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Cuba, l'UNICEF e la denutrizione infantile

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cubainforma
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www.cubainformazione.it

Sapete perché Cuba ha sradicato la denutrizione infantile grave? "El Mundo" ci svela il segreto

José Manzaneda, coordinatore Cubainformación.

Stupisce leggere in una dei quotidiani spagnoli di grande tiratura, "El Mundo", che a "Cuba è stata debellata la denutrizione acuta grave" nei bambini/e (1). Questa frase al termine di un ampio reportage intitolato "Guerra aperta contro la denutrizione infantile" (nel mondo), sembrerebbe un elogio alle politiche cubane di protezione dell'infanzia.

Ma no. Il diario ci chiarisce molto bene che chi ha raggiunto tale successo sull'isola: è stato "il buon lavoro dei centri e dei volontari" ... dell'UNICEF.

Si tratta di un argomento classico per nascondere i successi di certi governi "canaglia". Tempo fa, un'altra importante pubblicazione spagnola, la rivista "XL Semanal," attribuiva anche all'UNICEF anche della riduzione, in Bolivia, della "mortalità infantile del 45% in cinque anni" (2). Naturalmente, non c'era il minimo accenno che il governo di Evo Morales triplicò il bilancio della salute pubblica, dopo la nazionalizzazione degli idrocarburi; o che la cooperazione sanitaria di Cuba, in questo paese, è stata determinante per la progettazione dei nuovi piani di assistenza sanitaria.

E' proprio l'Unicef, nelle sue relazioni "Progresso per l'Infanzia" (3) e "Stato Mondiale dell'Infanzia 2014" (4), che riconosce che Cuba è l'unico paese senza malnutrizione infantile grave in America Latina (5). Ma in nessun momento si attribuidce la responsabilità di questo risultato, come fa il quotidiano "El Mundo". Al contrario, sono stati molti i rappresentanti di questo organismo delle Nazioni Unite che -come gli spagnoli Juan Jose Ortiz Bru- hanno puntato sullo sforzo e la "volontà politica" del Governo cubano: "Cuba ha dimostrato che se c'è volontà politica, a prescindere della ricchezza del paese, la realizzazione dei diritti dell'infanzia si può manifestare pienamente. Cuba è un esempio", ha affermato (6).

Qualcosa che sosteneva, in un recente programma televisivo, l'attuale rappresentante dell'UNICEF a Cuba, l'italiana Anna Lucia D'Emilio (7): "Evidentemente Cuba è molto più avanti di altri paesi della regione, con tassi di mortalità infantile e sotto i cinque anni che sono molto simili a quelli dei paesi del Nord. (...) Cuba ha molto da insegnare su cosa è la solidarietà, il supporto ai bisognosi, il valutare la gente per ciò che è e non per quello che ha, l'onestà: questo non si può perdere".

Il lavoro dell'UNICEF a Cuba -come in Bolivia- è importante e positivo (8). Ma non smette di essere un piccolo complemento ai programmi pubblici in cui è inserito (9). Il reportage di "El mundo" rispecchia il lavoro dell'UNICEF in vari paesi del Sud -in particolare in Africa- dove le politiche statali sono molto deboli. Non è il caso, ovviamente, di Cuba.

E loda il ruolo dell'UNICEF in Guatemala, dove "la metà dei bambini sotto i cinque anni -leggiamo- soffre di denutrizione cronica come conseguenza degli alti indici di povertà". La domanda è ovvia: se in due paesi vicini, come il Guatemala e Cuba, opera l'UNICEF come mai in uno le cifre della malnutrizione infantile sono così tanto elevate, e nell'altro è stata debellata?

Nella suo "Programma paese 2014-2018", l'UNICEF presenta le sue linee di lavoro in collaborazione con lo Stato cubano, e segnala anche carenze e problemi da superare (10). Tra cui segnala, per inciso, il blocco USA che -ci dice- "colpisce (...), soprattutto l'infanzia e l'adolescenza, e limita l'accesso alle fonti finanziarie internazionali". Ma menzionare questo già sarebbe troppo per un media come "El Mundo".

