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Che Guevara: quando il silenzio è notizia


cubainforma
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Iroel Sánchez cubainformazione.it
 
I messaggi e le chiamate alla TV hanno costretto ad una ritrasmissione del programma che in 'La pupila asombrada' abbiamo dedicato al Comandante Che Guevara nel 49° anniversario del suo assassinio per mano della CIA.

Media di orientamento ideologico molto diverso, da aree geografiche molto diverse, come Clarin, La Vanguardia, Russia Today, TeleSUR, The Telegraph, Radio la primerisima, La informacion ... hanno integralmente riprodotto il materiale che ha costituito il nucleo del programma: L'intervista che durante il suo viaggio a New York, nel 1964, per partecipare all'Assemblea Generale dell'ONU, il Che concesse al programma 'Face the Nation' della catena TV USA CBS con giornalisti di tale catena e de The New York Times.

Per i suoi ammiratori, che non sono pochi, l'opportunità di vedere l'uomo della leggenda che la grande maggioranza abbiamo conosciuto solo attraverso gli scritti, fotografie e frammenti di discorsi in audio o video, sorridente, ironico, affrontando vittorioso una stampa che non arrossisce quando chiama "noi" il governo USA è indimenticabile. Ma, soprattutto, il vedere e/o leggere quello che molte volte solo è presentato come uomo d'azione, argomentare con le sue capacità di comunicatore e polemista la politica estera della Rivoluzione che fece sua, in particolare sulle relazioni degli USA con Cuba e l'America Latina e comprovare che le sue argomentazioni hanno un'enorme attualità, trascende il quadro di qualsiasi militanza politica per essere notizia in molte parti del mondo.

L'intervista mostra con schiacciante chiarezza tre punti:

Fidel e la direzione rivoluzionaria cubana cercarono sempre una normalizzazione con gli USA

I pretesti sollevati, inizialmente, dal governo USA per imporre il blocco e la sua ostilità a Cuba (rapporti con l'Unione Sovietica ed il supporto alle guerriglie in America Latina) sono scomparsi.

In relazione a Cuba la stampa corporativa USA agisce in perfetta sintonia con la politica di Washington, cerca scontrare i rivoluzionari cubani tra loro e con le altre forze antimperialiste e di sinistra del pianeta.

"I suoi progetti e i suoi slogan non hanno lasciato altro che una scia di fallimento e morte .." pubblicava sul Che il quotidiano spagnolo El Pais, il 10 ottobre 2007, dentro una raffica di calunnie che non facevano altro che confermare quanto pericoloso continui ad essere il rivoluzionario argentino-cubano, tanto che nove anni dopo le sue idee ritornano ad essere notizia ed El País, con la macchina giornalistica che promuove a Cuba, solo può tacere.


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