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Famiglia Cristiana e Siria: ci fate o ci siete?


SeveroMagiusto
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Mail inviata al Direttore di Famiglia Cristiana, Don Antonio Sciortino in data odierna:

Egregio Direttore,
con mio grande sbigottimento ho letto l'articolo sull'assedio di Aleppo a firma di Paolo Siccardi pubblicato sullo scorso numero di F.C.
Non riesco a capirne lo scopo: se volevate dare un'informazione parziale ci siete riusciti. La prossima volta fatevi mandare la velina direttamente da Washington o da Londra o da Parigi, così vi risparmiate un viaggio.
Le espongo le mie ragioni nel post che ho pubblicato sul mio blog, all'indirizzo http://www.lavocedellaplebaglia.net/2012/11/famiglia-cristiana-sulla-siria-ci-siete.html.
Accoglierò volentieri la sua risposta, se gradirà darla. Sappia che comunque mi leggono in quattro gatti, a differenza del suo prestigioso settimanale che vanta milioni di lettori. E proprio per questo ritengo che Lei abbia LA RESPONSABILITA di dare loro la corretta informazione, presentando un quadro completo di quanto sta avvenendo in Siria. Con la sua adesione alla propaganda antigovernativa Lei contribuisce a giustificare un attacco NATO che avrebbe catastrofiche conseguenze non solo in Siria, ma in tutto il Medioriente. Va da sè che la comunità cristiana sarà quella che pagherà il prezzo più alto. In barba al nome della sua rivista.
Cordiali saluti

Severo Magiusto


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marcopa
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giovedì 15 novembre 2012
IL JOKER

"A Doha le diverse formazioni dell'opposizione in Siria hanno firmato un accordo per la creazione di una "Coalizione nazionale" mirata a unire le forze e rovesciare il regime di Bashar al Assad, dopo quattro giorni di riunioni sotto gli auspici del Qatar e della Lega Araba. Ecco i punti principali:

- Le parti firmatarie convengono di operare per la caduta del regime e di tutti i suoi simboli e pilastri, per lo smantellamento dei suoi organi di sicurezza, perseguendo tutti coloro che sono implicati nei crimini contro i siriani.
- La Coalizione si impegna a non portare avanti alcun dialogo o negoziati con il regime.
- Sostiene l'unificazione dei consigli militari rivoluzionari sotto la supervisione del Consiglio militare supremo.
- Si dota di una commissione giuridica nazionale e di commissioni tecniche e specializzate.
- Procedera', dopo aver ottenuto un riconoscimento internazionale, alla formazione di un governo provvisorio.
- Convoca un congresso generale nazionale dal momento della caduta del regime.
- La Coalizione e il governo provvisorio saranno dissolti, su decisione della Coalizione, dopo la tenuta del Congresso generale nazionale e la formazione di un governo di transizione.
- Questo accordo entrera' in vigore dopo essere stato approvato dalle istanze di riferimento di ciascuna delle parti contraenti."
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=171374

15 novembre 2012, Sant’Alberto Magno

Era un passaggio de “Il cavaliere oscuro”, secondo film della trilogia di Batman di Cristopher Nolan.
Non ricordo la frase, ma ne ricordo il senso “Se tu dai via libera al Joker, che ti aspetti dopo, se non il Joker?”.

E’ una cosa tanto ovvia. Se, per i tuoi scopi, ti servi di terroristi, finita la storia cosa pensi che accada? Che i terroristi si pongano come mammolette a servizio del proceduralismo democratico?
Se dai via libera ai terroristi, avrai il terrore. L’avrai durante la guerra civile e l’avrai dopo. L’avrai soprattutto contro i buoni e gli innocenti, quelli che per loro formazione interiore non sono idonei a difendersi sparando.
Tutto questo non è ragionamento, è realtà. Girate la testa dalla Siria alla Libia e vedrete il ripetersi di un film. Anche l’ambasciatore Stevens pensò di poter gestire il Joker: “usiamo un po’ di Al Qaeda per abbattere Gheddafi, poi riprendiamo il controllo”. Ma il controllo lo prenderanno altri, perché Stevens ci ha già lasciato le penne in questa sporca vicenda.

