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Germania: la recessione è dietro l’angolo


Arcadia
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Germania: la recessione è dietro l’angolo
di: Andrea Perrone

L’economia dell’Eurozona continua a contrarsi e ora a preoccupare è anche la Germania, dove si aggrava il quadro economico. Non è un caso infatti che l’economia tedesca è cresciuta di un misero 0,1 per cento negli ultimi tre mesi, mentre la Francia è finita già in recessione, come hanno reso noto i dati di Eurostat. Una contrazione dello 0,2 per cento nei primi tre mesi del 2013, l’economia della zona euro è ormai in recessione ormai da un anno e mezzo, il periodo più lungo dal 1995, anno in cui Eurostat ha iniziato a raccogliere dati.

Il peggiore tra gli Stati membri della moneta unica è la Grecia – la cui economia ridotta del 5,3 per cento. Seguita a ruota dal Portogallo con un -3,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche la Francia è ufficialmente in recessione, dopo che la sua economia si è ridotto dello 0,2 per cento negli ultimi sei mesi, con un tasso di disoccupazione superiore al 10 per cento e con una sfiducia generale da parte delle imprese e dei consumatori. Nel frattempo, la Germania ha ripreso a crescere dopo una contrazione di tre mesi alla fine del 2012, ma troppo lentamente e in modo estremamente lieve, ovvero dello 0,1 per cento – per lo più a causa di una maggiore spesa da parte dei consumatori – che però non è stata sufficiente a far ripartire l’economia generale della zona euro ancora in piena crisi. I dati di Eurostat mostrano che l’economia tedesca si è ridotta dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L'ufficio di statistica tedesco ha accusato lo scarso rendimento dal “clima invernale estremo” che è durato fino ad aprile. All’estremo opposto, la Lettonia ha registrato dati di crescita del 5,6 per cento e la Lituania del 4,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Entrambi i Paesi sperano di aderire all'euro al più presto: la Lettonia nel mese di gennaio del 2014 e la Lituania nel 2015. La confinante Estonia, che ha aderito alla zona euro nel 2011, ha avuto la più alta crescita della zona euro rispetto allo scorso anno, con l’1,2 per cento. Ma in confronto ai tre mesi precedenti, l’economia estone si è ridotta anche di un punto percentuale.

Per quanto riguarda Cipro le cifre mostrano che l’economia dell’isola è peggiorata enormemente durante il periodo che il suo piano di salvataggio era nella fase dei negoziati: per cui si è ridotta del 4,1 per cento rispetto allo stesso periodo del gennaio-marzo 2012. Preoccupante anche la situazione economica di Italia, Spagna, Finlandia e Paesi Bassi che hanno visto anche loro come le altre economie dell’Eurozona contrarsi sia rispetto al trimestre precedente, così come l’anno precedente.

La Banca centrale europea all’inizio di questo mese ha abbassato il tasso di riferimento al minimo storico dello 0,5 per cento, nel tentativo di far ripartire l’economia della zona euro. Ma un prestito vantaggioso resta una chimera soprattutto dalle banche dei Paesi dell’Europa meridionale che continuano a prestare danaro a tassi di interesse molto alti rispetto al tasso di riferimento: anche il presidente della Bce Mario Draghi non ha mancato di sottolineare che i prestiti a buon mercato ancora non hanno avuto ricadute favorevoli per l’economia reale.

16 Maggio 2013
http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=20943


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