(1) http://www.elmundo.es/yodona/2015/12/19/5672f8fce2704e70358b45ed.html
(2) http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/50660-como-utilizar-a-unicef-para-tapar-el-exito-del-gobierno-de-bolivia-en-la-reduccion-de-la-mortalidad-infantil
(3) http://www.unicef.es/sites/www.unicef.es/files/Progreso_infancia_2006.pdf
(4) http://www.unicef.org/spanish/publications/files/SOWC_2015_Summary_Spanish_Web.pdf
(5) http://criterio.hn/unicef-confirma-que-cuba-tiene-0-de-desnutricion-infantil/
(6) http://www.unicef.org/lac/media_20794.htm
(7) https://www.youtube.com/watch?v=actzhiz_6qk
(8) http://www.ecured.cu/Fondo_de_las_Naciones_Unidas_para_la_infancia_en_Cuba
(9) https://www.youtube.com/watch?v=VA5NULapJJA
(10) http://www.unicef.org/about/execboard/files/2013-PL2-Cuba_CPD-final_approved-Spanish.pdf
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reio
 reio
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una nuova rivoluzione!

mai una risposta e da ora in poi traduzione con il translator!
ma non farai coppia con il rocker bresciano?


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spadaccinonero
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attendiamo con ansia un commento del mincuo

8)


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mincuo
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Basta andare a vedersi sotto: reproductive health, risk factors, dynamic, poverty, inequality, disease ecc..
Cuba per la stragrande parte delle misure non esistono i dati.
"El Comandante" non li fornisce. Con lui c'è la Corea del Nord, ora il Venezuela, poi un paio di Africani. Basta.
Di figuri simili non ce ne sono in giro.
Non partecipa a quasi tutte le Organizzazioni Internazionali.
El Comandante manco il bilancio mostra, manco i conti mostra.
"Cosa sua"

E' costretto a mostrare export e import e poco altro e infatti da quelli vedi che disastro.

Ma stiamo parlando di delinquenti voglio dire, non di Governanti.

Qualcuno c'è di dato, comunque, del regime ovviamente. Senza controllo.
E magari di 3 anni fa.
Su qualcosa sta messa anche decentemente, secondo il regime almeno.
E anche abbastanza confermati sono alcuni dati da quel che ho visto.

Però, per dire, la mortalità delle madri, uno dei pochi dati che mette "el Comandante" sta a 40/100.000.
Non è male. Il Brasile 46, il Cile 23, la Bolivia 215, il Perù 70, il Venezuela 97, la Colombia 66, il Costa Rica 22, l'Argentina 54.
L'Italia, per dire 4. La Francia 5, la Germania 6...la Spagna 5....

Ma non è che 40/100.000 o 70/100.000 siano chissà quali conquiste sociali. Bruttino è 200.

Il fatto è che sono alla fame. Hanno 22 dollari al mese per vivere. Devono rubare e prostituirsi. I bambini pure. E li ho già messi.

Vedi che non risponde su niente. Mica dice "no non è vero."

Cosa vuoi che ti scrivano questi qui?
Che c'è il sole e che è una conquista social del regime, ti scriveranno.
Fanno pena, non fosse che fanno ribrezzo.


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Georgejefferson
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... rocker bresciano

Ma non so reio, a parte l'etichetta e induzione all'aggregamento, se e' riferito a me ovviamente (non mi piace di solito fare cosi, pero potrei inventarmi qualche nomos simpatico che tanto penso si scherza, non c'e' volontà di offendere)

Ho il forte sospetto che Castro un po coglione lo sia stato, e furbetto anche, e che mille altri problemi di incapacità e mille ingerenze, ci siano stati ed ancora oggi, ed ingenuità e stupidità forse.

non so pero se a livello di dolo da criminale affama popolo volontariamente perchè sadico e uno dei peggiori satrapi della storia dell'umanità...o se a livelli di decine di ville di lusso e yacht , o "enorme" poltrona di pelle nera, con in mano un bicchiere di Chivas Regal on the rocks o della corte di donne o dell’immenso immobile di sua proprietà all’Avana, con tanto di campo da bowling sul tetto, un altro da pallacanestro ai piani inferiori e un centro medico dotato di ogni equipaggiamento all’avanguardia, oppure del bungalow con molo privato extra-lusso sulla costa o dei diamanti angolani che Fidel conserverebbe gelosamente nelle casse dei suoi sigari Cohiba, ecc..ecc..

E chissà quante traduzioni ancora esistono che provano la certezza assoluta della citatologia sul tema. Specie quella sui 22 dollari, che richiama 2 birre una pizza nell'immaginario.

