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Brasile, un libro rende liberi


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Il governo brasiliano ha deciso di regalare quattro giorni di libertà a ogni detenuto. A patto però che dietro le sbarre si legga un libro.
Che sia un romanzo di narrativa, un saggio filosofico, un tomo scientifico o un classico della letteratura poco importa. Quel che conta, a Brasilia, è che i detenuti delle carceri federali si accostino alla lettura. E alla scrittura.

UN LIBRO AL MESE. I reclusi, infatti, avranno a disposizione da 20 a 30 giorni per leggere un libro e scrivere un piccolo saggio sulla comprensione del testo con «un uso corretto dei paragrafi, dell’ortografia, dei margini e in una grafia comprensibile», come rigorosamente citato nel documento siglato dal governo.
L’annuncio - un’ordinanza del Dipartimento penitenziario nazionale pubblicato il 22 giugno nella Gazzetta ufficiale di Brasilia - ha lasciato parecchi brasiliani senza parole: va bene educare e recuperare chi vive dietro la sbarre, ma concedere degli sconti di pena per alcuni è sembrata una misura eccessiva.

MASSIMO 48 GIORNI DI LIBERTÀ. Anche se i reclusi hanno la facoltà di leggere solo 12 opere l’anno, conquistandosi un massimo di 48 giorni di sconto della pena.
Il progetto, battezzato Reembolso através da leitura (Rimborso attraverso la lettura), inoltre, non è aperto indistintamente a tutti i carcerati.
Una giuria di esperti ha pieni poteri nel decidere quale detenuto avrà il diritto di partecipare al programma di recupero, visto che nelle quattro carceri di massima sicurezza, che per prime hanno accolto l’iniziativa, sono stati reclusi alcuni tra i più noti criminali del Paese.

Un programma per diventare «persone migliori»

La stessa giuria, formata da un comitato di professionisti che collaborano col servizio carcerario, ha poi il compito di valutare caso per caso le recensioni scritte dai detenuti, per verificare che non siano state copiate da opere precedenti.

In caso di plagio, infatti, secondo il regolamento, il prigioniero non ha più diritto di rivalsa sui giorni di libertà promessi.
Non tutti, pero, hanno storto il naso. Anzi. La notizia è stata accolta favorevolmente dall’opinione pubblica del Paese.
Un detenuto «potrà uscire di prigione più preparato e con una visione più ampia del mondo», ha detto André Kehdi, un avvocato di Sao Paulo, coordinatore delle donazioni di libri per le biblioteche delle carceri della megalopoli. «Senza alcun dubbio con questo programma hanno la possibilità di diventare persone migliori», ha assicurato.

FIORE ALL'OCCHIELLO. Il progetto è sembrato il fiore all’occhiello del sistema carcerario brasiliano, riconosciuto per la sua durezza a livello mondiale, dove spesso i detenuti vivono in condizioni disumane.
Più volte l’Onu ha proceduto con ispezioni internazionali per verificare il grado di sporcizia, abuso e sovraffollamento più volte denunciato dalle organizzazioni umanitarie. Senza contare le moltissime segnalazioni di torture e violazioni dei diritti dell’uomo.

Silvia Ragusa
Fonte: www.lettera43.it/
Link: http://www.lettera43.it/cronaca/brasile-un-libro-rende-liberi_4367555979.htm
2.07.2012


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