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Come ci si ribella?

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"Perché un popolo che esprime una propria risoluzione contraria ad accordi sottoscritti da amministratori corrotti, non deve prevalere rispetto a regole che lo ridurrebbero di fatto in schiavitù? "

1. Perché le leggi (oggi) le fanno gli amministratori corrotti ( o, a scelta, comprati, venduti, sciocchi, servi, ecc)
2. Non possono prevalere regole che contratsino quanto deciso dagli amministratori corrotti per una semplice ragione: hanno tutte le armi in mano loro. Non solo armi tradizionali, ma tutte le armi possibili immaginabili, perché chi ha il vero potere, cioè il capitale che sostiene la corruzione degli amministratori ai più diversi livelli, ne ha abbastanza da pagarsi qualsiasi arma.
E questo, secondo me, è l'unico punto da cui partire per un ragionamento.
Hai due strade, almeno inizialmente: 1. uscire dalla rete e da ogni ragionamento e iniziare un percorso che ti porti all'autosufficienza (ammesso te lo lascino fare fino in fondo e ammesso tu possa riuscirci fino in fondo); 2. Studiare strategie e tattiche creative con le quali spingere l'avversario a correre sempre e solo a correre ai ripari; 3. prendere in considerazione l'idea che... à la guerre comme à la guerre.
Inutile fare i polli democratici e civili in un recinto di faine sanguinarie col coltello fra i denti...[/b]

mi chiedo in quanti di noi non si farebbero corrompere ?
quanto siamo integerrimi ?

Ottima domanda, con me, fino ad ora, non ci sono mai riusciti.
Il problema è che se non funzione la corruzione passano direttamente alle minacce e poi le mettono in pratica

Ottima prima domanda da cui partire. Nemmeno con me, fin qui, ci sono mai riusciti. La cosa strana è che pur pagandone le conseguenze, non mi riesce proprio di pentirmene. Sarà malata?

siamo in due malati!!! 😉


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@severo
per tutto ciò serve un movimento di Liberazione Nazionale

Sii Spada mitico! Pensa ne avevo parlato con mio fratello la settimana scorsa, ci vorrebbe come una volta, un bel C.L.N.
dove confluiscono tutti, ma tutte le persone oneste che vogliono veramente cambiare le cose, e non importa se di destra, sinistra o centro, l'obiettivo è unico e tutti si lavora per quello...ma purtroppo al momento, è utopia


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Rasna
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Il mio pensiero in proposito è noto.
Mi dispiace dirlo ma non vedo altre possibilità (realistiche) al di fuori della rivoluzione dove si smette di lavorare, consumare (se non il necessario), pagare alcunché.

La violenza genera violenza e non si può vincere.

L'unica forza in grado di operare il cambiamento è il popolo unito che decide di eliminare l'unica arma di ricatto che i dominatori possiedono: il denaro.

Senza denaro i dominatori non possono fare nulla, sono cannoni senza proiettili.

Ma la vera domanda è:

chi cazzo accetterà mai di fare i sacrifici necessari per la rivoluzione non violenta?

Perchè la rivoluzione funzioni i partecipanti devono essere molti e uniti, diciamo almeno il 50% del popolo, altrimenti è destinata a fallire.
Stimando molto grossolanamente che in italia ci siano 35-40 milioni di adulti, vorrebbe dire circa 20 milioni di persone che accettino di smettere di lavorare (ben consapevoli che non si torna indietro), di pagare (ben consapevoli delle conseguenza), di non consumare.

Ci credete? io no!


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SeveroMagiusto,
glielo dico con bonomia ed empatia: la sua richiesta è pretenziosa e alla luce della situazione sociale attuale, irrealizzabile.
Condivido profondamente la riflessione di Rasna che si potrebbe ricondurre all'aforisma pitagorico: "Datemi un punto (leggi denaro) d'appoggio e vi solleverò il mondo."
Uno dei più grandi- a mio sindacabile avviso -filosofi italiani è stato Totò che andava continuamente ripetendo: "Siamo uomini o caporali.".
In giro vedo solo e sempre caporali gli uomini se ne stanno ben nascosti.
Per concludere: è più facile fermare un Frecciarossa con un sputo che pensare di ribellarsi.
Mi scusi non è mia intenzione smontare i suoi propositi, semplicemente soffro quando le persone vogliono farsi del male.