Non lo so, non ho la bacchetta magica.
Pero si può credere a tutto e'...specie gli osservatori internazionali


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reio
 reio
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... rocker bresciano

Ma non so reio, a parte l'etichetta e induzione all'aggregamento, se e' riferito a me ovviamente (non mi piace di solito fare cosi, pero potrei inventarmi qualche nomos simpatico che tanto penso si scherza, non c'e' volontà di offendere)

Ho il forte sospetto che Castro un po coglione lo sia stato, e furbetto anche, e che mille altri problemi di incapacità e mille ingerenze, ci siano stati ed ancora oggi, ed ingenuità e stupidità forse.

non so pero se a livello di dolo da criminale affama popolo volontariamente perchè sadico e uno dei peggiori satrapi della storia dell'umanità...o se a livelli di decine di ville di lusso e yacht , o "enorme" poltrona di pelle nera, con in mano un bicchiere di Chivas Regal on the rocks o della corte di donne o dell’immenso immobile di sua proprietà all’Avana, con tanto di campo da bowling sul tetto, un altro da pallacanestro ai piani inferiori e un centro medico dotato di ogni equipaggiamento all’avanguardia, oppure del bungalow con molo privato extra-lusso sulla costa o dei diamanti angolani che Fidel conserverebbe gelosamente nelle casse dei suoi sigari Cohiba, ecc..ecc..

E chissà quante traduzioni ancora esistono che provano la certezza assoluta della citatologia sul tema. Specie quella sui 22 dollari, che richiama 2 birre una pizza nell'immaginario.

Non lo so, non ho la bacchetta magica.
Pero si può credere a tutto e'...specie gli osservatori internazionali

ciao george
bravissimo, hai colto la citazioncina che ti ho fatto (mi rispondi alla domanda di la?)

Coglioni per i Castro non mi sembra l'aggettivo adatto, tutto tranne che coglioni.
L'altra parte del post pardon ma non ho capito


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spadaccinonero
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cito da mincuo

"Ma stiamo parlando di delinquenti voglio dire, non di Governanti. "

ovvio, non siamo al livello di Cuba però i nostri non hanno l'aureola in testa

😆

anzi

😈

diciamo che il modello sud america rappresenta il nostro futuro

hasta la victoria

8)


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mincuo
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Alcuni dati oggi loro non li possono nascondere. Come le connessioni internet ad esempio. E vedi. Io conosco già l'obiezione, che "non gli servono" o sono "capitaliste". Ma lì in mezzo c'è Uruguay, Bolivia, anche il Venezuela...

Sono i servers per milione di persone.
La Bolivia, che è un Paese poverissimo, non un Paese potenzialmente ricco come Cuba, e retto da Evo Morales che non sarà mica "neo-liberista" e però non è nemmeno un delinquente come quelli Cubani, ne ha 12,87.
Il Cile, che è il miglior Paese del SudAmerica, di gran lunga, ne ha 127,67.
Il Venezuela ne ha 12,18. Il che è criminale perchè il Venezuela è potenzialmente il PAESE PIU' RICCO DEL MONDO.
Però perlomeno quelli li hanno anche quegli altri delinquenti.
Meno della Bolivia, comunque.

Cuba ne ha 0,35. ZEROVIRGOLATRENTACINQUE.

Vuol dire un Paese all'età della pietra.
Ed è un Paese che ha avuto 3 milioni di turisti nel 2014. Cioè più di un quarto della popolazione. E mica ce li hanno da ieri, ma da 20 anni.
Svilupperai o sei proprio un coglione? Sviluppare significa ricchezza per la gente di Cuba, il popolo, non per gli "imperialisti". Significa anche creare
indotto, lavoro, occupazione.

Cosa vuoi che ti racconti Cubainforma?
Dei neonati dichiarati nutriti bene dal regime. Te lo dice il regime.

Che caxxo vuoi che ti dicano?

Ho messo 100 volte l'export e import di Cuba. Importa ed esporta da sempre con tutti i Paesi.
Cina, Asia, tutto il SudAmerica, tutta Europa, Canada, Africa....
Pure con gli USA, che sono anzi stati 6° o 7° più grande esportatore a Cuba.

E quindi quale "embargo?"

Non mi contesta mica Cubainforma.
Ci sono i numeri.
Però la volta dopo c'è "l'embargo" di nuovo.
Colpa dell'"embargo" e non che importano poco (13mld cioè 1100 dollari/anno per abitante, cioè 100 USD/mese contro 3 4 5 volte tanti degli altri) perchè non hanno soldi.
E non li hanno per via dei satrapi che non hanno fatto un caxxo, sviluppato un caxxo, in 50 anni, a parte rubare alla gente e opprimerla.

Ma la volta dopo un Grillone lo beccherà sempre Cubainforma con la frottola dell' "embargo".
E continua.
Fa anche bene dal suo punto di vista.

Sono senza dignità e pagati per essere senza dignità verso la loro stessa gente. E loro lo sanno bene cosa hanno sofferto.
Per quello mi fanno ribrezzo.


