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Campagna mediatica prossima ventura?


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Riscalda i motori campagna mediatica per vendere 'vuoto di potere' a Cuba?

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

Leggiamo in decine di media internazionali una presunta "rivelazione" del presidente uruguaiano José Mujica, dopo il suo viaggio a Cuba: la decisione di Raul Castro di lasciare la presidenza del suo paese (1). Erano decine di agenzie e media che portavano come titolo questa dichiarazione (2), come la notizia più significativa di una recente intervista pubblicata -a sua volta- dal quotidiano uruguaiano La Republica (3).

Ma sono le parole di Mujica una "rivelazione"? Sono, persino, una "notizia"? Dov'è questa "notizia", ​​se lo stesso Raul Castro, già tre anni fa, nel febbraio 2013, nel suo discorso inaugurale nell'Assemblea Nazionale di Cuba, annunciava pubblicamente che avrebbe lasciato la presidenza al termine del suo secondo mandato (4) ?

Che regola del giornalismo converte in titolo qualcosa che ha già fatto notizia tre anni fa e, ancora, lo scorso anno, quando Raul Castro poneva anche la data precisa per il suo ritiro: il 24 febbraio 2018 (5)?

O sarà forse che il resto delle dichiarazioni, su Cuba, dell'ex presidente Pepe Mujica, in detta intervista, non sono state di gradimento dei media per generare i titoli? L'ex guerrigliero ha dichiarato, per esempio, che Fidel Castro "è nella categoria del mito del popolo cubano". Ha elogiato la sicurezza esistente a Cuba, l'unico paese dell'America Latina -ha affermato- dove: "si può camminare a qualsiasi ora, in qualsiasi luogo senza pericolo". E si è mostrato ottimista circa l'evoluzione dell'economia dell'isola, grazie alle "interessanti prospettive", che apre il Porto di Mariel e la crescita del turismo (6).

La domanda è ovvia: perché nessuno di questi elementi positivi su Cuba ha generato titoli su ABC (7), El País (8), El Nuevo Herald (9) o in molte importanti agenzie (10)?

Pochi giorni fa sono anche apparsi, in diversi giornali -ma in relazione a una notizia completamente distinta- titoli con un messaggio sospettosamente simile: "Intelligence USA prevede 'probabile transizione presidenziale' a Cuba nel 2018". Faceva riferimento ad alcune recenti dichiarazioni da parte del Direttore Nazionale d'Intelligence USA, James Clapper (11).

E di nuovo la stessa amnesia giornalistica: una "probabile transizione presidenziale nel 2018," quando il presidente Raul Castro lo sta annunciando da anni?

O sarà che sta cominciando a scaldare i motori la campagna mediatica per vendere all'opinione pubblica internazionale un presunto "vuoto di potere" sull'isola?


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