Notifiche
Cancella tutti

Assalto al regno del Dollaro


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

La Cina ha chiesto al Tesoro Usa di emettere titoli di debito denominati in Yuan. Si tratta di un chiaro segno del destino?

Può darsi che possa rivestire il ruolo di ‘tema dell’estate 2009’, forse all’interno di un di quei contesti estivi in cui le pagine dei giornali in agosto vengono riempite con notizie diverse dallo scoppio di una bolla speculativa. Se il ruolo dell’inglese come lingua franca non sembra essere in discussione (almeno per ora, visto che nei prossimi decenni continueranno ad aumentare gli abitanti del pianeta che parlano spagnolo e cinese), lo stesso non vale per il biglietto verde e per la sua leadership planetaria.

Il presidente della China Construction Bank, istituto controllato dallo stato cinese e seconda banca al mondo per livello di capitalizzazione, ha chiesto al Tesoro statunitense di emettere titoli di debito denominati in Yuan. Molti esperti sostengono che durante la recente visita di Tim Geithner, Segretario del Tesoro Usa, nella capitale cinese, le autorità dei due paesi abbiano cercato dei compromessi, o almeno delle idee su come risolvere l’insana e squilibrata relazione di dipendenza finanziaria tra la nazione che spende più di quanto guadagna e quella che guadagna molto più di quel che spende, ma che presta i suoi risparmi all’amico spendaccione. Nel pacchetto di riserve di divise del colosso asiatico trovano posto ben 2 bln di Usd.

L’eventuale emissione di Treasuries denominati in Yuan si presta a due chiavi di lettura. Per un verso sarà più semplice il collocamento di titoli di debito presso l’investitore cinese perché si eliminerà il rischio di cambio. Per altro verso, le emissioni in Yuan si traducono in un quasi certo ulteriore indebolimento del Dollaro ed un terremoto nel mercato internazionale delle valute. Negli ultimi mesi, le autorità cinesi hanno stipulato accordi valutari con alcuni paesi emergenti (Argentina), ma è bene ricordare che lo Yuan non può essere scambiato liberamente e che i mercati cinesi presentano spesso problemi di liquidità.

Il progetto base messo a punto dalle autorità cinesi punterebbe alla creazione di una divisa svincolata da una singola nazione e che sia stabile nel lungo termine. Si tratterebbe di un modello simile ai Diritti speciali di prelievo (DSP, Special Drawing Rights) maneggiati dal Fondo Monetario Internazionale, un paniere di divise importanti che si utilizza come riferimento nel commercio e nella finanza internazionali. Scopo precipuo dei DSP era rimpiazzare l'oro nelle transazioni internazionali: per questo i Diritti Speciali di Prelievo sono definiti anche paper gold. Fino a qualche anno fa, le valute che costituivano il paniere erano: dollaro statunitense, marco tedesco, franco francese, sterlina britannica e yen giapponese. Dal 1999 l'euro ha sostituito il marco ed il franco (il valore approssimativo di 1 euro è pari a 0,85 DSP). L’iniziativa conta tra gli adepti anche il governo russo, che più volte ha manifestato la necessità di disporre di una nuova divisa di riserva.

L’idea del paniere di valute è legata al fatto che la sostituzione del Dollaro con un’altra divisa non è operazione semplice. In primo luogo, richiederebbe il sorpasso dell’economia Usa da parte di quella del paese d’origine della nuova valuta leader. Se si punta su questo requisito, l’univa valuta in grado di sostituire il Dollaro in tempi non biblici è l’Euro. A meno che il gigante cinese non riesca a trovare un accordo con altri paesi della sua area di appartenenza per dare vita ad un’unione monetaria.

Una delle ragioni che giustifica la leadership del biglietto verde è l’appoggio fornito dalle enormi riserve di oro della Fed. Un’altra ragione è la forte liquidità di cui beneficia la divisa Usa. Visti i limiti e la portata della leadership dell’Usd, una delle ipotesi più realiste è forse quella delineata dagli economisti di Berkeley, che puntano su un dominio condiviso. Ma c’è anche chi non la pensa così.

Gli economisti discutono da decenni sulla debolezza di un sistema basato su un’unica moneta di riserva. Il modello attuale, sostiene l’economista Joseph Stiglitz, è insostenibile e rimpiazzarlo con un sistema misto (dominato dalla coppia euro-dollaro o dal trio euro-dollaro-yen), sarà ancora peggiore.

Se la storia è un referente per anticipare i cambiamenti futuri, allora è importante ricordare che la Sterlina ha cessato di essere una moneta di riferimento quando si è trasformata da paese creditore in debitore. Gli Stati Uniti stanno attraversando una fase simile: la crescita della quota di petrolio importato, sommato al colossale deficit pubblico (9% del Pil tra il 2009 e il 2011) e ai nuovi picchi del debito (previsto al 75% del Pil nel 2010), costituiscono problemi molto seri per continuare a giustificare la supremazia del Dollaro.

Nouriel Rubini, professore dell’Università di New York, sostiene che la divisa Usa verrà sostituita nel corso del XXI secolo da un paniere di divise asiatiche. Ma ci vorrà ancora molto tempo perché l’attuale ruolo del Dollaro aiuta Washington a pagare meno per il denaro preso in prestito.

Rocki Gialanella
Fonte: www.fondionline.it
Link: http://www.fondionline.it/indicecms.php?idpagina=art&idart=24203
26.06.2009


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Si tratterebbe di un modello simile ai Diritti speciali di prelievo (DSP, Special Drawing Rights) maneggiati dal Fondo Monetario Internazionale, un paniere di divise importanti che si utilizza come riferimento nel commercio e nella finanza internazionali.


Mettere tutto nelle mani dell' fmi sarebbe la conclusione del progetto delle lobby bancarie per dominare il mondo.
Questo sarebbe il mondo nuovo che tanti profetizzano?


RispondiCitazione
Condividi: