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Ciao ciao traduttori. Grazie all'intelligenza artificiale Google Translate sta diventando perfetto


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
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Perché l'obiettivo di colmare il divario tra la traduzione umana e quella effettuata dal software è ora stato (quasi) raggiunto

Non è certamente un caso se all’inizio del Vangelo di Giovanni si parla di Dio come logos, cioè Verbo, Parola, e se uno dei doni dello Spirito Santo è la capacità di parlare le altre lingue. Comprendere l’altro ed essere compresi dall’altro è infatti da sempre uno dei desideri dell'uomo. Un desiderio ripreso nel secolo scorso dalla fantascienza sia in letteratura che nel piccolo e grande schermo, spesso profeta di scoperte e invenzioni poi effettivamente destinate a realizzarsi. Come non pensare al traduttore universale presente a più riprese nella saga cult di Star Trek – prima come una sorta di microfono e poi sempre più simile a un palmare; oppure a Babel fish, dalle sembianze di un piccolo uccellino giallo che si infila nell’orecchio, narrato nella serie Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams.

In questo campo, come del resto in tanti altri, la realtà si sta velocemente approssimando all’immaginazione. Di traduttori online ne esistono a decine, ma il più gettonato di tutti è senz’altro Google Translate, che ha compiuto da poco dieci anni e che vanta 500 milioni di utenti, 103 lingue disponibili e 100 miliardi di parole tradotte al giorno. Ai più è probabilmente sfuggito che a settembre dello scorso anno il servizio di traduzione è passato dal sistema tradizionale phrase-based – nel quale il software spezzettava il periodo cercando la migliore corrispondenza con i termini presenti nel dizionario – ad un nuovo metodo chiamato Google Machine Neural Translation (GMNT) basato sull’intelligenza artificiale e capace di abbattere fino all’80 per cento gli errori commessi nella traduzione con il precedente algoritmo. Nei test di accuratezza della traduzione svolti da Google, Translate arriva a 5.43/6 (dove 6 è la perfezione) da inglese a spagnolo – il punteggio medio per i traduttori umani è 5.50 – mentre da inglese a cinese la media è 4.30 – contro i 4.60 umani. L’obiettivo che si ponevano gli sviluppatori – colmare il divario tra la traduzione umana e quella effettuata dal software – si può dire raggiunto.

Ma Google Translate si è spinto oltre. Un paio di mesi dopo l’introduzione del nuovo sistema i ricercatori di Google hanno pubblicato un paper nel quale si evidenzia un vantaggio inizialmente non previsto che viene definito zero-shot translation. In parole povere si è osservato che il software nel tradurre due coppie diversi di linguaggi – ad esempio Italiano-Inglese e Inglese-Spagnolo – ha tratto benefici nella traduzione Italiano-Spagnolo senza che il sistema fosse preventivamente istruito in merito (zero-shot appunto). Detto più semplicemente, se il sistema sa che cane si traduce ‘dog’ in inglese e ‘dog’ si traduce ‘perro’ in spagnolo, quando si troverà a tradurre ‘cane’ in spagnolo saprà già che la traduzione corretta è ‘perro’, utilizzando perciò il percorso logico più veloce.

La domanda che ha scatenato la curiosità tra gli esperti del campo – e non solo – è pero contenuta nel post del blog di Google a margine della pubblicazione, e riguarda il meccanismo grazie al quale questo percorso viene creato. I ricercatori si domandano infatti se così facendo il sistema non abbia fatto in realtà ricorso a ciò che viene definito interlingua, un linguaggio ponte nel quale i significati dei termini sono univoci a prescindere dalla lingua nella quale vengono espressi. Un meccanismo più vicino all’astrazione e alla formazione dell’idea e perciò strettamente legato all’ambito umano, osservano alcuni commentatori. Ovviamente non è dato sapere fin dove si spingerà la capacità di inferenza del GMNT ma il caso di Google Translate è l’ennesima dimostrazione che quando si ha a che fare con intelligenza artificiale e machine learning le sorprese non mancano mai.

Antonio Grizzuti
Fonte: www.ilfoglio.it
Link: http://www.ilfoglio.it/tecnologia/2017/01/11/news/google-translate-miglioramenti-intelligenza-artificiale-114491/
11.01.2017


Citazione
comedonchisciotte
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 634
 

il caso di Google Translate è l’ennesima dimostrazione che quando si ha a che fare con intelligenza artificiale e machine learning le sorprese non mancano mai.

La cosa più notevole del "machine learning" è la produzione di stupidità artificiale. In effetti parecchi risultati degli algoritmi per computer sono semplicemente stupidi.
Nel merito Rizzuti non mi sembra abbia analizzato realmente le traduzioni di Google e si limita a ripetere la propaganda di Google. E' indubbio il fatto che Google Translate sia molto migliorato nel tempo, lo usiamo in tanti e spesso vediamo traduzioni valide. Sono molto diminuiti gli strafalcioni e le assurdità che venivano proposte una volta. Ma la traduzione artificiale richiede intelligenza, cosa che Google ha in misura molto ridotta. Ciò che appare funzionare è piuttosto la forza bruta, cioè un database di enormi dimensioni che consente di mappare corrispondenze di parole e di frasi.
L'approccio intelligente era stato seguito da Silvio Ceccato, ma si interruppe per mancanza di fondi.
Ora sta vincendo la forza bruta di Google, ma le traduzioni che fornisce, anche quando sono abbastanza corrette, riescono a rendere solo in minima parte le finezze del contenuto originale.
Notevole è anche il fatto accennato da Rizzuti, sembrerebbe proprio che venga usato l'inglese come interlingua, il che significa che le traduzioni da e per l'inglese spesso sono leggibili, mentre quando le due lingue coinvolte non includono l'inglese si continuano ad avere risultati abbastanza penosi. E' facile fare una prova provando a tradurre dal russo all'italiano una voce di wikipedia, a parte le frasi più semplici il senso si perde.
Ma ormai i giornalisti divulgano veline senza mai fare verifiche.


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vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

Proporrei una versione edulcorata del test di Turing:

si indaghi se i traduttori professionisti usano Google translate per stendere una prima bozza, che poi correggono "a mano", oppure no.

Ci andrei piano ad elogiare troppo questi algoritmi.
D'accordo, una volta facevano proprio pena ed ora fanno meno pena.

Pero', uscendo solo un pelino da Google per avventurarci nei sottotitoli proposti da YouTube, che dire: penosi, penosi, penosi.
Ad essere schietti sono penosi anche i sottotitoli dei film che si trovano in rete.


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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

Davide, non volermene, ma ogni volta che posti un articolo da questa fonte, e fai benissimo, sono tentato di dire quanto segue.

Il foglio é un caso curioso, emblematico già nella sua origine, si industria e si ostina a proporsi e credersi fucina di genialità, arrabbattandosi col materiale di cui dispone e confondendola (la genialità) con una specie di effetto sorpresa a senso unico, disciplinatamente al servizio della più bacchettona mediocrità, come da input del suo deus ex machina.

A me ricorda quel tipo di persona che dice una sciocchezza meditata e poi vi pianta gli occhi addosso per verificare se ne siete rimasti doverosamente stupiti.

Grado di affidabilità: imbarazzante.

PS - Anni fa ho accertato, imbattendomi in modi di dire caratteristici del russo (mi pare), che passano dall'inglese, come detto, con risultato esilarante.


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adestil
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2313
 

confermo,fa schifo come prima....sono balle..non serve un traduttore professionale per confermarlo basta mettere un qualsiasi testo e verificare cantonamenti incredibili


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