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giapponesi vogliono scuse da USA per Hiroshima e Nagasaki


helios
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I giapponesi vogliono le scuse dell'America per le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki
© REUTERS/ Toru Hanai
Mondo
10:05 06.08.2015(aggiornato 10:13 06.08.2015) URL abbreviato
61031281
Secondo i dati del nuovo sondaggio di "Sputnik.Opinioni", il 61% dei giapponesi ritiene che gli USA debbano chiedere scusa per i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, mentre il 74% non è d'accordo sul fatto che essi fossero "giustificati" dalla guerra, in quanto hanno perso la vita migliaia di civili innocenti.

Alla domanda, "Secondo voi gli USA devono presentare scuse ufficiali alle vittime dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945?"

Il 61% dei giapponesi ha risposto dicendo di si, mentre solo l'11% ritiene che chiedere scusa non sia obbligatorio. Ben il 30% degli intervistati non è stato in grado di rispondere, soprattutto tra i più giovani: il 40% degli intervistati da 18 a 24 anni non ha saputo rispondere.
Secondo i dati del nuovo sondaggio di Sputnik.Opinioni, il 61% dei giapponesi ritiene che gli USA debbano chiedere scusa per i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki

Secondo i dati del nuovo sondaggio di "Sputnik.Opinioni", il 61% dei giapponesi ritiene che gli USA debbano chiedere scusa per i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki

Alla domanda "I bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki sono state delle azioni volte a porre fina alla guerra, che in caso contrario sarebbe continuata ancora a lungo?" ha dato una risposta affermativa solo il 10% dei giapponesi intervistati. L'affermazione "i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki non si possono giustificare con la guerra, perchè hanno portato alla morte di numerosi civili" ha trovato d'accordo il 74% degli intervistati.

Sondaggio condotto dall'istituto Popolus per l'agenzia di notizie e radio Sputnik, nell'ambito del progetto Sputnik.Opinioni dal 29 luglio al 2 agosto 2015, mediante interviste online su un campione di 1004 persone dai 18 ai 64 anni in Giappone, rappresentativo della popolazione per sesso, età, provenienza. Margine di errore del 3,1%, a fronte di un'attendibilità del 95%.

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20150806/894472.html#ixzz3i7QNMtKW


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spadaccinonero
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non solo gli usa dovrebbero chiedere perdono...

e non dovrebbero limitarsi a qualcosa di formale, bensì dovrebbero togliersi dalle scatole dato che ci impongono di tutto, persino cosa e come pensare

p.s. c'era bisogno di porre domande così ovvie?


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helios
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non solo gli usa dovrebbero chiedere perdono...

e non dovrebbero limitarsi a qualcosa di formale, bensì dovrebbero togliersi dalle scatole dato che ci impongono di tutto, persino cosa e come pensare

p.s. c'era bisogno di porre domande così ovvie?

guarda che le domande non era se i giapponesi volevano fuori dalle scatole
gli USA (che i giapponesi vorrebbero già da tempo considerato che per Okynawa sono caduti diversi governi) ma se dovevano chiedere gli USA perdono ai giapponesi di averli massacrati senza essere puniti finora.
Perchè oltre a mandare due atomiche su due città PRIMA gli USA hanno bombardato a tappeto diverse città giapponesi. E sono ancora impuniti sia per le atomiche che per quello che hanno fatto alla popolazione CIVILE giapponese.

Le domande non sono mai ovvie.

Se gli USA volessero chiedere scusa ai giapponesi per prima cosa se ne andrebbero da Okynawa che sono li da troppo tempo a fare quello che non dovrebbero nemmeno fare.
Che nessuno ha dato agli USA Okynawa per farne quello che vogliono compresi gli stupri.

Non si capisce come mai in molti hanno abboccato alla palla dei giapponesi che non si sarebbero arresi se non con due bombe atomiche ma è evidente che è stato possibile farlo causa ignoranza e sulla propaganda USA . Infatti se qualcuno si fosse messo a guardare bene quanto successo avrebbero capito che gli USA hanno 'usato' due atomiche per dei precisi scopi che non era SOLO quello di fermare i giapponesi ma quello di fermare i russi che stavano invadendo le isole del Giappone.

Poi la strorielle cretina che i giapponesi non si arrendevano se non con due bombe atomiche la possono raccontare nei loro states.

Torno a ripetere che sono stati uccisi dagli USA i CIVILI e non in una azione di guerra. In che equivale a sterminio, genocidio e crimini contro l'umanità d cui gli USA sono colpevoli e quindi devono pagare.Se rimandano tale pagamento è evidente che dovranno anche pagare notevoli interessi che non corrispondono necessariamente in dollari.


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I giapponesi vogliono le scuse dell'America per le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki
© REUTERS/ Toru Hanai
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Secondo i dati del nuovo sondaggio di "Sputnik.Opinioni", il 61% dei giapponesi ritiene che gli USA debbano chiedere scusa per i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, mentre il 74% non è d'accordo sul fatto che essi fossero "giustificati" dalla guerra, in quanto hanno perso la vita migliaia di civili innocenti.

Alla domanda, "Secondo voi gli USA devono presentare scuse ufficiali alle vittime dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki nel 1945?"

Il 61% dei giapponesi ha risposto dicendo di si, mentre solo l'11% ritiene che chiedere scusa non sia obbligatorio. Ben il 30% degli intervistati non è stato in grado di rispondere, soprattutto tra i più giovani: il 40% degli intervistati da 18 a 24 anni non ha saputo rispondere.
Secondo i dati del nuovo sondaggio di Sputnik.Opinioni, il 61% dei giapponesi ritiene che gli USA debbano chiedere scusa per i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki

Secondo i dati del nuovo sondaggio di "Sputnik.Opinioni", il 61% dei giapponesi ritiene che gli USA debbano chiedere scusa per i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki

Alla domanda "I bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki sono state delle azioni volte a porre fina alla guerra, che in caso contrario sarebbe continuata ancora a lungo?" ha dato una risposta affermativa solo il 10% dei giapponesi intervistati. L'affermazione "i bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki non si possono giustificare con la guerra, perchè hanno portato alla morte di numerosi civili" ha trovato d'accordo il 74% degli intervistati.

Sondaggio condotto dall'istituto Popolus per l'agenzia di notizie e radio Sputnik, nell'ambito del progetto Sputnik.Opinioni dal 29 luglio al 2 agosto 2015, mediante interviste online su un campione di 1004 persone dai 18 ai 64 anni in Giappone, rappresentativo della popolazione per sesso, età, provenienza. Margine di errore del 3,1%, a fronte di un'attendibilità del 95%.

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20150806/894472.html#ixzz3i7QNMtKW

Cioè fatemi capire, loro chiedono le scuse ufficiali agli americani e sugli stermini e porcate inumane fatte in Cina, tutti zitti. Senza vergogna ancora una volta.


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helios
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Cioè fatemi capire, loro chiedono le scuse ufficiali agli americani e sugli stermini e porcate inumane fatte in Cina, tutti zitti. Senza vergogna ancora una volta.

i giapponesi qualche scusa raffazzonata l'hanno fatta alla Cina.
Ovviamente la Cina non accetta scuse formali.Vedi isole contese fra Cina e Giappone in una disputa infinita.


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Cioè fatemi capire, loro chiedono le scuse ufficiali agli americani e sugli stermini e porcate inumane fatte in Cina, tutti zitti. Senza vergogna ancora una volta.

i giapponesi qualche scusa raffazzonata l'hanno fatta alla Cina.
Ovviamente la Cina non accetta scuse formali.Vedi isole contese fra Cina e Giappone in una disputa infinita.

Raffazzonata? Da chi? Da qualche precedente esponente? Ci vogliono scuse ufficiali, ora vedremo, cosa faranno, dopo l'invito ricevuto per commemorare il 3 settembre la fine della WWII a Pechino, hanno l'occasione per farlo, ma Abe, uomo indegno, sicuramente non dirà nulla.
Le isole contese, sono sempre state cinesi, conquistate dai giapponesi nella WWII e poi mai volute restituire, il motivo è noto perché.
Noi parliamo poi, dei debiti di guerra.
In ogni caso, i giapponesi, visto che sono tanto amici degli americani come mai chiedono le scuse ufficiali? Sicuramente non i rappresentanti del governo né l'imperatore.


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spadaccinonero
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@hel
gli ammeregani non pagheranno proprio nulla ai Jap dato che tengono quell'isola sotto il loro dominio oggi più che mai...


