Su La verità stanno uscendo i verbali sia dell'interrogatorio di Speranza al tribunale dei ministri, sia del processo per la morte della diciottenne Camilla Canepa in seguito all'open day vaccinale per i giovani, ed emerge praticamente la stessa cosa in Italia, cioè una decisione politica alla fine, e riserve invece addirittura, e non me lo sarei mai aspettato, da parte del generale Figliuolo, che aveva proposto di sospendere per tutti la seconda inoculazione di Astrazeneca. Inoltre, da parte del governo, appare una maggiore preoccupazione per la sicurezza dei pubblici dipendenti (sanitari, insegnanti) e quindi indirizzare a loro altri vaccini rispetto all'anglo inglese. Il che sarebbe in contraddizione con quello che mi raccontava una giovane amica maestra in Umbria alla quale i medici vaccinatori dissero che avevano a disposizione solo astrazeneca. Invano cercai di dissuaderla, e quando è incappata in effetti collaterali piuttosto seri ovviamente io non le ho detto niente, ma lei ha preferito non parlarmi per un bel po' di tempo.
- Anche qui in Italia, ogni tanto, si legge qua e là di generici "processi penali" e condanne nei confronti di medici non conformi al dogma del wa. ccino. Una cosa che non ha alcun senso considerata la rapida retromarcia che è stata fatta in tutti gli altri ambiti, dai lavoratori sospesi alle mascherine. E ancora più insensata alla luce delle mezze rivelazioni, anche mainstream, sugli "errori" colossali della politica dei vax, per non chiamarli con il loro nome, ovvero atti criminali. Oltretutto la notizia di queste presunte condanne riesce ancora a trovare una certa artificiosa visibilità sui media. Non si comprende l'inerzia della burocrazia ancora ferma alla narrazione del 2021, a meno di non vedere la spiegazione più inquietante, come dice @Pfefferminz, e cioè il tentativo chiaro di intimidazione. Essendo questa la spiegazione più plausibile, occorre allora chiedersi perché: avvertimento in vista di futuri scenari simili o timore di rivelazioni ancor più compromettenti? La vicenda dell'avv. Fuellmich sembra far propendere per la seconda.
Credo che tutto dipenda dalla famigerata sentenza della Corte costituzionale che ha dimostrato di non tenere in nessun conto la mole di studi e le relazioni dei numerosi esperti mondiali presentati dagli avvocati. Per la corte esiste solo la versione passata in tv e sui mainstream dei vari Burioni and company. Sottoscrivo le parole dell'avvocato Sinagra prima di uscire:- Avete perso la possibilità di entrare nella storia.- Tristezza e vergogna infinita.
Non c'è più alcun dubbio che le decisioni su isolamento, mascherine, chiusura delle scuole, ecc. sono state politiche e che esse erano "svincolate" da quanto consigliavano i medici del gruppo di crisi. Negli RKI-files è talmente chiaro che la frase cruciale passerà alla storia: "Es wird hochskaliert" (diciamo che la situazione è peggiorata) . Con questa frase si diede inizio ai lockdown, anche se proprio in quel momento la curva delle infezioni stava scendendo.
Ma non sappiamo il perché, anche se sappiamo che in tanti Paesi si è seguito lo stesso copione.
Ieri sera ho ascoltato una nuova intervista con il grande Bhakdi. Lui lo dice candidamente, con quel suo modo affabile: "È una guerra".
Il Prof. Bhakdi ha consigliato la lettura di tre libri: l'ultima opera di Rainer Mausfeld di cui non ricordo più il titolo, "L'impero americano" di Daniele Ganser e un libro uscito a fine gennaio 2024 che, secondo lui, riassume i due libri precedenti: "Die Truman Show" di un giovane autore tedesco Tom Oliver Regenauer.