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Georgejefferson
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Secondo me ci sono si i "pagati" in ogni propaganda, ma spesso sono volontari ideologicizzati e fanatici rancorosi che religiosamente mettono l'avidita ed egoismo come "stato di natura", cioe all'eta della pietra praticamente.

Spacciare un paese per ricchissimo e paradiso, dove ci sono solo 350.000 server circa (o 0,35 espresso in migliaia per milione), oppure ricchissimo di beni materiali e quindi ricchissimo tout court per quello, come il petrolio in venezuela. Oppure spacciare i 22 dollari di valore di scambio con i "paesi civili" come ricchezza.


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mincuo
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Io non scambio 22 dollari al mese per vivere come "ricchezza".

Quello è Cubainforma o qualche utente con la stessa dignità e che mi fa lo stesso ribrezzo. Anche più ribrezzo, a dire il vero. Perchè manco sarà pagato per essere un verme simile.

dove ci sono solo 350.000 server circa (o 0,35 espresso in migliaia per milione),

P.S. Non 350.000. Non sono migliaia. (Nel tuo caso milioni poi perchè hai moltiplicato per un milione, tanto per aumentare un po'...).
Usano il punto al posto della virgola. Non esistono solo gli Italiani.
E' proprio 0,35 per milione. Cioè un server ogni 3 milioni di persone.
A parte che uno non proprio idiota del tutto ci dovrebbe arrivare anche da solo, se no in Germania avrebbero 1.420.024 server ogni milione di persone.
Oltre che sta scritto 1,420.024. Immagina un po'...


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Georgejefferson
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E' un mondo pieno di vermi, in questo mondo di ladri (questa ultima e' di Venditti, ma la copiano un po "tutti")


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mincuo
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Per le spese militari invece va bene Cuba. E' il Paese che spende di più.

Strano che Cubainforma non le abbia citate tra le meraviglie del regime.
Lì in effetti fanno investimenti "sociali" più degli altri.


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Georgejefferson
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Il famoso embargo farlocco dovrebbe essere questo:

https://it.wikipedia.org/wiki/Embargo_contro_Cuba

Sara' "ritoccata la versione italiana" ?

Sara' piu veritiera la versione En ?

E se ritoccano anche quelle di istituzioni "internazionali" ?

In effetti, varie stime di import / export degli ultimi 10 anni potrebbero sconfessare il mito dell'embargo da circa 55 anni. E gli Usa della parte cattivista potrebbe essere invece buonista e non fare pressione al resto del mondo.

In effetti.


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mincuo
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Ma il famoso embargo farlocco dovrebbe essere questo:

https://it.wikipedia.org/wiki/Embargo_contro_Cuba

Sara' "ritoccata la versione italiana" ?

E' vero che sei particolarmente intelligente, come si è visto prima con le migliaia e i milioni di server, oltre che della categoria suddetta, ma basta che ti cerchi l'import e l'export di Cuba.
Perchè se importano 13 miliardi di dollari con 50 Paesi (compresi anche gli USA che ho già messo qui varie volte) l'embargo è di fatto fittizio.
E se ne importano 13 nessuno gli vieta di importarne 20 o 30.
E come ripeto importano ed esportano da sempre. Basta che te lo cerchi. Pure qui su CdC perchè li ho messi varie volte.
Pure quelli con gli USA.

Però che non ti fumi il cervello eh....sono cose complicatissime

Comunque guarda Mincuo che carino che è pure con te.
Questo in Italiano t'ho trovato. Come tutte le cose Italiane sono vecchiotte (mi pare 2013) ma trovi anche i Paesi e i prodotti.
Così vedi meglio "l'embargo". E troverai anche che importano pure direttamente dagli Stati Uniti. (N.B. Che significa USA 8) )
http://atlas.media.mit.edu/it/profile/country/cub/#Destinazioni
E troverai che Cuba importa da tutti i Paesi.
Basta che paghi. Come gli altri. Quello è un po' il problema perchè lì le balle di Cubainforma non funzionano un granchè....
P.S.
Dove non si vede il nome del Paese perchè il rettangolo è troppo piccolino vai sopra col mouse e lo vedi (ce la dovresti fare).


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Georgejefferson
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A parte che hai ripreso a rivolgerti a me direttamente mincuo (pero il condizionale era "commento" il diretto sara "generico") la questione migliaia milioni era una finta in malafede (ho moltiplicato per un milione, tanto per aumentare un po...) e mi sono un po svilito nell'autostima perchè la svegliezza matematica è quasi l'unicum del valore di una persona . Un po come i server e i dollari da spendere nei paesi civili che non ho eil valore di scambio alla Sombart.

