Notifiche
Cancella tutti
Topic starter
5 Luglio 2016 16:17
Parlare a vanvera del fallimento dell'euro è sconsiderato pericoloso e frutto di pazzia politica. Il fallimento della moneta sconvolgerebbe peggio che di una guerra mondiale e creerebbe una situazione catastrofica da fine del mondo.
Coloro che ritengono che l'Euro finirà per fallire o non si ritrovano nella sua invenzione propongano un processo di rientro nelle monete nazionali oppure in altra valuta.
Ma dire mattina mezzogiorno e sera che l'Euro è fallito è da mentecatti irresponsabili. Anche se lo dicono sapendo di dire cosa che non produrrà alcun effetto concreto. Ma scherzano con il fuoco.
5 Luglio 2016 17:29
l'euro NON è un fallimento se ne hai a volontà...
quella finta moneta fa comodo a molti e questi se la terranno stretta stretta, per quanto sia favorevole al ripristino delle sovranità (fra cui quella monetaria), penso che in Italia sarà impossibile vedere una forza politica REALMENTE sovranista in quanto non avrebbe mai un numero adeguato di sostenitori...
ciao ancò
5 Luglio 2016 17:53
Caro Pietro, vedo che ti sei reso conto che l'euro è una trappola più che una moneta.
Fosse una semplice moneta, sarebbe facilmente sostituibile, ma invece è stato concepito per essere "irreversibile", cosa evidentemente assurda ma abbastanza realistica da spaventare chi l'euro ce l'ha, e di quello vive, come tutti noi.
In realtà la reversibilità dell'euro è tecnicamente la cosa più facile che ci sia.
Se un lunedì mattina la BCE annunciasse la soppressione dell'euro, l'unica cosa che dovrebbero fare le banche per affrontare la nuova situazione è quella di cambiar nome alla loro valuta nazionale: italeuro, franceuro, germaneuro e così via. Tutta la contabilità resterebbe tal quale, salvo il fatto che finalmente si aprirebbe un mercato dei cambi tra le diverse valute nazionali, che inizierebbero a diversificarsi tra loro quanto a tasso di cambio per il commercio estero, non per potere d'acquisto interno che rimarrebbe tal quale nel primissimo periodo, salvo poi migliorare soprattutto per Paesi come il nostro che han perso il 66% del valore di borsa dalla data d'introduzione dell'euro.
La vera complicazione sarebbe limitata a quei prodotti finanziari denominati in euro, la cui conversione darebbe certamente materia di contenzioso tra le parti. Ma se vale il principio che ogni prodotto finanziario contiene un rischio, come in effetti è, a chi ci rimette non resta altro che pianger se stesso. La vecchina con pensione da fame e pochi risparmi in BOT e BTP non avrebbe nulla da temere, il suo potere d'acquisto non ne risentirebbe minimamente.
La parte politica dell'operazione invece sarebbe veramente rivoluzionaria, quel giorno sarà veramente il giorno della liberazione, altro che 25 aprile!
5 Luglio 2016 18:04
cito
"italeuro"
ma è proprio una fissa questo internazionalismo...
😕 😕 😕
5 Luglio 2016 18:12
cito
"italeuro"
ma è proprio una fissa questo internazionalismo...
😕 😕 😕
Tu chiamalo, se vuoi, .... emozione ....
Sta di fatto che l'autarchia "pura" è morta col fascismo. Con questo il mio auspicio è per un ritorno all'autosufficienza massima possibile.
5 Luglio 2016 18:24
cito
"italeuro"
ma è proprio una fissa questo internazionalismo...
😕 😕 😕
Tu chiamalo, se vuoi, .... emozione ....
Sta di fatto che l'autarchia "pura" è morta col fascismo. Con questo il mio auspicio è per un ritorno all'autosufficienza massima possibile.
è così difficile pronunciare Lira?
parli di un'ipotetica uscita dall'euro e poi battezzi la nuova moneta italeuro
bah
😕 😕 😕
e questa non è solo una tua peculiarità, i pifferai tipo lega o 5s non pronunciano mai la parola Lira e nel frattempo mettono in luce l'euro
è il modo più sbagliato di affrontare la questione e ciò dimostra quanto sono oppositori farlocchi
5 Luglio 2016 18:30
Alberto le idee non muoiono mai.
5 Luglio 2016 18:34
è così difficile pronunciare Lira?
parli di un'ipotetica uscita dall'euro e poi battezzi la nuova moneta italeuro
bah
😕 😕 😕
e questa non è solo una tua peculiarità, i pifferai tipo lega o 5s non pronunciano mai la parola Lira e nel frattempo mettono in luce l'euro
è il modo più sbagliato di affrontare la questione e ciò dimostra quanto sono oppositori farlocchi
A volte, come in questo caso, mi chiedo se ci sei o ci fai.
