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Il falso problema del signoraggio

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Boero
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Scritto da Francesco
15 Agosto 2009

Il signoraggio, ossia la differenza tra il valore nominale e il valore intrinseco della moneta (valore di facciata contro costo di produzione) viene incamerato dalla banca centrale (di proprietà privata) e dal sistema bancario (anch'esso privato), a danno del popolo e, per il non sequitur tanto amato dagli statalisti nonché dai signoraggisti che identificano strettamente il popolo con chi lo governa, dello stato.

Per quanto ciò sia in parte vero, per quanto esista in effetti un grave problema legato all'emissione di moneta-debito (anzi che moneta-merce) da parte della banca centrale (quel problema della fiat-money, della moneta creata dal nulla senza alcun corrispettivo reale, da noi sempre affrontato), esso non si risolve con il passaggio della creazione e gestione del denaro dall'ambito privatistico a quello statale.

In altre parole il problema del signoraggio, così come esaminato dai cosiddetti signoraggisti, è un falso problema che niente ha a che fare con la vera questione monetaria, radice dei problemi economici di questi ultimi anni e soprattutto dell'ultimo.

Riportare la creazione di moneta dal nulla dall'ambito privato (o per essere più corretti, dall'ambito parastatale come di fatto è quello della banca centrale monopolista) in seno allo stato, non risolve quindi il problema della questione monetaria da noi discusso, che tanti danni continua a fare nella struttura economica e sociale, bensì ne sposterebbe semplicemente la sede con rischi in potenza maggiori e più gravi di quelli attuali.

Cerchiamo di spiegarne una volta per tutte le ragioni, cosa fatta finora in maniera solo approssimativa nel nostro forum di discussione. Ragioni che oramai dovrebbero essere ben ovvie a chi ha potuto leggere i nostri due libri: Prevedibile e Inevitabile, e Inflazione Malattia Primaria che affrontano in maniera ben chiara la questione monetaria.

Il problema monetario non risiede tanto nel beneficiario effettivo di un sistema monetario basato sull'emissione di denaro cartaceo, che presenta e offre quindi un ampio margine di signoraggio. I signoraggisti hanno sì ragione su una cosa: trattasi della più colossale truffa a danno del popolo. Peccato che non riescano a capirne bene i motivi, i meccanismi, e le cause economiche.

Vediamo quindi le falle del ragionamento dei signoraggisti partendo dalla loro definizione di debito pubblico dove risiede uno dei più clamorosi errori delle loro argomentazioni:

"E' la somma di tutto il denaro che lo Stato (in generale, le amministrazioni pubbliche) è costretto a chiedere in prestito al mercato per coprire la mancanza di denaro che lo Stato stesso ha accumulato nel tempo per far fronte alle proprie spese, mancanza dovuta all'aver delegato al sistema bancario il potere di emettere moneta".

Sbagliato: la mancanza non è dovuta all'aver delegato il potere di emettere moneta, la mancanza è dovuta al non riuscire a coprire le spese con il denaro prelevato (o meglio estorto) ai cittadini sotto forma di imposte e tasse varie, peraltro in aumento inarrestabile e che ricordiamo essere oramai in questo paese pari a circa il 75% del reddito medio del cittadino italiota (contro un prelievo forzoso di circa l'8%-10% fino a fine XIX secolo quando non esisteva neanche la tassa sul reddito... si legga a proposito For Good and Evil, l'influsso della tassazione sulla storia dell'umanità di Charles Adams, edizione liberilibri, oppure Elogio dell'Evasore Fiscale di Leonardo Facco, Aliberti Editore).