Doha sta in Qatar. A Doha le opposizioni siriane si sono “unificate” per abbattere il regime. Dopo di che un proconsole del Qatar si installerà a gestire la Siria.
“Il Qatar è una monarchia assoluta, retta dalla famiglia reale Al Thani, alla quale appartiene circa il 40% della popolazione autoctona. Secondo la costituzione del 1970, il potere esecutivo viene esercitato dal Consiglio dei ministri (Shura), i cui membri vengono nominati dal capo di stato, l'emiro, che svolge anche le funzioni di capo del governo. Il sistema giudiziario è composto da corti civili e penali; le corti, amministrate secondo la legge islamica della Shari'a, sono dotate di giurisdizione limitata. Per le spese militari viene stanziato circa un quarto del bilancio dello Stato.” (Wikipedia)

A gente di questo tipo noi affidiamo il proceduralismo democratico della Siria: non si può nemmeno chiamare “sonno della ragione”, perché questa è ormai lucida follia.

“Le parti firmatarie convengono di operare per la caduta del regime e di tutti i suoi simboli e pilastri, per lo smantellamento dei suoi organi di sicurezza, perseguendo tutti coloro che sono implicati nei crimini contro i siriani”.
Detto in parole semplici, si chiama “epurazione”. E verrà gestita da una giustizia in stile “nuova Libia”.

“Che la situazione della giustizia in Libia sia lungi dall’essere ‘normale’ lo dimostra la vicenda dell’avvocato di Saif [Gheddafi] e di altri tre funzionari della Cpi [Corte Penale Internazionale], arrestati in giugno per 26 giorni subito dopo la visita al detenuto. […] Mentre le autorità di Tripoli si sforzano di rassicurare i giudici internazionali delle loro competenze e capacità, le organizzazioni per la difesa dei diritti umani non smettono di puntare il dito contro i maltrattamenti cui i vincitori sottopongono i fedeli del regime abbattuto, e non solo. Torture, processi sommari senza garanzia per la difesa, detenzioni in condizioni disumane sono all’ordine del giorno”. (Luciano Ardesi, Nigrizia, novembre 2012)

Buffo che anche qui mi venga in mente Batman, la corte penale del terzo Batman “Il cavaliere oscuro – il ritorno”: terroristi a gestire la giustizia.

E non sarà la foglia di fico di George Sabra, ex comunista nato da una famiglia cristiana, a cambiare la sostanza della coalizione anti Assad.
Con buona pace di padre Dall’Oglio, del nunzio Zenari, di Pierferdinando Casini che invitò Sabra in settembre per prendere parte all'Internazionale Democratica di Centro, affermo che la pianificazione della caduta di Assad è stata affidata al Joker.

E quando comanda il Joker sono dolori inenarrabili. Per la Siria, per la minoranza cristiana in Siria, e per la salute mentale dell’occidente cosiddetto “democratico”.

Giovanni Lazzaretti

Fonte www.oraprosiria.blogspot.com


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enzosabe
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Mail inviata al Direttore di Famiglia Cristiana, Don Antonio Sciortino in data odierna:

Egregio Direttore,
con mio grande sbigottimento ho letto l'articolo sull'assedio di Aleppo a firma di Paolo Siccardi pubblicato sullo scorso numero di F.C.
Non riesco a capirne lo scopo: se volevate dare un'informazione parziale ci siete riusciti. La prossima volta fatevi mandare la velina direttamente da Washington o da Londra o da Parigi, così vi risparmiate un viaggio.
Le espongo le mie ragioni nel post che ho pubblicato sul mio blog, all'indirizzo http://www.lavocedellaplebaglia.net/2012/11/famiglia-cristiana-sulla-siria-ci-siete.html.
Accoglierò volentieri la sua risposta, se gradirà darla. Sappia che comunque mi leggono in quattro gatti, a differenza del suo prestigioso settimanale che vanta milioni di lettori. E proprio per questo ritengo che Lei abbia LA RESPONSABILITA di dare loro la corretta informazione, presentando un quadro completo di quanto sta avvenendo in Siria. Con la sua adesione alla propaganda antigovernativa Lei contribuisce a giustificare un attacco NATO che avrebbe catastrofiche conseguenze non solo in Siria, ma in tutto il Medioriente. Va da sè che la comunità cristiana sarà quella che pagherà il prezzo più alto. In barba al nome della sua rivista.
Cordiali saluti