Il Prof Mausfeld in sintesi avrebbe scritto che sempre nel corso della storia ci sono state civiltà in declino e altre che sono sorte, ma questa volta è diverso. Ci troveremmo sull'orlo di un baratro e, se la nostra civiltà crolla, non ce ne saranno altre a rinascere. Quindi dobbiamo evitare il crollo a tutti i costi.
Video in italiano sugli ultimi sviluppi della vicenda Füllmich:
https://www.youtube.com/live/5zk5Yu1FA-o?si=DYyU_D_8BdqbXIVG
@ Emilyever
Ho ascoltato il video e dato una scorsa ai commenti. Füllmich viene innalzato su di un piedistallo, a volte si parla anche di un secondo Assange e questo mi lascia perplessa. Füllmich sta subendo un processo ingiusto, perché non ha mai negato di voler restituire la somma in questione, ma non è scevro da comportamenti strani. Non si capisce, ad esempio, perché non sia riuscito a mettersi d'accordo con i colleghi del Corona-Ausschuss, prima che fosse denunciato. Ci sono stati degli incontri e delle mediazioni importanti alle quali è intervenuto un professore di diritto. Il resoconto della Terribilini è un po' all'acqua di rose, ma d'altra parte la vicenda è veramente complicata, in particolare la parte che si svolge davanti al tribunale. La referente parla di Marcel Templin, ma poi si dimentica di dire chi sono gli altri due che hanno sporto denuncia. Non accenna alle ipoteche registrate sull'immobile di Füllmich, particolare importante per capire perché i soldi dell'acquirente dell'immobile sono finiti direttamente sul conto di Templin e non su quello di Füllmich, come c'era da aspettarsi. Non accenna alle denunce di Füllmich nei confronti dei suoi accusatori, del fatto che lui si sente ingannato, perché le ipoteche non avrebbero avuto fondamento. Solo la storia delle ipoteche meriterebbe una trasmissione a parte. Un contesto veritiero dovrebbe accennare anche ai 29.000 euro mensili che lo studio legale di Füllmich ha prelevato dalle donazioni per rispondere alle mail. O il fatto che Füllmich con una parte dei 700.000 euro ha fatto sistemare il giardino della sua villa prima della vendita. O il fatto che ha preso 800 euro di acconto da clienti cui aveva promesso una classe action mai avvenuta. Se ci si ricordasse di queste cose, forse i commenti sotto il video sarebbero un po' diversi. Nonostante ciò, i suoi colleghi avvocati lo appoggiano e hanno pubblicato una mozione critica nei confronti della custodia cautelare oltre i limiti di legge.
Posto qui il video trasmesso oggi in cui si parla della petizione Onu per Rainer Fullmich e la descrizione della tortura bianca fatta dallo stesso avvocato a cui lui è sottoposto. Terribile, disumano
"Dott. Fuellmich: nuove scoperte, ma dove sono i soldi?"
"Ci sono molte novità esplosive nel caso Reiner Fuellmich. Il processo deve ricominciare da capo? Esistono accordi tra giudici e pubblici ministeri? Quale ruolo svolge l'ex collega Viviane Fischer? Come può Reiner Fuellmich candidarsi al Bundestag pur essendo detenuto? E dove sono i soldi? L'avvocato Dott. Reiner Fuellmich è in custodia cautelare da circa 15 mesi. È accusato di essersi appropriato indebitamente di una somma a sette cifre derivante da donazioni. AUF1 ha parlato con i soggetti coinvolti nel processo e con gli osservatori e ha stabilito lo status quo attuale."