Pensa che pensavo di cambiare Nick, scopiazzare qualche numero e tabella da qualche consulente finanziario per il pueblo e proportelo introducendo un fare da scolaro per ottenere una carezza.

Comunque, interessante la versione italiana (qualcuno sa dove sono le menzogne e quali nel dettaglio? Che cosi proviamo con la Inglese, o tedesca):

L'embargo contro Cuba, conosciuto anche come el bloqueo, è un embargo commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America contro Cuba all'indomani della rivoluzione castrista. Il 17 dicembre 2014, il presidente statunitense Barack Obama annuncia l'intenzione di porvi fine. Tuttavia, per poter essere effettivamente rimosso, sarà necessario il voto favorevole del congresso americano.

Prima del 1959 a Cuba gli statunitensi controllavano il petrolio, le miniere, le centrali elettriche, la telefonia e un terzo della produzione di zucchero di canna. Quell'anno gli Stati Uniti erano il primo partner commerciale cubano, comprando il 74% delle esportazioni e fornendo il 65% delle importazioni dell'isola

Dopo la presa del potere da parte dei rivoluzionari di Fidel Castro il 17 maggio 1959 viene varata la prima riforma agraria cubana, affidata all'INRA, Istituto Nazionale per la Riforma Agraria, che aveva il compito di espropriare e ridistribuire la terra.
La legge di riforma prevedeva la nazionalizzazione delle proprietà al di sopra dei 405 ettari e l'affidamento delle terre espropriate a cooperative agricole o a singoli coltivatori. Contemporaneamente, per impedire il minifondo, fissava dimensioni minime di 27 ettari e proibiva la vendita dei fondi ricevuti, il loro affitto e il frazionamento. Era inoltre previsto un sistema di indennizzo per gli espropriati basato sul valore dei terreni dichiarato a fini fiscali e il pagamento di questi compensi era liquidato in buoni del tesoro ventennali con un interesse massimo del 4%.
Gli espropri colpirono cittadini e compagnie statunitensi e spinsero il governo degli Stati Uniti a richiedere, inutilmente, una modifica degli indennizzi improntata a criteri di prontezza (compensi immediati e non dilazionati nel tempo), equità (stime basate sul valore reale e non su quello dichiarato al fisco) ed effettività (pagamenti in denaro liquido e non in titoli).
Nell'ottobre 1959 il Presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower reagì approvando un piano, proposto dal Dipartimento di Stato e dalla CIA, che prevedeva il supporto agli oppositori interni e includeva raid degli esuli contro l'isola a partire dal territorio statunitense.
Questa prima strategia venne modificata il 17 marzo 1960 dopo una riunione nello Studio Ovale che approvò un documento, elaborato dal gruppo 5412, denominato "A Program of Covert Actions Against the Castro Regime", basato su quattro punti: creare un'opposizione unitaria al regime all'estero; mettere in pratica un'offensiva basata sulla propaganda anticastrista; mantenere agenti sull'isola; addestrare una forza paramilitare all'estero preparata per future azioni sull'isola.Queste azioni erano conosciute dal Presidente e da una ristretta cerchia di persone ma ignorate dalla grande maggioranza dei membri del Congresso statunitense

