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Ex soldati francesi e agenti segreti in pensione in Libia


Tao
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«Ex soldati francesi e agenti segreti in pensione tra i ribelli di Bengasi»

Il francese ucciso l'altro ieri a Bengasi, nella zona controllata dai ribelli libici che si oppongono al regime di Gheddafi, si chiama Pierre Marziali e aveva 49 anni. Marziali, un ex paracadutista, aveva lavorato anche nello spionaggio. Nel 2003 aveva fondato a Carcassonne la «Secopex», una società «di appoggio strategico e operativo», cioè una compagnia di contractor. Sul suo sito Internet, la Secopex si vanta di poter fornire in brevissimo tempo 2000 persone operative, infermieri, traduttori, piloti d'aereo. La Secopex afferma di aver concluso un contratto con la Somalia, per intervenire nella lotta contro la pirateria che imperversa a largo del paese del Corno d'Africa. Sembra che questa società abbia anche fornito una guardia del corpo al presidente somalo, Abdullahi Yusuf Ahmed. Inoltre, la Secopex propone anche i suoi servizi di «intelligence economica» che, tradotto, vuol dire spionaggio industriale.

Marziali sarebbe stato ucciso a un check point dei ribelli. Contemporaneamente, quattro francesi che lo accompagnavano sono stati arrestati. Una voce non verificabile afferma che tra loro ci sia anche un giornalista. Il portavoce del ministero degli esteri, Bernard Valéro, si è limitato a dire che «i nostri rappresentanti sul posto stanno cercando di incontrare i nostri compatrioti detenuti».

C'è imbarazzo al Quai d'Orsay per la vicenda di Marziali. Sembra che la Secopex abbia aperto un ufficio locale a Bengasi da poco tempo. Ad inaugurarlo è stato Pierre Martinet, un ex dei servizi segreti francesi, che da alcuni giorni pare avesse proposto protezione a dei giornalisti occidentali sul posto. Martinet è noto per aver scritto qualche anno fa un libro che rivelava i metodi dei servizi segreti nella lotta all'islam radicale.

Questa vicenda ha scoperchiato una realtà finora poco conosciuta: a Bengasi ci sarebbero vari ex militari o ex dei servizi francesi che lavorano in società private «di sicurezza». Ma la legge francese proibisce di fornire mercenari all'estero (mentre le consulenze sono legali). In un messaggio Twitter lasciato prima di morire, Marziali aveva scritto che stava cercando di prendere contatto con esponenti del Consiglio nazionale di transizione a Bengasi. Alcuni specialisti del mondo della difesa affermano che lo scontro al check point potrebbe essere stato la conseguenza di un'irritazione delle autorità francesi per la presenza delle società di contractor nella zona ribelle in Libia. La Francia non vorrebbe coprire queste attività di spionaggio.
Malgrado Parigi abbia dovuto accettare che il comando delle operazioni in Libia sia passato alla Nato, la Francia, con la Gran Bretagna, continua ad essere il paese più impegnato a fianco del Cnt, che ha riconosciuto ufficialmente come rappresentante del popolo libico. Negli ultimi giorni, il governo francese ha dichiarato persona non grata i diplomatici libici (14 su 22) che non si sono schierati con il Cnt e li ha espulsi. Un'espulsione è ora oggetto di contestazione: sarebbe stata usata violenza all'aeroporto di Orly per far salire su un aereo diretto a Tunisi Toraia Ben Saleem, una diplomatica dell'ambasciata libica.

Anne Marie Pommard
Fonte: www.ilmanifesto.it
14.05.2011


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