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Germania: verso la cooperazione transatlantica


Ordet
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Germania: verso la cooperazione transatlantica

Il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti è in via di approvazione anche in Germania. . Molti sono già in allarme, ma il ministro dell’economia rassicura: il TTIP è l’unica via verso un’economia più giusta.

Almeno un milione di tedeschi hanno firmato contro la ratifica del Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti: una mobilitazione imponente, sintomo di un’antipatia che – fa notare ironicamente qualcuno – solo le popstar, le malattie e Putin riescono altrimenti a suscitare nel tranquillo elettorato tedesco.

Una prova generale del TTIP, il CETA, sta passando al vaglio del parlamento tedesco in questi giorni. Si tratta di un accordo economico tra l’Unione Europea ed il Canada, che eliminerà i dazi doganali e liberalizzerà le attività delle imprese nei paesi coinvolti. Lo scorso giovedì, Sigmar Gabriel, ministro socialdemocratico dell’economia e vicepremier, ha rassicurato i membri del Bundestag, perplessi per il fatto che il trattato non può essere modificato prima di essere votato. È vero, nell’accordo vi sono non poche clausole controverse, ma la Germania non può certo svincolarsi dal mercato internazionale. E, rivolgendosi alla sinistra del suo partito, che già minaccia una fronda, ha spiegato: l’ultima possibilità per definire le regole della globalizzazione sarebbe aderire al CETA e al TTIP.

Cause milionarie intentate allo stato: un processo inarrestabile

Da anni, ad ogni modo, le amministrazioni lamentano gli svantaggi di una globalizzazione condotta a tappe forzate. È soprattutto la possibilità, offerte da questi trattati alle multinazionali, di far causa alle autorità locali e statali a preoccupare. Ad esempio, il colosso energetico svedese Vattenfall è a tutt’oggi in causa con il governo tedesco: il progressivo smantellamento del nucleare avrebbe procurato al fornitore di Berlino e delle principali città tedesche un danno per 4 miliardi di euro. Il foro competente per questa causa è quello di Washington, dove, oltre ai legali della Vattenfall, decine di avvocati europei hanno aperto uno studio, negli ultimi anni. Che essi abbiano intuito le possibilità offerte dai trattati come il CETA e il TTIPP?

Sigmar Gabriel, più volte intervistato sull’argomento, ha bollato queste speculazioni come puro complottismo. Finora, la Germania è riuscita a mediare tra gli interessi delle lobbies, l’economia di mercato e l’appoggio alle fasce più deboli della popolazione. Inoltre, la Grosse Koalition si è impegnata a garantire un’economia di mercato dal volto umano.

Di fronte al parlamento, il vicecancelliere assicura che una ulteriore apertura al mercato globale non metterebbe in discussione l’equilibrio della Germania, dove la finanza può prosperare, ma ai più poveri è concesso un sostanzioso aiuto da parte dello stato. Chiama in causa i paesi vicini, che hanno già votato a favore dei trattati di cooperazione, e aspettano solo che i politici tedeschi smettano di guardarsi l’ombelico e si aprano alle sfide del presente.

Le paure della sinistra, il realismo dell’oratore

Sascha Raabe, parlamentare della SPD, non è d’accordo. Alla testa di un gruppo di parlamentari di sinistra, ha promesso battaglia alla ratifica dei trattati di cooperazione con i paesi extraeuropei. Mette in discussione, innanzitutto, la poca democraticità di questi trattati, che possono entrare in vigore senza che il potere legislativo possa metterne in discussione la forma. Raabe sospetta inoltre che questi trattati possano essere “un colpaccio” per le multinazionali come la General Motors, che, con un’astuta politica di fusioni, hanno iniziato anni or sono a sfondare le barriere doganali tra Europa e America; ma anche per le imprese che, forti dell’appoggio politico, potrebbero imperversare a loro piacimento in Germania.

Ma tant’è, Sigmar Gabriel ha già una risposta pronta: la messa in discussione dei trattati di cooperazione economica costerebbe alla Germania milioni di posti di lavoro. Siggi Pop, al di là delle sue compromissioni con la Grosse Koalition, resta un grande oratore: gli utopisti, i populisti e i complottisti che gli si oppongono non possono che scontrarsi con la realtà dei fatti; che, formulata da Gabriel, sembra proprio il migliore dei mondi possibili.

(di Daniel Abbruzzese - da www.iljournal.today)
link: http://iljournal.today/esteri/germania-verso-cooperazione-transatlantica/


Citazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

Se passa, ci becchiamo il nucleare anche se non siamo d'accordo, ed è la meno.
E' come firmare un assegno in bianco e darlo alla Wanna.
Mi sembra un incubo.

Ha ragione qualche complottista, quelli che dicono che ce la fanno vedere prima nei film. Questo film è rollerball quello degli anni 70, il governo delle multinazionali (nel film le chiamano corporazioni), ma ho qualche dubbio che possa venir fuori l'eroe della situazione a rompergli il gioco.

E non esisterà più rivolta o sommossa, i superstati muovono superforze, mica è un'isoletta come Cuba.

E' quel concetto che non si riesce a far comprendere agli internazionalisti, ed è inutile cercar di smuoverli, è tardi temo.


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