Fosse per te indiresti un referendum nazionale per determinare il nome della nuova valuta, questo sì è importante, mentre te ne fotti di fissare il concambio col vecchio euro, tanto questo richiederebbe solo un paio d'anni per modificare il software del sistema gestionale del denaro.
E perchè non porre il concambio a 1936,27 come fu all'epoca? Complimentii, una vera geniaalataaa! 😆 😆 😆
5 Luglio 2016 18:49
no alberto, non ci siamo capiti
ti faccio un esempio
se il partito x vuole che l'Italia abbia la sua moneta, la "missione" deve mettere in risalto l'idea (la Lira) e non la sua antitesi (l'euro)
invece 5s e roba simile fanno l'esatto opposto
esempio
la campagna per l'ipotetico referendum del 5s si chiama "fuori dall'euro"
io invece lo chiamerei "tornare alla Lira"
ogni parola, ogni simbolo pesano come macigni in base a come vengono utilizzati, è un aspetto da non sottovalutare MAI
5 Luglio 2016 18:50
Cosa ci vuole, il nome marco fu dato di notte con i tedeschi al tavolo
degli americani, l'euro ha fatto la stessa fine, quindi si puo' dare
un nome alla nuova valuta senza interpellare il popolo, bastano
gli stilisti e i pubblicitari.
Da quando la valuta italiana e' stata chiamata LIRA?
5 Luglio 2016 19:13
ogni parola, ogni simbolo pesano come macigni in base a come vengono utilizzati, è un aspetto da non sottovalutare MAI
Il mio era solo un esempio, ma partiamo da quest'ultima tua considerazione.
Siamo sicuri che la parola "ritorno" avrebbe un impatto positivo su tutti gli italiani terrorizzati dal cambiamento? O il superamento della disavventura "euro" non richiede piuttosto di guardare avanti, con qualcosa di nuovo che non evochi gli spettri del passato? Sto parlando dell'immaginario collettivo, condizionato da decenni di campagne terroristiche. Per me che ho vissuto l'ultima metà del secolo scorso la Lira è stata simbolo di progresso e miglioramento della qualità della vita, di affermazione del mio Paese nel mondo, ma vallo a spiegare alla gente d'oggi. Ci vorrebbero altrettanti anni di controlavaggio del cervello.
5 Luglio 2016 19:19
ogni parola, ogni simbolo pesano come macigni in base a come vengono utilizzati, è un aspetto da non sottovalutare MAI
Il mio era solo un esempio, ma partiamo da quest'ultima tua considerazione.
Siamo sicuri che la parola "ritorno" avrebbe un impatto positivo su tutti gli italiani terrorizzati dal cambiamento? O il superamento della disavventura "euro" richiede non richiede piuttosto di guardare avanti, con qualcosa di nuovo che non evochi gli spettri del passato? Sto parlando dell'immaginario collettivo, condizionato da decenni di campagne terroristiche. Per me che ho vissuto l'ultima metà del secolo scorso la Lira è stata simbolo di progresso e miglioramento della qualità della vita, di affermazione del mio Paese nel mondo, ma vallo a spiegare alla gente d'oggi. Ci vorrebbero altrettanti anni di controlavaggio del cervello.
hai capito bene
la propaganda si combatte con le sue stesse armi, contrastandola con i suoi stessi mezzi
es
i media martellano con il concetto di internazionalismo?
la forza politica che intende opporsi deve insistere sull'importanza dell'indipendenza e della sovranità nazionale
invece il 5s si sottomette ad essa favorendola e rendendola più forte, per questa ragione il loro approccio non solo è sbagliato ma persino controproducente
6 Luglio 2016 8:23
Nel meccanismo infernale in cui siamo precipitati l'Euro è una prigione da cui si deve, assolutamente, uscire. Condizione necessaria e urgentissima ma non sufficiente. Se anche l'Italia uscisse dall'Euro e tornasse alla Lira (per una serie di cataclismi astronomici) rimanendo invariate le altre condizioni dell'attuale sistema economico e finanziario a livello nazionale ed internazionale, saremmo punto e a capo. Fino a che gli usurai detteranno le condizioni e la vita delle persone rimarrà nelle loro mani con l'attuale sistema basato sul controllo, assoluto, del denaro creato e gestito "a debito", non ci sarà alcuna speranza.
Ciò detto, se non si compie il primo passo (uscire dall'Euro e UE) non si andrà, mai, da nessuna parte. Ma ci vuole coraggio e la consapevolezza che, il giorno dopo, scatenerebbero l'inferno.