Notifiche
Cancella tutti

Commissione europea piazza ultimo chiodo bara Italia


dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14375
Topic starter  

La Commissione Europea mette l’ultimo chiodo nella Bara per l’Italia. La ricetta e’ quella Greca: riduzione Salari, piu’ Disoccupazione, Patrimoniale e Privatizzazioni
QUI trovate il report: La Commissione Europea conclude gli esami approfonditi sugli squilibri macroeconomici e valuta i progressi nel risanamento di bilancio

Vi faccio notare, testualmente alcuni passaggi.

La Commissione ritiene che 14 Stati membri presentino squilibri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Nel caso di Croazia, Italia e Slovenia, tali squilibri sono considerati eccessivi.
Notate, con estrema attenzione, che dalla Lista dei Paesi la SPAGNA ha squilibri non eccessivi, mentre e’ presente l’ITALIA. In pratica per la Commissione Europea, “Squilibri” significano “Produttivita’ e Competitivita’ nel settore privato”, ergo CLUP (Costo del Lavoro per Unita’ di Prodotto). Infatti, la Grecia e la Spagna hanno ridotto il CLUP aumentando a dismisura i disoccupati e riducendo i salari , e quindi hanno “fatto i compiti a casa“, e non l’Italia. Lo squilibrio, per la Commissione Europea, non e’ nell’aver aumentato il Debito Pubblico a Dismisura o nell’avere la Disoccupazione maggiore a livello mondiale (26% nei 2 paesi citati), ma sta, appunto, nel ridurre il CLUP.

Altro passaggio dedicato all’Italia, da leggere parola per parola:

L’Italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia italiana e per la zona euro.
Ci dicono che abbiamo Alto Debito e bassa Competitivita’, e che ambedue le cose sono legate a bassa produttivita’, ergo va ridotto il CLUP.

chiodo-nella-bara--vettore

Ragioniamo ora insieme. Il Compito a casa e’ chiarissimo: L’ITALIA DEVE RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO ED IL DEBITO PUBBLICO.

Come aumentare la PRODUTTIVITA’ nel settore privato?

Come sapete l’Italia ha perso il 23% sulla Germania in CLUP. Per ridurre il CLUP, non si puo’ far affidamento su una politica di intervento sul Cambio (siamo nell’Euro), ne’ su una crescita dei consumi interna (sanno anche i sassi che sono asfittici, e fare nuova spesa contrasterebbe col richiamo all’alto debito), ne’ sulla benevolenza di un aumento impetuoso dell’export (la Germania se ne guarda bene dal fare una politica espansiva, nonostante la Commissione glielo solleciti), ne’ su una crescita della produttivita’ per investimenti (che sarebbe tra l’altro folle, in presenza di un tasso di utilizzazione degli impianti straordinariamente basso). Pertanto, l’unico modo per aumentare la produttivita’ realistico sta nel RIDURRE IL COSTO DEL LAVORO.
Grecia e Spagna l’hanno fatto, triplicando i disoccupati (mandi a casa 1 occupato su 5, e voila’…. aumenta la produttivita’ e si riduce il CLUP). Altro modo e’ ridurre i Salari (cosa avvenuta, specialmente in Grecia). Altro modo e’ ridurre il Cuneo Fiscale finanziandolo con tagli di spesa pubblica, ma un taglio del cuneo di 10 miliardi integralmente a vantaggio delle aziende (es. IRAP) ridurrebbe il CLUP appena dell’1,5%, cifra lontana anni luce dal 23% perso con la Germania.
Traduciamo. L’Italia deve ridurre la forza lavoro (e quindi aumentare la disoccupazione), attraverso una Riforma del Mercato del Lavoro che agevoli il licenziamento. Cio’ ridurrebbe la Forza Lavoro, ma anche i Salari. Il tutto da fare in simultanea con una riduzione del Cuneo Fiscale a vantaggio delle Imprese. Il Film s’e’ gia’ visto in Grecia ed in Spagna, coi noti risultati (esplosione Debito Pubblico, esplosione Disoccupazione) e la Commissione Europea, sara’ contenta (noi un po’ meno).
Per cui Renzi, se svolgera’ bene il compitino datogli, nella Job Act ci proporra’ esattamente questo.

