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27 Giugno 2016 9:10
La morale delle auto senza conducente
Claudia Grisanti, giornalista
Un’auto senza conducente si sta dirigendo verso cinque pedoni. Può continuare in linea retta e travolgerli oppure svoltare e schiantarsi contro un muro, uccidendo il passeggero. Per quale scelta deve essere programmato il computer del veicolo? Uno studio pubblicato sulla rivista Science immagina una serie di dilemmi morali che i programmatori delle auto automatiche devono prevedere nei loro algoritmi.
Tre ricercatori dell’università della California a Irvine, Jean-François Bonnefon, Azim Shariff e Iyad Rahwan, hanno condotto sei sondaggi online tra giugno e novembre 2015, presentando ai volontari situazioni di traffico eticamente problematiche.
In un primo caso, tra sacrificare il passeggero o investire dieci pedoni, il 76 per cento dei volontari ha scelto l’approccio utilitaristico di sacrificare il passeggero. Se però il pedone è uno solo, non viene più considerato tanto morale sacrificare il passeggero. Allo stesso modo, se a bordo del veicolo si trova un familiare, il sacrificio risulta meno accettabile. I ricercatori hanno anche cercato di capire quanto fosse desiderabile comprare un’auto che si guida da sola utilitaristica, programmata in modo da sacrificare il passeggero in alcune circostanze. È emerso che l’auto utilitaristica è considerata molto morale, la migliore da immettere in circolazione. Tuttavia, pochi volontari la comprerebbero per sé.
Secondo Joshua Greene dell’Harvard University, lo studio dimostra “quanto sarà difficile creare macchine autonome che si comportino in modo adeguato alle nostre sensibilità morali”. La difficoltà nel risolvere i dilemmi etici potrebbe portare a un paradosso. Le auto senza conducente sono infatti più sicure di quelle convenzionali, causano meno incidenti e meno vittime. Se però non si riuscirà a trovare una soluzione accettabile ai problemi etici, la produzione di massa di questi veicoli potrebbe venire rimandata.
http://www.internazionale.it/scienza/claudia-grisanti/2016/06/26/auto-senza-conducente-morale
27 Giugno 2016 14:07
La morale dello studio potrebbe sintetizzarsi con la notissima (e per niente politically correct) battuta "son tutti f col c degli altri".
Non c'era alcun dubbio che fra "cinque pedoni" ed un "guidatore" tutti avrebbero scelto di fracassare testa ed ossa del singolo (un solo morto è meglio di cinque morti).
Come non c'era alcun dubbio che fra "cinque pedoni sconosciuti" e "la mamma/moglie/figlia guidatrice" tutti avrebbero scelto di sterminare i cinque cretini che vanno a zonzo (la mia mamma/moglie/figlia è più importante di 5 sfigati)
Si spera che gli esimi studiosi adesso abbiano imparato la differenza fra "valore collettivo" e "valore personale"...
27 Giugno 2016 15:22
Grande Cedric !
27 Giugno 2016 18:16
dare ad altri la possibilità di scegliere per noi porta a questo...
alla mia moto ho disattivato l'abs, prima era lei che guidava me, adesso com'è giusto che sia, sono io che guido lei
figuriamoci se devo affidarmi totalmente ad una macchina...
in sintesi, si sta spacciando della merda per progresso
27 Giugno 2016 21:25
Hei, Spada, ABS significa anti bloccaggio sistem, cioè non ti si inchioda la ruota. Okkio che t'ammazzi, se non sai frenare... 😕
27 Giugno 2016 21:30
Hei, Spada, ABS significa anti bloccaggio sistem, cioè non ti si inchioda la ruota. Okkio che t'ammazzi, se non sai frenare... 😕
l'abs allunga notevolmente gli spazi di frenata, ti assicuro che ho rischiato molto di più quando era attivato, la moto saltellava sul posteriore e andava lunga, lunghissima
e se inchiodi le ruote si bloccano ANCHE con l'abs
a conti fatti NON SERVE