Severo Magiusto

Ritengo che in questo post ci sia, come dire, un errore di previsione, e cioè: non nel Medio Oriente.....ma nel mondo intero.
Pochi giorni fà il Presidente siriano Assad ha affermato che (quello che ha detto lo riassumo di massima) nel caso la Siria venga invasa, le conseguenze si "avvertiranno dalle sponde del Pacifico a quelle dell'Atlantico". Sono d'accordo con quanto da lui affermato (e quindi non mi senterei sicuro nell'affermare che le conseguenze (la guerra è quella più eminente) si possano ripercuotere solo nel Medio Oriente.

Ho letto il commento sull'articolo (non l'articolo stesso).
Prima osservazione: se uno viaggia su una jeep dei ribelli, con magari a bordo una mitragliatrice oppure con segni che la evidenziano come appartentente ai ribelli, allora questa " corsa sfrenata" mi pare giustificata. Ma se si viaggia su una automobile qualunque, mi pare strano che possa possa essere oggetto di un raid aereo. Pare quindi più una valutazione soggettiva dell'autore che un pericolo reale.
Seconda osservazione: il 13 agosto pare che un aereo militare siriano sia stato abbattuto (così affermano i ribelli). L'immagine del pilota di questo aereo, vivo, è (secondo i ribelli) un colonnello siriano: quindi tutto fuorchè un (sud o nord) coreano. E' strano: forse hanno abbattuto proprio l'unico pilota siriano fra le centinaia di piloti volanti coreani. Ma può succedere.
E ultima osservazione (perchè forse ce ne sarebbero anche altre da fare): ora voglio fare un parallelo. In Italia, gli studenti e lavoratori che sono scesi in piazza, hanno manifestato tutto sommato in modo pacifico (non totalmente, ma tutto sommato senza violenza estrema). In Siria gli studenti, stanno usando fucili, mitragliatrici, mortai, granate anticarro, ecc. Domanda: chi gli ha dato le armi? (per chi si cimentasse a rispondere a questa domanda ricordo che si vocifera che il "consolato" di Bengasi fosse una base Cia per (tralaltro) la fornitura di equipaggiamento militare e spedizione di milizia libica in territorio siriano al fine di rovesciare il governo siriano). E dunque?

Concludendo: non ho letto l'articolo, però se è vero che l'indirizzo suggerito è quello di spronare ad una ulteriore estensione della guerra anzichè ad una pacificazione, allora credo che non si sia in presenza di un'articolo che possa insegnare qualcosa a chi è un vero cristiano (e questo vale anche per tutti coloro il cui primo valore sociale e/o religioso è la pacifica convivenza con il prossimo, indipendentemente dal credo religioso o politico).

In ogni caso credo che "CRISTO" non leggerebbe mai un articolo di tal genere. Se poi il giornale perseverà a pubblicare articoli come questo....


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SeveroMagiusto
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Ho letto il commento sull'articolo (non l'articolo stesso).