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helios
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Cioè fatemi capire, loro chiedono le scuse ufficiali agli americani e sugli stermini e porcate inumane fatte in Cina, tutti zitti. Senza vergogna ancora una volta.

i giapponesi qualche scusa raffazzonata l'hanno fatta alla Cina.
Ovviamente la Cina non accetta scuse formali.Vedi isole contese fra Cina e Giappone in una disputa infinita.

Raffazzonata? Da chi? Da qualche precedente esponente? Ci vogliono scuse ufficiali, ora vedremo, cosa faranno, dopo l'invito ricevuto per commemorare il 3 settembre la fine della WWII a Pechino, hanno l'occasione per farlo, ma Abe, uomo indegno, sicuramente non dirà nulla.
Le isole contese, sono sempre state cinesi, conquistate dai giapponesi nella WWII e poi mai volute restituire, il motivo è noto perché.
Noi parliamo poi, dei debiti di guerra.
In ogni caso, i giapponesi, visto che sono tanto amici degli americani come mai chiedono le scuse ufficiali? Sicuramente non i rappresentanti del governo né l'imperatore.

le scuse del Giappone ci sono state e anche da parte dell'imperatore

Gli errori del Giappone nella “guerra di immagine” con la Cina
18 - 02 - 2014Andrea Pira
Gli errori del Giappone nella "guerra di immagine" con la Cina

Il revisionismo e i commenti assolutori sul passato militarista del Giappone rischiano di far perdere a Tokyo la “guerra d’immagine” contro la Cina. La tesi emerge da un’analisi di Reuters nel mezzo delle tensioni che oppongono la seconda e la terza economia al mondo, divise da dispute territoriali nel Mar cinese orientale e dall’interpretazione della storia della prima metà del Novecento.

“Si tratta di una vera è propria guerra”, ha spiegato all’agenzia britannica Shin Tanaka, presidente del FleishmanHillard Japan Group, società di comunicazione con sede nella capitale nipponica. Decisioni come quella del primo ministro, Shinzo Abe, di visitare il santuario shintoista Yasukuni, in cui tra i morti per la patria sono ricordati anche criminali di guerra di classe A, rischiano di inimicare le simpatie verso il Giappone. Contro la visita al santuario si erano espressi, inascoltati, anche gli Stati Uniti.

Alle reazioni di Pechino hanno fatto eco anche quelle sudcoreane, dove ancora vivo è il ricordo dell’occupazione nipponica iniziata negli anni Dieci del secolo scorso e il risentimento anti-giapponese è uno dei pochi temi su cui coreani del Sud e del Nord si trovano d’accordo, in particolare per questioni che il governo nipponico si ostina a non voler affrontare, come i risarcimenti per le donne costrette a prostituirsi per le truppe imperiali durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un tentativo di distensione in questo senso può essere intravisto nella recente visita a Seul dell’ex premier Tomiichi Murayama, che nel 1995 chiese scusa per le atrocità compiute durante il conflitto mondiale, e da tempo perora la causa delle cosiddette “comfort women”. “Giappone e Cina usano missili chiamati messaggi”, spiega ancora ancora Tanaka, “la realtà è che sono stati fatti danni in entrambi i Paesi”.

L’offensiva diplomatica e di pubbliche relazioni è andata avanti nelle ultime settimane. In Italia ne è una prova la lettera aperta dell’ambasciatore nipponico a Roma, Masaharu Kohno, pubblicata lo scorso 30 gennaio sul Messaggero. “L’articolo pubblicato dall’ambasciatore della Repubblica popolare di Cina il 12 gennaio scorso è l’ultimo esempio di una campagna propagandistica condotta in tutto il mondo dalle ambasciate cinesi per negare il cammino di pace perseguito dal dopoguerra dal nostro Paese”, scrive il rappresentate nipponico.

In questa guerra mediatica Pechino può vantare alcuni successi come l’inaugurazione ad Harbin, nel nordest della Cina, di un memoriale per commemorare la figura di Ahn Jung-geun, eroe dell’indipendenza coreana, che nel 1909 uccise il quattro volte premier nipponico Irobumi Ito. Proprio di questi giorni è invece la notizia della ritrosia dell’ambasciata statunitense a Tokyo a concedere interviste alla NHK, contro commenti revisionisti di alcuni dirigenti dell’emittente statale.

