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Israele nell'Ocse


dana74
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mercoledì, aprile 28, 2010
Israele non deve entrare nell'Ocse!

Abbiamo più volte sottolineato come sia indispensabile, e ormai indifferibile, esercitare una decisa e forte pressione internazionale per costringere lo Stato israeliano a compiere finalmente i passi necessari per arrivare ad un accordo di pace con i Palestinesi, primi fra tutti la fine dell’assedio a Gaza e la smobilitazione degli insediamenti colonici. Ciò, del resto, è auspicato anche dall’ “appello alla ragione” pubblicato l’altro ieri su le Monde da un gruppo di intellettuali ebrei che vivono in Europa.

E, del resto, risulta davvero inaudito che la comunità internazionale non abbia ancora provveduto ad isolare politicamente ed economicamente uno Stato come quello israeliano, che ha un triste record negativo nella violazione del diritto internazionale e dei diritti umani e nel compimento di efferati crimini di guerra.

In quest’ottica, il sito web degli “Ebrei contro l’occupazione” ci ricorda l’importante appuntamento in cui, nel prossimo mese di maggio, si dovrà decidere circa l’ammissione di Israele all’interno dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Una prima riunione si svolgerà l’11 maggio, mentre il voto finale avverrà durante il Consiglio dell’OCSE, presieduto dal ministro Franco Frattini, il 28 e 29 maggio.

In Europa e in tutto il mondo è in corso una campagna volta a bloccare l’ingresso di Israele nell’organismo, e, a tal fine, basta il solo voto negativo di uno dei Paesi membri. Qui sono allegate cinque lettere in inglese da inviare via email ai rappresentanti delle nazioni più propense a votare no (Messico, Turchia, Irlanda, Svizzera e Portogallo), la sesta – da indirizzare ai ministri Tremonti e Frattini e all’ambasciatore italiano presso l’OCSE – è quella che segue.

Facciamo sentire la nostra voce!

[email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]

ATT.NE:
On. Franco FRATTINI, Ministro degli Affari Esteri
On. Giulio TREMONTI, Ministro dell'Economia e delle Finanze
Amb. Antonio ARMELLINI, Rappresentante Permanente presso l'OCSE

Oggetto: Adesione di Israele all’OCSE

L'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) prevede di riunirsi nel mese di maggio 2010 al fine di prendere una decisione formale sulla candidatura di Israele come stato membro dell'Organizzazione. Un voto per l'adesione di Israele all'OCSE sarà considerato dalla gente di coscienza in tutto il mondo come un atto di complicità decisivo e di vasta portata nel premiare e perpetuare l'occupazione, la colonizzazione e l'apartheid israeliana contro il popolo palestinese. Inoltre, comprometterà irrimediabilmente lo stato di diritto e contribuirà a rafforzare la cultura di impunità che ha permesso ad Israele di continuare a commettere crimini di guerra, che, alcuni esperti del diritto internazionale hanno descritto come un preludio al genocidio contro i Palestinesi nella Striscia di Gaza illegalmente assediata ed occupata.

Vi chiedo di far sì che Israele non sia ammesso nell'OCSE e di votare contro la sua adesione quando, a maggio, verrà fatto l'esame finale della sua domanda di ingresso. L'appartenenza all'OCSE alimenterà intensamente il militarismo, la belligeranza e l'aggressività israeliana, destabilizzando ulteriormente l'intera regione, minando la sicurezza nonché lo sviluppo sociale, politico ed economico e rendendo la ricerca di una pace giusta una meta irraggiungibile.

Non è pensabile che l’OCSE si rifiuti di tener conto delle prove presentate dalle organizzazioni per i diritti umani e della società civile nel corso del processo per l’esame della domanda di adesione di Israele[1]. Inoltre chiedo che l'OCSE riveda la sua decisione di non porre come ostacolo determinante per la sua adesione all'OCSE l'incapacità di Israele[2] di fornire statistiche economiche che distinguano tra lo stato di Israele e i territori palestinesi e siriani che esso occupa.

Ritengo inoltre che l'OCSE si renderà complice degli atti illeciti commessi da Israele, se non riuscirà ad affrontare e vedere la realtà di Israele come un potere oppressivo di occupazione e colonizzazione – come del resto ampiamente dimostrato - in Cisgiordania, Gerusalemme est e nella Striscia di Gaza e se continuerà ad ignorare che il sistema israeliano di discriminazione razziale istituzionalizzata è la causa principale della povertà estrema tra i suoi cittadini palestinesi, così come peraltro evidenziato nelle stesse relazioni dell'OCSE.

