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Giochi di spie in Afghanistan


Truman
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Post: 4113
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Al di là della replica della sceneggiata di “aridateci il nostro Cocciolone” è intuibile il fatto che negli ultimi giorni in Afghanistan si è giocata una guerra di spie.

Premessa: tempo fa un giornalista inglese (John Nichol?) era stato dai talebani, nel sud del paese. L'autista era un certo Saied (o Syed) Agha.

Poco tempo dopo la zona sarebbe stata bombardata da aerei Nato. Evidentemente c'era stata una soffiata. Si parla di un rivelatore di posizione inserito nel taxi di Agha.

I talebani a un certo punto capiscono che nel taxi c'era un dispositivo che segnalava la sua posizione. Qui tendo a credere che siano stati informati da qualche servizio segreto esperto in intercettazioni e ben inserito nel territorio afghano (insomma russi, pachistani, o iraniani).

Poco tempo dopo Mastrogiacomo organizza una spedizione in territorio talebano, con lo scopo di intervistare i talebani e vedere i luoghi in cui vivono. Per fare ciò ha bisogno di un contatto locale che sia in buoni rapporti con la resistenza locale. Il contatto è Emergency, che provvede a fornire il collegamento con la resistenza e l'interprete. E' presumibile che negli ospedali di Emergency ci siano anche gli infiltrati del governo fantoccio locale. Essi riescono ad inserire nella spedizione lo stesso autista usato in precedenza, con l'intenzione di ripetere il colpaccio.

Ma stavolta la resistenza locale ha capito tutto. Blocca immediatamente l'auto, trova i segnalatori ed uccide la spia, prende Mastrogiacomo e l'interprete in ostaggio e fa sapere tutto quanto ai contatti in Emergency. Qui esplode la notizia che in pratica gli USA (o l'MI6 britannico per conto degli USA) avevano infiltrato una loro spia nella spedizione di un giornalista italiano, mettendo gravemente in pericolo la sua vita e compromettendo anche Emergency, che finora godeva di grande credito.

Vengono informati i servizi segreti italiani e scoppia la bagarre con GB e USA, che sono costretti ad ammettere l'imbroglio. I servizi segreti italiani, con il dente già avvelenato per il caso Calipari, minacciano di raccontare tutto all'opinione pubblica, con il rischio di provocare una protesta che porterà al ritiro delle truppe italiane.

Gli USA, stretti nell'angolino, acconsentono alla trattativa con i Talebani, ma vogliono la garanzia che le truppe italiane restino. Consultazioni febbrili e liti furiose, poi si dà il via alla liberazione dei capi talebani. Mastrogiacomo viene liberato dalla resistenza Afghana e qui arriva il contrattacco dei quisling, che cercano di salvare un po' la faccia dopo una serie di figure di merda e arrestano l’interprete Adjmal (o Ajmal) Nashkbandi.

Il braccio destro di Gino Strada a Lashkar Gah, Rahmatullah Hanefi, viene pure arrestato. Rahmatullah è capo del personale nella struttura ospedaliera dell'associazione, ed ha molti contatti nella zona dell’ospedale.

Truman Burbank
Comedonchisciotte.org
21.03.07

VEDI ANCHE: COME IN GUERRA


Citazione
Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
 

Caro Mastrogiacomo,
se le trattative per la tua liberazione l’avesse fatte Parisi o qualcuno del precedente governo la tua testa sarebbe notevolmente lontana dal collo e lo sdegno popolare per il “barbaro delitto” sarebbe stato usato per spingere in senso più aggressivo la partecipazione italiana alla guerra Usa all’Afghanistan.

Spero tanto che questa tua esperienza ti abbia fatto capire quanto sia ottusa la presenza occidentale contro un popolo guerriero, fortemente motivato in senso religioso, capace di estrema sobrietà e sacrificio, a fronte di mercenari (compresi i nostri soldati), ignoranti e fascistoidi, senza ideali se non quello di una presunta superiorità occidentale e la pretesa di imporre la democrazia con le armi e con i soldi.
Dovrebbe essere chiaro che l’evoluzione in quell’area geopolitica va verso uno spostamento in senso islamico radicale, soprattutto in Pakistan, nazione decisiva con i suoi 170 milioni di abitanti e il possesso di armi nucleari, cosa che cambierebbe totalmente lo scenario e renderebbe velleitaria qualsiasi ipotesi di “vittoria militare”.
Ogni ulteriore bombardamento, ogni offensiva “preventiva”, ogni rafforzamento del contingente militare, non sortirà altro effetto che creare nuovi combattenti,altre alleanze, solidarietà islamica e odio antioccidentale.

Come per il Vietnam, dove ci vollero venti anni per capire che l’unica cosa possibile era andarsene senza condizioni, gli USA dovranno fare lo stesso in IRAQ e in Afghanistan, insieme ai loro complici, e lasciare agli irakeni e agli afgani il compito di regolarsi i conti, anche con guerre civili.
L’America si fece la sua bella guerra civile, tra nordisti e sudisti, crudele e sanguinaria, fu libera di farla, e poi trovò una soluzione politica.
L’immondo e secolare colonialismo inglese, a cui si è sommata l’ingerenza USA che provocò la guerra Iraq-Iran armando Saddam Hussein, le varie guerre del Golfo, l’embargo delle medicine che provocò in Iraq la morte di 500.000 bambini, l’esagerata fornitura di armi modernissime a Israele (comprese le bombe atomiche), ci raccontano le “radici dell’odio”, chi ha scagliato la prima pietra, e chi deve lasciare per sempre quelle terre senza condizioni, chiudendo ogni base militare.

Sarebbe un atto di lungimiranza e risparmierebbe tanti lutti, ma chi è abituato a usare la violenza per far politica, come gli Usa, capisce solo la sconfitta sul campo, e finchè ciò non si verifica non fa fagotto.
Ai parlamentari italiani della “sinistra radicale” che si apprestano a votare il rifinanziamento alla guerra all’Afghanistan, dico ripensateci, fate cadere un governo che non vi ha concesso nulla di significativo, che vi ha logorato e screditato con i vostri elettori, e fate arrivare agli afgani un messaggio che in occidente non siamo tutti servi della politica USA.

Paolo De Gregorio
21.03.07


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peppino78
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 22
 

Concordo in pieno con il sig. De Gregorio!


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FeraLupus
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14
 

Citazione:
Premessa: tempo fa un giornalista inglese (John Nichol?) era stato dai talebani, nel sud del paese. L'autista era un certo Saied (o Syed) Agha.

Interessante ed avvincente disamina dei fatti ma, solo per curiosità personale, hai qualche link per poter approfondire l'argomento. In particolare la vicenda del giornalista inglese? Grazie


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