Per Katsuto Momii, presidente della Rai nipponica, le “comfort women” non furono sfruttate soltanto dal Giappone: costringere le donne a prostituirsi fu comune a diversi eserciti, ha spiegato. Mentre Naoki Hyakuta, componente del consiglio d’amministrazione, ha fatto scalpore negando il massacro di Nanchino del 1937, in cui secondo le fonti cinesi i giapponesi fecero almeno 300mila morti, in una delle pagine più tragiche dell’occupazione della Cina.

Lo scontro si è spostato anche in sede Unesco. L’amministrazione di Nanchino ha proposto i documenti sullo “stupro” della città, come è definito nella Repubblica popolare, come patrimonio dell’umanità. Quasi una risposta al tentativo giapponese di iscrivere nelle liste Unesco le lettere dei kamikaze.

Tuttavia, come scrive Ying Ma sul blog China Real Times del Wall Street Journal, gli sforzi cinesi per raccogliere solidarietà rischia di scontrarsi sia con i modi con cui porta avanti le proprie rivendicazioni territoriali sia per gli scontri con Washington in tema di diritti umani, moneta, proprietà intellettuale, spionaggio informatico. Colpa della percezione generale che vede Pechino come la minaccia per l’influenza statunitense nella regione.

http://www.formiche.net/2014/02/18/gli-errori-del-giappone-nella-guerra-immagine-la-cina/

Indovina a chi interessa che Cina e Giappone si scontrino per episodi della IIGM, quando proprio loro non hanno mai chiesto scusa al Giappone per aver ammazzato civili inermi e non in uno scontro di guerra come a Nanchino.

Se poi vogliamo dirla tutta meglio se gli statunitensi la finiscano anche di aizzare contro le donne di conforto quando loro in Giappone hanno fatto stupri di giapponesi con conseguenze tragiche.

Se poi consideri che i giapponesi siano amici degli americani ti sbagli. In realtà gli americani hanno sempre pensato che i giapponesi siano cambiati.
Ma è uno sbaglio che fanno gli occidentali soprattutto gli USA che non capiscono un fico secco dell'estremo ma anche del medio oriente.

I giapponesi non l'hanno pagata cara con due bombe atomiche americane e ora devono andare a chiedere scusa a tutti perchè loro sono stati tanto cattivi che non sono riusciti a superare i 6 milioni di morti per essere commemorati?


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alvise
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E noi italiani vogliamo le scuse dai jap, che ci stanno radioattivando le acque del mare per colpa di Fukushima


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Cioè fatemi capire, loro chiedono le scuse ufficiali agli americani e sugli stermini e porcate inumane fatte in Cina, tutti zitti. Senza vergogna ancora una volta.

i giapponesi qualche scusa raffazzonata l'hanno fatta alla Cina.
Ovviamente la Cina non accetta scuse formali.Vedi isole contese fra Cina e Giappone in una disputa infinita.

Raffazzonata? Da chi? Da qualche precedente esponente? Ci vogliono scuse ufficiali, ora vedremo, cosa faranno, dopo l'invito ricevuto per commemorare il 3 settembre la fine della WWII a Pechino, hanno l'occasione per farlo, ma Abe, uomo indegno, sicuramente non dirà nulla.
Le isole contese, sono sempre state cinesi, conquistate dai giapponesi nella WWII e poi mai volute restituire, il motivo è noto perché.
Noi parliamo poi, dei debiti di guerra.
In ogni caso, i giapponesi, visto che sono tanto amici degli americani come mai chiedono le scuse ufficiali? Sicuramente non i rappresentanti del governo né l'imperatore.

le scuse del Giappone ci sono state e anche da parte dell'imperatore

Gli errori del Giappone nella “guerra di immagine” con la Cina
18 - 02 - 2014Andrea Pira
Gli errori del Giappone nella "guerra di immagine" con la Cina

Il revisionismo e i commenti assolutori sul passato militarista del Giappone rischiano di far perdere a Tokyo la “guerra d’immagine” contro la Cina. La tesi emerge da un’analisi di Reuters nel mezzo delle tensioni che oppongono la seconda e la terza economia al mondo, divise da dispute territoriali nel Mar cinese orientale e dall’interpretazione della storia della prima metà del Novecento.

“Si tratta di una vera è propria guerra”, ha spiegato all’agenzia britannica Shin Tanaka, presidente del FleishmanHillard Japan Group, società di comunicazione con sede nella capitale nipponica. Decisioni come quella del primo ministro, Shinzo Abe, di visitare il santuario shintoista Yasukuni, in cui tra i morti per la patria sono ricordati anche criminali di guerra di classe A, rischiano di inimicare le simpatie verso il Giappone. Contro la visita al santuario si erano espressi, inascoltati, anche gli Stati Uniti.

Alle reazioni di Pechino hanno fatto eco anche quelle sudcoreane, dove ancora vivo è il ricordo dell’occupazione nipponica iniziata negli anni Dieci del secolo scorso e il risentimento anti-giapponese è uno dei pochi temi su cui coreani del Sud e del Nord si trovano d’accordo, in particolare per questioni che il governo nipponico si ostina a non voler affrontare, come i risarcimenti per le donne costrette a prostituirsi per le truppe imperiali durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un tentativo di distensione in questo senso può essere intravisto nella recente visita a Seul dell’ex premier Tomiichi Murayama, che nel 1995 chiese scusa per le atrocità compiute durante il conflitto mondiale, e da tempo perora la causa delle cosiddette “comfort women”. “Giappone e Cina usano missili chiamati messaggi”, spiega ancora ancora Tanaka, “la realtà è che sono stati fatti danni in entrambi i Paesi”.

L’offensiva diplomatica e di pubbliche relazioni è andata avanti nelle ultime settimane. In Italia ne è una prova la lettera aperta dell’ambasciatore nipponico a Roma, Masaharu Kohno, pubblicata lo scorso 30 gennaio sul Messaggero. “L’articolo pubblicato dall’ambasciatore della Repubblica popolare di Cina il 12 gennaio scorso è l’ultimo esempio di una campagna propagandistica condotta in tutto il mondo dalle ambasciate cinesi per negare il cammino di pace perseguito dal dopoguerra dal nostro Paese”, scrive il rappresentate nipponico.

In questa guerra mediatica Pechino può vantare alcuni successi come l’inaugurazione ad Harbin, nel nordest della Cina, di un memoriale per commemorare la figura di Ahn Jung-geun, eroe dell’indipendenza coreana, che nel 1909 uccise il quattro volte premier nipponico Irobumi Ito. Proprio di questi giorni è invece la notizia della ritrosia dell’ambasciata statunitense a Tokyo a concedere interviste alla NHK, contro commenti revisionisti di alcuni dirigenti dell’emittente statale.

Per Katsuto Momii, presidente della Rai nipponica, le “comfort women” non furono sfruttate soltanto dal Giappone: costringere le donne a prostituirsi fu comune a diversi eserciti, ha spiegato. Mentre Naoki Hyakuta, componente del consiglio d’amministrazione, ha fatto scalpore negando il massacro di Nanchino del 1937, in cui secondo le fonti cinesi i giapponesi fecero almeno 300mila morti, in una delle pagine più tragiche dell’occupazione della Cina.

Lo scontro si è spostato anche in sede Unesco. L’amministrazione di Nanchino ha proposto i documenti sullo “stupro” della città, come è definito nella Repubblica popolare, come patrimonio dell’umanità. Quasi una risposta al tentativo giapponese di iscrivere nelle liste Unesco le lettere dei kamikaze.

Tuttavia, come scrive Ying Ma sul blog China Real Times del Wall Street Journal, gli sforzi cinesi per raccogliere solidarietà rischia di scontrarsi sia con i modi con cui porta avanti le proprie rivendicazioni territoriali sia per gli scontri con Washington in tema di diritti umani, moneta, proprietà intellettuale, spionaggio informatico. Colpa della percezione generale che vede Pechino come la minaccia per l’influenza statunitense nella regione.

http://www.formiche.net/2014/02/18/gli-errori-del-giappone-nella-guerra-immagine-la-cina/

Indovina a chi interessa che Cina e Giappone si scontrino per episodi della IIGM, quando proprio loro non hanno mai chiesto scusa al Giappone per aver ammazzato civili inermi e non in uno scontro di guerra come a Nanchino.

Se poi vogliamo dirla tutta meglio se gli statunitensi la finiscano anche di aizzare contro le donne di conforto quando loro in Giappone hanno fatto stupri di giapponesi con conseguenze tragiche.

