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La Spagna spaventa l'Europa


Awa
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La Spagna spaventa l'Europa
Lo spread vola a 410 punti

Il taglio al rating deciso nella notte da Standard&Poor's spaventa i mercati. La disoccupazione di Madrid vola al 24,4%. Pesante Piazza Affari. La crisi spinge le quotazioni dell'oro e frena il petrolio
di GIULIANO BALESTRERI
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Monti a Bruxelles: ''Riforme necessarie''MILANO - La bocciatura della Spagna da parte di S&P arriva come una doccia gelata sui mercati. Anche perché l'Eurozona intera era convinta che le dure riforme approvate dal governo di Mariano Rajoy fossero sufficienti a salvare Madrid. Adesso la mossa dell'agenzia di rating che ha portata il rating della Spagna da A a Bb1 1 getta nuove ombre sul futuro dell'Europa.

Lo spread, il differenziale di rendimento, tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e gli omologhi tedeschi è schizzato in apertura a quota 410 punti con i Btp che rendono il 5,714%. Lo spread tra i bonos spagnoli e i bund è invece salito fino a 426 punti con i titoli iberici che si avvicinano alla soglia del 6%. Preoccupazioni che si riflettono su tutti i principali mercati del Vecchio continente: a Milano, Piazza Affari cede lo 0,9%, Londra lo 0,5%, Francoforte l'1,1% e Parigi l'1,4%. E la Spagna condiziona anche i mercati valutari: l'euro, in apertura, è in calo nei confronti del dollaro, con cui viene scambiato a 1,3180 (1,3237 dopo la chiusura di Wall Street ieri), e vale 106,64 yen (106,96 alle quotazioni indicative della Bce precedenti).

E, come se non bastasse, in Spanga la disoccupazione è voltata al 24,4%, ai massimi dal 1996. In Francia, invece, le spese per consumi sono calate del 2,9% mensile e del 2% annuo in marzo: dati sono peggiori delle attese degli analisti, che avevano previsto una flessione limitata al 2% su base mensile e un +0,1% annuo.

Questa mattina, nel frattempo, seduta incerta per la Borsa di Tokyo: il Nikkei ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,43%. A rallentare la seduta non sarebbero stati i timori legati all'Eurozona, ma piuttosto la decisione della Banca del
Giappone (Boj) ha mantenuto invariato tra lo 0 e lo 0,1% il tasso di riferimento overnight: il mercato si aspettava una mossa più decisa per sostenere la ripresa economica. L'istituto ha invece deciso di "amplificare ulteriormente gli effetti dell'allentamento della politica monetaria", aumentando di 47 miliardi il proprio programma di acquisto di buoni del tesoro a lungo termine e di asset a rischio. Confermato al 4,5% il tasso di disoccupazione, in linea con le attese degli analisti, mentre la produzione industriale è cresciuta dell'1%: le attese erano per un incremento del 2,4%.

Ieri sera, intanto, Wall Street aveva chiuso in rialzo per la terza giornata consecutiva, terminando intorno ai massimi della seduta. Sulla scia di alcune buone trimestrali e del dato relativo alla firma dei nuovi compromessi per le case, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,87%, il Nasdaq è cresciuto dello 0,67% e l'S&P 500 dello 0,67%.

La crisi spinge il prezzo dell'oro, in aumento sui mercati asiatici, dove il metallo prezioso viene scambiato a 1.656,65 dollari l'oncia contro i 1.646 di ieri. In calo invece il prezzo del petrolio: Il light crude Wti di New York cede 56 cent a 103,99 dollari al barile, il Brent di Londra scende di 48 cent a 119,44 dollari al barile.
(27 aprile 2012)

http://www.repubblica.it/economia/2012/04/27/news/borsa_27_aprile-34018771/?ref=HRER1-1


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