I rapporti con gli Stati Uniti andarono sempre più deteriorandosi e all'inizio del 1960 si ripeterono le incursioni degli esuli che a bordo di aerei da turismo partivano dalla Florida per bombardare le piantagioni cubane.
Nel febbraio 1960 il vicepresidente sovietico Anastas Mikojan arrivò all'Avana e dichiarò che l'Unione Sovietica sarebbe stata disposta ad aiutare Cuba. Tra i due Stati si stabilirono feconde relazioni diplomatiche e in breve la giovane rivoluzione poté contare su un prestito di cento milioni di dollari e un accordo per scambiare imponenti quantitativi di zucchero cubano con un'importante fornitura di petrolio sovietico. La prima conseguenza fu che, dopo essersi rifiutate di raffinare 300.000 tonnellate di petrolio acquistate dai sovietici, le compagnie statunitensi Standard Oil, Esso e Texaco e la britannica Shell furono espropriate. Il decreto di nazionalizzazione, che porta la firma del ministro dell'industria Che Guevara è del 29 giugno 1960.
Il 6 luglio 1960 il Congresso degli Stati Uniti votò una prima misura economica contro Cuba autorizzando il Presidente a ridurre o sopprimere le importazioni di zucchero da Cuba. Il giorno dopo Eisenhower emanò un provvedimento che ridusse drasticamente tali importazioni per l'anno in corso.[9] Va considerato che dall'inizio del secolo una serie di accordi commerciali avevano favorito la penetrazione della produzione di zucchero cubana negli Stati Uniti ma aveva legato l'economia cubana a questa esportazione, tanto che circa l'80% della moneta straniera che arrivava a Cuba proveniva dal commercio di zucchero con gli Stati Uniti. Sempre il 7 luglio, il Parlamento cubano rispose con una legge di nazionalizzazione di tutte società statunitensi operanti a Cuba. Come nel caso della riforma agraria furono previsti indennizzi attraverso buoni governativi ma si aumentava la dilazione temporale, che diventava trentennale, e si fissava un interesse annuo inferiore al 2%.
Questa legge anticipava la nazionalizzazione di tutte le grandi imprese private, che venne attuata con la legge del 13 ottobre 1960, cui Eisenhower rispose il 17 dello stesso mese con il ritiro dell'ambasciatore statunitense e la decisione di ridurre ulteriormente i commerci bilaterali.
Il 20 ottobre 1960 venne istituito un ampio embargo sulle esportazioni in base all'Export control Act del 1949. La scelta di fare appello a questa legge piuttosto che al Trading with the Enemy Act in teoria consentiva alle sussidiarie delle multinazionali statunitensi di aggirare il blocco anche se il Consiglio di Sicurezza statunitense aveva manifestato la netta preferenza verso l'utilizzo del Trading with the Enemy Act. Tra l'agosto e il settembre di quell'anno, il Dipartimento di Stato e quello del Tesoro avevano espresso posizioni molto diverse sull'applicazione dell'embargo e mentre il primo proponeva di attenuarne gli effetti, sottolineando ad esempio la necessità di mantenere attivi canali di comunicazione telefonica e di non estendere l'embargo a medicinali e beni alimentari per ragioni propagandistiche, il Tesoro insisteva sulla necessità di un embargo rigoroso.
Alla fine le misure economiche contemplavano, oltre al drastico crollo delle importazioni di zucchero, il divieto di ogni tipo di commercio eccetto cibo e medicine. Gli Stati Uniti prevedevano che l'entità degli scambi tra i due Paesi sarebbero crollati dai 1.100 milioni del 1957 a 100 milioni e gli investimenti diretti statunitensi sull'isola, che prima assommavano 900 milioni, sarebbero stati totalmente azzerati.
Quando la quota dello zucchero cubano sul mercato statunitense venne definitivamente diminuita, nel dicembre 1960, il Governo cubano firmò accordi per vendere a tutta l'area socialista 4 milioni di tonnellate di zucchero a un prezzo preferenziale di quasi quattro centavos (prezzo molto più alto rispetto alle quotazioni dello zucchero sul mercato occidentale).

Il 3 gennaio 1961 Fidel Castro, sicuro che l'ambasciata statunitense fosse un covo di spie e timoroso di un'invasione, chiese alla Casa Bianca di ridurre il personale diplomatico all'Avana per raggiungere gli stessi numeri della piccola delegazione cubana a Washington; per tutta risposta gli Stati Uniti troncarono le relazioni diplomatiche. È opinione di
molti analisti che la dura politica estera statunitense accelerò, se non determinò, l'entrata di Cuba nella sfera d'influenza sovietica.
Il nuovo Presidente John Fitzgerald Kennedy, che durante la campagna elettorale aveva accusato Richard Nixon (candidato repubblicano e vicepresidente con Eisenhower) di aver consegnato Cuba al comunismo,autorizzò nel febbraio 1961 la realizzazione pratica di un piano di intervento denominato operazione Zapata, elaborato sulla scia del programma per un'azione segreta contro il regime di Castro approvato dall'amministrazione Eisenhower il 17 marzo 1960. L'azione iniziò con alcuni bombardamenti aerei su piccola scala che resero palese l'intento di procedere a un'invasione ed ebbero come prima conseguenza il fermo di molti dissidenti cubani. Il 16 aprile 1961 Castro dichiarò Cuba Stato socialista e il giorno successivo iniziò lo sbarco nella baia dei Porci.
Il tentativo di invasione si risolse in un clamoroso fallimento: circa 1189 controrivoluzionari furono arrestati, imprigionati e processati. Venti mesi dopo, il 23 dicembre 1962, furono rilasciati, in cambio di 53 milioni di dollari in alimenti per bambini e farmaci.

Il blocco economico contro Cuba scatta ufficialmente con il Proclama 3447 nel 1962.
Alcuni analisti evidenziano comunque come il Proclama 3447 segni il culmine dell'escalation di un conflitto che, pur non sfociando in un diretto conflitto armato, ha le caratteristiche di una guerra dal punto di vista diplomatico, economico e legale delle relazioni.
Nel frattempo gli Stati Uniti non rinunciarono a colpire Cuba in modo più diretto e a partire dal 1961 tentarono di destabilizzare il Governo castrista con atti di terrorismo e sabotaggi, come previsto dall'operazione Mangusta.

Dal 22 al 31 gennaio 1962 si svolse a Punta del Este, in Uruguay, l'ottavo "Meeting of Consultation of Ministers of Foreign Affairs" (Incontro di Consultazione dei Ministri degli Affari Esteri) dell'OAS. Il Documento finale approvato dai partecipanti parlava esplicitamente di "offensiva comunista in America", paventando un pericolo per le istituzioni democratiche e l'unità del Continente. Per questo istituiva un Comitato Speciale per la Sicurezza contro la sovversione comunista e dichiarava Cuba escluso dal Sistema Interamericano.
Il 7 febbraio 1962, con il "Proclama 3447" Kennedy ampliò le restrizioni commerciali varate da Eisenhower nell'ottobre 1960 e impose l'embargo su ogni tipo di scambio. Il Proclama 3447, che faceva esplicito riferimento agli esiti del meeting di Punta del Este, richiamò l'autorizzazione emanata dal Congresso il 4 settembre 1961 con il Foreign Assistance Act; ma al contrario di questa, che cercava le ragioni dell'embargo anche nel danno economico provocato ai cittadini statunitensi dagli espropri, l'atto presidenziale pose l'accento solo sull'allineamento ideologico del governo di Cuba al comunismo sino-sovietico. Il portavoce di Kennedy, Pierre Salinger, dichiarò che prima di siglare l'embargo il presidente lo incaricò di procurargli un migliaio di sigari H. Upmann, un particolare tipo di cubani che fumava abitualmente e che presto non avrebbero più potuto essere acquistati negli Stati Uniti.

Sentendosi minacciati dalla vicina superpotenza, i cubani chiesero all'Unione Sovietica l'installazione di batterie di missili nucleari sul proprio territorio.
Il 14 ottobre 1962 un aereo spia U-2 statunitense evidenziò la costruzione di una postazione missilistica e, dopo successive ricognizioni, il Presidente Kennedy annunciò in un appello televisivo del 22 ottobre la scoperta delle installazioni e dichiarò l'Unione Sovietica direttamente responsabile di eventuali attacchi missilistici provenienti da Cuba. Kennedy ordinò inoltre una "quarantena" navale sull'isola per prevenire ulteriori consegne di materiale militare, evitando di utilizzare il termine blocco navale in quanto interpretabile come atto di guerra in base al diritto internazionale.
La crisi terminò il 28 ottobre con il ritiro dei missili sovietici in cambio del ritiro dei missili statunitensi dalla Turchia e della garanzia che gli USA non avrebbero appoggiato un'invasione a Cuba. La quarantena navale venne rimossa il 20 novembre.
Terminata la Crisi dei Missili, Kennedy intensificò le sanzioni contro Cuba. Il 7 febbraio 1963 venne proibito il trasporto di merci statunitensi su navi straniere che avessero fatto tappa nei porti cubani.

L'8 luglio 1963, utilizzando il Trading with the Enemy Act, venne infine varato i Cuban Assets Control Regulations (CACR). Con questi "regolamenti sul controllo dei patrimoni cubani" si proibisce l'esportazione di prodotti, tecnologie e servizi statunitensi a Cuba, sia direttamente che attraverso Stati terzi. Viene inoltre proibita l'importazione di prodotti cubani, sia direttamente che indirettamente, fatta eccezione per materiale informativo e opere d'arte con valore inferiore ai 25.000 dollari. Si sancisce il totale congelamento dei patrimoni cubani (sia statali, sia dei cittadini) in possesso statunitense e viene posto l'assoluto divieto di mandare rimesse a Cuba o favorire viaggi verso gli Stati Uniti, prevedendo licenze particolari solo in caso di emergenze umanitarie.

Il Cuban Democracy Act

Tale documento stabilisce che verrà tolto l'embargo quando saranno soddisfatte alcune condizioni:

Svolgimento di elezioni libere e oneste;

Ripristino dei partiti di opposizione, dando loro il tempo di riorganizzare la campagna elettorale;

Rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti umani dei cittadini cubani;

Instaurazione di un regime economico di libero scambio;

Modifiche costituzionali tali da permettere elezioni libere e oneste come al punto 1.

Tale legge, del 1996, aggrava l'embargo stabilendo che gli Stati Uniti ritireranno tutti i finanziamenti verso le organizzazioni internazionali che violeranno l'embargo e annullerà le importazioni verso quei paesi che effettueranno traffici con Cuba nella stessa misura delle importazioni da questi effettuate. Tale legge è stata ritenuta da molti illegittima in quanto, oltre a contribuire al mantenimento dell'economia cubana a uno stadio di povertà, viola il diritto di autodeterminazione, la libertà degli scambi economici, il divieto di non ingerenza nelle questioni di sovranità interna.

Il 13 aprile 2009 il presidente statunitense Barack Obama ha ordinato la revoca delle restrizioni ai viaggi e alle rimesse per i cubano-americani con parenti nell'isola. La direttiva allarga tra l'altro la gamma di oggetti che potranno essere spediti a Cuba conservando il divieto di inviare doni ai dirigenti del Partito Comunista di Cuba e agli alti funzionari del governo.
La decisione mira a rendere il popolo cubano "meno dipendente dal regime castrista". Il segretario del Partito Comunista di Cuba, Fidel Castro, ha commentato le aperture chiedendo la fine dell'embargo e affermando che "Cuba ha resistito e resisterà ancora. Non tenderà la mano per chiedere l'elemosina. Andrà avanti con la testa alta

Il 26 luglio 1964 sanzioni multilaterali furono varate dall'OAS vennero poi ritirate il 29 luglio 1975.
Il Rapporto di Cuba sulla Risoluzione 62/3 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite denuncia che per i suoi obiettivi, per la sua portata e per i mezzi impiegati per ottenerli, il blocco degli Stati Uniti contro Cuba si qualifica come un atto di genocidio in base a ciò che sancisce la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 9 dicembre 1948, e come un atto di guerra economica, in base alla Conferenza Navale di Londra del 1909

Nell'ottobre 2011 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 187 voti favorevoli, 2 contrari (Israele e Stati Uniti) e 3 astensioni (i piccoli stati di Palau, Isole Marshall e Micronesia) una mozione per chiedere agli Stati Uniti la cessazione dell'embargo.
In precede
nza l'ONU si era già espressa svariate volte contro l'embargo, con una maggioranza sempre più ampia: dai 59 voti contro l'embargo del 1992, si è passati a 179 nel 2004, 182 nel 2005, 184 nel 2007 e 185 nel 2008. Nel 2009 i voti favorevoli sono saliti a 187 voti favorevoli, con 3 contrari (Israele, Palau e Stati Uniti) e 2 astenuti (Isole Marshall e Micronesia).Nel 2010 si è ripetuto l'esito dell'anno precedente, con la significativa eccezione di Palau che non ha più espresso un voto contrario, ma ha preferito l'astensione lasciando così soltanto Israele e Stati Uniti ad opporsi alla cessazione dell'embargo. Nel 2013, per la ventiduesima volta, l'Assemblea dell'ONU si è espressa contro l'embargo con 188 voti favorevoli, 2 contrari (Stati Uniti e Israele) e 3 astenuti (Palau, Micronesia e Isole Marshall). La posizione dell'Assemblea Generale è stata confermata per ultimo con la risoluzione n.ro 69/5 del 28 ottobre del 2014, approvata con le stesse maggioranze dell'anno precedente. In essa vengono tra l'altro riaffermati il principio di uguaglianza sovrana degli Stati, quello di non intervento e non ingerenza negli affari interni di altro Stato ed infine la libertà di commercio e di navigazione internazionale

In seguito ad uno scambio di prigionieri tra Cuba e gli Stati Uniti, i presidenti Barack Obama e Raul Castro hanno annunciato di voler riallacciare le relazioni diplomatiche tra i due Stati a partire dal 17 dicembre 2014 per favorire i viaggi nei due Paesi e l'economia cubana. Cuba ha rilasciato Alan Gross, un prigioniero americano per motivi umanitari, e una spia americana in cambio di tre dei restanti membri dei Cinque Cubani. Obama ha anche annunciato di voler revisionare lo status internazionale di Cuba – considerata prima come un Paese terrorista – e di voler chiedere al Congresso americano di togliere del tutto l'embargo. Cuba ha accettato di liberare 53 prigionieri politici e di consentire l'accesso nella nazione agli ispettori della Croce Rossa e delle Nazioni Unite sui diritti umani.
Grazie alle modifiche annunciate da Obama ci sarà un aumento della facilità del commercio tra i cittadini e le imprese cubani e quelli del resto del mondo, comprese le istituzioni finanziarie. Inoltre le banche statunitensi, anche se in precedenza autorizzate, non saranno in grado di accedere direttamente al sistema finanziario cubano


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