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Governo Svizzero finanzio' la fondazione Clinton


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http://www.liberatv.ch/it/article/33778/dopo-la-vendita-di-armi-all-arabia-saudita-un-nuovo-scandalo-per-cui-vergognarci-della-politica-estera-svizzera-i-nostri-soldi-alla-fondazione-clinton

Dopo la vendita di armi all'Arabia Saudita, un nuovo scandalo per cui vergognarci della politica estera Svizzera: i nostri soldi alla Fondazione Clinton
Il nostro Paese figura dunque fra i numerosi finanziatori di questo ente privato dove siamo in compagnia, tra gli altri, dei peggiori banditi finanziari del Mondo e di Nazioni pesantemente sospettati di legami con il terrorismo islamico: il Qatar, ad esempio, e gli immancabili sauditi. E anche sul nostro versamento si allunga l'ombra della corruzione

di Andrea Leoni - 14 novembre 2016

Dopo la vendita di armi all'Arabia Saudita, nel weekend abbiamo scoperto che c'è un altro motivo per vergognarci della nostra recente politica estera. La Svizzera ha infatti versato mezzo milione di franchi alla Fondazione dei Clinton, tra il 2011 e il 2013. Ma la notizia è emersa soltanto nell'anno del Signore 2016, dopo che Hillary ha perso le elezioni presidenziali contro Donald Trumo.

Il nostro Paese figura dunque fra i numerosi finanziatori di questo ente privato dove siamo in compagnia, tra gli altri, dei peggiori banditi finanziari del Mondo e di Nazioni pesantemente sospettati di legami con il terrorismo islamico: il Qatar, ad esempio, e gli immancabili sauditi.

Ma non è la sola compagnia a doverci far arrossire: sulla Fondazione Clinton aleggiano infatti pesanti sospetti di corruzione. L'accusa, in due parole, è che le donazioni servissero per ottenere una corsia preferenziale verso l'ufficio di Hillary, al tempo in cui rivestiva il ruolo di Segretario di Stato, cioè della più importante carica del gabinetto della presidenza degli Stati Uniti. E già allora, sia detto tra parentesi, si intuiva che per la successione di Barack Obama l'ex first lady sarebbe stata tra le candidature più accreditate.

Secondo un’inchiesta dell’Associated Press dello scorso 23 agosto, “più della metà delle persone estranee a incarichi governativi che hanno incontrato Hillary Clinton mentre era Segretario di Stato hanno finanziato – attraverso una donazione personale o tramite società – la Clinton Foundation”. La testata americana parla di “almeno 85 personalità non legate all’attività governativa che hanno incontrato la Clinton mentre era a capo del Dipartimento di Stato e che hanno dato un contributo al programma internazionale della fondazione, per un totale di circa 156 milioni di dollari raccolti”. Accuse che hanno trovato conforto anche in alcune rivelazioni da parte di Wikileaks.

Ufficialmente il nostro Dipartimento degli esteri riferisce che la donazione della Svizzera è servita per un progetto in favore della riduzione della mortalità tra le partorienti e i nascituri in Liberia. Ma con tutti gli enti e le associazioni che ci sono nel Mondo per sostenere programmi di solidarietà e di sviluppo, perché finanziare proprio quello dei Clinton? La possibile risposta a questa domanda - ufficiosa, of course - secondo quanto riferisce la stampa svizzera tedesca è sfuggita a Michelin Calmy Rey (*), che all'epoca era il nostro ministro degli esteri, durante una conferenza pubblica a Soletta nell'estate del 2011 (occhio alle date): "Conosco bene Hillary Clinton e questa conoscenza può aiutare ad esempio nella questione della pressione del fisco USA sulle banche svizzere”.

Se le indagini proseguiranno toccherà agli investigatori e alla giustizia americana, stabilire se la Fondazione Clinton fosse davvero il crocevia di un enorme scandalo di corruzione internazionale. Sul piano politico, invece, resta la spregiudicatezza di una mossa - e non è stata l'unica commessa da madame Calmy Rey negli anni trascorsi a Palazzo - che infanga la politica estera di un Paese che dovrebbe essere neutrale non solo nella forma ma anche nella sostanza (soprattutto se si utilizzano i soldi dei contribuenti).

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(*) allora Consigliera Federale (socialista), dirigeva il Dipartimento degli affari esteri


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http://www.ticinonews.ch/svizzera/328368/clinton-foundation-bufera-a-berna

Clinton Foundation, bufera a Berna
Piovono critiche su Calmy-Rey per la donazione alla fondazione di Hillary Clinton: "Gravissimo errore politico"

readzione - 14 novembre 2016

È inevitabilmente montata la polemica in Svizzera dopo il versamento di 484'000 franchi da parte della Direzione dello sviluppo e della cooperazione alla Clinton Foundation, la fondazione a fini benefici della famiglia Clinton, tra il 2011 e il 2013. La Clinton Foundation è attualmente nel mirino dell’FBI per presunte malversazioni.

Il denaro, ricordiamo, era destinato a un programma per la riduzione della mortalità tra le partorienti e i nascituri in Liberia.

La Direzione dello sviluppo e della collaborazione dipende dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) che era diretto all’epoca da Micheline Calmy-Rey. Inutile dire che l’ex ministra socialista è stata immediatamente bombardata dalle critiche. Già nella giornata di ieri Berna aveva invitato a smorzare i toni e a non strumentalizzare le donazioni a scopo benefiche, ma non è bastato.