Fonte: https://auf1.tv/auf1-spezial/dr-fuellmich-neue-erkenntnisse-aber-wo-ist-das-geld
L'emittente televisiva austriaca privata AUF 1 ha pubblicato un'intervista con una psicologa che da poco tempo è entrata a far parte del team che si occupa di Füllmich. Füllmich starebbe abbastanza bene essendo lui una persona forte, ma tutto quello che ha passato in carcere non può che lasciare un segno, dice la signora. La psicologa avrebbe letto tutto il fascicolo e tutti gli atti che riguardano il caso Füllmich. Di tutti i capi di accusa elencati nella denuncia dei due avvocati, ex membri del Comitato Corona, non resterebbe che il contratto di credito. I due contratti di credito, uno di Füllmich e l'altro di Viviane Fischer, sarebbero perfettamente in regola, dice la psicologa. Sarebbe stata Viviane Fischer a sostenere, da un certo punto in avanti, che non si trattava di veri e propri contratti di credito, ma di una riserva che avrebbe dovuto essere restituita subito in caso che il Comitato Corona ne avesse avuto bisogno. Il Comitato Corona però non avrebbe mai avuto problemi di liquidità, secondo la psicologa. La signora è molto scettica nei confronti di Viviane Fischer e ha fatto recentemente delle dichiarazioni a riguardo alle quali la Fischer ha risposto con una querela. La psicologa fa sapere che Robert F. Kennedy Jr. avrebbe chiesto il numero di fascicolo di Füllmich. Stessa cosa per il team di sostenitori che si è rivolto a Donald Trump.
La grande novità è che il Dott. Füllmich è candidato alle prossime elezioni che si svolgeranno in Germania il 23 febbraio 2025. Füllmich è candidato come indipendente nella circoscrizione di Wuppertal. Una signora che fa parte del team che lo appoggia, spiega che solo un candidato indipendente garantisce il perseguimento di certi obiettivi, non dovendosi piegare alla disciplina di partito. Füllmich, se eletto, si batterà per la rielaborazione critica della vicenda Covid e per la libertà di espressione.
Pfeff, salve, tu dici in forma dubitativa : ''..Esistono accordi tra giudici e pubblici ministeri ? ..''.
L'esistenza di tali 'accordi' è inevitabile qualora si appartenga alla stessa corrente e si faccia comunella perchè entrambi nello stesso calderone di potere...chiaro adesso perchè i giudici NON vogliono la separazione qui in Italia ma penso anche in Germania.
Separare le carriere e dividere l' ordinamento giudiziario significa eliminare gli accordi delle conventicole di potere ( leggi: accordi di loggia e para-loggia 'politici' ) fondati su di una comune 'appartenenza' di 'casta'ed una comune percezione della propria 'separatezza' verso gli 'altri': che siamo poi noi come cittadini.
Se poi ci si aggiunge anche questo:
https://www.maurizioblondet.it/i-magistrati-si-subordinano-al-diritto-ue-che-cosa-e-di-preciso/
al di là dello sterile lessico burocratico si comprende bene la via che "la giustizia" deve seguire. Non posso parlare con sicurezza della Germania ma senza dubbio la comune appartenenza politica di giudici e "pubbliche accuse" si subordina volentieri ad un ordine superiore che non può che facilitare la loro azione, data la fonte comune da cui i principi sono tratti.
Non riesco a trovare il tuo post relativo a Gandhi sul forum,
ho letto un commento inviatomi sulla email e credo che sia il tuo
forse ti meraviglierà, ma condivido molti dei tuoi argomenti,
ora mi stampo il tuo commento lo leggo bene e risponderò,
nel frattempo lo metterò , senza firma, come commento sul blog.
