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Gli Usa chiedono l’assedio finanziario per l’Iran


Tao
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BRACCIO DI FERRO NUCLEARE ALLO STUDIO OVALE IN DISCUSSIONE SANZIONI CHE NON COLPISCONO IL COMMERCIO DI GREGGIO

La Casa Bianca studia un piano di sanzioni all’Iran che colpiranno le transazioni finanziarie internazionali più dei commerci. Questo è emerso dal colloquio avuto nello Studio Ovale fra il presidente degli Usa, George W. Bush, ed il premier australiano, John Howard, durante il quale è stato esaminato nei dettagli il dossier delle possibili sanzioni che potrebbero essere varate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu oppure - se dovesse continuare l’opposizione di Mosca e Pechino - concordate da una coalizione di nazioni accomunate dalla volontà di impedire a Teheran di possedere l’arma atomica. «L’intento delle sanzioni sarà di bloccare ogni transazione fra Teheran e le piazze finanziarie di Londra, Francoforte e Tokyo - ha spiegato al termine dei colloqui una fonte diplomatica - senza quindi avere effetto sulle esportazioni di petrolio».

Il ministro degli Esteri australiano, Alexander Downer, ha aggiunto ulteriori dettagli, facendo sapere che Canberra «condivide in linea di principio» l’idea di «sanzioni finanziarie» inquanto «più efficaci di quelle commerciali». In concreto l’effetto sarebbe di impedire alla Repubblica Islamica di gestire i prestiti finora avuti o di ottenerne di nuovi, così come diventerebbe assai difficile ricevere investimenti stranieri o farne all’estero con il risultato di rendere impossibile l’emissione di titoli sui mercati internazionali al pari dell’acquisto di titoli esteri. Nel complesso le sanzioni finanziarie assomigliano ad una ripetizione in grande stile delle misure finora adottate dagli Usa nei confronti della Corea del Nord. «L’altro vantaggio di questo tipo di misur

Maurizio Molinari
Fonte: www.lastampa.it
17.05.06


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