Il fatto che lo stato riesca o possa coprire il buco dovuto a una mala gestione della res publica (peraltro sempre più inutile, invadente, inefficiente, macchinosa, burocratica) grazie a un'ulteriore confisca di valore dovuta al fenomeno inflazionistico (cioè dell'aumento della massa monetaria in circolazione), sia esso generato direttamente dalla banca di proprietà statale (come accadeva una volta o come accade ancora oggi in qualche altro paese), oppure indirettamente grazie all'aiuto di una banca centrale di proprietà privata con privilegio monopolistico di concessione statale (come accade oggigiorno da noi), poco cambia. Sempre di confisca trattasi, da aggiungere a quella ben più chiara di natura fiscale.

Di certo, sotto l'attuale sistema, la copertura del buco tende a redistribuire qualche beneficio ben visibile a favore del sistema bancario privato e della banca centrale (non a caso monopolista! infatti per definizione ogni monopolio STATALE si traduce in un beneficio monetario a favore del monopolista! su questo punto i signoraggisti mettono in risalto una verità autoevidente), piuttosto che cascare per intero nelle casse dello stato, ma poco conta in quanto agli effetti devastanti del fenomeno inflattivo causato dall'attuale sistema bancario moderno basato su banca centrale, denaro di carta o elettronico senza corrispettivo reale, e riserva frazionale.

La nazionalizzazione della banca centrale, e del sistema bancario da parte dello stato, non risolverebbe pertanto il problema del signoraggio, lo riporterebbe in ambito statale, peraltro senza più alcun controllo effettivo da parte di un agente monopolista tendenzialmente più oculato del gestore statalista, il quale in passato ha dimostrato di saper fare danni ben più gravi e devastanti del primo.

Nel 1962 Ropke ad esempio scriveva (in Economics of the Free Society, Libertarian Press, pag 108): "la peggior malattia che può colpire un sistema monetario è quel tipo di inflazione causata dal deficit del budget di governo."

Storicamente i deficit pubblici hanno causato una serie di aumenti di prezzo catastrofici che in ultima analisi hanno messo a repentaglio la struttura economica e sociale del paese. Motivo per cui nel tentativo di risolvere questo problema anche da noi si è giunti alla situazione attuale di relativa indipendenza tra il gestore della moneta (di fatto pubblica anche se di emissione privata) e il gestore della res publica.

Di certo un vantaggio nel riportare nuovamente la produzione di moneta dal nulla in ambito statale ci sarebbe: la strada verso il fallimento dello stato tornerebbe ad essere sicuramente più chiara, rapida e veloce di quella intrapresa da qualche decade sotto il naso di tutti, senza che più quasi nessuno oggi ne abbia consapevolezza (signoraggisti compresi). In alternativa lo stato dovrebbe abbandonare le proprie politiche espansionistiche sulla vita del cittadino oppure percorrere di corsa la strada verso il socialismo tout court. Dal controllo diretto della moneta al controllo diretto di ogni altra attività privata.

L'abbandono della gestione del denaro oggi "indipendente", infatti, metterebbe a nudo l'impossibilità di gestire il denaro in via centralizzata. Finalmente non si avrebbero più alcune scuse, scusanti, e fumi annebbianti che ricoprono la malagestione delle casse pubbliche e della stessa gestione monetaria.

Gli effetti tornerebbe ad essere come quelli di una volta: diretti e decisamente più immediati. Non ci sarebbe più scampo per arrivare a capire il definitivo fallimento degli stati moderni sotto il peso di un walfare quasi del tutto inutile (che oramai fa cento danni per ogni beneficio sociale che cerca di perseguire) che invece la gestione del denaro indipendente riesce ancora a offuscare.

Cosa non capisce quindi il signoraggista?

Egli identifica erroneamente il problema nel beneficiario privatistico del monopolio di emissione di moneta, e pensa di risolverlo sostituendolo con un beneficiario statale, sempre per il non sequitur che stato = popolo, e che quindi i benefici che ne trarrebbe lo stato sarebbero a tutto vantaggio del popolo, sollevato e rimborsato pertanto dagli effetti malefici della tassa di signoraggio intascata invece al momento dalla banca centrale e quindi dal sistema privatistico delle banche commerciali. Pia illusione. Anche
molto ingenua.