Passiamo alla seconda parte del Compitino: va ridotto o contenuto il Debito Pubblico, come fare?

In presenza delle misure di cui sopra (che tra l’altro hanno un costo e riducono gli introiti per lo stato), il Denominatore del Debito Pubblico, il PIL, non sara’ particolarmente arzillo, ed il Numeratore, il Debito Assoluto, non potra’ che aumentare per inerzia.
Dunque, nel mondo reale, fintanto che la riforma sul Lavoro non da’ frutti (e qui si parla di 3-5 anni) come fare a Contenere o ridurre il Debito in rapporto al PIL?
L’unico modo possibile per ridurre o contenere l’aumento del Debito e’ attraverso Misure straordinarie, quali una Patrimoniale, oppure Privatizzazioni massive.
Per cui Renzi, se svolgera’ bene il compitino datogli, ci proporra’ esattamente questo.

Preparatevi. Il FILM l’abbiamo gia’ visto in Grecia. A meno di un improbabile boom economico mondiale, o break up dell’Euro, il destino e’ quello sopra descritto. Non si scappa.

GPG
http://scenarieconomici.it/la-commissione-europea-mette-lultimo-chiodo-nella-bara-per-litalia-la-ricetta-e-quella-greca-riduzione-salari-disoccupazione-patrimoniale-e-privatizzazioni/

Tarquinia: Imprenditore nautico 67enne si suicida impiccandosi nella propria azienda
5 marzo 2014
Un imprenditore nautico di 67 anni si è impiccato all’interno della propria azienda con una catena di quelle usate per lavorare sulle barche. Un gesto probabilmente dettato da motivi economici.È successo stamattina a Tarquinia, in provincia di Viterbo, dove l’imprenditore di origini romane aveva un capannone in cui riparava imbarcazioni. A trovarlo, intorno alle 14,30,un suo collaboratore.I carabinieri hanno rinvenuto un biglietto che potrebbe fare luce sulla vicenda.L’uomo era separato, lascia un figlio.

Fonte Ansa
http://www.crisitaly.org/notizie/tarquinia-imprenditore-nautico-67enne-si-suicida-impiccandosi-nella-propria-azienda/

Acerra: Inceneritore, disoccupati bloccano i cancelli e salgono sulla ciminiera, «Assumeteci o ci buttiamo»
6 marzo 2014
Nelle prime ore del mattino una quindicina di disoccupati hanno bloccato due cancelli esterni dell’inceneritore di Acerra. Poi, in tre, sono saliti sulla ciminiera chiedendo di essere assunti. Si tratta di persone aderenti alla nuova sigla Nda, i Nuovi disoccupati autorganizzati. Provengono dalle case popolari del rione Madonnelle di Acerra. “Un mese fa i responsabili dell’inceneritore ci hanno fatto inviare i nostri curriculum con le relative richieste di assunzione nell’impianto. Poi però si sono rimangiati tutto”, sostengono i senza lavoro. Intanto le attività dell’inceneritore proseguono regolarmente. Ma i camion che conferiscono i rifiuti sono rimasti bloccati davanti all’ingresso della grande struttura.(…)
Leggi tutto su ilmattino
http://www.crisitaly.org/notizie/acerra-inceneritore-disoccupati-bloccano-cancelli-e-salgono-sulla-ciminiera-assumeteci-o-ci-buttiamo/

Parma: Perdono il lavoro, costretti a vivere in un casolare a rischio crollo
6 marzo 2014
Perdere il lavoro a quarant’anni, non riuscire a trovarne un altro, finire col perdere tutto e trovarsi in mezzo a una strada. Quella di Maurizio è una storia comune a un numero crescente di persone che anche a Parma vivono in condizioni di estrema difficoltà. Stando ai dati raccolti dall’associazione Pane e Vita attraverso una sorta di censimento nel corso dell’ultimo anno, a Parma e nel territorio, la maggior parte dei senza dimora a Parma sarebbe composta da uomini di età media di 38 anni, 50 le donne, il 67% sarebbe originario dell’Europa dell’Est, Moldavia, Ucraina, Romania, Albania, il 20% dal Nord Africa e dall’Africa centrale e il 13% sarebbe costituito da italiani, un dato in costante aumento e che
costituisce le cosiddette nuove povertà. Un quadro che, seppur parziale anche a causa delle difficoltà a ottenere informazioni approfondite in casi di particolare disagio, è significativo per comprendere la portata del fenomeno. Al di là dei numeri, sono significative le storie come quella di Maurizio che, alle soglie dei quarant’anni e dopo un lungo periodo di difficoltà economiche, si è ritrovato a vivere in un rudere fatiscente chiuso perchè a rischio crollo, assieme a un altro italiano e a un romeno, in via Roma, nella zona San Pancrazio.(…)

