Come ci si ribella?

Rasna,
se mi è concesso!?
Cosa intendeva Cristo quando dichiarava: "Sono venuto come la spada per dividere il fratello dal fratello...."?

non capisco cosa intendi dire.
Quella frase ha a che fare con il nuovo punto di vista portato da Gesù, cioè la sua parola avrebbe separato le famiglie degli ebrei a causa delle conversioni.

Spiegami...

Mi scusi per la domanda, ma sono obbligata a chiudere qui, altrimenti arrivano i parassiti e finisce in caciara. Si stigmatizzano i troll, ma almeno sono preparati, i primi, invece, sono dei rompipalle che non vogliono l'evoluzione dei concetti ma l'avversano con ogni lemma.

Rasna,
se mi è concesso!?
Cosa intendeva Cristo quando dichiarava: "Sono venuto come la spada per dividere il fratello dal fratello...."?

non capisco cosa intendi dire.
Quella frase ha a che fare con il nuovo punto di vista portato da Gesù, cioè la sua parola avrebbe separato le famiglie degli ebrei a causa delle conversioni.

Spiegami...

Mi scusi per la domanda, ma sono obbligata a chiudere qui, altrimenti arrivano i parassiti e finisce in caciara. Si stigmatizzano i troll, ma almeno sono preparati, i primi, invece, sono dei rompipalle che non vogliono l'evoluzione dei concetti ma l'avversano con ogni lemma.

Rasna,
se mi è concesso!?
Cosa intendeva Cristo quando dichiarava: "Sono venuto come la spada per dividere il fratello dal fratello...."?

non capisco cosa intendi dire.
Quella frase ha a che fare con il nuovo punto di vista portato da Gesù, cioè la sua parola avrebbe separato le famiglie degli ebrei a causa delle conversioni.

Spiegami...

Mi scusi per la domanda, ma sono obbligata a chiudere qui, altrimenti arrivano i parassiti e finisce in caciara. Si stigmatizzano i troll, ma almeno sono preparati, i primi, invece, sono dei rompipalle che non vogliono l'evoluzione dei concetti ma l'avversano con ogni lemma.

Peccato signora gaia che getti la spugna, a naso avevo il sentore che sarebbe stato interessante lo sviluppo del confronto. Non deve farsi condizionare: so ragazzi.

ragionamenti e parole a parte.

Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=Zx1TRMT3_7c

E' quasi esattamente ciò che intendevo io. Comunità del genere ne esistono anche in italia ma hanno assunto un comportamento che le porta ad essere quasi delle comuni hippy.
A livello del singolo o di pochissimi è possibile fare ciò che dico io ma sarai sempre un'enclave dentro un mondo corrotto. A che serve la libertà se te la puoi godere solo dentro una stanza?

Una stanza è già un piccolo spazio di libertà. Fuori dalla stanza, esiste solo l'adattamento alle regole imposte dalla finanza e dalla valuta, cioè dal meccanismo del debito, cioè delle catene (menytali, prima che fisiche).
Per me, una stanza può andare bene, per cominciare...

La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.

Mao Tse-Tung

ragionamenti e parole a parte.

Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=Zx1TRMT3_7c

E' quasi esattamente ciò che intendevo io. Comunità del genere ne esistono anche in italia ma hanno assunto un comportamento che le porta ad essere quasi delle comuni hippy.
A livello del singolo o di pochissimi è possibile fare ciò che dico io ma sarai sempre un'enclave dentro un mondo corrotto. A che serve la libertà se te la puoi godere solo dentro una stanza?

se goderti la libertá in una stanza non ti basta e per godertela necessiti che tutti facciano come te...allora forse non é la libertá che ti interessa, ma qualche altra cosa?

Il punto é proprio questo che Krishnamourti fa in questo discorso a 5:01 https://www.youtube.com/watch?v=x5kTObI2Y_s .
Si é pronti al cambiamento solo a condizione che qualcun altro abbia giá messo a punto un sistema funzionante, in modo che a noi non resti niente altro che "step in" e seguire il nuovo sistema. Oppure, analogamente, siamo disposti ad un cambiamento della nostra vita solo a condizione che poi gli "altri" seguano, affinche non ci ritroviamo soli nella stanza con noi stessi e la libertá.
Non dico che ció che dici tu, Rasna, é errato. È solo che forse io non userei la parola "libertá" per definire quello che tu intendi...

A questo punto ho già uno sfacelo di idee che mi si incrociano nella mente, che non so nemmeno da che parte cominciare. Ma questo tutto sommato è già un buon inizio, perché riportando questo caos cerebrale al tema di questo post, la risposta è la stessa:
ci vuole ORGANIZZAZIONE.

non credo che l organizzazione sia la prima cosa di cui si ha bisogno per ribellarsi.

"Tὸ εὔδαιμον τὸ ἐλεύθερον, τὸ δ' ἐλεύθερον τὸ εὔψυχον."
-Thucydides, The Peloponnesian War, book 2, ch.43, par.4.

("La felicitá viene dalla libertá, e la libertá viene dal coraggio")[/i]

ragionamenti e parole a parte.

Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=Zx1TRMT3_7c

E' quasi esattamente ciò che intendevo io. Comunità del genere ne esistono anche in italia ma hanno assunto un comportamento che le porta ad essere quasi delle comuni hippy.
A livello del singolo o di pochissimi è possibile fare ciò che dico io ma sarai sempre un'enclave dentro un mondo corrotto. A che serve la libertà se te la puoi godere solo dentro una stanza?

se goderti la libertá in una stanza non ti basta e per godertela necessiti che tutti facciano come te...allora forse non é la libertá che ti interessa, ma qualche altra cosa?