Lo stato e soprattutto chi lo governa non è il popolo. I conti del primo e dei primi niente hanno a che fare con i conti individuali di coloro che costituiscono il secondo. I deficit rimarrebbero deficit, l'inflazione rimarrebbe inflazione, l'eccesso di credito generato dal sistema a riserva frazionale rimarrebbe tale, e la spoliazione di valore continuerebbe ad avere sempre la stessa direzione: dal secondo ai primi.

Il problema della questione monetaria invece sta nel fatto che la moneta è stata sottratta al libero mercato, è stata sottratta agli individui per essere messa in mano a un gestore monopolista. Che esso sia statale parastatale o privato poco importa ai fini pratici. E' innanzitutto il monopolio a rappresentare il problema.

Un monopolio per privilegio che si fonda sul diritto di emissione arbitraria di un numerario utilizzato come moneta che non ha a fronte più alcun corrispettivo reale. E questo è un secondo problema, in quanto nessun gestore è in grado di poter gestire arbitrariamente e centralmente del denaro di carta o elettronico (riproducibile a volontà in quanto senza più alcun corrispettivo reale) nè tantomeno il suo costo (il tasso di interesse) senza prima o poi causare gravi problemi al sistema economico e alla struttura del capitale.

E infine, il terzo e ultimo grave problema che riguarda la questione monetaria è la riserva frazionale del sistema bancario che permette allo stesso di emettere moneta fiduciaria (anche'essa senza alcun corrispettivo reale) in eccesso rispetto alla base di fondi che costituiscono le riserve reali di capitale del sistema economico.

Anche in questo caso ha poca importanza che le banche siano statali o private. Il danno economico causato dalla riserva frazionaria, in termini del ciclo economico di boom e bust analizzato dagli economisti austriaci, dispiega i suoi effetti alla stessa maniera, sia che esso abbia natura privata che pubblica.

Il problema quindi è mal analizzato e mal posto dai signoraggisti. La soluzione al problema della questione monetaria è riportare il sistema bancario a un gold standard con copertura totale del 100% dei depositi a vista, eliminando del tutto la banca centrale (a questo punto inutile), ovvero il monopolista per privilegio statale, e lasciare che la moneta venga emessa in libera competizione da emittenti privati senza alcuna interferenza statale, al limite quella di garanzia e di certificazione di buon operato dell'emittente (attività peraltro inutile, il mercato risolverebbe il problema da solo).

Solo in tal modo il differenziale del signoraggio si ridurrebbe ai minimi termini, la moneta tornerebbe ad essere di proprietà del popolo, custodita e intermediata dalle banche, i cui profitti nel tempo si riallineerebbero con quelli di qualunque altra attività imprenditoriale. In tal modo i banchieri perderebbero il privilegio, e lo stato la tendenza a ingigantirsi.

Spostare l'attività di emissione sempre per monopolio, dalle banche private a un sistema totalmente pubblico, non eliminerebbe il problema inflazionistico connaturato alla gestione arbitraria del denaro a corso forzoso, e d'altra parte il mantenimento di una riserva frazionale continuerebbe a causare le sempre più rapide e violente oscillazioni di un ciclo economico oramai impazzito, con le conseguenze catastrofiche appena sperimentate nel 2008 e ancora tutte da sperimentare in futuro, con un danno alla popolazione sempre più ingente.

Solo il ritorno a una moneta merce generata dal libero mercato, come l'oro, e l'allontamento completo del governo dalla scena monetaria sarebbero pertanto in grado di risolvere il problema della questione monetaria, di cui il problema del signoraggio cosi come presentato è un clamoroso falso che non identifica le cause, né offre le soluzioni al problema stesso della questione monetaria ben analizzata invece da autori come Rothbard in semplici libretti come Lo Stato Falsario.

