Notifiche
Cancella tutti

Colpi di stato morbidi e silenziosi duri


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

www.cubainformazione.it

Iroel Sánchez

Un comunicato del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) segnala che lo scorso 19 maggio Papa Francesco ha espresso alla presidenza di quell'istanza che "lo preoccupano i conflitti sociali, economici e politici in Venezuela, Brasile, Bolivia e Argentina ... Improvvisamente si può passare ad un "colpo di stato morbido" in alcuni paesi."

Nell'attuale situazione, in cui questi paesi menzionati occupano le prime pagine dei media, le dichiarazioni di Francesco su quanto li sta accadendo dovrebbero essere notizia. Tuttavia, solo i media alternativi e la stampa pubblica di Cuba e Venezuela hanno riflesso le parole del leader spirituale della maggior parte dei latino americani e di gran parte dell'Occidente che qualifica come "colpo si stato morbido" ciò che sta accadendo.

Il presidente boliviano Evo Morales ha appena visitato Cuba. Poco prima di concludere la sua visita ha rilasciato un'intervista al giornalista televisivo Oliver Zamora Oria, della TV cubana, dove ha affrontato tra altri temi, il recente rovescio nel referendum che gli avrebbe permesso un quarto mandato presidenziale e la regressione sofferta da vari processi progressisti che ha vissuto l' America Latina negli ultimi anni. Evo ha sottolineato il ruolo dei media privati ​​e le menzogne attraverso le reti sociali su Internet, amplificate da questi, tra i fattori chiave di quel risultato avverso che la realtà dell'enorme miglioramento della vita di milioni di boliviani, sotto il suo governo, non ha potuto vincere. Il ruolo in questo dell'incaricato d'affari di Washington a La Paz, Peter Brennan, è venuto alla luce, ma dopo che cento giorni di menzogne ​​mediatiche condizionarono l'esito del referendum.

In un'intervista a Telesur sull'attuale processo di impeachment in cui si cercheranno le prove, ancora non presentate, per destituire la presidentessa eletta del Brasile Dilma Rouseff mentre un informatore dell'ambasciata USA a Brasilia occupa il governo, l'ex presidente di quel paese, Luis Inácio Lula da Silva ha detto:  "La stampa brasiliana lo sa: loro sono stati i responsabili di questo colpo di stato. La stampa era unanime contro Dilma"

Gli allusi da Lula e Evo, che spesso sono soliti inalberare la libertà di espressione e il diritto all'informazione, neppure hanno raccolto queste dichiarazioni di due tra i più importanti politici latino-americani del secolo XXI.

Ma forse non si deve aspettare che le denunce di politici di sinistra, né dei Papi che parlano di colpi di stato morbido, in cui i media hanno un alto rilievo, debbano essere pubblicate dagli stessi accusati. Lì devono avere spazio analisti, economisti, intellettuali ... che forniscono dati, cifre ed elementi che contribuiscano a far luce su ciò che accade e se criticano i governi, allora meglio.

Luis Britto García, un eminente intellettuale venezuelano, ha appeno scritto la più lucida analisi sulle cause della penuria che vive il Venezuela. Dimostrando che se né l'importazione né la produzione di cibo sono diminuiti "settori che fanno opposizione al governo nazionale per creare destabilizzazione politica e sociale, hanno fatto uso di metodi di non cooperazione economica, e non per la via dell'appello allo sciopero, che richiede il concorso di diversi settori politici, ma attraverso il boicottaggio nella fornitura dei beni"; Britto García fa un'acida critica al governo per aver "consegnato la chiave del suo pacemaker all'avversario economico capitalista affidandogli 60.000 milioni di dollari preferenziali o più perché li dissipi in importazioni fantasma o in beni che poi accaparrerà o che impedirà che arrivino al pubblico."

Ma neanche così, Luis Britto García ottenerà uno spazio ne El Nacional di Caracas, El País di Madrid o La Nacion di Buenos Aires, perché ciò che sta denunciando colpisce gli interessi di coloro che pagano gli annunci, sono azionisti di questi media e appartengono alla stessa classe sociale, che si beneficia di un ritorno delle politiche neoliberiste in America Latina.

Nelle sue dichiarazioni alla presidenza del CELAM, il Papa Francisco ha anche detto che "Lo preoccupano le elezioni USA per la mancanza di una più viva attenzione alla situazione sociale dei più poveri e esclusi".

Una situazione sociale che difficilmente cambierà perché i poveri e gli esclusi non apportano denaro alle campagne dei candidati politici né possono avere azioni o annunci sulla stampa che li promuove.


Citazione
Condividi: