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I Kirchner hanno fatto molto ma sui trasporti come Menem


Tao
 Tao
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I Kirchner hanno fatto tanto ma sui trasporti sono come Menem

Dopo la tragedia ferroviaria e i 51 morti del 22 febbraio Sussidi miliardari agli stessi a cui il menemismo regalò treni, bus e metrò
Di tanto in tanto, ineluttabilmente, una tragedia scuote la scena della politica argentina. L'ultima, impressionante, la mattina di mercoledì 22 febbraio, quando un treno suburbano, carico di pendolari, è andato a sbattere contro la banchina della frequentatissima stazione del quartiere Once, vicino al centro della capitale. 51 i morti (fra cui 7 paraguayani, 2 peruviani, 3 boliviani e una cilena), più di 700 i feriti. Persone umili e di classe media che dovevano andare al lavoro dai barrios occidentali di Buenos Aires e dall'hinterland.

La magistratura sta cercando in questi giorni di capire se si sia trattato di un errore del macchinista o di un problema tecnico (il cedimento dei freni). Le versioni del conduttore e dell'impresa sono contradditorie. In ogni caso, l'incidente ha messo a fuoco una delle spine più indigeste del governo di Cristina Kirchner, peronista di centro-sinistra rieletta trionfalmente lo scorso ottobre.

Il sistema dei trasporti pubblici, specialmente quelli usato dai settori più umili, è in uno stato pietoso. Néstor Kirchner, morto nel 2010, marito e predecessore di Cristina dal 2003 al 2007, ricevette uno Stato in rovina, saccheggiato dalle privatizzazioni della decade di liberismo selvaggio degli anni '90. Il peronista conservatore Carlos Menem era stato particolarmente devastante nel campo delle ferrovie, smantellando, con la complicità dei sindacati (peronisti), la rete ferroviaria più importante dell'America latina con i suoi 47 mila km di linee. 

Le trasformazioni vissute dall'Argentina nei 9 anni kirchneristi sono state tante in molti settori diversi, però un servizio così essenziale come quello dei treni, metrò e autobus urbani è rimasto al collasso, di un' ineffcienza esasperante e nelle mani di concessionari privati che ricevono fiumi di sussidi statali senza controllo alcuno. In questo ambito, i Kirchner non solo non hanno toccato l'eredità avvelentata ricevuta da Menem ma l'hanno addirittura peggiorata, con gli stessi protagonisti delle privatizzazioni degli ultimi 20 anni. Mentre ministri e sottosegretari adesso si lanciano in patetiche acrobazie retoriche per spiegare com'è che in un istante si sono perdute 51 vite, la parola da usare è una sola: corruzione.

I numeri in ballo corrispondono alla megalopoli che è Bueno Aires, che fra la capitle e l'hinterland conta non meno di 13 milioni di abitanti. Il sistema dei sussidi pubblici ha consentito di mantenere basse le tariffe, divenute irrisorie rispetto all'inflazione di circa il 20% annuo dal 2007. Un biglietto di treno suburbano costa fra i 10 e i 40 centesimi di euro; uno di bus, 20 centesimi e uno del metrò, pur essendo stato di recente raddoppiato dal sindaco conservatore di Buenos Aires Mauricio Macri, 45 centesimi. Néstor e Cristina Kirchner hanno tenuto congelate (o aumentato di poco) le tariffe dei servizi pubblici per favorire i settori di popolazioni gettati sul lastrico dal collasso del 2001.

Per far fronte alla situazione, il governo ha aumentato a livello astronomico i sussidi pubblici. Fra il 2008 e il 2011, i concessionari delle ferrovie hanno ricevuto 1161 milioni di euro, la metà solo nell'anno passato. Fra i concessionari beneficiati da questa manna si ritrovano cognomi storici dei super-ricchi d'Argentina, come i Roggio, e altri sorti durante e grazie a Menem, come i Cirigliano. 

All'impresa Trenes de Buenos Aires, dei fratelli Cirigliano, appartiene la tratta Once-Moreno in cui il 22 febbraio si è verificata la terza maggior catastrofe ferroviaria della storia argentina. Sono un'infinità le magagne dei treni dei Cirigliano: sicurezza, puntualità, pulizia, confort, investimenti. Un rapporto della Corte dei conti argentina nel 2008 offriva ragioni più che sufficienti per la revoca della concessione. Anziché agire di conseguenza, il ministro per la pianificazione, Julio de Vido, molto discusso e intimo dei Kirchner, ha invece concesso altri sussidi pubblici. Ogni incidente che capitava, e sono stati molti, veniva sistematicamente minimizzato dal governo. Come ad esempio il 3 settembre scorso, quando un treno diretto a Once, una delle quattro grandi stazioni della città, ha investito un autobus a causa dell'imprudenza del guidatore e di un passaggio a livello in cattivo stato. Undici morti ma non è cambiato niente.

Néstor Kirchner prima e poi Cristina hanno saputo mostrare le loro doti migliori nei momenti di crisi. Più di una volta hanno raddoppiato la posta e sono riusciti a intercettare e rispondere a domande sociali impellenti. Forse per Cristina è arrivate adesso il momento di mettere mano ai disastrati trasporti pubblici e ad altre infrastrutture. Dal giorno della tragedia la presidente è stata zitta, e anche nel discorso di apertura della sessione ordinaria del Congresso, giovedì, non ha detto granché. Ma qualcosa dovrà dire e fare, perché la tragedia della stazione Once era annunciata come nessun'altra e le responsabilità, che arrivano fino alla Casa rosada, sono lampanti.

SEBASTIÁN LACUNZA
Fonte: www.ilmanifesto.it
3.03.2012


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e c'è chi dice che in Argentina stanno applicando la MMT con successo..


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pehuenco
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cosa centra l'MMT! ciò che è accaduto è semplicemente l'eredità ottenuta da menem con le sue privatizzazioni oserei dire dei veri propri regali, per quanto riguarda la situazione ferroviaria al di fuori b/a è assolutamente allucinante la privatizzazione non ha portato alcun beneficio cioè zero investimenti e non è finita, c.f kirchner ha fatto uno studio (preventivo con i francesi) nel 2011 per modernizzare le linee ferroviarie si parlava di alta velocità, circa 4000 km il triangolo è buenos aires rosario (santa fè) fino a cordoba, ma è stato abbandonato motivo ufficiale il costo del materiale rotabile speciale, la realtà è un altra, la pressione delle lobby dei trasporti su gomma potentissima!, è anche vero che i servizi bus sono a dir poco eccellenti,( ovvio non i city bus, collettivo),noi ce li sognamo in europa servizi cosi, ma abbiamo altro. e i prezzi tutto sommato nella media per il costo della vita argentina, buenos aires rosario 400km, 133 pesos circa €23,75.se si vuole un servizio ancora migliore dal, aeroporto ad una destinazione tipo centro citta(70 pesos) o rosario (santa fè) c'è il manuel tienda leon per 250 pesos(per rosario) ti porta fino davanti casa! a tutte le ore del giorno! baiha blanca buenos aires 1000 km da 220 a 350 pesos qui dipende dalla stagione e i prezzi fluttuano come in borsa questo al 08/01/2012, unico neo? il pulman è il pulman a piu di 90 kmh non va, per fare 1000 km ci vogliono 11/12 ore quasi lo stesso tempo che ci vogliono da madrid a buenos aires in aereo. ora sempre la kirchner sta spingendo su i voli interni low coast sullo stampo europeo visto che tutte le città hanno un aeroporto e anche ben fatti ma con un volo solo giornaliero sigh! uno dei problemi sifatti aeroporti non hanno lo stoccaggio del carburante per il rifornimento. e le solite lobby una tra queste, transatlantica, vi dice niente sto nome? ora vedremo gli sviluppi, ma non è che con l'MMT, puoi scardinare nel giro di poco tempo lo sciempio che è stato perpetrato da anni di governi criminali, si va per gradi e priorità, in ultima analisi la piena occupazione la si crea anche cosi, evitando eccessivi automatismi, vedi esempio da noi casse senza cassiere etc..


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