Infine una ultima nota. A sentire i signoraggisti sono i banchieri che oggi tramite il controllo della moneta dominano la politica. Ora se esaminiamo la questione ancora una volta prendendone a cuore gli effetti (secondo le loro parole la più grande truffa ai danni del popolo), poco importa che la relazione stia in questi termini, o che un domani siano nuovamente i politici a dominare i banchieri, se l'effetto rimane sempre quello della spoliazione di ricchezza ai danni del popolo.

Di fatto se con la separazione artificiale di stato e banca centrale, in termini di indipendenza uno dall'altro, il banchiere può in effetti avere assunto maggior peso e potere nei confronti del politico, sempre di collusione più o meno equilibrata tra i due soggetti si tratta. E tale deve rimanere.

L'uno infatti non potrebbe prosperare senza l'appoggio dell'altro. Il banchiere centrale ha bisogno del privilegio statale per mantenere il proprio monopolio, e lo stato ha bisogno della banca centrale e del sistema bancario di fiat money su riserva frazionale per potersi espandere a dismisura sotto le pretese delle proprie politiche di walfare, dirette al perseguimento del benessere sociale.

Il fatto di coprire i buchi ai propri bilanci grazie all'indebitamento pubblico, peraltro annaquato costantemente tramite l'inflazione generata dall'amica banca centrale, serve quindi lo scopo di poter ingigantire gradualmente il potere pubblico invadendo di anno in anno la vita privata del cittadino.

Qualora si conciliassero le richieste dei signoraggisti con quelle degli economisti austriaci, riportando cioè la banca centrale in seno statale ma sotto i vincoli in grado di risolvere la questione monetaria, con copertura aurea e 100% di riserva bancaria, non solo la banca centrale di fatto non servirebbe più a niente, e sarebbe un controsenso in un sistema così reimpostato, ma lo stato stesso dovrebbe entro brevissimo tempo risanare il proprio debito tramite un gigantesco ridimensionamento di se stesso e delle proprie politiche redistributive, pena il fallimento immediato. Cosa ovviamente non desiderabile dal potere politico.

La collusione pertanto è necessaria e indispensabile, ed è solo in virtù della stessa, ago della bilancia più o meno a favore di uno o dell'altra fazione, che entrambe stanno riuscendo a ridurre l'uomo a uno schiavo del potere. Che quest'ultimo sia perfettamente bilanciato, o leggermente sbilanciato a favore di quello bancario o di quello statale, poco cambia in quanto ai deteriori effetti della collusione stessa. Senza un bilanciamento, le cose diverrebbero semplicemente più chiare agli occhi del pubblico, che pertanto potrebbe, come detto in apertura, rendersi conto dell'inganno e smascherare il processo di schiavitù in atto molto più velocemente di quanto invece sta avvenendo.

E quindi si va avanti con le fette di salame sugli occhi, e con tanta nebbia intorno. Le vere cause della questione monetaria continuano a venire ignorate se non dagli economisti austriaci, e il mondo ad andare avanti verso una resa dei conti ancora posticipata di qualche mese, anno... chi può saperlo, quello che sappiamo alla luce dei megasalvataggi bancari attuati dagli stati nel corso dell'ultimo anno, è che la collusione ancora una volta si è rinnovata e rafforzata, e i due gruppi di potere scavano sempre più a fondo nelle nostre tasche, mentre tanti, troppi confondono cause con effetti e litigano per la risoluzione di problemi di poco conto che lasciano di fatto le cose invariate e i danni penetrare sempre più a fondo nella struttura sociale ed economica.


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Anonymous
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Un altro adoratore del Gold Standard e della scuola austriaca... ma basta!!!


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RobertoG
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Io non sono un economista, ma mi sembra ragionando con semplice buon senso, che con un sistema del genere si darebbe la stura ad ogni diseguaglianza.

Ogni riccastro costituirebbe il proprio centro di potere, una sorta di piccolo stato all'interno del quale esercitare il proprio monopolio. Per gli altri non resterebbe che subire. Una sorta di riedizione dell'antica società feudale con la sicura riconparsa dei servi della gleba. Secoli di lotte e di conquiste sociali spazzate via.

