E' morto in Afganistan un altro mercenario italiano "cosegnatore di caramelle" e "ricostruttore". Ha del grottesco la lettera che aveva scritto poco tempo fa ad un giornale locale veneto...
“Mi ricordo quando mio nonno mi parlava della guerra: “brutta cosa bocia, beato ti che non te la vedarè mai” – prosegue la lettera pubblicata da Il Gazzettino – Ed eccomi qua, valle del Gulistan, Afghanistan centrale, in testa quello strano copricapo con la penna che per noi alpini è sacro. Se potessi ascoltarmi, ti direi: “visto, nonno, che te te si sbaià…”
Oggi il nonno avrebbe risposto: "Bravo mona"
Aspettiamo dopo i rutti di rito sansilvestriano, le penose litanie laico-nazionalistiche del prode larussa e i soporiferi omelia del gerontonapolitano... con spettacoli di questo tenore sarà sicuramente un ruggente 2011. Un po' meno per i parenti dei mercenari, ai quali forse l'ansia per i loro cari all'estero supererà l'eccitazione per i beni acquistati con la pingue diaria di questi strani trasfertisti.
Al fine di lenire queste ansie, Il ministero della guerra, con la partecipazione straordinaria di finmeccanica e gelmini, hanno già preparato uno spettacolo itinerante nelle scuole italiane dal titolo "Forse armate" che, traggo dalla locandina, "Avete sposato un militare mò ve lo tenente, Logorroica e demenziale dissertazione della moglie di un militare alle prese con un uomo che non c'è mai perché sempre all'estero per lavoro ma che rappresenta tutta la sua vita."
ottimo post...