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Kohl:muro Berlino cadde per bancarotta,non fu rivoluzione


helios
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I “protocolli-Kohl”: Il muro cadde per bancarotta, non per la rivoluzione
Esce in settimana il libro-intervista al cancelliere della riunificazione tedesca: “Schaeuble sarebbe stato il mio successore naturale, non lo fu perché non era sufficientemente europeista”. Dopo una lunga controversia giudiziaria sulla pubblicazione del testo, Kohl ha ritirato la denuncia

10/10/2014
tonia mastrobuoni
inviata a berlino

Alla vigilia delle celebrazioni per il 25 anniversario della caduta del Muro, le famose registrazioni dell’intervista a Helmut Kohl che stanno facendo discutere per i giudizi tranchant su Merkel o Wulff, offrono in realtà un punti di vista interessanti su alcuni passaggi chiave della recente storia tedesca, espressi da chi ha contribuito a scriverla.

Il “padre della Riunificazione” come viene festeggiato da un quarto di secolo, ha ad esempio una visione piuttosto pragmatica della cosiddetta “rivoluzione pacifica” che portò alla fine della Ddr. Proprio nei giorni in cui si ricordano le famose “Montagsdemos”, le manifestazioni del lunedì che, sfidando il regime, partivano dalla Nikolaikirche e attraversavano la città per chiedere più libertà e democrazia, viene fuori che l’ex cancelliere attribuiva alle proteste di piazza uno scarso valore. “E’ totalmente sbagliato comportarsi come se improvvisamente lo spirito santo fosse sceso sulle piazze di Lipsia e avesse cambiato il mondo”. Invece, fu la bancarotta del Patto di Varsavia e della Ddr a far implodere i Paesi comunisti: “Gorbaciov lesse i bilanci e dovette riconoscere che stava andando a fanc.. e che il regime non poteva reggere. Se voleva mantenere il comunismo, doveva riformarlo: così gli venne l’idea della Perestrojka”.

Va ricordato, soprattutto nei passaggi che riguardano i compagni di partito, che i colloqui con il giornalista del Wdr Heribert Schwan furono registrati nel 2001-2, dopo lo scandalo dei fondi neri che portò al tradimento storico della sua pupilla, Angela Merkel. E di conseguenza, alla sconfitta di Wolfgang Schaeuble, delfino di Kohl scavalcato dalla futura cancelliera. Merkel conquistò la guida del partito e del Paese invitando la Cdu, in una lettera alla Faz, a scaricare Kohl. Il livore di certe affermazioni nei protocolli, ad esempio quando sostiene che Merkel non sa stare a tavola o che di politica europea “non capisce nulla” vanno considerati anche alla luce di questi dettagli, avvenuti poco tempo prima.

Un altro punto interessante riguarda proprio Schaeuble. Nel terzo volume delle sue memorie, Kohl scrive che avrebbe voluto cedergli lo scettro da cancelliere a metà mandato, dopo la riconferma del 1994. Le cose, com’è noto, andarono diversamente. Kohl restò e si ricandidò persino, nel 1998, perdendo. Il motivo per cui riconsiderò l’impegno con il suo successore designato, nel 1996, è che il leader cristianodemocratico riteneva Schauble incapace di portare il progetto dell’euro in porto.

Kohl lo insinua nella lunga intervista ma è anche la tesi di un suo importante biografo, Hans-Peter Schwarz. Un episodio di un vertice del 1996 a Dublino sembra confermare questa tesi. Ad un certo punto l’ex cancelliere gridò: “Ma perché credete che sia ancora qui? Per l’Europa sono qui. Senza di me (l’euro, ndr) non lo farà passare nessuno, in Germania”. L’accelerazione sulla moneta unica fu, com’è noto, il risultato soprattutto di un accordo con il presidente francese François Mitterrand, che nei mesi successivi alla caduta del muro acconsentì alla riunificazione tedesca soltanto in cambio della rinuncia della Germania al suo simbolo più forte, il marco. Mitterrand temeva il potere del marco di una Germania riunificata. E Kohl era un europeista talmente convinto che riuscì a far ingoiare ai tedeschi la rinuncia alla loro amata moneta in cambio di una maggiore integrazione europea.

Le registrazioni di Schwan sono da anni al centro di un contenzioso giudiziario: Kohl avrebbe avuto il diritto di rivedere qualsiasi cosa il giornalista avesse voluto pubblicare delle 600 ore di registrazioni. Ma dopo una serie di scontri con la seconda moglie dell’ex cancelliere, Maike Richter, il giornalista ha deciso di pubblicare comunque i passaggi più importanti dei colloqui. E ieri un tribunale di Colonia ha rigettato la richiesta del politico 84enne che la pubblicazione venga bloccata. I suoi avvocati avevano annunciato che avrebbero fatto ricorso, ma è di poco fa la notizia che lo stesso Kohl ha ritirato la denuncia. Il libro uscirà questa settimana.

http://www.lastampa.it/2014/10/10/esteri/i-protocollikohl-il-muro-cadde-per-bancarotta-non-per-la-rivoluzione-VXkTzSEdHYG3M1J4VmoYGP/pagina.html


Citazione
Iacopo67
Honorable Member
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Non mi fiderei troppo di Kohl, sostenitore dell'euro e prima dell'euro deciso sostenitore dell'unificazione monetaria tra le due Germanie.
Non è vero che la Germania est fosse in bancarotta, non c'era neanche nessun rischio in quel senso, quella fu una notizia falsa che fu fatta circolare, insieme a tanta altra propaganda, perchè i tedeschi orientali accettassero più facilmente l'unificazione monetaria.
La gran parte dei tedeschi orientali non la volevano neanche, la Germania unita, ma volevano mantenere l'indipendenza e un sistema socialista.
L'unificazione monetaria è stata voluta dall'elite politica della Germania ovest per saccheggiare e annettere di fatto la Germania est.
E' una storia molto interessante perchè quei meccanismi monetari, del marco unificato, sono simili a quelli dell'euro, dove la Germania ovest ha imposto una moneta molto forte alla controparte dell'est.

Qui ve lo spiega Vladimiro Giacchè:
https://www.youtube.com/watch?v=urjuSyJnXME

C'è il libro di Vladimiro Giacchè, "Anschluss", che spiega bene queste cose.

Anche questo breve articolo già vi da un'idea di cosa è successo veramente:
http://berlinkombinat.wordpress.com/2011/10/02/3-ottobre-giorno-delunificazione/


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AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

.... E Kohl era un europeista talmente convinto che riuscì a far ingoiare ai tedeschi la rinuncia alla loro amata moneta in cambio di una maggiore integrazione europea....

O era un genio perverso o un idiota con un culo da non credere!

In ogni caso ci ha rifilato la sola del secolo!


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Luca Martinelli
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1984
 

Ma per l'amor di dio................quante cazzate.......Gorbaciov è un massone e traditore dell'Urss. Era in buona compagnia: Mitterand era massone di alto grado e tutta la banda di politici di razza era composta da massoni, come tutt'oggi, del resto. Gorbaciov ha portato avanti un piano organizzato da tempo. Andava giustiziato al momento giusto.


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helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Ma per l'amor di dio................quante cazzate.......Gorbaciov è un massone e traditore dell'Urss. Era in buona compagnia: Mitterand era massone di alto grado e tutta la banda di politici di razza era composta da massoni, come tutt'oggi, del resto. Gorbaciov ha portato avanti un piano organizzato da tempo. Andava giustiziato al momento giusto.

appunto... tutti massoni. Loro costruisconi o poi abbattono come meglio piace a loro.
Non è quindi una rivoluzione l'abbattimento del muro di Berlino.


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