Orribile.


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Davide71
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Ciao a tutti:
intanto Francesco ha colto il problema con una lucidità ineguagliata, almeno qui intorno.
Inoltre la soluzione proposta, ancorché draconiana, il problema lo risolverebbe.
Per quanto riguarda le disuguaglianze esse derivano dal fatto che gli uomini non amano essere gli uni uguali agli altri, ma amano essere superiori agli altri, e perciò non vedo come potrebbero essere eliminate.
Si può almeno cercare di legare le diseguaglianze economiche a differenze reali nelle capacità degli uomini e non nella appartenenza a qualche cricca di potere.
In ogni caso Francesco ha detto chiaro e tondo che l'unica ragione per cui la propaganda mediatica ce la mena col fatto che le banche centrali sono private é perché così i politici possono scaricare le colpe di quello che succede su qualcun'altro, cosa che se fossero statali non potrebbero fare.
Cominciamo con il tenere bene a mente questo.


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Anonymous
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meglio dire che si dovrebbe distinguere tra il problema di oggi, cioè la crisi sistemica ed il signoraggio, che è sempre esistito.

semmai si può disquisire sul fatto che a trarre vantaggio dal signoraggio, cioè dal creare moneta come fossero caramelle da vendere siano dei privati pochi che hanno sempre e comunque un guadagno a scapito dei più e come dimostra la crisi attuale, quando i creatori di danaro sbagliano , i danni vengono scaricati sui più(OVVERO LE BANCHE IN CRISI AVREBBERO DOVUTO FALLIRE E NE SAREBBERO DOVUTE NASCERE DI NUOVE....allora sì che il capitalismo è veramente liberista , ma fino a quando loro privatizzano gli utili e socializzano le perdite non è liberismo...è SOLO TRUFFA!!!


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LucaV
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Ottimo articolo. Non c'è nulla da aggiungere, chiaro, semplice, per tutti.

Sulle diseguaglianze ha ragione davide. L'uomo tende a cercare di essere superiore agli altri. Credo sia vizio della sua natura animale. Basti vedere che in ogni sistema c'è!

Il capitalismo di oggi non è capitalismo...per semplici motivi: non ci sono capitali propri e non c'è concorrenza perfetta.

Bye!

8)


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lino-rossi
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tecnicamente ineccepibile.

politicamente infame.

anche ammazzando tutti gli ultra settantenni, gli alcolisti, i detenuti, quelli con gli occhi blu, i diversamente abili, gli speculatori, gli adepti del gold standard, ecc. la società trarrebbe economicamente giovamento.
ma non sempre ciò che funziona è ragionevolmente e moralmente perseguibile.

il gold standard sicuramente funzionerebbe, ma con l'abominevole "piccolo fardello" dell'istituzionalizzazione della legge del più forte.
NO GRAZIE!


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Anonymous
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il gold standard sicuramente funzionerebbe, ma con l'abominevole "piccolo fardello" dell'istituzionalizzazione della legge del più forte.

Mentre adesso invece... 🙄


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lino-rossi
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"Mentre adesso invece... "

la capisci la differenza che passa fra la truffa (attuata da un manipolo ben organizzato di furfanti quali ciampi, d'alema, prodi, amato, draghi, ecc.) e l'istituzionalizzazione della prevaricazione? (la sinistra avrebbe dovuto opporsi a tutto ciò che è avvenuto negli ultimi 30 anni; invece ne è stata la principale protagonista.)

nel primo caso la prevaricazione è pur sempre il frutto di una truffa; nel secondo è LEGGE.

col gold standard e con l'anarcocapitalismo ritorneremmo all'età della pietra e, soprattutto, tradiremmo la Costituzione.
la sacralizzazione del capitale (che si attua inevitabilmente col gold standard e con l'anarcocapitalismo) è uno schifo. cloroalclero farebbe meglio a buttare il cloro (e la soda caustica) sugli "austriaci".


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Anonymous
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la capisci la differenza che passa fra la truffa (attuata da un manipolo ben organizzato di furfanti quali ciampi, d'alema, prodi, amato, draghi, ecc.)

Dimenticato mica qualcuno per caso? 🙄

Comunque, vediamo...un esempio di truffa è quando qualcuno in cambio dei tuo beni o del tuo lavoro cerca di rifilarti un pezzo di carta senza valore per esempio.

e l'istituzionalizzazione della prevaricazione?

Si chiama "corso legale forzoso" ed è il sistema attuale, quello che difendi a spada tratta dalle alternative come il gold stanrdard: i furfanti di cui sopra stampano pezzi di carta colorata senza niente dietro a copertura di qualsivoglia valore e con la forza delle armi ti costringono a cedere beni e lavoro in cambio.

Quindi chi prende per il culo qui? 🙄

col gold standard e con l'anarcocapitalismo ritorneremmo all'età della pietra

Curiosamente ciò che vogliono gli economisti "sostenibili" che hanno creato il sistema attuale...e all'età della pietra usavano conchiglie e non il gold standard ma quando bisogna fare terrorismo basato sul nulla, tutto fa brodo.

e, soprattutto, tradiremmo la Costituzione.

Col quale si puliscono tutti il culo primi fra tutti quelli che stampano i foglietti di carta colorata, cosa del tutto incostituzionale.

la sacralizzazione del capitale (che si attua inevitabilmente col gold standard e con l'anarcocapitalismo) è uno schifo. cloroalclero farebbe meglio a buttare il cloro (e la soda caustica) sugli "austriaci".

La truffa e rapina a mano armata legalizzati invece vanno bene, tutto chiaro.

Notare come chi vuole mettere a morte chi non ha la sua opinione pianga poi lacrime da coccodrillo sulla "legge del più forte" e la "prevaricazione", di passaggio mentre ricordo al gentile pubblico che non sono nè un "austriaco" nè un "anarcocapitalista" ma solo allergico alle stronzate.


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lino-rossi
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allergico forse.
utile idiota, assai più probabilmente.


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lino-rossi
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l'emissione del denaro non è anticostituzionale.
anticostituzionale è l'anarcocapitalismo.

la tua forma mentis è a tutti ben chiara: completamente inutile parlare con te.


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l'emissione del denaro non è anticostituzionale.

Vediamo se adesso ci spiega anche come "carta straccia senza valore emessa da un ente privato e imposta a norma di legge (a mano armata) in monopolio" con "la sovranità monetaria è del popolo".

Pop-corn in sala.


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Davide71
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Ciao Lino:

a noi interessa cosa é giusto, non cosa é costituzionale o meno. Se stampare moneta dal nulla e regalarla a prestanome e portaborse é costituzionale che se ne frega!
L'unico scopo del Gold Standard é impedire al potere politico di perpetrare una truffa subdola ai danno dei lavoratori. Se, in presenza del Gold Standard, il potere politico ritornasse ai vecchi metodi della prevaricazione plateale almeno si mostrerebbe per quello che é: un ladro e un rapinatore.
Ma farebbe meno danni...
Vorrei tanto che leggessi il libro di Andrea De Marchi "Inflazione Malattia Primaria", il quale spiega molto bene cosa ha provocato la politica con questa mania di stampare pezzi di carta per risolvere tutti i problemi.
Non ti porterebbe via molto tempo e magari riusciresti a capire le "ragioni dell'altro".


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lino-rossi
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l'attuale politica monetaria è una farsa rispetto a ciò che dovrebbe essere.
ma da qui a passare armi e bagagli alla moneta merce, ce ne passa.

la moneta merce è un passo indietro dell'umanità che per me è inaccettabile.
conosco benissimo l'inflazione e so come affrontarla in termini "civili".


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