Ti ringrazio per il tuo contributo, ma devo dire che quello che merita un plauso è Marcopa, che ci tiene costantemente aggiornati sulla situazione.
Dato a Cesare quel che è di Cesare, per quanto riguarda il mio pezzo, fidati, che gli elementi che io per comodità ho raggruppato in una lista dei "buoni" e dei "cattivi" sono stati tutti estrapolati dall'articolo. Che purtroppo non sono riuscito a reperire on-line, e che ho evitato di trascrivere per non incorrere in problemi di copyright. Se vuoi controllare l'articolo originale, basta che tu conosca, come me, qualcuno che è abbonato a Famiglia Cristiana. E' il numero con Aldo, Giovanni e Giacomo in copertina. A riprova del fatto che evidentemente la famiglia cristiana questo deve pipparsi: informazione pilotata e distrazione. Come Panorama.


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marcopa
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Ti ringrazio per il plauso perchè arriva in un momento di stanchezza.

Leggete il resoconto di Marinella Correggia dell' incontro di Firenze. Non aggiungo altro per non aggiungere pensieri che mi rattristano.

I movimenti ufficiali non si muovono piu' contro la guerra ma per scopi diversi: dai finanziamenti ministeriali alla rincorsa a inesistenti rivoluzioni.

Ho visto molta presunzione e le uniche parole su quello che negli stessi giorni accadeva a Doha dove l' opposizione si e' riunita su invito della occidente le ho dette io e forse qualcuno della rete No War.

Occorrerebbe un movimento indipendente contro la guerra. Invece dopo mesi di solitudine ad occuparsi di Siria, per la tragedia di Gaza, che e' vera tragedia ma come quella siriana, oggi a Roma due manifestazioni.

Così va il mondo.


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SeveroMagiusto
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Caro Marcopa, tirati su. Pensa che c'è chi sta peggio...e lo sai bene tu che ne scrivi tutti i giorni.
Capisco il tuo sconforto, che è anche il mio. Cerchi di far sentire la tua voce e nessuno ti si fila. O per lo meno troppo pochi per contare qualcosa. C'è molta gente come noi che protesta in rete. Ma la nostra voce è confinata alla nicchia del web. Noi non contiamo abbastanza, o meglio non sappiamo contare abbastanza, ma siamo ogni giorno di più.
Il nostro è un problema di mancanza di rappresentatività. Chi ci rappresenta nella società reale? I partiti? I sindacati? Le associazioni dei consumatori? Io non vedo nessuno. Noi siamo confinati nella nostra prigione informatica, ma dobbiamo evadere da qui e raggiungere il "palco", il pubblico vero, parlare alla gente fuori da qui. Ognuno di noi può farlo ogni giorno, nel suo piccolo. Io mi coltivo il mio gruppetto di amici. Pochi frutti per ora...
La verità è che in questa società marcia contano solo l'apparenza e l'apparire. Se riesci ad avere i tuoi 15 minuti di celebrità su qualche media mainstream, allora sei qualcuno; se no non conti una mazza. Ma non è facile andare sui giornali o in TV se sei portatore di messaggi potenzialmente pericolosi. Guarda Barnard cosa ha appena pubblicato ( http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=503 ).
Ebbene qual'è la via d'uscita? Organizzazione, coordinamento. Noi blogger siamo in rete ma non facciamo rete. Siamo in tanti, ma non ci raccordiamo fra di noi. Se siamo divisi contiamo poco, se parlassimo con un'unica voce invece potremmo ambire a rompere le balle a chi di dovere. Guarda i Piraten in Germania o l'M5S qui da noi. Io ho chiamato per questo il mio blog "La voce della plebaglia", ma non ho la struttura o le capacità tecniche per trasformarlo in una piattaforma funzionale a questo scopo.
Se invece se ne occupasse un sito come CDC, basterebbe creare un forum permanente per raccogliere le idee di quegli attivisti che di certo non mancano. Raccordandosi con altri siti analoghi. Ognuno si occuperà di portare avanti il dibattito con i suoi partecipanti e alla fine si farà la conta di quante persone si riesce a raccordare e cosa ne pensano delle varie proposte sul tavolo. Credo che potenzialmente potremmo essere parecchi.
Sbaglio? Ti saluto.

Severo


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Fabriizio
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Post: 33
 

intanto GRAZIE a entrambi.


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