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I NUOVI EQUILIBRI GEOPOLICI


mystes
Noble Member
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Ho dato notizia nei giorni scorsi del viaggio del Presidente del Brasile Bolsonaro in Russia.

Adesso vorrei approfondire e nei limiti delle mie possibilità di spiegare ai nostri lettori cosa significa questo viaggio per i futuri equilibri mondiali.

Bolsonaro ha più volte sottolineato e dato enfasi al valore commerciale e di interscambio tra i due paesi. Ciò è vero, ma fino a un certo punto. Avendo voluto enfatizzare solo questo aspetto, quello che normalmente caratterizza la maggior parte dei viaggi del Presidente brasiliano, per ultimo quello in Medio Oriente che ha fruttato al Brasile una messe di ordini e un aumento considerevole delle esportazioni, Bolsonaro ha voluto lasciare in sordina il grande valore politico di questo nuovo e diverso approccio del Brasile con la Russia.

Fino all’altro ieri, è risaputo, la Russia privilegiava i suoi rapporti politici col Venezuela, con Cuba, tutti paesi sottoposti a regimi dittatoriali comunisti e che avevano trovato nella ex URSS la stampella per proseguire liberamente nelle loro politiche liberticide.

Tra questi amici dell’ex-URSS c’era anche Lula, l’ex presidente comunista sbattuto in carcere per aver saccheggiato le risorse del petrolio e dello stato, il cui rappresentante alle ultime elezioni è stato sonoramente battuto dal rappresentante del centro-destra onorevole Bolsonaro, con un largo margine di consensi.

In occasione del viaggio di Bolsonaro in Russia, mentre questi invocava dall’areo la pace mondiale e il ritiro delle truppe russe e americane, Lula in Brasile auspicava una escalation militare e un attacco poderoso della Russia contro la Nato, con lo scopo non tanto mascherato di nuocere alla svolta geo-politica del Brasile. In due parole la vecchia politica dell’odio comunista contro la nuova frontiera brasiliana.

Il Brasile ha assunto una posizione pragmatica, mettendo in chiaro fin dall'inizio che non farà alcun tipo di dichiarazione a favore degli ucraini, dei russi, della NATO, degli Stati Uniti, cioè delle principali parti coinvolte. Questa posizione è del tutto sensata, dal momento che il Brasile non ha un ruolo in questo conflitto. E, poiché la posizione brasiliana è sempre quella di avere relazioni con tutti gli Stati, con tutti i paesi, ovviamente non avrebbe alcun senso dichiararsi in relazione al conflitto. Almeno fino a quanto sappiamo al momento, dall'ordine del giorno ufficiale. Infatti i temi che saranno trattati tra Putin e Bolsonaro coinvolgeranno le relazioni commerciali tra i paesi. Altre questioni possono sorgere, ad esempio un possibile sostegno russo all’aspirazione brasiliana di essere un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o altre questioni che sono molto specifiche per entrambi i paesi.

Approvare una simile esigenza del paese latino-americano significherebbe spostare sostanzialmente l’asse della politica mondiale verso il quadrante di destra, visto anche il modo come il Brasile ha gestito la pandemia, condannando in modo veemente tutte le politiche liberticide sostenute e difese dai paesi europei e occidentali in genere in relazione alla inoculazione dei vaccini, nonchè respingendo l'interfenza anti-sovranista di gruppi finanziari e farmaceutici.

Infine, mentre l’occidente europeo e in parte anche gli Stati Uniti affondano nella recessione e vedono intere fasce della popolazione cadere in povertà, il Brasile ha conservato la qualità di vita precedente alla diffusione del virus anche con l’adozione di forti impatti di politiche sociali a favore delle fasce più povere della popolazione consentendo così all’economia di mantenersi stabile e vigorosa.

Non è un caso che Bolsonaro ha fatto in piena pandemia i viaggi internazionali più significativi e importanti, dimostrando così che la vecchia politica è ormai in congedo permanente e che i nuovi equilibri mondiali stanno

https://www.youtube.com/watch?v=tpjTlCy5wsw

 

https://www.youtube.com/watch?v=2pDsA0Q4-i0

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oriundo2006 hanno apprezzato
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mystes
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La Russia è il sesto paese dal quale il Brasile acquista più prodotti: ci sono stati 5,69 miliardi di dollari di importazioni nel 2021, secondo Comexstat. Infatti, le importazioni russe generano un valore considerevolmente elevato per il Brasile.

D'altra parte, 1,59 miliardi di dollari sono stati esportati dal Brasile ai russi, principalmente in prodotti agricoli, guidati dalla soia e dalla carne.

Dopo il viaggio di Bolsonaro questi scambi non solo verranno confermati, ma la tendenza è per un miglioramento. E ciò si deve alla decisa politica di neutralità del Brasile nei confronti della guerra della Russia contro l'Ucraina.

Ed è anche una risposta a tutti i falsi profeti della sinistra che credono sempre di sapere tutto e di essere i più intelligenti, mentre non hanno capito che la geopolitica è una cosa seria e che prescinde dalle ideologie e dagli steccati storici, destinati a cadere tutti con il crollo dell'Europa corrotta e asservita.

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