Notifiche
Cancella tutti

Ieri, in Brasile


mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1456
Topic starter  

Che non si dica che dietro le grandi manifestazioni popolari di ieri in Brasile ci sia la CIA o la longa manus di Obama perché significherebbe offendere l’intero popolo brasiliano.
Ieri nelle maggiori città brasiliane si sono svolte imponenti e pacifiche manifestazioni contro la presidente Dilma Rousseff. Contro la corruzione, contro la grave crisi politica e morale che ha fatto precipitare questo grande paese ai livelli più bassi dell’etica politica e dell’economia di questi ultimi trenta anni.
Solo a San Paolo sono sfilate oltre un milione di persone e altrettante si sono viste sfilare a Rio de Janeiro, Brasilia, Salvador e in tutti i maggiori centri.
Tutti innalzavano cartelli invocando la fine della corruzione e l’impeachment della signora Rousseff. In realtà diverse richieste di impeachment della presidente sono state già depositate nella Camera dei deputati e potrebbero essere già discusse nelle prossime settimane.
Gli ultimi sondaggi di opinione hanno registrato una caduta libera dei consensi della presidente che ha è precipitata al 7%. Basterebbe questo dato per indurre qualunque capo di governo a rassegnare le dimissioni, ma la Rousseff che gode dell’appoggio dell’ex-presidente Lula (anch’egli sospettato di essere coinvolto negli scandali della petrolifera Petrobas) e di un forte partito di sinistra, erede della sinistra storica del paese, non intende mollare perché si considera l’unta del Signore.
Intanto il Brasile che era stato una delle stelle splendenti del BRICS sta precipitando in una recessione rovinosa che sta distruggendo, complice anche l’alta inflazione, il salario dei ceti più deboli e la ricchezza delle classi medie. E’ proprio da questi gruppi sociali che sale l’urlo di indignazione e di rivolta.
Tutti si augurano una soluzione pacifica di questa crisi, anche perché dopo l’ultima minaccia del presidente di un sindacato di sinistra di ricorrere alle armi per fermare la protesta popolare, c’è il fondato rischio che il Brasile precipiti in una guerra civile o subisca un colpo di stato ad opera di qualche fazione militare.


Citazione
bertol
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 69
 

In Brasile ieri sembra ci sia stato un flop delle manifestazioni organizzate dal principale partito di destra all'opposizione: 400 mila manifestanti in tutto, contro il milione in marzo e 600 mila ad aprile. Dietro ci sono gli USA che tentano di ripèrendere il controllo del sudamerica ed in cui il Brasile è sempre stato considerato lo Stato decisivo; rivoluzioni colorate all'insegna della demagogica lotta generica alla corruzione. Gli Usa stanno cercando di riprendere l'iniziativa, dopo oltre un decennio di ritirate a furor di popolo: Brasile, Venezuela, Argentina, Bolivia, Equador, Nicaragua sono gli Stati sovrani da destabilizzare per rompere le loro alleanze strategiche con Brics, Russia e Cina. Dimentichiamo che in questo ultimo decennio decine di milioni di persone sono uscite dalla miseria secolare, a cui Usa ed Europa, anche con sanguinose dittature, avevano condannato questo continente? Gli Usa soffiano sul fuoco di questa congiuntura economica internazionale sfavorevole ai Paesi in sviluppo.


RispondiCitazione
Denisio
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 194
 

Il Brasile ha dei cittadini attivi che non hanno paura di dire quello che pensano....non è quello che succede in Brasile che dovrebbe preoccupare quanto quello che non succede in italia quando un governo non votato sta PALESEMENTE distruggendo un paese ...

Ricordiamo che negli anni della lotta armata 64-69 gli studenti universitari imbracciavano i fucili e organizzazvano sommosse e lotte continue, tra queste nel 69 a RiodeJaneiro fu sequestrato l'ambasciatore USA e Dilma vent3nne sembra facesse parte della stessa organizzazione che lottava contro la dittatura...


RispondiCitazione
mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1456
Topic starter  

Avevo scritto "Che non si dica che dietro le grandi manifestazioni popolari di ieri in Brasile ci sia la CIA o la longa manus di Obama perché significherebbe offendere l’intero popolo brasiliano."
Ma toh! arriva il sig. Bertoldo e dice che dietro la manifestazione c'è l'America e che è stata un flop.
Si vada a vedere le foto di Rio e di San Paolo e si renderà conto che non è stata un flop e che c'erano qualcosa di più di 400 mila persone.
Dire poi che è sta una manifestazione di destra è ridicolo: in Braslile non esiste più la "destra" da molto tempo!Esiste la destra economica che appoggia il partito di Lula.


