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Brasile: Roussef su poltrona eiettabile


vic
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http://www.gdp.ch/mondo/la-rousseff-su-una-poltrona-eiettabile-id118583.html

Mondo - Brasile
La Rousseff su una poltrona eiettabile
Ribaltone politico nel Paese dove, salvo clamorose sorprese, nel giro di un mese la presidente sara' sospesa dal suo incarico e al suo posto subentrera' il suo vice Michel Temer.

di Emiliano Guanella (*) - 19 aprile 2016

Il colpo mortale per il Governo Dilma Rousseff e' arrivato, come si aspettava, dalla Camera dei Deputati, dove la presidente non e' riuscita a ottenere quel terzo dei voti a favore che avrebbe potuto bloccare il processo d'impeachment aperto contro di lei. La parola spetta ora al Senato, ma e' poco piu' che una formalita' perche' si richiede la maggioranza semplice e l'opposizione ha ampliamente i numeri per farcela.

Salvo clamorose sorprese, nel giro di un mese la Rousseff sara' sospesa dal suo incarico e al suo posto subentrera' il suo vice Michel Temer, che nelle utlime settimane le ha voltato le spalle portando il suo partito, Il centrista PMDB, all'opposizione. Un vero e proprio ribaltone, bollato come un golpe da parte del governo e che e' stato salutato con gioia da una buona parte dell'opinione pubblica, schierata da tempo in piazza contro la Rousseff e il suo Partito dei lavoratori.

Al di la' della ragione ufficiale della messa in stato d'accusa, aver camuffato i conti dello Stato nel 2014 per nascondere un pericoloso buco in bilancio, Dilma paga l'isolamento politico che ha costruito intorno a se', in un momento di forte recessione e con alcuni illustri alleati, in primis il vice Temer, pronti a "tradirla" attratti dalla possibilita' di formare un nuovo governo che, di fatto, ribalta il risultato delle elezioni del 2014. Il Si' all'impeachment, del resto, era da sempre lo scenario piu' quotato, anche se negli ultimi giorni l'offensiva del Governo aveva fatto pensare alla possibilita' di una rimonta in extremis.

Nulla di fatto, il risultato finale 367 a 137 e' schiacciante e mostra la debolezza di un progetto politico, quello del Partito dei Lavoratori, che sembra arrivato al capolinea dopo 13 anni di potere. Una sconfitta per Dilma ma anche per il suo padrino politico Lula da Silva, che ha cercato di salvare la casa utulizzando il suo carisma personale e l'abilita' di negoziare con la miriade di partiti in Parlamento. L'ex presidente non ha fatto i conti con il clamore popolare causato dalla citazione ricevuta dal giudice Sergio Moro per lo scandalo di corruzione nella Petrobras. Anche il suo futuro, ora, e' incerto; giovedi' la Corte Suprema dovra' decidere se il suo caso passa di nuovo sotto l'orbita della magistratura comune e, se cosi' fosse, potrebbe anche essere arrestato.

Mentre Temer prepara con discrezione i tasselli del suo nuovo governo, di cui faranno parte esponenti del suo partito, il Pmdb, del principale partito d'opposizione, il Psdb e delle formazioni minori che hanno abbandonato negli ultimi giorni Dilma, i movimenti sociali che sono da sempre la base del Governo del PT promettono di dare battaglia. Sindacati, contadini senza terra e studenti universitari sono pronti a scioperi, mobilitazioni, occupazioni in un nuovo autunno caldo che potrebbe aumentare la tensione nel paese a poco piu' di tre mesi dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Il Governo, dal canto suo, intende denunciare la manovra dell'impeachment come un golpe presso gli organismi regionali, il Mercosur, l'Unasur e l'Organizzazione degli Stati Americani. "La presidente - ha detto l'avvocato dello Stato Cardozo - e' triste ed indignata, ma non si da' per vinta. Lotteremo in Senato, alla Corte Suprema e in tutti gli altri ambiti nazionali e internazionali per bloccare questo colpo di Stato".

Per il Partito dei Lavoratori inizia una fase complicata di lotta, ma anche di necessaria autocritica; il partito fondato durante la dittatura per combattere malgoverno e corruzione ha non solo perso quello slancio iniziale, ma e' visto da buona parte dei brasiliani come il principale responsabile della cattiva politica che ha gettato il paese in una grave crisi economica, sociale ed istituzionale.

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http://www.gdp.ch/mondo/brasile-impeachment-dilma-id118449.html

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(*) e' il corrispondente dal Sudamerica per la radiotelevisione pubblica RSI; appare spesso al TG di RSI/LA1


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fendente
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Da quello che vedo e sento in loco.
I brasiliani vedono e sentono il PT che doveva aliminare il malgoverno e la corruzione come il principale responsaabile dell'attuale malgoverno, della corruzione dilagante senza precedenti e della tremenda crisi economica.
Parrebbe che il partito trabalhista per mantenersi al potere ha adottato la corruzione ed il malaffare sistemico, dimostrandosi di fatto molto peggiore di quelli che voleva combattere quando prese il potere.


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