Israele, come tutti gli altri Stati, deve rispettare le norme del diritto internazionale e dei diritti umani universali e deve rispettarli prima di essere accolto come membro dell'OCSE. Il rispetto e l'osservanza del diritto internazionale e dei diritti umani sono requisiti essenziali per i membri che accettino i regolamenti dell'OCSE. La Convenzione OCSE del 1960, per esempio, afferma che, per il raggiungimento degli scopi delle Nazioni Unite, sono essenziali “capacità economica, rispetto delle libertà individuali e favorire il benessere generale." Nella "Tabella di marcia per la l'adesione di Israele alla Convenzione OCSE", adottata nel novembre 2007, il Consiglio ha osservato che, per entrare a far parte dell'OCSE, Israele deve dimostrare il suo impegno a far valere i "valori fondamentali" condivisi da tutti i membri dell'OCSE e a rispettare i parametri relativi. I valori indicati dall'OCSE includono "un impegno per la democrazia pluralista basata sullo Stato di diritto e sul rispetto dei diritti umani, il rispetto di aperti e trasparenti principi dell'economia di mercato e un obiettivo condiviso di sviluppo sostenibile."

Già condannato come uno stato che pratica l'occupazione, la colonizzazione e l'apartheid da un recente ed autorevole studio legale del Sud Africa sotto la supervisione dell'esperto di diritto internazionale ed ex relatore delle Nazioni Unite per i diritti umani, il Prof. John Dugard, Israele non si comporta conformemente al diritto internazionale e ai parametri di riferimento dell'OCSE[3]. Israele non ha ancora attuato le raccomandazioni della missione d'inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto di Gaza e non ha indagato e perseguito, dove necessario, i responsabili di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità che hanno portato alla morte di oltre 1.400 palestinesi, la maggior parte civili, nell'inverno del 2008/9. Israele non ha ancora posto fine all'assedio illegale della Striscia di Gaza, che ha portato sull'orlo della carestia quasi 1,5 milioni di palestinesi, molti dei quali profughi che Israele aveva spodestato nel 1948. Israele non ha ancora smantellato il Muro illegale nei territori occupati della Cisgiordania come sentenziato nel parere consultivo dalla Corte internazionale di giustizia nel 2004. Israele non ha ancora posto fine alla sua occupazione di quasi 43 anni della Cisgiordania, compresa Gerusalemme est e la Striscia di Gaza, non ha ancora terminato la sua impresa coloniale né rilasciato i Palestinesi arrestati e imprigionati. Israele non ha ancora trasformato il suo sistema politico e giuridico al fine di risarcire milioni di vittime palestinesi, compreso il diritto di ritorno per i profughi, e di consentire piena ed uguale partecipazione da parte dei suoi cittadini palestinesi. Solo allora Israele rispetterà gli standard delle democrazie pluraliste ritenuti fondamentali per l'OCSE.

Ribadisco le preoccupazioni espresse più volte presso l'OCSE da parte delle organizzazioni per i diritti umani e della società civile ed esigo che il nostro governo voti contro la domanda di adesione di Israele all'OCSE.

Distinti saluti,

[1] Vedere per esempio: - Lettera a Mr. Angel Gurria, Segretario generale, Ocse (22 organizzazioni della società civile e per
i diritti umani), 28 Settembre 2008:
www.arabhra.org/HraAdmin/UserImages/Files/NGO%20Letter%20to%20the%20OECD.pdf; - Lettera ai Ministri degli Esteri agli Stati membri dell'Osce extra-UE (16 organizzazioni), gennaio 2009: http://www.badil.org/en/documents/category/36-regional-bodies; Lettera dell'Arab Higher Monitoring Committee all'Ocse, 27 febbraio 2010: http://www.haaretz.com/hasen/spages/1152638.html
[2] Vedere per esempio: http://original.antiwar.com/cook/2010/03/08/israels-oecd-bid-poses-problems-for-members/
[3] http://www.hsrc.ac.za/Document-3227.phtml

Etichette: Israele, Ocse

http://palestinanews.blogspot.com/2010/04/israele-non-deve-entrare-nellocse.html


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dana74
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Israele NON DEVE entrare nell’OCSE!
FIRMA LA PETIZIONE

Care/i tutte/i,

Il prossimo maggio ci sarà il voto all’OCSE sulla canditatura di Israele. Ci vuole un solo voto negativo per bloccare il suo ingresso, e dobbiamo fare di tutto per garantire che l’Israele, già dimostratosi un potere oppressivo di occupazione e colonizzazione con un sistema di
discriminazione razziale istituzionalizzata, che commette crimini di guerra come documentato nel rapporto Goldstone dell’ONU, non entri a far parte dell’OCSE. In Europa e in tutto il mondo c’è una campagna svolta a bloccare l’ingresso di Israele.

In allegato [in fondi all'articolo] ci sono sei lettere da inviare via email:

- cinque in inglese indirizzate ai rappresentanti dei paesi più propensi a votare no (Messico, Turchia, Irlanda, Svizzera e Portogallo)

- una in italiano indirizzata ai ministri Frattini e Tremonti, insieme all’ambasciatore italiano all’OCSE.

Basta copiare e incollare il testo, aggiungere la firma e inviarlo agli indirizzi email indicati nelle lettere.

Una prima riunione dove si deciderà in linea di massima la questione si svolgerà l’11 maggio. Il voto finale sara durante il consiglio dell’OCSE, presieduta da Frattini, il 28/29 maggio.

Ricordatevi – ci vuole un solo voto negativo. Facciamo di tutto perché ci sia.

Per maggiori informazioni sulle campagne internazionali: http://holdisraelac countable. net/

Si prega la massima diffusione! Fate girare anche ai vostri amici all’estero.

Stephanie Westbrook
Loretta Mussi

ocse-italia

ocse-irlanda

ocse-messico

ocse-portogallo

ocse-svizzera

ocse-turchia

http://www.palestinalibera.org/2010/04/israele-non-deve-entrare-nellocse/


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dana74
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Firma la petizione contro l'ingresso di Israele all'OCSE

http://bit.ly/be4ksi

Mancano ormai pochi giorni all'11 maggio, data in cui si prevede la decisione dell'OCSE sull'adesione di Israele come stato membro. A meno che non ci sia una forte mobilitazione per fargli cambiare idea!

Per bloccare l'ingresso di un nuovo stato membro è sufficiente un solo voto contrario!

Si è saputo che l'Unione europea adotterà una posizione comune, perciò i paesi che hanno qualche dubbio come la Norvegia e la Turchia hanno tuttavia paura di esprimere dissenso per conto proprio. Belgio e Irlanda si sono mostrati aperti alle nostre ragioni, ma hanno bisogno di essere "spinti" per essere in grado di contestare il processo decisionale burocratico a livello UE.

Facciamo sì che sappiano di non essere soli, e che dovrebbero opporsi all'adesione di Israele senza paura. L'Israele non va premiato con la legittimazione per crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale. L'OCSE sarebbe in contraddizione con i propri principi se dovesse accettare l'adesione di Israele. Chiediamo coerenza!

Si prega la massima diffusione dei i seguenti link:

- Firma la petizione contro l'ingresso di Israele all'OCSE: http://bit.ly/be4ksi

L'obiettivo è di arrivare a centomila firme entro l'11 maggio! Le firme veranno presentate al Consiglio dell'OCSE a Parigi (vedi di seguito la traduzione del testo della petizione)

- Invia un messaggio a tutti gli stati membri dell'OCSE: http://bit.ly/cW4EBq

Riempiamo le loro caselle di posta elettronica!

Per maggiori informazioni sulla campagna internazionale:

http://holdisraelaccountable.net

Petizione all'OCSE

Alla cortese attenzione di:

Angel Gurría, Segretario generale, OCSE

Tutti gli Stati membri

Noi, cittadini di Stati membri dell'OCSE, facciamo appello ai nostri governi affinchè la richiesta di adesione di Israele all'OCSE venga respinta. Un voto per l'adesione di Israele all'OCSE sarà considerato dalla gente di coscienza in tutto il mondo come un atto di complicità decisivo e di vasta portata nel premiare e perpetuare l'occupazione, la colonizzazione e l'apartheid israeliana contro il popolo palestinese. Inoltre, comprometterà irrimediabilmente lo stato di diritto e contribuirà a rafforzare quella cultura di impunità che ha permesso ad Israele di continuare a commettere crimini di guerra, che, alcuni esperti di diritto internazionale hanno descritto come un preludio al genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza illegalmente assediata ed occupata.

Non è pensabile che l'OCSE si rifiuti di tener conto delle prove presentate dalle organizzazioni per i diritti umani e della società civile nel corso del processo per l'esame della domanda di adesione di Israele. Inoltre chiedo che l'OCSE riveda la sua decisione e ponga come ostacolo determinante per la adesione di Israele all'OCSE la sua non volontà ed incapacità a fornire statistiche economiche che distinguano tra lo stato di Israele e i territori palestinesi e siriani che esso occupa.

Il rispetto e l'osservanza del diritto internazionale e dei diritti umani sono requisiti essenziali per i membri che accettino i regolamenti dell'OCSE. Israele, come tutti gli altri Stati, deve rispettare le norme del diritto internazionale e dei diritti umani universali e deve rispettarli prima di essere accolto come membro dell'OCSE.

Un voto per l'ingresso di Israele all'OCSE è un voto a favore dell'impunità, un voto a favore dell'apartheid, un voto contro i diritti umani. Vi chiediamo di votare contro l'adesione di Israele all'OCSE.

invia a:

ocse-italia

ocse-irlanda

ocse-messico

ocse-portogallo

ocse-svizzera

ocse-turchia

http://www.forumpalestina.org/news/2010/Maggio10/01-05-10PetizioneIsraeleOCSE.htm


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umbertof75
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Io sono dell' idea che Israele ha tutti i diritti di intrare nell 'organizzazione dell' Ocse come unico stato democratico, civilizzato che esiste nel Medio Oriente!


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Erwin
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Democrazia per loro...apartheid ed omicidi di massa per gli altri!
D'altra parte i "maestri" hanno insegnato bene...Hiroshima,Nagasaki!


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dana74
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umberto se intendi il diritto di ghettizzare ed uccidere palestinesi allora sì, hai ragione, Israele è democratica.
Se intendi che Israele sola abbia il diritto di violare ogni risoluzione onu (ad oggi mi pare circa una setttantina), allora sì, Israele da proprio l'idea di cosa intenda per rispetto degli accordi.


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