Il punto é proprio questo che Krishnamourti fa in questo discorso a 5:01 https://www.youtube.com/watch?v=x5kTObI2Y_s .
Si é pronti al cambiamento solo a condizione che qualcun altro abbia giá messo a punto un sistema funzionante, in modo che a noi non resti niente altro che "step in" e seguire il nuovo sistema. Oppure, analogamente, siamo disposti ad un cambiamento della nostra vita solo a condizione che poi gli "altri" seguano, affinche non ci ritroviamo soli nella stanza con noi stessi e la libertá.
Non dico che ció che dici tu, Rasna, é errato. È solo che forse io non userei la parola "libertá" per definire quello che tu intendi...

Aspetta, non è ciò che intendevo dire.
Io intendevo che la stanza rappresenta i limiti della libertà, come se uscirne volesse dire rinunciarvi o dovervi rinunciare perchè fuori non ce n'è.
Non è vera libertà, ma solo uno spazio entro il quale esercitare una forma di libertà, una specie di illusione che svanisce non appena si esce dalla stanza.
Poi possiamo discutere se la libertà sia un fatto proprio, interno, o se abbia una relazione più o meno stretta con ciò che ci circonda ma questo va oltre ciò che intendevo io.
Krishnamurti per me è stato una rivelazione, quando lo lessi la prima volta molti anni fa, per certi versi molto più di Osho che è sempre stato troppo "astratto" (non è la parola giusta ma non ne trovo una migliore adesso). Ma in questo caso il mio discorso non aveva niente a che fare con la "pappa pronta" di un maestro o di un'organizzazione da seguire, dove fare step in o aderire.

ragionamenti e parole a parte.

Il potere si basa sulla finanza e sulla valuta. Non usi la valuta e batti il sistema senza sparare un colpo.

Esempio: https://www.youtube.com/watch?v=Zx1TRMT3_7c

E' quasi esattamente ciò che intendevo io. Comunità del genere ne esistono anche in italia ma hanno assunto un comportamento che le porta ad essere quasi delle comuni hippy.
A livello del singolo o di pochissimi è possibile fare ciò che dico io ma sarai sempre un'enclave dentro un mondo corrotto. A che serve la libertà se te la puoi godere solo dentro una stanza?

se goderti la libertá in una stanza non ti basta e per godertela necessiti che tutti facciano come te...allora forse non é la libertá che ti interessa, ma qualche altra cosa?

Il punto é proprio questo che Krishnamourti fa in questo discorso a 5:01 https://www.youtube.com/watch?v=x5kTObI2Y_s .
Si é pronti al cambiamento solo a condizione che qualcun altro abbia giá messo a punto un sistema funzionante, in modo che a noi non resti niente altro che "step in" e seguire il nuovo sistema. Oppure, analogamente, siamo disposti ad un cambiamento della nostra vita solo a condizione che poi gli "altri" seguano, affinche non ci ritroviamo soli nella stanza con noi stessi e la libertá.
Non dico che ció che dici tu, Rasna, é errato. È solo che forse io non userei la parola "libertá" per definire quello che tu intendi...

Aspetta, non è ciò che intendevo dire.
Io intendevo che la stanza rappresenta i limiti della libertà, come se uscirne volesse dire rinunciarvi o dovervi rinunciare perchè fuori non ce n'è.
Non è vera libertà, ma solo uno spazio entro il quale esercitare una forma di libertà, una specie di illusione che svanisce non appena si esce dalla stanza.
Poi possiamo discutere se la libertà sia un fatto proprio, interno, o se abbia una relazione più o meno stretta con ciò che ci circonda ma questo va oltre ciò che intendevo io.
Krishnamurti per me è stato una rivelazione, quando lo lessi la prima volta molti anni fa, per certi versi molto più di Osho che è sempre stato troppo "astratto" (non è la parola giusta ma non ne trovo una migliore adesso). Ma in questo caso il mio discorso non aveva niente a che fare con la "pappa pronta" di un maestro o di un'organizzazione da seguire, dove fare step in o aderire.

ok.
io propongo di sporcarsi le mani di terra e iniziare a farsi una certa autosufficienza alimentare. Partendo da solo. chi vuol seguire segua: non staró ad aspettare gli altri che si organizzano.

tu, Rasna, cosa proponi?

Eh caro Gert, le mani io me le sporco già da un bel pezzo... proprio oggi ho raccolto un paio di chili di zucchine dal mio orto (fatto con vanga e stallatico only - no chimica) che saranno presto scottate sulla griglia per poi essere conservate sottolio (della Sabina) con aglio e un po' di prezzemolo.

Guarda, io sarei stato daccordo tempo fa a creare una specie di piccolo paese autosufficiente: nell'Italia centrale si trovano terre in bassa montagna che puoi pagare 60-70 mila euro per cento e oltre ettari con bosco e parte seminativo, posto perfetto per creare una comunità che si gestisca in autonomia da un punto di vista alimentare ed energetico (magari con un torrente incluso) e dall'incredibile fascino estetico (non so se conosci l'Abruzzo, è davvero fantastico).
Ora, non che sia vecchio di età, ma la disillusione sull'umanità frena di molto questi miei propositi. Quindi, in stile Candido, mi coltivo il mio orto e metto sottolio le zucchine per me e la mia famiglia, anche se impreco ogni giorno quando vado al lavoro per il tempo perso che avrei potuto usare diversamente e che invece devo devolvere al padrone (il sistema) per almeno altri 24 anni.

beh allora siccome le mani le hai giá sporche...ti devo prendere seriamente 🙂

Il pensiero lo hai fatto qualche anno fa e poi lo hai lasciato o é ancora attuale?
Anche io penso all Abruzzo allo stesso modo...
se ci pensi sul serio contattami in privato...