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Gli ucraini ritirano i carri americani M1A1 Abrams dal fronte: troppo vulnerabili


dana74
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L’Ucraina ritira dal fronte tutti i rimanenti carri armati americani M1A1 Abrams dal fronte, dopo averne perso almeno cinque, perché sono diventati un bersaglio preferenziale per i droni russi

 

L’Ucraina ha ritirato i carri armati Abrams M1A1 degli Stati Uniti dalla linea del fronte, soprattutto a causa delle tattiche dei droni russi, hanno detto i funzionari del Pentagono. La proliferazione dei droni significa che “non c’è un terreno aperto che si possa attraversare senza paura di essere scoperti”, ha detto giovedì un alto funzionario della difesa.

Mantenendo la promessa di annientamento totale degli M1 Abrams (MBT) di origine statunitense, le forze russe sono riuscite a distruggere cinque dei carri armati schierati dall’Ucraina nella zona di guerra in meno di due mesi.

Quando è stata riportata la notizia della prima uccisione dell’Abrams, alcuni blogger militari filo-russi hanno fatto notare che l’MBT, il cui costo varia approssimativamente tra i 5 e i 9 milioni di dollari, è stato colpito da un drone da 30.000 dollari.

Non è una sorpresa che i russi abbiano usato un FPV (First-Person View Drone) per distruggere un carro armato, una pratica diffusa da entrambe le parti del combattimento. Infatti, ieri è emerso sui social media un video che mostra un Abrams MBT in fiamme dopo essere stato colpito dal Lancet UAV nella regione di Avdiivka. Il Ministero della Difesa russo ha recentemente fornito i dettagli di un’elaborata operazione intrapresa da una delle sue unità alla fine di marzo per distruggere l’Abrams da qualche parte in direzione di Avdiivka, dove si combatte intensamente da diversi mesi. Questo è stato riportato dall’agenzia di stampa russa RIA Novosti.

I militari del gruppo di truppe “Centro” hanno trascorso tre giorni alla fine di marzo inseguendo il carro armato Abrams di fabbricazione americana, che alla fine hanno distrutto utilizzando il loro economico e popolare drone suicida Lancet, in quella che chiamano “zona di operazioni speciali”, ha osservato il rapporto.

Il Ministero della Difesa russo cita il comandante di un plotone speciale con il nome di battaglia “Igla”: “Abbiamo seguito l’Abrams per tre giorni. Il primo giorno, lo abbiamo rintracciato e volevamo colpirlo, ma il nemico ha difeso il carro armato molto seriamente e il nostro drone è stato disturbato dai sistemi di guerra elettronica (EW) ucraini”.

Il comandante ha proseguito dicendo che ha dovuto far volare il drone frequentemente e vigilare costantemente. Gli Abrams non rimangono nello stesso posto e potevano essere visti cambiare costantemente la loro posizione di tiro, “oppure i carri armati andavano nella zona posteriore per il rifornimento”, ha aggiunto.

Abrams isolato prima dell’attacco da parte di un drone russo

Avdiivka il cimitero degli Abrams

Secondo i rapporti, la ricognizione aerea della situazione in direzione di Avdiivka è stata effettuata dagli operatori ZALA UAV. Dopo aver individuato il carro armato di origine americana, i soldati hanno studiato la procedura operativa dell’equipaggio del carro armato nemico, nonché le condizioni aeree e radioelettroniche nell’area di applicazione.

Poi, gli operatori hanno scelto meticolosamente la finestra meteorologica e il momento migliore per colpire con precisione la macchina da guerra americana con le munizioni di sbarramento “Lancet”. Il giorno del combattimento, siamo partiti molto presto e alla fine abbiamo trovato il bersaglio. Abbiamo colpito il bersaglio. Il nostro lavoro, anche se lungo e minuzioso, ha portato dei risultati”, ha detto il comandante.

Questa operazione, come dettagliato dal Ministero della Difesa russo, ha probabilmente portato alla distruzione del quinto carro armato Abrams. Se i rapporti dei media locali e l’intelligence open-source sono attendibili, i carri armati sono stati dispiegati per la prima volta ad Avdiivka nel gennaio di quest’anno, prima di essere ritirati a febbraio a seguito di un’offensiva russa.

La Russia prende di mira gli Abrams

Citando alti funzionari statunitensi senza nome, il New York Times ha riferito di recente che cinque carri armati sono stati distrutti e altri tre sono stati moderatamente danneggiati dall’inizio di quest’anno. Gli Abrams sono stati consegnati all’Ucraina dagli Stati Uniti nell’ottobre dello scorso anno.

Carro Abrams distrutto nell’area di Andiivka

Il giornale ha riferito che la guerra con i droni ha “iniziato a prendere un tributo mortale su uno dei simboli più potenti della potenza militare americana” e che gli attacchi russi hanno preso di mira anche i carri armati tedeschi Leopard, distruggendone almeno 30. “A seconda delle loro dimensioni e della loro tecnologia, i carri armati sono stati distrutti.

“A seconda delle dimensioni e della sofisticazione tecnologica, i droni possono costare anche solo 500 dollari – un investimento misero per distruggere un carro armato Abrams da 10 milioni di dollari”, ha affermato il NYT.

Mentre gli ucraini si ritiravano dalle macerie di Avdiivka e formavano una nuova linea difensiva a pochi chilometri a ovest, gli M-1 erano proprio nel mezzo del combattimento. La 47esima Brigata e le unità vicine dell’Esercito ucraino fermarono l’attacco russo in quel punto.

Il 26 febbraio o prima, un drone russo con visuale in prima persona ‘Piranha’ ha colpito il compartimento delle munizioni del carro armato Abrams, innescando un incendio che alla fine lo ha distrutto e ha causato la prima perdita di M1 Abram dell’unità.

I carri armati americani, inviati per la fase offensiva, alla fine si soono rivelati mediocri nelle operazioni difensive, se non integrati con tutto il sistema bellico degli USA. La loro qualità non è stata all’altezza della fama in un campo di battaglia in cui non c’è la supremazia assoluta dai cieli.

Un errore clamoroso

A questo punto si può tranquillamente affermare che l’invio di un numero limitato di m1A1 Abrams, tra l’altro nellle versioni più vecchie, senza corazze potenziate e senza sistemi di guerra elettronica o di protezione anti droni, in Ucraina, sia stato un errore, se non un clamoroso errore.

Il mezzo si è rivelato una vera e prorpia calamita per  i droni russi, diventando un bersaglio di pregio, probabilmente non all’altezza dell’efficienza operativa del mezzo. Volendo fare una comparazione curiosa è come aver mandato una Cadillac rosa sul campo di battaglai: qualcosa di pregiato, molto ricercato, ma non particolarmente efficiente.

L’invio su numeri molto superiori del M2 Bradley si è rivelata una scelta molto migliore e molto meno costosa, anche perché il gran numero inviato ha permesso un uso molto più ampio e il mezzo, mobile e ben protetto per il suo ruolo, ha dimostrato le sue qualità. Gli USA avrebbero fatto meglio a comprare in giro per il mondo carri magari più vecchi, ma testati, rinforzati e , soprattutto, in numero adeguato.

Ovviamente gli equipaggi di questi mezzi sono diventati degli obiettivi preferenziali per i sistemi anticarro russo, di qualsiasi genere, e senza la copertura aerea di cui godono sono risultati molto vulnerabili. Tra l’altro  gli ucraini non hanno applicato le curiose, ma evidentemente efficaci , proterzioni antidrone usate dai russi.

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Curiose, ma efficaci, protezioni anti drone russe

L’uso sul campo comunque è stato sicuramente utile per i militari USA, che hanno roa un’idea ben chiara delle vulnerabilità dell’Abrams in un campo di battaglia reale contro un vero avversario non raccogliticcio. Una prova fatta sulla pelle dei soldati ucraini . Che senso ha avuto mandare delle versioni superate del carro, in numero limitato, su un campo di battaglia tanto pericoloso?


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Questa argomento è stata modificata 1 settimana fa da dana74

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dana74
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lo sostituiranno con questo? Vai con nuovi appalti?

Entra in servizio nell’esercito USA il primo carro M-10

L’esercito USA prende in servizio, dopo lungo tempo, un nuovo mezzo corazzato, che è un ibrido fra un carro leggero e un cannone d’assalto. Si tratta del M -10 Booker, con cannone da 105 mm

L’Esercito degli Stati Uniti ha ricevuto il suo primo veicolo blindato da combattimento M10 Booker durante una cerimonia di consegna presso l’Aberdeen Proving Ground nel Maryland. L’aspetto è quello di un carro armato (MBT, Main Battel Tank), ma, in realtà, è un blindato per il combattimento della fanteria o, al limite, l’evoluzione moderna di un carro leggero. La definizione ufficiale è cannone d’assalto.

Il modello di produzione sarà iscritto a un test operativo con la 82esima Divisione Aviotrasportata nei prossimi mesi, seguito dalla messa in campo della prima compagnia operativa di veicoli M10 Booker entro l’estate del 2025.

Inoltre, l’M10 sarà sottoposto a test nei prossimi due anni per garantire che soddisfi gli standard dell’esercito. Le esercitazioni di affidabilità e manutenibilità per il fuoco e la mobilità saranno incluse nella valutazione.

“Sottoporremo il veicolo anche a prove di qualificazione e test di produzione in condizioni desertiche, artiche, temperate e tropicali, sfidandolo con ostacoli come vuoti e muri da scalare, e impegnandolo con minacce reali per garantirne la sopravvivenza”, ha detto l’ufficiale esecutivo del programma Sistemi di Combattimento Terrestre dell’Esercito USA, il Maggiore Generale Glenn Dean.

Presentato per la prima volta nel 2023 durante la celebrazione del 248° anniversario dell’esercito in Virginia, il veicolo è destinato ad assumere il ruolo di cannone d’assalto, rafforzando le forze di manovra leggera delle Brigate di Fanteria.

Dopo lungo tempo l’esercito USa aL’M10 Booker

Prodotto da General Dynamics Land Systems, l’M10 Booker è un cannone d’assalto con l’aspetto di un carro armato leggero derivato dal mezzo austro-spagnolo ASCOD.

Il suo cannone principale a fuoco diretto da 105 mm è supportato da una mitragliatrice pesante M2HB da 12,7 mm e da una mitragliatrice M240B da 7,62 mm.

Ha un raggio operativo fino a 560 chilometri e può raggiungere una velocità massima di 72 chilometri all’ora. Un buon risultato per un mezzo che è piuttosto pesante, 42 tonnellate, molto più del mezzo da cui è derivato. Non ci sono dati precisi sulla corazatura, ma proprio questo dato fa presumere che non sia indifferente, superiore ai 30 mmpiù corazzatura reattiva del Bradley.

La produzione iniziale a basso ritmo di 258 milioni di dollari di General Dynamics per il veicolo è prevista per il completamento entro ottobre 2025. Ne dovrebbero essere consegnati oltre 500.

https://scenarieconomici.it/entra-in-servizio-nellesercito-usa-il-primo-carro-m-10/


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dana74
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La Spagna ottiene di produrre componenti per i missili Patriot, ma deve mandarli in Ucraina

Una società spagnola ottiene un contratto per partecipare alla costruzione del missile antiaereo Patriot EMS,, ma Madrid deve inviare anche un po’ di missili in Turchia

Lockheed Martin ha firmato un accordo con il Grupo Oesia in Spagna per la produzione di componenti per il potenziamento del segmento missilistico (MSE) del Patriot Advanced Capability – 3 (PAC-3). Quindi anche la Spagna partecipa alla produzione dei missili antiaerei che sono alla base della difesa aerea NATO.

L’azienda di Madrid produrrà cavi e cablaggi elettronici del PAC-3 MSE per la catena di fornitura globale del PAC-3 MSE, dopo il trasferimento di tecnologia e assistenza.

“La nostra collaborazione con Grupo Oesía porterà competenze industriali critiche in Spagna, potenziando le sue capacità di Difesa Integrata Aerea e Missilistica (IAMD) contro le crescenti minacce”, ha dichiarato Brenda Davidson, Vicepresidente dei Programmi PAC-3 di Lockheed Martin.

“Siamo ansiosi di collaborare con la base industriale spagnola e di rafforzare le nostre relazioni esistenti”.

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Batteria Patriot spagnola in Turchia

Però la Spagna manda missili Patriot in Ucraina

La Spagna ha però accettato di fornire missili Patriot all’Ucraina di fronte alle pressioni della NATO e dell’UE affinché i Paesi europei che possiedono questo sistema di fabbricazione statunitense li consegnino a Kiev per rafforzare la difesa antiaerea contro gli attacchi russi, secondo El Pais.

l trasferimento di un piccolo numero di missili – ogni unità costa più di un milione di euro e ha un tetto di 24 chilometri e un raggio d’azione di 150 chilometri –  è avvenuta come soluzione secondaria a fronte della domanda di Zelensky di ottenere una batteria completa di missili dalla Spagna, che, attualmente, si trova ad Adalia per la difesa del lato sud della NATO, completa di stazione radar e di centro di controllo.

La Spagna ha tre di queste batterie, comprate di seconda mano dalla Germania, e la consegna di una batteria intera sarebbe stato un danno enorme per il sistema spagnolo, per cui Madrid è riuscita a ridurre le pretese a qualche missile.

Patriot PAC 3

Miglioramento del segmento missilistico

La versione MSE, alla cui produzione ora collabora anche Madrid,  presenta un motore a razzo solido più grande, a doppio impulso; alette più grandi; attuatori e batterie termiche aggiornate rispetto al PAC-3, che garantiscono una maggiore gittata e altitudine.

Utilizza la tecnologia hit-to-kill per l’intercettazione, esercitando sul bersaglio un’energia cinetica maggiore rispetto a quella possibile con la frammentazione dell’esplosione, secondo Grupo Oesia.

Quindici Paesi in tutto il mondo hanno scelto il missile per le loro esigenze di difesa aerea, tra cui la Spagna.

Migliorerà la capacità dei battaglioni Patriot spagnoli di difendersi da missili balistici tattici, missili da crociera e aerei. Comunque mentre l’Ucraina vuole sei batterie per la protezione dei centri principali, la Spagna deve cavarseloa con solo tre batterie , di cui una stanziata a protezione della Turchia.

 


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