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Primadellesabbie
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@ Rasna

Possiamo sempre rimanere così come siamo (e non ne faccio una questione di sovranità nazionale, che francamente a me dice poco anche perché, semmai, avrei interesse per dei localismi che rispettino aggregazioni ed esperienze storiche, e coincidano con realtà di dimensioni tali da non annegare il singolo nel numero), ma mi riferisco al percorso inverso a quello che abbiamo conosciuto negli ultimi due secoli, percorso discendente sul quale siamo a buon punto, e rispetto al quale l'euro é uno strumento insinuato ad arte, pare, da coloro che, impossessatisi degli strumenti ed avendone i mezzi, perseguono un progetto globale e di grande respiro, ispirato ad una visione oscurantista delle vicende umane.

La solidarietà é stata uno straordinario strumento, a partire dall'ottocento (le società operaie di muto soccorso, i pompieri, il soccorso sanitario, ecc.), per disegnare le strutture sociali che avrebbero poi permesso lo sviluppo economico e sociale che conosciamo, e che stiamo perdendo.

Ma la solidarietà non sorge dal nulla e non si evoca grazie a buone intenzioni o belle parole, per concretizzarsi deve posare su qualche cosa di solido e reale e, da decenni oramai, quel qualche cosa viene sistematicamente sbriciolato. Abbiamo persino assistito, al tempo della ineffabile coppia Reagan-Tatcher, alla celebrazione planetaria dell'ognuno per sé.

Chi ha, o ha provato, delle disgrazie serie di qualunque natura, ma tale da non rientrare in qualche business interessato costruitoci sopra, sa quale isolamento contraddistingua questo nostro periodo. Non credo si risolva con la bacchetta magica e nemmeno con la volontà.

Detto questo, perché escludere che l'egoismo che abbiamo così facilmente sviluppato non possa ulteriormente evolvere in una dimensione caratterizzata da uno sguardo più lungo?
Perché escludere che anche un egoista possa capire che il privarsi di un poche di comodità, vizietti o sconsiderate abitudini oggi, possa spuntare le armi a chi ci sovrasta e minaccia con progetti volti a farci tornare ad uno stato di bisogno continuo, da cui i nostri nonni avevano saputo mettersi al riparo?

Tanto più che lo stile di vita dal quale siamo circondati e che pratichiamo, lungi dal farci felici, non é ben accetto ad un gran numero di persone, sebbene per motivi diversi.

Io invito a pensarci, lasciando da parte rivoluzioni e schemi conseguenti che, data la sperequazione delle posizioni e delle forze sono, secondo me, fuori discussione.


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brumbrum
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Il mio pensiero in proposito è noto.
Mi dispiace dirlo ma non vedo altre possibilità (realistiche) al di fuori della rivoluzione dove si smette di lavorare, consumare (se non il necessario), pagare alcunché.

La violenza genera violenza e non si può vincere.

L'unica forza in grado di operare il cambiamento è il popolo unito che decide di eliminare l'unica arma di ricatto che i dominatori possiedono: il denaro.

Senza denaro i dominatori non possono fare nulla, sono cannoni senza proiettili.

Ma la vera domanda è:

chi cazzo accetterà mai di fare i sacrifici necessari per la rivoluzione non violenta?

Perchè la rivoluzione funzioni i partecipanti devono essere molti e uniti, diciamo almeno il 50% del popolo, altrimenti è destinata a fallire.
Stimando molto grossolanamente che in italia ci siano 35-40 milioni di adulti, vorrebbe dire circa 20 milioni di persone che accettino di smettere di lavorare (ben consapevoli che non si torna indietro), di pagare (ben consapevoli delle conseguenza), di non consumare.

Ci credete? io no!

la vediamo allo stesso modo


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Rasna
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@ Rasna

Possiamo sempre rimanere così come siamo (e non ne faccio una questione di sovranità nazionale, che francamente a me dice poco anche perché, semmai, avrei interesse per dei localismi che rispettino aggregazioni ed esperienze storiche, e coincidano con realtà di dimensioni tali da non annegare il singolo nel numero), ma mi riferisco al percorso inverso a quello che abbiamo conosciuto negli ultimi due secoli, percorso discendente sul quale siamo a buon punto, e rispetto al quale l'euro é uno strumento insinuato ad arte, pare, da coloro che, impossessatisi degli strumenti ed avendone i mezzi, perseguono un progetto globale e di grande respiro, ispirato ad una visione oscurantista delle vicende umane.

Per fare un percorso inverso occorrerebbe annullare il lavaggio mentale operato tramite ogni tipo di media sulla gente... mi pare difficile ormai.

La solidarietà é stata uno straordinario strumento, a partire dall'ottocento (le società operaie di muto soccorso, i pompieri, il soccorso sanitario, ecc.), per disegnare le strutture sociali che avrebbero poi permesso lo sviluppo economico e sociale che conosciamo, e che stiamo perdendo.

Ma la solidarietà non sorge dal nulla e non si evoca grazie a buone intenzioni o belle parole, per concretizzarsi deve posare su qualche cosa di concreto e, da decenni oramai, quel qualche cosa viene sistematicamente sbriciolato. Abbiamo persino assistito, al tempo della ineffabile coppia Reagan-Tatcher, alla celebrazione planetaria dell'ognuno per sé.

Si, la solidarietà potrebbe essere uno strumento valido ma, scusa il cinismo, io non ne vedo, anzi. Ormai vige la legge del più forte, cioè colui/lei che possiede un'arma la usa per il proprio tornaconto, sia questa una raccomandazione, un punto di forza (anche la bellezza estetica, tanto per citarne una), una caratteristica utile.... E comunque torniamo al discorso di prima, in questo mondo dove il divide et impera è la consuetudine i media fanno di tutto per dividere le persone. Non vedo onestamente possibilità di solidarietà tale da far confluire un numero decente di persone verso lo stesso scopo (che non sia la partita della nazionale, ovviamente).

Chi ha, o ha provato, delle disgrazie serie di qualunque natura, ma tale da non rientrare in qualche business interessato costruitoci sopra, sa quale isolamento contraddistingua questo nostro periodo. Non credo si risolva con la bacchetta magica e nemmeno con la volontà.

Giusto ma la solidarietà degli altri finisce quando si girano dall'altra parte e tornano beatamente a farsi i cazzi propri. Senza bacchetta magica la vedo dura...

Detto questo, perché escludere che l'egoismo che abbiamo così facilmente sviluppato non possa ulteriormente evolvere in una dimensione caratterizzata da uno sguardo più lungo?
Perché escludere che anche un egoista possa capire che il privarsi di un poche di comodità, vizietti o sconsiderate abitudini oggi, possa spuntare le armi a chi ci sovrasta e minaccia con progetti volti a farci tornare ad uno stato di bisogno continuo, da cui i nostri nonni avevano saputo mettersi al riparo?

Tanto più che lo stile di vita dal quale siamo circondati e che pratichiamo, lungi dal farci felici, non é ben accetto ad un gran numero di persone, sebbene per motivi diversi.

L'egoismo è il filo conduttore di questi tempi. Il capitalismo, il liberismo, il lavoro stesso come è concepito di questi tempi (parlo del lavoro privato) sono fondati sull'egoismo. Come possiamo pensare che questa cultura possa essere sconfitta dalla sola solidarietà, tenuto conto di quanto detto sopra?
Pds, io comprendo il tuo ragionamento e in quanto persona raziocinante e spirituale (non ho voluto usare il termine religioso di proposito) sono daccordo con te ma mi pare più che altro una pia speranza che una possibilità reale.

Io invito a pensarci, lasciando da parte rivoluzioni e schemi conseguenti che, data la sperequazione delle posizioni e delle forze sono, secondo me, fuori discussione.

