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Facebook, l'ecosistema zootecnico


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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All'F8 del 2016, Mark Zuckerberg ha tracciato la roadmap aziendale per i prossimi dieci anni definendo la sua realtà un "ecosistema", curiosa definizione per una società (im)produttiva del digitale e del virtuale che di fatto trae origine dalla seconda rivoluzione industriale per sconvolgere, depredare e avvelenare l'ecosistema terrestre (e le menti umane) da cui tutti dipendiamo. Ma d'altronde viviamo in una specie di pubblicità permanente che ci dipingono ogni satanasso come un angelo, cosa pretendiamo? Uscito tutto sommato illeso dalla audizione davanti al congresso nel 2018, anche per la palese ignoranza dei senatori scelti per interrogarlo, il nostro prode aveva di certo già in tasca da tempo un accordo con settori militari strategici, accordo che adesso emerge in tutta la sua orrenda magnificenza con il progetto del cavo sottomarino intorno all'Africa. Praticamente un cappio.

Progetto che si "stringe" (si fa per dire) attorno a quel continente su cui una Cina abbastanza sicura del fatto suo, affamata di materie prime ha investito tantissimo. Notiamo come "per caso" sia vicino poi a quell'altro progetto del signore col sigaro (no, non questo, ma questo) con l'ambizione di sparare lavatrici nello spazio per lavare più bianco un cielo di un futuro sempre più nero, casomai non fosse già abbastanza pieno di spazzatura militare, al fine di dotarci in fretta e furia tutti di quella indispensabile "banda larga" mai richiesta, che ci connetterà tutti, belli e brutti con le scatolette di letame bio, frigoriferi "dal cocito" intelligente, sveglie elettroniche per belli addormentati e vecchiette in pensione. Sempre che esistano ancora i vecchi e le pensioni, ovviamene. Non vedo l'ora dice il blogger pesantemente dipendente dal nuovo che avanza.

Ma noi siamo carbonari dentro e allora questa storia del #vogliamocibene col #futuroverde della nuova ecologia che già con la terza rivoluzione agricola targata Rockfeller (prima) e Bill Gates dopo ci ha chiarito gli obbiettivi dietro gli slogan alla "mulino bianco" che all'epoca di quella rivoluzione erano "combattere la fame nel mondo" la volgiamo vedere meglio, dato che sotto queste filantropie patinate pianificano il controllo demografico, qualsiasi cosa voglia dire quando si coinvolge l'apparato militare. Ora abbiamo capito che il problema è neutralizzare il potenziale nemico, rappresentato sopratutto dai nuovi missili ipersonici iskander russi dell'ultima ora, ma che fra le righe si sospetta non essere proprio la Russia e forse nemmeno la Cina. Diciamo che il nemico si annida in posti impensabili, come le culle dei neonati o i ricordi di un passato ormai scomodo stipati nelle RSA.

Il problema immediato che pongono questi missili non è solo la loro portata intercontinentale, ma l'impossibilità per i mezzi di intercettazione attuali di fornire uno scudo adeguato (e minimo) alla loro capacità offensiva. Siccome è necessario preparaci alla nuova guerra, verso cui la Cina è stata spinta dagli stessi che si stanno preparando a combatterla, non è possibile farlo finché non si può assicurare quel "primo colpo" che garantirebbe in un eventuale guerra la supremazia di una parte in @GioCo.

Va detto che le nuove guerre (cito dal link: "[...] in grado, di inglobare, parassitare come fosse un organismo [...]") saranno in gran parte simulate e non produrranno sul terreno un effettivo danno strategico. Si gioca a spaventare il nemico affinché si "auto-elimini" da solo. Finché dura, ovviamente. Il Covid dovrebbe essere un esempio guida: si fa una simulazione e questa è comunque una stima che vuole più che altro impressionare rispetto il danno potenziale collaterale, cioè la capacità (secondo le nuove strategie di guerra) di costringere il nemico a combattere su terreni diversi da quelli convenzionali. Ovviamente il digitale (oggi detta "informazione" ma in effetti racchiude molto altro) è uno di quei terreni che non è solo destinato a diventare primario, ma anche a includere tutti gli altri.

Ecco allora che governi, economia, produzione industriale, educazione, così come ogni altro settore ludico-ricreativo, verrà "assorbito" da questo nuovo "ecosistema".

Come internet che è un "dono" del DARPA, anche questo "ecosistema" è un dono dei militari alla nuova futura civiltà #quasiumana, con tutto quello che ne può conseguire.

Ricordo poi che se è vero come è vero che la politica si basa sul ricatto, "proteggere" l'Africa significa gestire le velleità d'autonomia cinesi, o no?

(segue articolo in "opinioni")


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