9/11 che ha ricevuto una certa attenzione nei media alternativi, e che ho studiato attentamente – dovrebbe farci fermare a pensare. Il modo in cui ciò è stato, e continua ad essere, realizzato va oltre i propositi di questo articolo.

Imitando il Linguaggio dell'Universo

Vi preavviso, sono passsati cinque anni dalla pubblicazione del mio primo libro su questa materia, e ho perso l'abitudine di coferire punti per ciò che è ovvio.

Bene, avrai diligentemente notato sulla scena della sparatoria la piramide,alias il Luxor Hotel, e la presenza dell'obelisco, rappresentazione del fallo di Osiride. Zero punti per questo. Sono state scritte tonnellate di volumi – incluse un bel po' di pagine del sottoscritto – sul significato occulto di questi due simboli. Infatti se non li avessi notati, sarebbe bene che tu smetta di leggere questo articolo. (Dall'altro capo dello spettro, se avete letto 9/11 as Mass Ritual e vi siete ricordati dela presenza di una massiccia piramide torreggiante sulla carneficina di Groud Zero a New York, avete guadagnato 20 punti).

Se, d'altro canto, avete notato nei video dell'attacco il Luxor Sky Beam, il raggio di luce più potente al mondo emanato dalla punta dell'Hotel piramide, e lo avete riconosciuto come la rappresentazione dell'importantissima Fiamma dell'illuminazione, sono cinque punti.

Riceverete un piccolo premio anche se avete notato i seguenti fatti:

Era il Route 91 Harvest festival, e dal 1° Ottobre mancano 91 giorni alla fine dell'anno;
Paddock viveva a Mesquite in Nevada e a Mesquite in Texas;
Il tiratore si trovava in una stanza al 32° piano, e il 32° grado è il massimo grado conseguibile nella Massoneria di Rito Scozzese. (Vedi anche: Vegas Lodge n.32)

Avevo già scritto in precedenza della creazione di sincronicità artefatte/ingegnerizzate che intendono imitare il linguaggio dell'universo e della psiche umana, con lo scopo precipuo di evocare le benedizioni degli Dei Oscuri. (Non m'importa se non credete a simili cose, non è di voi che mi preoccupo.)

Potrei elencarvi numerosi esempi storici di questo modo di procedere in altre azioni terroristiche di falsa bandiera – è una delle firme distintive degli orchestratori di tali eventi. E spero non sia necessario ribadire l'umor nero che si cela nella parola “harvest” (raccolto); di nuovo un altro marchio di fabbrica delle messe in scena terroristiche. (Per i lettori di 9/11 as Mass Ritual che si sono ricordati dei resti delle vittime delle Twin Towers mescolate con le macerie degli edifici trasportate al sito chiamato “Fresh Kills Landfill”, ci sono 30 punti.)

Portami giù a Paradise City

Se stai cominciando ad avere l'impressione che stiamo analizzanto un evento che era in programma da molto molto tempo, e che abbiamo a che fare con una cosa così mostruosa e grottesca da sfidare ogni logica, sei sulla starda giusta.

Quello che ho esaminato finora rientra solo nel corso introduttivo alla materia (nelle università americane codificato con il numero 101. N.d.T.)... il che è interessante, considerando che la data dell'evento è il 10/1, e che è vi stato fatto il più spregiudicato uso di simbolismi occulti nella storia delle messe in scena di atti terroristici e rituali (pubblici) di massa. E parlando di 101, ci riporta alla mente il romanzo 1984 di George Orwell e la Stanza 101... “la cosa peggiore al mondo”, la quale era già stata inclusa come riferimento nell'attentato di falsa bandiera del 2013, come descritto nel libro Most Dangerous: A True Story. (Che dire, quando questi signori trovano uno ritornello che gli piace, continuano a riproporlo.)

Il primo Ottobre è anche l'anniversario della sparatoria di massa del 2015 al Umpqua Community College a Roseburg in Oregon, durante la quale l'attentatore aveva come obbiettivo specificatamente i Cristiani. Le vittime venivano fatte alzare in piedi e dichiarare la loro religione – a coloro che si dichiaravano Cristiani l'attentatore avrebbe detto, “Bene, tra un attimo vedrai Dio”. Ironia della sorte, uno degli eroi dell'attacco al treno di Parigi, avvento poco prima durante lo stesso anno, acclamato per aver bloccato l'assalitore armato, quel giorno avrebbe dovuto trovarsi in quella stessa classe a Umpqua, se non avesse dovuto partecipare alle prove di Dancing with the Stars, a cui ear stato invitato prorio grazie alla celebrità appena acquisita.

Continuando, osserviamo che non solo ci troviamo in Sin City, ma anche letteralmente in Paradise, un'area molto nota adiacente alla Las Vegra Strip. E sebbene questa possa sembrare una strana giustapposizione, il paradiso che viene evocato non è quello di Nostro Signore, ma il Paradiso dei Peccatori, l'Inferno. (Non per essere troppo parziale, ma, di nuovo, ai lettori di 9/11 as Mass Ritual a cui è suonato familiare questo argomento, e che si ricordano del capitolo su Sarasota, in Florida, un altro ben noto “Paradiso”, il luogo dove per caso, la mattina del 9/11, si trovava George Bush a leggere un libro su un cucciolo di capra insieme a un gruppo di alunni... e che alla fine finì per far parte di una gigantesca Messa Nera... vanno 20 punti).

E visto che stiamo parlando del luogo delll'evento, vale la pena notare che dall'altro lato dell'area della mattanza è situato il terminal della Janet, la compagnia aerea che offre un servizio navetta anonimo agli impiegati della famigerata area 51. Questo fatto ci induce a pensare che forse il fratello di Stephe Paddock sapesse qualcosa di più di quanto dicesse quando rilasciò la seguente dichiarazione alla stampa: “Sto pregando per avere almeno qualche informazione che dia un senso. Perché altrimenti, la cimice di 'Men in Black' ha indossato un abito Steve e ha fatto tutto questo. Non c'è nessun altra razionalizzazione.”


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