Leggi tutto su parmatoday
http://www.crisitaly.org/notizie/parma-perdono-il-lavoro-costretti-vivere-un-casolare-rischio-crollo/

Ravanusa: 26enne senza lavoro si suicida impiccandosi. Lascia moglie in attesa del primo figlio
5 marzo 2014
Sarebbero state la crisi e la mancanza di lavoro le cause che hanno spinto Gianpaolo Zaia, 26 anni, di Ravanusa, a togliersi la vita. L’uomo si è impiccato utilizzando un cavo elettrico appeso al soffitto di un’abitazione vicina alla sua. Zaia lascia la moglie, sposata circa otto mesi fa, in attesa del loro primo bambino.(…)

Leggi tutto su agrigentonotizie
http://www.crisitaly.org/notizie/ravanusa-26enne-senza-lavoro-si-suicida-impiccandosi-lascia-moglie-attesa-del-primo-figlio/

a loro penseranno senz'altro i solidali antifa che tanto si prodigano per i poveri e bisognosi


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14375
Topic starter  

IL PRINCIPALE QUOTIDIANO TEDESCO: ”L’ITALIA E’ SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA, E’ UN PAESE SENZA LAVORO E SENZA FUTURO”
Posted on 5 marzo 2014

http://www.ilnord.it/index.php?id_articolo=1545#.Uvh8hXhYQUE.facebook

lunedì 7 ottobre 2013

Berlino – L’Italia e’ un Paese con un grande avvenire dietro le spalle: a fare la dura profezia e’ la ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ (Faz), che in un articolo a tutta pagina dal titolo “Italia, un Paese senza futuro” elenca al lettore tedesco tutto cio’ che non va nello Stivale, descrivendo casi concreti di giovani senza lavoro e laureati costretti a occupazioni sottoqualificate.

Per la Faz anche il tramonto dell’era berlusconiana non segna “la fine della situazione precaria di un Paese tra i piu’ belli del mondo, ma la conferma di una bancarotta politica ed economica”. Il quotidiano spiega che “a molti italiani luccicano gli occhi quando parlano della Germania”.

“Difficile convincerli che in Germania non c’e’ tutto quel benessere che immaginano”, spiega la Faz, che tuttavia si rallegra del fatto che “a differenza della Grecia, nella teste della gente non ci sono sentimenti antitedeschi”.

Dopo aver lamentato i tanti privilegi mantenuti dalla casta politica a dispetto della crisi, l’articolo conclude: “Adesso la festa e’ finita e sul buffet non e’ rimasto niente, il Paese e’ sull’orlo della bancarotta” (AGI)
http://davi-luciano.myblog.it/2014/03/05/il-principale-quotidiano-tedesco-litalia-sullorlo-della-bancarotta-paese-senza-lavoro-senza-futuro/


RispondiCitazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Preparatevi. Il FILM l’abbiamo gia’ visto in Grecia. A meno di un improbabile boom economico mondiale, o break up dell’Euro, il destino e’ quello sopra descritto. Non si scappa.

Ci sono altre possibilità. Ma non è il caso di dichiararle in pubblico.


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Preparatevi. Il FILM l’abbiamo gia’ visto in Grecia. A meno di un improbabile boom economico mondiale, o break up dell’Euro, il destino e’ quello sopra descritto. Non si scappa.

Ci sono altre possibilità. Ma non è il caso di dichiararle in pubblico.

io invece penso proprio di sì. Una rivoluzione non ci sarà mai se non ci si mette la faccia e si dichiara la volontà di farla.


RispondiCitazione
Condividi: