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3 Dicembre 2006 17:51
Il presidente Usa GeorgeW.Bush lo ha associato ai dittatori dell'asse del male: ma lui, il leader venezuelano Higo Chavez, prossimo a una scontata rielezione il 3 dicembre, in questo scorcio prenatalizio, fa pensare piuttosto al cattivo Scrooge del Cantico di Natale ci Charles Dickens. Fra gli ultimi atti del suo governo c'è la richiesta di evitare, almeno negli spazi pubblici, l'esposizione di alberoi di Natale. Anche babbo Natale, o almeno il suo costume rosso, è disapprovato. La festività religiosa non c'entra, ha spiegato il ministro dell'informazione William Lara, si tratta solo di liberare il Paese dalle influenze americane: e tutti sanno che babbo Natale ha più a che fare con la Coca Cola che con il Bambino Gesù.
Approvato invece il presepe, che appartiene alla tradizione locale.
Il presidente, d'altronde, si è distinto dall'avaro di Dickens che ce l'ha con il Natale.
Oltre ad aver già augurato Buone Feste al Paese, ha distrinìbuito la tredicesima ai lavoratoripubblici, con largo anticipo rispetto al consueto. L'ha perfino triplicata, investendo ben tre miliardi di dollari. Secondo Manuel Rosales, l'unico sfidante che gode di seguito, una cinica mossa elettorale, proprio come il concerto tenuto da Shakira qualche giorno fa in una base militare. Tutti i modi per dire Buon natale ?
Fonte: Il Venerdì di Repubblica
24.11.06 n°975
3 Dicembre 2006 23:21
il Dittatore ha perfino triplicato la tredicesima
il lettore di repubblica, leggendo l'articolo, si accorge che prodi non ci ha triplicato la tredicesima?
3 Dicembre 2006 23:39
La Repubblica sta lentamente scivolando nel ridicolo....
mai un accenno ai bambini che non muoiono più di diarrea, alla sanità e istruzione gratuite, alla terra per poveri e indigeni, l'OMS parla di mortalità infantile calata dall'80 al 40% e Ciai, anche oggi, dalle pagine di La Repubblica quello che sa far notare come pecca di Chavez sono i buchi sulle strade di Caracas!!! Un pò di onestà intellettuale non guasterebbe e soprattutto di rispetto, visto che si permette di chiamare quei poveri che con Chavez finalmente stanno avendo una speranza, "sussidiati e fannulloni".
Questo non è giornalismo, è fare consapevolmente disinformazione, è porsi al servizio di quei poteri che, ovviamente guardano con timore al "sogno bolivariano".
E per dirla con Maurizio Matteuzzi del Manifesto, "E allora lunga vita a Chavez. Ce ne fossero."
Annalisa Melandri
www.annalisamelandri.it
4 Dicembre 2006 0:27
Incredibile, Chavez paragonato all'avido affarista di dickens.
Per pura informazione, il giornalista potrebbe andarsi a leggere l'articolo di Gennaro Carotenuto, che essendo a Caracas a fare l'osservatore alle elezioni, ha tracciato alcune linee di paragone tra il sistema di voto venezuelano e quello caro a buona parte dei giornalisti di repubblica, quello americano.
Non e' necessario che si faccia il paragone col nostro, deaglio docet, ma descrivere l'uomo e il processo politico che sta liberando il sud america dagli yanquis come un cazzo di banchiere col cilindro e la marsina che priva i poveri bambini del dolce sogno di babbo natale e' veramente una cosa da pennivendolo da quattro soldi.
Comunque, visto che insinua il sospetto che la 13a triplicata sia per acchiappare voti (mi ricorda la casa per tutti e le dentiere per i pensionati, del caimano) per chi volesse leggere l'articolo di Gennaro Carotenuto che dicevo prima (leggetelo, che e' veramente interessante), posto il link:
Da Caracas a seggi aperti, voto elettronico in Venezuela e negli Stati Uniti
http://www.gennarocarotenuto.it/dblog/articolo.asp?articolo=838
...Avercelo noi uno come Hugo Chavez.
4 Dicembre 2006 20:01
Anche a me stava antipatico il ciccione barbuto che riempiva lo stomaco di brodaglia americana.
Ha fatto bene, se lo avesse fatto 😀