RispondiCitazione
cdcuser
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 555
 

@mystes
i tuoi amichetti di São Paulo te le raccontano un pó maluccio le cose ....
con un parlamento (camera e senato) al 70% (voglio essere generoso) formato da veri e propri banditi ad iniziare dal presidenti di detti organi (e in special modo quello della camera), non c'é nessun bisogno di "scomodare" la cia 😈


RispondiCitazione
mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1456
Topic starter  

Infatti, non c'è alcun bisogno di scomodare la CIA. Sono la corruzione e gli scandali che prosperano nella Camera e nel Senato che appoggiano il governo che stanno affondando il Brasile... 🙁


RispondiCitazione
cdcuser
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 555
 

si, ma quei banditi lá qualcuno li paga profumatamente e non da oggi.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

si, ma quei banditi lá qualcuno li paga profumatamente e non da oggi.

in cambio hanno la foresta amazzonica.... vuoi mettere ❗


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 22
 

Scusate, in Brasile ci vivo da una mezza vita ormai e posso dirvi la mia. A guidare le manifestazioni, che comunque in molte città sono state un flop a dir poco, ci sono soprattutto le classi alte e privilegiate, che a partire dal governo Lula negli ultimi 12 anni si sono visti erodere una piccola parte dei propri privilegi feudali. I sondaggi danno la popolarità di Dilma fra il 30 e il 19% (dove avete letto il 7%?). Gli scandali hanno colpito proporzionalmente tutti i partiti. Questo non toglie naturalmente le responsabilità gravissime di Dilma, con decisioni autolesionistiche di politica economica e politica monetaria prese negli ultimi 4 anni. Pessime anche molte delle nomine di collaboratori, ministri e presidente del banco centrale, spesso di area liberista. Il boccone grosso dietro tutti gli scandali è comunque quello della Petrobras (ma non solo), gioiello statale dell'energia, la cui privatizzazione e smembramento fa gola ai giganti che guidano la globalizzazione. Infine, non è difficile immaginare chi sarebbe ben felice di vedere un pezzo dei mattoni sbriciolarsi. L'uscita di scena di Dilma, comunque difficilmente evitabile a questo punto, rappresenterebbe un automatico riassestamento geopolitico a tutto favore USA.


RispondiCitazione
mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1456
Topic starter  

Mi dispiace essere frainteso ed essere considerato filo USA. Non lo sono mai stato e non lo sarò mai. Io credo che il Brasile abbia bisogno di uno stato integro e nazionalista, come lo avrebbe potuto concepire un Simon Bolivar o un Getulio Vargas: questa sinistra brasiliana ha mostrato i suoi limiti e soprattutto l'incapacità di stare al passo con i cambiamenti in atto in quella società. Ha ancora una visione di classe, conflittuale, ristretta e terzomondista e soprattutto ha ceduto, senza provare vergogna, alle tentazioni dell’arricchimento illecito, mentre il Brasile aspira al ruolo di grande potenza che possa stare alla pari con giganti come la Cina e la Russia. Dire che alle manifestazioni di domenica c’erano solo i ricchi e le classi benestanti (è la tesi purtroppo della signora Dilma Rousseff nell’ansia di arrivare a uno scontro di classe di triste memoria) significa in primo luogo non aver osservato bene le immagini delle manifestazioni ed ignorare che l’attuale crisi politica ed economica sta danneggiando in primo luogo i salariati e i lavoratori. I ricchi in questo momento avrebbero tutto l’interesse a starsene quieti. Se la Petrobras verrà privatizzata (ho i miei dubbi!) la colpa sarà solo dei dirigenti nominati in primo luogo da Lula che hanno trasformato quella grande società petrolifera in una specie di cassa del mezzogiorno la quale ha distribuito soldi agli amici, agli amici degli amici e ai compari. In alcuni ambienti governativi si è anche sentito che è preferibile convivere con la corruzione perché alla fine dell’operazione giudiziaria in corso, simile a quella di Mani Pulite, c’è il rischio che arrivi un Berlusconi (sic!).


RispondiCitazione
Condividi: