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Glucksmann-Il nuovo ordine mondiale...passa per Damasco


marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8306
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RIVOLUZIONI E CONTRORIVOLUZIONI

Il nuovo ordine mondiale ora passa anche per Damasco
di Andrè Glucksmann

Gennaio 2011-dicembre 2012. Dopo l'euforia viene la depressione: le rivoluzioni arabe avrebbero forse provocato solo il passaggio da dittature militari a minacciose dittature religiose, in Egitto come in Tunisia? Noi europei, disincantati, dimentichiamo facilmente i capovolgimenti e le lunghe peripezie che abbiamo vissuto per accedere a una democrazia ancora imperfetta: la nostra «primavera dei popoli» risale al 1948. Quanto tempo è passato, quanto sangue è stato sparso da allora! L'inizio delle «primavere arabe» rimonta a soli due anni fa: è recente rispetto alla conquista delle libertà fondamentali che ha intrapreso l'uomo moderno. E le «primavere arabe» non hanno detto la loro ultima parola, c'è ancora resistenza ai diktat degli integralisti, a piazza Tahrir come sull'avenue Bourghiba.

Si chiama «rivoluzione» un cambiamento di regime ottenuto con mezzi illegali e l'intervento massiccio di importanti frazioni della popolazione che manifestano la loro volontà sulle piazze. Diversamente dai colpi di Stato, o dai cambiamenti costituzionali ottenuti attraverso le urne, il sollevamento popolare, più o meno insurrezionale, è il segno distintivo delle «rivoluzioni», quelle che hanno conosciuto la Tunisia e l'Egitto nella primavera del 2011. Allo stesso modo, durante le «rivoluzioni colorate» che le hanno precedute nell'Europa un tempo sovietica, i bagni di sangue sono stati evitati. Le rivoluzioni «di velluto» in Europa centrale, la rivoluzione «delle rose» in Georgia e la rivoluzione «arancione» in Ucraina hanno fatto «sgombrare», un decennio più tardi, i despoti e gli occupanti senza colpo ferire. Sgombrati provvisoriamente?

Pericolosi soprassalti possono ancora intervenire, in Ucraina, in Georgia, a Tunisi e al Cairo. Resta tuttavia il fatto che siamo usciti dai modelli giacobini, bolscevichi o nazisti. Di conseguenza, questi sconvolgimenti politici e sociali sono incompiuti nei loro programmi, incerti nei loro orientamenti. Cerchiamo di non cadere in errore, questa «uscita» dal terrore è decisiva e il potere di seduzione delle nuove insurrezioni democratiche inquieta i tiranni ben al di là delle frontiere. Pechino censura su Internet il «gelsomino», perché il profumo di Tunisi potrebbe contagiare i propri cittadini. Mosca si allarma per la forza dell'esempio quando, a decine di migliaia, i russi sfilano contro il campione della frode elettorale. I despoti preparano le loro controffensive.

A cominciare da Assad che bombarda i suoi concittadini da oltre un anno. Forza dell'esempio per forza dell'esempio! Il massacro dei siriani è il punto culminante di una controrivoluzione generale che mira a bloccare il contagio della libertà. Seguendo l'esempio degli ayatollah di Teheran, che nel 2009 si scatenarono selvaggiamente contro i giovani e i riformatori scesi nelle piazze per reclamare il rispetto delle urne, Damasco rincara la dose della crudeltà e si assicura a sua volta il sostegno diplomatico e militare di Mosca e (più lontano) di Pechino. La santa alleanza dei poteri autocratici contro l'emancipazione dei popoli è mondialmente all'ordine del giorno.

Gli europei hanno il grande torto di assistere passivamente allo spettacolo della restaurazione, e di osservare passivamente da un anno l'estendersi dei massacri in Siria. Non si tratta di oscenità circoscritte e locali, Bashar Al Assad instaura un precedente. Alla domanda: cosa è consentito contrapporre alle aspirazioni delle piazze? La risposta suona semplice e chiara: uccidete! Lascia l'Onu muta. E non dispiace al partito comunista cinese, che ancora oggi si assume il massacro degli studenti sulla piazza Tienanmen (1989). Va perfettamente bene allo stato maggiore russo che insanguina il Caucaso da quasi vent'anni (se non da tre secoli) e soddisfa Putin, il suo capo stratega per il quale 40.000 siriani caduti nell'ultimo anno non rappresentano nulla di scandaloso né di eccezionale, considerate le sue azioni militari contro i civili ceceni. Il Cremlino, Pechino, Teheran, contano su di te, Assad, fratello mio, per far passare il gusto insopportabile di libertà che potrebbe impadronirsi dei loro cittadini, dei loro vicini, dell'intero pianeta.

Al diavolo l'ingenuità. La mondializzazione non è solo un affare di soldi, non si limita ai flussi finanziari e agli scambi economici. I modelli di rivoluzioni dolci, dello stile di quelle di Praga e Varsavia, o di Tunisi e del Cairo, sono anche mondialmente imitabili, così come le repressioni dispotiche senza Dio né patria. Quale immagine dell'ordine del mondo si annuncia per domani? Fra le rivendicazioni libertarie della piazza e la morte che cade dal cielo, una parte del nostro destino si compie a Damasco.

Andrè Glucksmann
www.corriere.it
19 dicembre 2012 | 9:33
(traduzione di Daniela Maggioni)


Citazione
yahuwah
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1142
 

La solita porcheria di sempre:

André Glucksmann was born in 1937, in Boulogne-Billancourt, the son of Ashkenazi Jewish parents from Romania and Czechoslovakia.(...)

http://en.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Glucksmann

Lunga vita al popolo siriano, orribile morte per tutti i RATTI MALEDETTI PRESENTI IN SIRIA, inviati dai SOLITI MALEDETTI DELL'UMANITA'.


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eresiarca
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 761
 

"per Padre il diavolo..."


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