Dalle colonne della "Schweiz am Sonntag" alcuni diplomatici avevano criticato il versamento da parte di uno stato neutro come la Svizzera a favore di una fondazione legata a un ex presidente USA. Al “24Heures”, invece, il consigliere nazionale UDC Luzi Stamm ha definito la questione “molto problematica” e ha puntato il dito contro Calmy-Rey.

Critiche sono piovute anche dalla sinistra: Carlo Sommaruga ha infatti parlato di “errore politico”, in quanto è “inusuale” che la Direzione dello sviluppo e della cooperazione abbia ricorso a una fondazione per finanziare un progetto umanitario.

Micheline Calmy-Rey, durante un'uscita pubblica, aveva detto di conoscere bene Hillary Clinton e che questi sviluppi avrebbero potuto aiutare nella questione della pressione del fisco USA sulle banche svizzere”.

“Affermare che questo versamento avrebbe potuto facilitare le relazioni tra la Svizzera e gli Stati Uniti sottintende che Hillary Clinton avrebbe potuto essere corrotta”, avverte Sommaruga. “Quello che ci resta da fare è controllare che questi soldi siano stati effettivamente utilizzati per opere umanitarie”.

Il presidente della Commissione della politica estera del Nazionale Roland Büchel (UDC) ha già annunciato che chiederà dei chiarimenti al DFAE durante la prossima sessione. “Didier Burkhalter dovrà rispondere alle nostre domande”.

A gettare un po’ di acqua sul fuoco ci ha invece provato Claude Béglé (PPD): “Personalmente non credo si sia trattato di un tentativo di corruzione, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione avrà fatto le sue valutazioni e concluso che la Clinton Foundation era l’organizzazione migliore per far pervenire il finanziamento. Come non bisogna demonizzare Donald Trump, non bisogna neppure farlo con i Clinton”.

Alle nostre latitudini, il primo a indignarsi è stato il deputato leghista Boris Bignasca: “Soldi pubblici ai Clinton? Ecco dove vanno i soldi delle nostre imposte federali! Il Consiglio federale deve vergognarsi!”, ha tuonato.


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http://www.ticinonews.ch/ticino/328432/clinton-foundation-una-bella-gatta-da-pelarerdquo

Clinton Foundation: "Una bella gatta da pelare”
Lorenzo Quadri e Roberta Pantani promettono battaglia alle Camere federali: "Al più presto un atto parlamentare”

di Romano Bianchi - 14 nov 2016

“E’ uno scandalo!”

Cominciano ad affiorare le prime, dure, reazioni alla notizia di un possibile coinvolgimento elvetico nello scandalo "emailgate". Sulle barricate, in particolare, i due consiglieri nazionali leghisti Roberta Pantani e Lorenzo Quadri che, interpellati da RadioFiumeTicino, hanno promesso battaglia.

“E’ una situazione su cui dovremo fare chiarezza durante la prossima sessione alle Camere” ha spiegato Roberta Pantani (*). “Solleveremo il problema insieme ai colleghi della Commissione Affari Esteri e cercheremo di chiarire i contorni di questa vicenda. Probabilmente ci saranno interrogazioni e non escludo diverse interpellanze urgenti. In ogni caso io e Quadri presenteremo un atto parlamentare al più presto. E’ una bella gatta da pelare”.

Sullo sfondo, lo ricordiamo, la donazione da quasi mezzo milione di franchi versata dalla Confederazione alla “Clinton Foundation” fra il 2011 e il 2013, giustificata alla Schweiz am Sonntag dal Dipartimento degli Affari Esteri quale partecipazione a un progetto contro la mortalità infantile in Liberia. Decisione da più parti criticata per la scarsa tempestività dell’operazione: da un lato infatti è stata effettuata nel bel mezzo della vertenza fra il fisco USA e le banche svizzere e dall’altro potrebbe confermare i sospetti dell’FBI che hanno sempre dubitato delle possibili “influenze” dell’agenda politica di Hillary Clinton (allora Segretaria di Stato).

“Trovo assolutamente inopportuno” continua Pantani su Rft, “che uno Stato debba finanziare un’associazione – privata – detenuta da due esponenti politici statunitensi di primissimo piano. Ancora peggio è il fatto che questo versamento sia avvenuto in periodo cosi delicato per le banche svizzere, durante il quale si tentava di dipanare un problema fiscale poi andato comunque a detrimento della piazza finanziaria elvetica”.

Posizioni, queste, abbracciate in toto anche dal deputato Lorenzo Quadri. “Mi sembra una calata di braghe a titolo preventivo” confida all’emittente locarnese “Forse si sperava di ungere qualche ruota ma evidentemente si è pensato male. Non è stato un gesto utile e neanche intelligente. Penso che in politica internazionale meno gesti equivoci si fanno, meglio è...fra l’altro in periodi particolarmente delicati come quello. Farsi coinvolgere in eventuali questioni legate a emailgate o cose di questo genere di sicuro non giova all’immagine del nostro Paese, tanto più che la Svizzera da questo tipo di versamento non ha ottenuto nulla. Se cosi fosse, infatti, sarebbe stata un’operazione in pura perdita”.


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oriundo2006
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Vic sei tornato ? Bene...!


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