Alla fine, ci sono riusciti: tanto hanno fatto e finalmente, almeno dai toni che stanno usando nel cantare vittoria, credono di essere convinti di averlo fatto fuori.
Mi riferisco all’ex-presidente del Brasile Jair Bolsonaro, dichiarato ineleggibile da una corte suprema di “giustizia”.
Le prime dichiarazioni di Bolsonaro sono state le seguenti: “Il 6 settembre 2018 un terrorista tentò di farmi fuori con una coltellata nello stomaco, oggi una corte suprema tenta di mettermi fuori gioco con una sentenza di tipo 'stalinista' ”.
Subito dopo Bolsonaro ha aggiunto che non si arrenderà tanto facilmente.
Con questa sentenza si conclude il rapido processo messo in piedi da una corte formata in maggioranza da giudici di sinistra, (5 voti a 2 contro Bolsonaro) i quali dopo aver manipolato le urne delle ultime elezioni presidenziali in Brasile e fatto eleggere alla Presidenza un corrotto pluricondannato a 12 anni di carcere e all’uopo scarcerato, hanno portato a compimento la loro “vendetta” tentando di far fuori giuridicamente l’unico uomo politico che era riuscito a porre un freno alla caduta libera verso l’abisso della dittatura comunista di un grande paese come il Brasile.
In questo breve post mi limito a dare la notizia: sull’evento in sé e sulle conseguenze politiche, sociali e morali che si avranno in America Latina (…ma non solo!...il battito d'ali di una farfalla a Pechino può causare un uragano in Irlanda!...) mi riprometto di tornare con un post più completo e dettagliato.
Una considerazione finale prima di concludere: l’episodio brasiliano è importante anche per le altre nazioni e mostra la nuova strategia messa in piedi dalla sinistra globalista, la quale non ha più bisogno di libere e democratiche elezioni per andare al potere, ma di una corte di giustizia o di un qualcosa che le assomigli e che le fornisca le armi giuste per andare al potere e governare senza opposizione: les jeux sont faits, messieurs, rien ne va plus!
Il commento di Bolsonaro: "Viviamo in un paese dove non si può più pronunciare la parola libertà!"