Se poi consideri che i giapponesi siano amici degli americani ti sbagli. In realtà gli americani hanno sempre pensato che i giapponesi siano cambiati.
Ma è uno sbaglio che fanno gli occidentali soprattutto gli USA che non capiscono un fico secco dell'estremo ma anche del medio oriente.

I giapponesi non l'hanno pagata cara con due bombe atomiche americane e ora devono andare a chiedere scusa a tutti perchè loro sono stati tanto cattivi che non sono riusciti a superare i 6 milioni di morti per essere commemorati?

Il fatto che in passato alcuni giapponesi abbiano chiesto scusa per le atrocità non fa testo, le scuse devono arrivare in modo ufficiale dalle massime cariche dello stato, cosa che l'attuale governo si guarda bene dal fare.

http://www.osservatoreitalia.it/mobile/index.asp?art=1194
http://italian.cri.cn/1781/2015/07/22/101s249728.htm

A mezzogiorno del 15 agosto, ora locale, il discorso alla nazione registrato dall'Imperatore mentre leggeva il Rescritto Imperiale sulla terminazione della guerra fu trasmesso:

« [...] Nonostante siano stati fatti i migliori tentativi - il valoroso combattimento delle forze navali e militari, la diligenza e assiduità dei Nostri servi dello Stato e il devoto servizio dei Nostri cento milioni di compatrioti - la situazione bellica non si è sviluppata a vantaggio del Giappone e il corso mondiale si è voltato contro i nostri interessi.
Ancor di più, il nemico ha cominciato a sviluppare una nuova e molto più disastrosa bomba, il cui potere di distruzione è, realmente, incalcolabile e in grado di togliere molte vite innocenti. Se dovessimo continuare a combattere, non ne risulterebbe che un completo collasso e una cancellazione della nazione giapponese e si condurrebbe anche alla totale estinzione della civiltà umana.

Essendo tale il nostro caso, dobbiamo prima salvare i milioni di Nostri servitori o espiare le Nostre colpe fino al perdono dei Nostri Avi Imperiali? Questa è la ragione per cui Noi abbiamo ordinato di accettare le richieste della Dichiarazione Congiunta delle Potenze.

Le difficoltà e sofferenze a cui la Nostra nazione sarà soggetta di qui a poco sarà certamente grande. Siamo consapevoli dei più intimi sentimenti di tutti voi, Nostri servitori. Tuttavia, è in base allo scorrere del tempo e del fato che abbiamo deciso di aprire la strada ad una grande pace per tutte le generazioni a venire, sopportando l'insopportabile e soffrendo l'insoffribile. »

Nessun imperatore giapponese ha mai dichiarato al mondo ufficialmente le proprie scuse per i lutti e gli eccidi criminali fatti nel confronti, non solo della Cina, ma anche della Corea!

Che poi gli americani, come il 90% degli occidentali non capiscano nulla della mentalità e storia asiatica è un dato di fatto, basta leggere i commenti idioti su molti altri blog, ma anche su CDC, che fanno nei confronti per esempio della Cina, che manifestano una ignoranza e una superficialità disarmante.
Bisognerebbe essere un po' più umili, prima di sparare sentenze su queste terre (non ce l'ho con te Helios)


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helios
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Il fatto che in passato alcuni giapponesi abbiano chiesto scusa per le atrocità non fa testo, le scuse devono arrivare in modo ufficiale dalle massime cariche dello stato, cosa che l'attuale governo si guarda bene dal fare.

che non faccia testo lo dici tu o i cinesi?

Qui stiamo parlando delle scuse che gli USA devono ai giapponesi per le due bombe atomiche sui civili e non in una azione di guerra.

Devo ripeterti che era stata dichiarata guerra alla Cina e alla Corea e quanto successo si era svolto in una azione di guerra dichiarata diversamente dalle atomiche sul Giappone?

Quando dirai come gli USA che il Giappone si è meritato le due atomiche?

Per quanto riguarda il discorso dell'imperatore che hai citato hai fatto confusione citando all'interno del discorso delle sutre che non hai evidenziato sfalsando il senso (ma l'hai presa da wikipedia e quindi è comprensibile).

http://www.lastampa.it/2015/08/01/esteri/giappone-rilasciato-laudio-del-discorso-di-resa-cos-limperatore-divent-umano-fxdHEtmv7DYhZY9JNaRzFI/pagina.html


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