Si, in fondo sono daccordo con te che siano fuori discussione, ne parlo principalmente perchè so che qui ci sono persone che condividono. Parlarne con voi mi fa sentire meglio perché mi ricordo di non essere un pazzo sognatore, un disadattato sociale che soffre ogni giorno per il giogo che mi hanno imposto negli anni di scuola, di lavoro, di vita.
Pensare alla solidarietà è bello, rincuora, ma oggi lo vedo come una speranza non molto distante dall'idea di rivoluzione non violenta.


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Rasna,
se mi è concesso!?
Cosa intendeva Cristo quando dichiarava: "Sono venuto come la spada per dividere il fratello dal fratello...."?


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Primadellesabbie
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@ Rasna

Propongo di utilizzare anche l'egoismo, che in fondo non é nemmeno egoismo (per usare un'espressione corrente lo definirei egoismo deviato, perché plebeo e miope, tutto sommato), per stimolare un comportamento accettabile che contrasti i progetti di cui parlavo.


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Gert_dal_Pozzo
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ragionamenti e parole a parte.

Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=Zx1TRMT3_7c


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Rasna
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@ Rasna

Propongo di utilizzare anche l'egoismo, che in fondo non é nemmeno egoismo (per usare un'espressione corrente lo definirei egoismo deviato, perché plebeo e miope, tutto sommato), per stimolare un comportamento accettabile che contrasti i progetti di cui parlavo.

Io non saprei come...


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Rasna
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ragionamenti e parole a parte.

Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=Zx1TRMT3_7c

E' quasi esattamente ciò che intendevo io. Comunità del genere ne esistono anche in italia ma hanno assunto un comportamento che le porta ad essere quasi delle comuni hippy.
A livello del singolo o di pochissimi è possibile fare ciò che dico io ma sarai sempre un'enclave dentro un mondo corrotto. A che serve la libertà se te la puoi godere solo dentro una stanza?


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Rasna
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Rasna,
se mi è concesso!?
Cosa intendeva Cristo quando dichiarava: "Sono venuto come la spada per dividere il fratello dal fratello...."?

non capisco cosa intendi dire.
Quella frase ha a che fare con il nuovo punto di vista portato da Gesù, cioè la sua parola avrebbe separato le famiglie degli ebrei a causa delle conversioni.

Spiegami...


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Primadellesabbie
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...Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Basterebbe provare a tenere i conti, tanto per cominciare, di quanto del denaro che spendiamo finisce direttamente alle multinazionali.

Poi vedere quanto potrebbe essere destinato altrimenti o risparmiato e non speso, senza sogni romantici e badando anche a vivere senza troppe privazioni.

Penso che se provate a tenere nota o guardate i conti della carta di credito avrete delle sorprese, anche se spendete poco.

Non sarà risolutivo, ma la strada é quella, se mai ce ne fosse una e non crediate di essere soli, anche in questo potreste avere delle sorprese da dove meno ve l'aspettate, dai tedeschi ad esempio, e dagli inglesi che vantano delle tradizioni, minoritarie ma ben radicate, gli uni di morigeratezza e di attaccamento alla natura e gli altri di orgoglioso atteggiamento di indipendenza dai ricatti economici e, come ben dice qualcuno in questo blog, monopolistici. Costumi, mai tanto opportuni, che sarebbe il momento di valorizzare ed impugnare come un sano grimaldello.

L'importante é cominciare, sentirsi sicuri ed in equilibrio e dare l'esempio, con realismo e senza cavarne esagerate e fumose teorie, 'ché non sono questi i tempi.

Coraggio, che il suv con trazione anche sulla ruota di scorta, a ben guardare, non serve proprio a nulla, e una bella trattoria con le tovaglie bianche e rosse vale cento ristoranti con ambiguo chef troneggiante e piatti d'autore, sia per il cibo (che non é una cosa per giocarci) che per l'atmosfera.


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alecale
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prendiamo esempio , tra queste persone c'ero anche io : https://www.youtube.com/watch?v=Zs12YEKa0AY


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