Però hai ragione, la nonviolenza non è un valore assoluto
il paradosso fondamentale della nonviolenza secondo me è questo
Gandhi e tutti i migliori maestri Tolstoi, Capitini,
dicono che la nonviolenza è legata alla religione,
però nella sostanza la nonviolenza è anche molto razionale, e Gandhi sceglie un metodo scientifico,
fa delle ipotesi e le verifica sperimentalmente nella realtà,
non sperimenta la nonviolenza che crede perfetta,
sperimenta il proprio uso della nonviolenza,
al contrario il socialismo scientifico di Marx non prevede conferme o smentite dopo esperimenti,
viene considerato un dogma,
Gandhi scrive più volte,
"ogni verità umana è relativa, solo Dio è verità assoluta,
le verità umane relative possono essere modificate dalle esperienze successive,"
così come le verità scientifiche possono essere superate
E' possibile, sembra che a volte alcuni post scompaiano. Allora approfitto anch'io di questo spazio e provo a inserirlo di nuovo qui, chiedendo scusa se non è esattamente in tema con questo argomento. Ma molte delle cose che condividiamo qui hanno delle linee, dei pensieri comuni: in fondo anche l'avvocato Fuellmich ha intrapreso una sorta di lotta sicuramente non violenta eppure già costellata di svariati episodi di aperta ostilità contro la sua persona e le sue idee. Nel caso di questo signore, di cui non conosco l'intera storia nei dettagli, si potrebbe dire che la sua battaglia non violenta abbia il merito di essersi inserita in un contesto che, in realtà, aveva tutte le potenzialità per degenerare in violenza, cosa che poi è ahimè accaduta. La disumanizzazione degli ammalati, la separazione delle famiglie, la rabbia seminata a piene mani in una società che ha sperimentato in effetti l'imbarbarimento. Non la vogliamo chiamare violenza? Oggi, a cinque anni di distanza, la memoria labile dei più ho contribuito a creare nuova e ulteriore confusione. In questo senso io riflettevo sul suo discorso a proposito dei "metodi" non violenti di lotta, che a mio parere venivano un attimo in secondo piano in mancanza di una prospettiva chiara verso la quale muoversi. Per questo parlavo di futuro "non accessibile". Interessante ma non facile anche la domanda sul valore assoluto della non violenza: difficile in effetti stabilire quanto essa rappresenti un aspetto della natura umana oppure surroghi tale spirito dagli insegnamenti religiosi che in qualche modo l'hanno influenzata. Se ne potrebbe parlare a lungo e magari lo potremo fare nel seguito della sua riflessione su Gandhi, se i post saranno leggibili. Per adesso la ringrazio di essersi interessato con tanta cura del mio intervento che provo a ripubblicare qui.
Che bella la descrizione del suo impegno concreto, @marcopa. Intelligente e onesta. Purtroppo ho molto poco tempo in questi giorni e vorrei condividere una riflessione più ampia, ma mi concentro solo un attimo sull'efficacia e le potenzialità dell'opposizione non violenta. Ecco, lei dice una cosa enorme affermando che la fine della guerra fredda ha "paradossalmente" cambiato il paradigma dell'opposizione non violenta. Una cosa in sé assolutamente vera ma che tuttavia meriterebbe un approfondimento molto vasto. Mi limito a dire la mia, allora, sulle potenzialità: credo che le strade "percorribili" a cui lei fa riferimento siano in effetti difficili da individuare, oggi rispetto a ieri, perché in buona sostanza viviamo tempi in cui "il futuro", il domani è una dimensione ormai resa inaccessibile. Inaccessibile non solo materialmente, ma su vari piani. Sono anni sospesi, che ci presentano una serie di questioni irrisolte e sulle quali tuttavia vige un divieto assoluto di indagine e di dibattito. Ora "il metodo" - se lo si vuole chiamare così - con il quale si percorre una via presuppone che la si voglia percorrere quella via, diretti da qualche parte. Ma oggi è la meta che viene a mancare poiché in qualche modo ci mancano le chiavi di accesso. Solo una volta individuate quelle, si potrà fare la scelta sul "come" arrivare a destinazione. In qualche modo la complessità è tale da riportare la situazione a monte rispetto al momento della scelta del metodo da adottare. Per adesso non sappiamo dove andare e il rischio di derive improvvise e decisamente violente è quanto mai alto. Forse prima dovremmo indagare su chi o cosa ci stia impedendo l'accesso al domani e poi decidere di contrastarlo.